Le donne che assumono pillole anticoncezionali ormonali sono più probabili ad essere soggette a diagnosi di depressione ?
Il 7 aprile, ormai alle porte, è stata dichiarata Giornata Mondiale della depressione… è collegabile l’utilizzo dell’anticoncezionale con la depressione?
Ne avevamo già parlato in COME GLI ANTIDEPRESSIVI ROVINANO LA TUA NATURALE SEROTONINA.. E NON PUOI PIÙ ESSERE FELICE SENZA PILLOLE.
Tratto dall’articolo:
«Gli antidepressivi cercano di aumentare, nel cervello, la quantità di una molecola ‘amica,’ conosciuta come serotonina. Si ritiene che possa aiutarci a trovare la felicità quando è nascosta da valanghe di cattiveria, ma non è mai stato provato. Questi farmaci tentano di aumentare il livello di serotonina impedendone, in maniera “selettiva” , la ricaptazione nelle cellule cerebrali». L’acronimo con cui sono chiamati questi farmaci – SSRI – significa proprio questo: Selective Serotonin Reuptake Inhibitor (inibitore selettivo della ricaptazione di serotonina). E’ un nome altisonante, ma un’idea stupida: niente, nel corpo, è selettivo.
Il problema nasce su due fronti:
1) Mentre tentano d’inibire la ricaptazione di serotonina, gli antidepressivi possono anche impedire il loro rilascio, e anche quello di un altro composto importante per il cervello noto come dopamina. Le aree del cervello deputate al rilascio e alla ricaptazione di questi neurotrasmettitori sono maledettamente simili (dopotutto lavorano sulla stessa molecola): un farmaco antidepressivo non è abbastanza intelligente da capire su quale dei due deve lavorare. E quindi fa ciò che farebbe un qualsiasi farmaco stupido: li blocca entrambi. Questo è il motivo per cui chi prende questi farmaci si ritrova con quello sguardo fisso e vitreo: vittime dell’incantesimo psichiatrico, sono usciti di testa.
Col tempo possono insorgere tristezza profonda, rabbia e aggressività. Rimuovendo serotonina e dopamina dal cervello, chi fa uso prolungato di antidepressivi non riesce a provare né trovare felicità.
2) Dopo diverse settimane che si assume il farmaco, il cervello risponde producendo meno serotonina, quindi, quando le persone smettono di assumere questi antidepressivi, in realtà il loro corpo non è più in grado di regolarsi in modo naturale, i sintomi peggiorano, si scatena una vera crisi d’astinenza a lungo termine e nella maggior parte dei casi si ricade nella sua prescrizione ed assunzione.
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Quindi, valutando l’incremento di spaccio e consumo di antidepressivi in modo superficiale e l’incremento di depressione, si possono correlare i fatti? o risulta un mero vaneggiamento e bufala?
Questa era una delle domande che ci si poneva nell’articolo.Arriva in ulteriore conferma un nuovo studio del 2016.
Studio conferma la depressione come probabile effetto collaterale dei contraccettivi ormonali
Un nuovo studio del 2016 ha recentemente confermato che “l’uso della contraccezione ormonale, soprattutto tra le adolescenti, è stato associato con il successivo uso di antidepressivi e di una prima diagnosi di depressione, il che suggerisce la depressione come potenziale effetto negativo nell’uso di contraccettivi ormonali.”
Milioni di donne, in tutto il mondo, usano contraccettivi ormonali, e da sempre sono stati denunciati casi di “cambio d’umore”.
L’Università di Copenhagen ha così lanciato il progetto di ricerca più grande nella storia, per studiare la portata del problema, contraccettivi ed umore,coinvolgendo più di un milione di donne e ragazze adolescenti di età compresa tra i 15 e 34 anni. Sono state seguite, dal 2000 al 2013, con un follow-up medio di 6,4 anni.
Lo studio ha riscontrato che chi assume la pillola combinata (contenente estrogeni e progestinici ) ha il 23% in più di possibilità di assumere, in tempi successivi (nei primi sei mesi dopo l’assunzione della pillola), un antidepressivo, mentre le donne che assumono anticoncezionali solo progestinici ha una probabilità ancora maggiore pari al 34% rispetto alle donne che non assumo alcun contraccettivo ormonale. Lo studio, pubblicato sul Journal of American Medical Association (JAMA) Psichiatria, ha scoperto che la correlazione contraccettivo e depressione non era solo con l’assunzione di pillole, ma anche con impianti, come patch e dispositivi intrauterini.
Nelle adolescenti il rischio raddoppia
Nello studio le adolescenti sembrano quelle a più alto rischio, infatti, la probabilità che venga prescritto loro un antidepressivo, rispetto a coetanee che non fanno uso di contraccettivi ormonali, è pari all’80%.
I ricercatori, Øjvind Lidegaard dell ‘Università di Copenaghen e colleghi, sottolineano che le donne hanno il doppio delle probabilità di soffrire di depressione nel corso della vita, rispetto agli uomini, anche se i tassi sono uguali prima della pubertà. L’implicazione di due ormoni femminili, estrogeni e progesterone, aggravano la situazione. Gli studi hanno suggerito che, in particolare, alti livelli di progesterone, può abbassare l’umore.
Per onor del vero, i ricercatori sottolineano che la ricerca non vuole vietare l’assunzione della pillola, ma sottolineare che l’assunzione di ormoni determina un cambiamento notevole nel regolare comportamento umano e quindi nella biologia della donna, quindi merita profonda attenzione ed ulteriore ricerca.
La Società italiana della contraccezione prende posizione contro i facili allarmismi: “Dubbi e stereotipi si superano con un buon rapporto tra medico e paziente. Altri lavori di recente pubblicazione continuano ad affermare gli effetti positivi della contraccezione ormonale sulla comparsa dei tumori”.
Certo nessun allarmismo, come suggeriscono, ma presa di consapevolezza. Talvolta entrare nello stato, definito depressivo, basta un soffio di vento… e quando ci si ritrova, la strada per tornare indietro non è facile, e non viene resa facile.
Diviene importante quindi conoscere tutti i “potenziali effetti collaterali”, soprattutto in un momento sociale come questo, in cui la depressione viene definita la patologia del secolo ed il 7 aprile dichiarato giornata mondiale della depressione:
– Entro il 2020, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che diede il primo allarme nel 2004, i disturbi depressivi diventeranno la seconda causa di “disabilità lavorativa” dopo le malattie cardiovascolari.
– “Nel 2020 la Depressione sarà la malattia più diffusa..”
– “In tutto il mondo la DEPRESSIONE colpisce 350 milioni di persone e provoca 850.000 morti ogni anno.”
– “Giovani: depressione e suicidi in aumento tra ragazzi under 19”
– “Tasso di suicidi in Italia in aumento: Depressione e vicende sociali”
Fonte principale
http://naturallysavvy.com/care/is-your-birth-control-pill-causing-depression
http://www.lifeme.it/2017/04/pillola-anticoncezzionale-causa-depressione.html
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