Come comunicano con noi i nostri cani e gatti?
Diversi articoli di questo blog trattano del comportamento di cani/gatti, e in particolar modo dei loro problemi comportamentali; nulla però sul loro modo di comunicare.
Lo spunto mi è arrivato da una ragazzina che mi ha domandato: “ma è vero che se il cane ti lecca dietro l’orecchio vuol dire che ha bisogno di te?” Solo se lecca? e in modo specifico dietro l’orecchio, magari solo il destro o il sinistro?
Non c’è dubbio che i nostri animali riescano ad esprimere i propri bisogni pur essendo privi del dono della parola, come sono in grado di manifestarci il loro affetto incondizionato: si fermano davanti alla porta guardandoci negli occhi fino a quando non diamo cenno di essere anche noi pronti per uscire, ci gironzolano tra le gambe fino a quando non allunghiamo loro un boccone di ciò che abbiamo nel piatto, tirano testate contro il nostro braccio fin quando non cominciamo ad accarezzarli ed ancora testate quando diamo cenno di smettere…insomma, tanti atteggiamenti sono inequivocabili, ma siamo sicuri che tanti altri coincidano con il significato che noi umani/proprietari vogliamo dare? Ho sentito dire anche “il mio gatto quando vuole da mangiare urla “MAMMA!!!!!!!!!!!!”
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Tutto si riduce per l’ennesima volta ad un minimo comun denominatore: tendiamo a ridurre ogni movimento, atteggiamneto, vocalizzo dei nostri animali in termini umani.
I cani, i gatti, come qualsiasi altro animale sulla faccia della terra, persino gli uccelli, gli insetti, hanno un proprio sistema comunicativo, specie-specifico; quando si decide di adottare un qualsiasi altro essere vivente non appartenente alla specie umana, sarebbe quindi buona norma (anzi, fondamentale!) conoscere tutto questo corollario di comportamenti, posture, espressioni anche facciali che possono avere un loro significato, e spesso il conoscerlo può evitare anche errori e quindi anche brutte esperienze (ad esempio il gatto che muove la coda, può essere interpretato come un semplice scodinzolamento, invece spesso è manifestazione di stress). Alcuni atteggiamenti sono inviti al gioco, altri invece sono un avvertimento a mantenere le dovute distanze, e a volte non è facile distinguerli; quindi le orecchie basse hanno un significato, stare a pancia all’aria un altro, lo sguardo fisso un altro ancora….
Quindi non è per nulla difficile capire il nostro amico a quattro zampe, bisogna semplicemente conoscerlo e rispettarlo per quello che è; forse è molto più bravo lui ad interpretare i nostri gesti o le nostre parole (anche a tale proposito una parentesi: i nostri animali capiscono comandi brevi e diretti, nulla di quello che può essere un nostro monologo seppur rivolto a loro; anche quando li rimproveriamo, capiscono di aver fatto qualcosa di sbagliato non tanto dalle parole, ma dal tono di voce che adoperiamo).
I nostri amici a quattro zampe sanno comunicarci un proprio bisogno, un proprio stato d’animo, persino se stanno bene o male: loro sanno farsi capire, ma forse siamo noi umani a dover imparare a comprenderli.
Lo stress in cani e gatti
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Nella società di oggi, dove si vive correndo, uno dei maggiori mali dell’uomo è lo stress; ma anche i nostri animali possono essere stressati?
C’è chi dice “in una prossima vita vorrrei rinascere cane”, considerandolo immune da tutto ciò che incombe su noi umani nella vita di tutti i giorni: obblighi, doveri, orari/scadenze da rispettare….insomma, stress stress stress; ma esiste anche il detto “che vita da cani”, quindi anche per loro forse non è tutto così rose e fiori…
A parte un pò di ironia che a volte è lecito utilizzare, come/quando/perchè i nostri amici a quattro zampe dovrebbero essere stressati? Il termine “stress” è saltato fuori in diversi articoli pubblicati in questo blog.
Lo stress può essere considerato uno dei problemi comportamentali del cane/gatto, o meglio può rientrare tra le diverse cause che si nascondono dietro ad un eventuale problema comportamentale.
Ma cosa può essere fonte di stress? O forse sarebbe meglio dire, “diventare” fonte di stress? Perchè a volte ciò che per noi padroni è normale, rientra nella quotidianità, per i nostri animali non lo è: un trasloco può essere causa di stress (il più delle volte questo anche per i proprietari), il cambiamento dell’arredamento, l’arrivo di sconosciuti in casa, andare in macchina, dal veterinario, la presenza di altri animali nei paraggi, il percorrere strade particolari, l’arrivo di un bebè in famiglia, l’utilizzo di una nuova lettiera per il gatto, ecc ecc.
A volte anche i nostri stessi atteggiamenti possono causare stress nei nostri cani/gatti: magari quando pretendiamo da loro qualcosa che non rientra nel loro corollario comportamentale, quando vogliamo educarli secondo un nostro schema di ciò che è giusto o sbagliato senza tener conto della loro natura, del loro istinto. Spesso si riesce anche ad “educare” i propri animali secondi i nostri schemi di comportamento, ma quando tali regole non vengono seguite ad esempio da tutti i membri della famiglia? Allora chi ci smena è solo il nostro amico a quattro zampe (pensiamo anche semplicemente alla possibilità del cane di salire sul divano, quando è permesso ad esempio dalla moglie, ma non dal marito: il cane verrà sgridato da quest’ultimo, ma la colpa di chi è? O dello stesso cane che viene ad elemosinare a tavola perchè sa che c’è qualcuno che di nascosto gli rifila qualcosa da mangiare sotto il tavolo; ma se viene beccato? Sarà lui ad essere sgridato ed allontanato. Tutto questo può essere fonte di stress perchè il cane non riuscirà a capire cosa ci si aspetta da lui.
Solitamente è fonte di stress tutto ciò che non è conosciuto. E’ per questo che è non solo importante, ma fondamentale, che il cucciolo, entro i primi mesi di vita, conosca il maggior numero di situazioni, persone di età/sesso/razza diversa, animali sia della propria ma anche di altra specie, rumoni vari, tutto in modo graduale, in modo che riesca ad abituarsi a tutto ciò con cui non è entrato ancora in contatto; questo èer evitare anche che l’eventuale stress iniziale si trasformi poi in paura o anche aggressività, diventanddo così un vero e proprio problema comportamentale.
Come abbiamo visto in altri articoli di questo blog parlando di problemi comportamentali e di situazioni più specifiche, anche in questo caso possiamo indicare alcune sostanze che possono aiutare il nostro animale nei momenti di maggiore stress: possiamo ricorrere all’utilizzo dei FIORI DI BACH, diversi a seconda della situazione, e in caso di top dello stress il RESCUE REMEDY; DAP per i cani o FELIWAY per i gatti (a base di feromoni materni). Anche l’AGOPUNTURA può aiutare. Ma fondamentale è capire il nostro animale e cercare di farsi capire da lui quando vogliamo comunicargli qualcosa, sempre nel rispetto della loro natura. E quando abbiamo in previsione qualche cambiamento che potrebbe coinvolgerlo in modo diretto o indiretto, abituarlo gradualmente alla nuova situazioen dandogli la possibilità di adattarsi poco a poco.
La paura: spesso affligge anche i nostri animali
La paura è uno dei sentimenti più frequentemente provati dall’uomo ma non esenta nemmeno i nostri animali; come poterli aiutare ricorrendo all’utilizzo di rimedi naturali?
Questo sentimento insorge in seguito ad uno stimolo, diverso nelle diverse situazioni, ambientali o anche sociali (ad esempio in presenza di altri animali o persone). E’ uno dei più debilitanti sia per l’uomo che per i nostri amici a quattro zampe, a volte si può trasformare in veri e propri attacchi di panico che “annebbiano” la ragione.
In MTC essa rientra tra i Sette Sentimenti, è legato al movimento Acqua e quindi al Rene (organo che controlla anche gli sfinteri; è per tale motivo che verificandosi un indebolimento di tale organo, tale funzione viene meno con la conseguente perdita di feci/urina, reazione fisiologica nota che può seguire uno stato di paura intensa).
La paura può essere causa di altri problemi comportamentali di cani e gatti: disturbi eliminatori, ansia da separazione (argomento che potremmo affrontare in un futuro articolo), aggressività (Cani “aggressivi”? Come prevenire o risolvere il problema)
Come possiamo aiutare i nostri amici a quattro zampe per superare i loro momenti di paura o meglio ancora prevenirli? In molti casi è importante agire quando sono ancora cuccioli, mediante una “semplice” ma fondamentale educazione. Come ho già avuto modo di dire in precedenti miei articoli, fin da piccoli i cani dovrebbero entrare in contatto con il maggior numero di stimoli: entro l’età dei 3 mesi è infatti fondamentale che abbiano relazione con persone di diversa razza, sesso, età, corporatura,…animali anche di altre specie, diverse tipologie e intensità di rumore (dal banale citofono, all’aspirapolvere, o anche ai tuoni o botti di fine anno); anche la macchina molto spesso è causa di panico, quindi sarebbe bene abituare il cane fin da cucciolo, con iniziali brevi giretti in città, per affrontare poi anche viaggi più lunghi (Tutti al mare!!!!!!!!!!!!!!!!…e senza stress…). Tutto questo non risulterà una novità in età più adulta, quando poi sarà difficile eliminare la paura.
Importante non assecondare il cane quando presenta paura, non cercare di tranquillizzarlo accarezzandolo o prendendolo in braccio (seppur può essere difficile); bisognerebbe invece ignorarlo o distrarlo e premiarlo quando riesce a tranquillizzarsi. Il gatto invece tenderà a rifugiarsi in un angolino/nascondiglio: lasciatelo allora tranquillo finchè non sarà lui a decidere quando la situazione è ritornata “amica”.
E come rimedio che potrebbe comunque ad aiutare il nostro amico a 4 zampe? Esiste il DAP (diffusore o collare; FELIWAY per il gatto) a base di feromoni materni, oppure i fiori di bach specifici per questo tipo di problema (il Resque Remedy efficace anche come pronto intervento, nel momento in cui si verifica l’attacco di panico), oppure io propongo sempre l’agopuntura (Agopuntura: efficace anche sugli animali).
E’ consigliabile comunque una visita da un comportamentalista veterinario, il quale, dopo una visita attenta e aver raccolto un’anamnesi dettagliata, può suggerire quali accorgimenti prendere in proposito e darvi consigli appropriati; i rimedi sopra indicati possono comunque affiancare il tutto, per sostituire ad esempio farmaci che potrebbero essere prescritti.
E poi avere tanta pazienza: per il padrone possono risultare stressanti i ripetuti uggiolii, ma per il nostro cane la paura può essere causa di un vero e proprio malessere.
http://www.greenme.it/spazi-verdi/naturanimali/1235-la-paura-spesso-affligge-anche-i-nostri-animali
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