Incrociando le dita si puรฒ influenzare il modo in cui il cervello elabora la sensazione di dolore e in alcuni casi la riduce.
Non si tratta di una trovata da social network, ma dei risultati di una ricerca condotta dallโuniversitร di Verona in collaborazione con lโUniversity College di Londra.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Current Biology, suggerisce la possibilitร che il dolore possa essere modulato attraverso altri stimoli fisici e modificando la posizione della parte del corpo dolorante.
Cosรฌ facendo si potrebbe influenzare il modo in cui il nostro cervello elabora le sensazioni di sofferenza.
Secondo i ricercatori, il fenomeno potrebbe, in ultima analisi, essere sfruttato nel trattamento del dolore cronico, nei pazienti che dopo un infortunio fisico soffrono per molto tempo prima di guarire.
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“Lo studio – spiega Marotta – รจ stato condotto utilizzando il fenomeno dellโillusione della griglia termica.
Un metodo controllato che permette di attivare il sistema del dolore, senza tuttavia produrre un effettivo danno della pelle e che si realizza applicando un sistema di temperature caldo-freddo-caldo sulle dita.
La sensazione di bruciore che caratterizza lโillusione รจ dovuta allโinterazione fra tre vie sensoriali: quella del caldo, quella del freddo e quella del dolore.
Il caldo riduce lโattivitร dei recettori del freddo.
Normalmente, lโattivitร dei recettori del freddo inibisce i nocicettori, ossia i recettori del dolore.
Riducendo lโinibizione dei recettori del freddo, le cellule del dolore si attivano.
Questo evoca la sensazione di bruciore caratteristica dellโillusione della griglia termica”.
“I nostri risultati – aggiunge Ferrรจ – mostrano che un semplice modello spaziale รจ in grado di modulare lโintensitร del dolore.
Quando il dito che riceve la stimolazione fredda รจ posto tra le due dita che ricevono il caldo, si produce una distinta sensazione di bruciore.
Al contrario, quando il dito che riceve il freddo รจ spostato verso una posizione esterna rispetto alle dita che ricevono il caldo, la sensazione di bruciore si riduce.
Questo perchรฉ il nostro cervello utilizza le informazioni relative alla posizione di ciascuno stimolo rispetto agli altri per produrre la sensazione di bruciore su un solo dito”.
“Interazioni come queste possono contribuire a interpretare la variabilitร della percezione del dolore”, precisa Haggard.
“Lโintensitร del dolore percepito puรฒ essere molto diversa da quella che ci si aspetterebbe in relazione allโeffettivo danno tissutale.
Ne รจ un esempio la sensazione percepita da pazienti affetti da dolore cronico.
Anche se la nostra รจ una ricerca di base, suggerisce la possibilitร che il dolore possa essere modulato applicando altri stimoli sul corpo e modificando la posizione della parte del corpo dolorante nello spazio”.
Tra gli autori dello studio Angela Marotta, dottoranda in neuroscienze allโuniversitร di Verona, sotto la guida di Michele Tinazzi e Mirta Fiorio, del dipartimento di Scienze neurologiche e del movimento dellโateneo, diretto da Marina Bentivoglio.
La ricerca รจ stata curata anche da Patrick Haggard, docente di neuroscienze Cognitive dellโuniversity College London, ed Elisa Raffaella Ferrรจ, assegnista di ricerca dellโateneo londinese.
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Roma, 23 apr. (AdnKronos Salute)
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