Sappiamo che il tumore al seno è una delle neoplasie maligne più frequenti ma anche più trattabili e da cui spesso si riesce guarire. Questo però è vero, nella maggior parte dei casi, solo se il cancro viene preso in tempo. Ecco allora che è molto importante prestare attenzione ad alcuni campanelli d’allarme, si tratta di sintomi di un possibile tumore alla mammella che tutti dovrebbero conoscere.
Vi ricordiamo che per il tumore al seno così come per tutti gli altri tipi di cancro, èmolto importante la prevenzione, il che significa non solo controllare periodicamente il proprio stato di salute ma anche condurre una vita sana, mangiare bene, fare attività fisica, ecc.
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C’è da dire però che, anche se si segue uno stile di vita sano, non sempre si riesce a scampare da una diagnosi di tumore, ci sono infatti casi in cui il rischio di ammalarsi aumenta a causa del proprio patrimonio genetico. Nel caso del tumore al seno questo è abbastanza frequente. Ciò non significa che non possiamo proteggerci o comunque prendere per tempo la malattia.
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In caso di tumore al seno risulta fondamentale saper identificare rapidamente alcuni segnali della presenza di cellule cancerose. Solo così sarà possibile identificare il problema per tempo, trattarlo e recuperare a pieno la propria salute e la propria vita. Come fare? Attraverso l’auto esame del seno: essere i primi “medici”di se stessi è il modo migliore che abbiamo per prevenire spiacevoli situazioni.
Ecco allora cosa fare e i segnali a cui prestare attenzione:
1) Fare autopalpazione dopo ogni ciclo mestruale
Ogni donna dovrebbe controllarsi regolarmente il seno, il momento migliore per farlo è nei giorni seguenti alla fine del ciclo. Tutto quello che bisogna fare èsollevare il braccio in alto e palpare delicatamente il seno nudo con le dita premendo verso il basso intorno a tutta la superficie. Importante anche verficare la zona dell’ascella, come sappiamo infatti questo è un punto cruciale dove può manifestarsi il cancro al seno.
2. Sapere cosa si sta cercando
Quando si fa l’autopalpazione è fondamentale sapere cosa si sta cercando. Bisogna principalmente notare l’eventuale presenza di grumi, bozzetti o rigonfiamenti. Anche se si avverte qualcosa del genere, questo non vuole dire matematicamente che ci si trovi di fronte ad un cancro al seno, i motivi per cui si possono percepire delle irregolarità sono diversi: ad esempio la presenza di cisti benigne oppure un seno naturalmente granuloso di suo (facendo un’autopalpazione regolare si possono però notare subito eventuali variazioni). Sarà il medico ovviamente a valutare la situazione. Di norma i grumi che si muovono al tatto sono meno pericolosi.
3. Controllare la pelle del seno
Dopo aver controllato la presenza di grumi è bene anche fare uno screening visivo del seno per controllare che non ci siano variazioni. I sintomi più comuni che possono comparire all’esterno sono una pelle increspata e raggrinzita, ispessita, arrossata, squamosa, un seno piatto o una rientranza.
4. Controllare i capezzoli
Attenzione ai capezzoli! Anche questa parte del seno può essere soggetta acambiamenti improvvisi in caso di presenza di tumore. I segnali di allarme più comuni sono: dolore, rossore, ispessimento, rientranza, perdite (non di latte materno).
5. Farsi controllare da un medico periodicamente
Nel caso si sia notato qualche sintomo sospetto o semplicemente per fare un controllo di routine, è bene presentarsi dal proprio medico (ginecologo o senologo) ogni anno per un controllo al seno che può essere manuale o servirsi di un’ecografia. Sarà poi lo specialista a valutare se è il caso di fare ulteriori accertamenti.
Nel caso di tumore al seno, ma un po’ in tutte le situazioni, è sempre meglio giocare in anticipo e puntare tutto sulla prevenzione.
Francesca Biagioli
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