Ecco come il glutine danneggia le pareti intestinali causando malattie autoimmuni
Il consumo di glutine danneggia le pareti intestinali causando permeabilità intestinale ovvero le giunture serrate che dividono l’intestino dal circolo sanguigno si allargano lasciando passare proteine indigerite, batteri,
virus e sostanze che non dovrebbero entrare in circolo nel nostro organismo. Nel tempo la permeabilità intestinale se non curata può portare alla nascita di malattie autoimmuni come artrite reumatoide, morbo di Chron, sclerosi multipla, diabete e celiachia.
Il Dr. Alessio Fasano è il maggiore esperto mondiale del collegamento tra glutine, permeabilità intestinale e malattie autoimmuni. E il capo della ricerca presso l’Università del Maryland Celiac Research Center ed è autore di numerosi studi scientifici pubblicati nelle maggiori riviste internazionali.
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Il glutine è un complesso proteico contenuto in molti cereali di uso comune. Il glutine si trova in: frumento (grano), farro, avena, kamut, segale, orzo. Il glutine è assente in: riso, miglio, grano saraceno, mais, quinoa, amaranto.
La maggior parte della gente suppone che la celiachia e la sensibilità al glutine siano la stessa cosa.
Per questo sebbene il glutine faccia male siccome il test della celiachia risulta negativo continuano a consumarlo e farsi del male. Per fortuna, questo pensiero arcaico sta cambiando rapidamente.
Almeno il 20% della popolazione è intollerante al glutine (1 su 5) e la maggior parte non sa di esserlo. In realtà il glutine modificato di oggi che troviamo sulle nostre tavole sotto ogni forma è insalubre per tutti e quindi andrebbe ridotto drasticamente passando a grani antichi (hanno un contenuto naturalmente basso di glutine). Tuttavia per molte persone anche un pò di glutine è dannoso.
Infatti anche se è ben stabilito che il glutine spesso impatti i villi dell’intestino tenue, è stato anche dimostrato che influenza negativamente il corpo in diversi modi. Di seguito è riportato un diagramma dei fattori che causano la permeabilità intestinale.
Il glutine in molte persone innesca quasi tutti questi fattori distruttivi. Quindi all’osservatore intelligente risulta chiaro che il semplice test degli anticorpi non riesce a fornire una diagnosi accurata della sensibilità al glutine poiché la produzione di anticorpi è solo una componente di laboratorio di un problema dalle mille sfaccettature.
Fattori che causano la permeabilità intestinale
Gli effetti dannosi del glutine sulle pareti intestinali
Zonulina. Il glutine influisce direttamente sulla mucosa intestinale favorendo la produzione di zonulina. La zonulina è una proteina che regola le giunzioni delle pareti intestinali e se in eccesso le allenta provocando direttamente la permeabilità intestinale. Il Dr. Fasano spiega che questo accade a tutti indiscriminatamente. L’unica differenza con chi è intollerante al glutine è che da una parte la zonulina prodotta è maggiore e dall’altra il sistema immunitario innescato non agisce correttamente e attacca il corpo stesso.
Anticorpi. Il glutine contribuisce alla formazione di anticorpi. Gli anticorpi possono causare la secrezione di sostanze chimiche infiammatorie che portano al danno tissutale. Inoltre, attraverso un processo chiamato mimetismo molecolare, gli anticorpi possono avere una reazione incrociata con i tessuti del corpo causando una malattia autoimmune che può variare a seconda dei tessuti che vengono attaccati. Le analisi di laboratorio che misurano questi anticorpi non sono tipicamente associati con glutine perché la maggior parte dei medici non sono preparati in modo adeguato per identificare il collegamento, spiega il Dr. Fasano.
Farmaci. Molti farmaci comunemente contengono glutine che portano a un effetto diretto. Tuttavia, molte condizioni di salute croniche causate da sensibilità al glutine sono mal diagnosticate portando a prescrizioni di farmaci che non solo non sono inutili ma possono essere dannose per il tratto gastrointestinale. I farmaci antiacidi sono un esempio comune. Questi farmaci predispongono alle infezioni e portano ad una anormale presenza di batteri nell’intestino. Anche l’utilizzo di antibiotici per curare l’infezione virale è un altro esempio.
Stress. Anche se non è un fattore di stress fisico, il glutine è un fattore di stress chimico nel corpo. Lo stress chimico si manifesta in molte forme. Una di esse è la carenza di vitamine e minerali. La perdita di nutrienti chiave provoca una rottura fondamentale nella capacità del corpo di modulare il processo di guarigione e la riparazione.
Batteri. L’ingestione di glutine provoca alterazioni negative della flora intestinale (ovvero disbiosi intestinale) che predispone alle infezioni. Questo è uno dei motivi per cui così tante aziende stanno aggiungendo batteri benefici ai loro prodotti. La disbiosi intestinale è un’epidemia in occidente ed è causa di tanti sintomi debilitanti.
Citochine. Il glutine induce la produzione di citochine pro-infiammatorie (sostanze chimiche che danneggiano le cellule).
Neurotrasmettitori. Il glutine provoca cambiamenti neurochimici nella produzione di neurotrasmettitori (sostanze chimiche che consentono al sistema nervoso di comunicare). Gli esempi includono: la serotonina, la dopamina, l’acetilcolina, adrenalina e istamina. Il glutine è anche una neurotossina che ha dimostrato di danneggiare il tessuto nervoso. Questa è la ragione per cui così tante malattie neurologiche (autismo, ADD, bipolare, la schizofrenia, la neuropatia, l’epilessia, ecc) hanno benefici con una dieta priva di glutine.
Prodotti chimici digestivi. Il glutine può danneggiare l’intestino, il pancreas, il fegato e la cistifellea. Tutti questi organi svolgono un ruolo fondamentale nella capacità del corpo di produrre i prodotti chimici digestivi ed enzimi. Quando questo meccanismo è compromesso, i processi digestivi iniziano a diminuire e diventano inefficaci.
Come riparare la permeabilità intestinale causata dal glutine
Curare la permeabilità intestinale non è difficile ma richiede mesi se non anni a seconda della gravità del singolo caso e di quanto si è attenti nel seguire la terapia. Il Dr. Fasano spiega che ci sono alcuni componenti critici che devono essere affrontati:
Rimuovere il glutine dalla dieta
Indagare altre intolleranze alimentari al di là di glutine
Identificare e correggere le carenze nutrizionali
Ripristinare batteri sani nell’intestino
Fornire fattori immunitari e antinfiammatori naturali per aiutare nel processo di guarigione
Prendere in considerazione l’uso di un buon enzima digestivo
In conclusione oggi è evidente che la permeabilità intestinale contribuisce alla malattia autoimmune.
Una causa nota per qualsiasi malattia autoimmune è la sensibilità al glutine. E’ davvero stupido ignorare questa connessione chiaramente dimostrata. Se ha una malattia autoimmune è molto importante che tu prenda in considerazione una dieta senza glutine ed una terapia volta a riparare le pareti intestinali.
Riferimenti
– Dr. Fasano on Leaky Gut Syndrome and Gluten Sensitivity – glutenfreesociety.org
– Fasano A. Leaky gut and autoimmune diseases. Clin Rev Allergy Immunol. 2012 Feb;42(1):71-8.
– Alessio Fasano. Zonulin, regulation of tight junctions, and autoimmune diseases. Ann N Y Acad Sci. 2012 Jul; 1258(1): 25–33.
– Pioneering Researcher Alessio Fasano M.D. on Gluten, Autoimmunity
http://realtofantasia.blogspot.it/2017/05/dr-fasano-ecco-come-il-glutine.html?m=1
Dieta disintossicante e antinfiammatoria per il corretto funzionamento del nostro organismo
Diamo tante informazioni ma ognuno deve scegliere, insieme al su medico, cio’ che e’ corretto per se
Ripeteremo fino alla nausea che un’alimentazione sana può fare veramente molto da un punto di vista terapeutico. Spesso, infatti, non ce ne accorgiamo ma gran parte delle malattie e delle condizioni di malessere, come il reflusso gastrico, la mancanza di energia,
la difficoltà a riposare bene, sono dovute a uno stato infiammatorio del nostro organismo.
Per questo è bene comprendere quali cibi possono attenuare i processi infiammatori e lo stress ossidativo e quali invece accentuano queste condizioni. In alcuni casi, inoltre, potrebbe essere utile affidarsi a una dieta disintossicante e antinfiammatoria per circa 10/15 giorni, per ristabilire il corretto funzionamento del nostro organismo e liberarci da piccoli e/o grandi disturbi che creano disagio nella quotidianità.
CIBI NO
L’infiammazione generale dell’organismo è probabilmente la fonte del gonfiore addominale, dei disturbi della pelle, dell’affaticamento mentale. Riuscire a comprendere quali sono i cibi che contribuiscono a farci stare male è già il primo passo necessario per diminuire i sintomi dell’infiammazione.
Tra gli alimenti che dovrebbero essere evitati troviamo sicuramente i junk food, le fritture e gli alimenti confezionati. In particolare, gli alimenti industriali sono pieni di dolcificanti artificiali, conservanti e coloranti che aumentano l’infiammazione del nostro corpo.
Poi abbiamo i grassi idrogenati, contenuti nelle margarine e in alcuni prodotti da forno. In genere possiamo evitarli, leggendo con attenzione le etichette.
I principali alimenti pro-infiammatori restano, comunque, i cibi di provenienza animale (eccetto il pesce, per la presenza di omega– 3). In particolare, i prodotti animali ricchi di grassi, come gli insaccati, le carni e i formaggi. La carne, infatti, contribuisce a creare uno stato infiammatorio all’interno del nostro organismo.
Anche il consumo eccessivo dei prodotti caseari, intesi come latte, burro, yogurt e formaggi, può provocare stati infiammatori nel nostro organismo. Questo anche a causa dei residui di antibiotici somministrati agli animali all’interno degli allevamenti.
Lo zucchero bianco e, in generale, tutti gli alimenti che innalzano il tasso di zuccheri nel sangue predispongono anch’essi all’infiammazione. In questa categoria vanno incluse tutte le bevande gassate e i succhi di frutta che prevedono l’aggiunta di zucchero raffinato, ma anche i dolci e l’alcol. Qui alcune alternative naturali allo zucchero bianco.
Il glutine è una proteina contenuta in cereali come grano, orzo e farro che può essere causa di intolleranze alimentari e di patologie. Inoltre, si ritiene che un consumo eccessivo di prodotti contenenti glutine possa provocare una eccessiva infiammazione e acidificazione dell’organismo.
Secondo alcuni anche patate e solanacee aumenterebbero l’infiammazione.
CIBI SI
Ecco invece un elenco di cibi che possono aiutare il nostro organismo a disinfiammarsi edisintossicarsi.
Cibi antinfiammatori
Il cereale in genere più indicato per una buona dieta antinfiammatoria è il riso integrale, le cui fibre oltre ad essere antiossidanti regolarizzano il funzionamento dell’intestino. Utili sono anche gli alimenti che contengono grassi omega-3, come il pesce azzurro.
Tra gli oli da preferire, meglio scegliere l’olio extravergine di oliva rispetto agli oli di semi.
Sì anche a semi di lino, semi di zucca e cipolla.
In generale, comunque, è bene favorire il consumo di cereali integrali, frutta e verdura di stagione, meglio se provenienti da agricoltura biologica. Possono fare al caso nostro anche alcune spezie come la curcuma e lo zenzero, che hanno un forte potere antiossidante e curativo.
Importante da un punto di vista infiammatorio è anche il funzionamento e la pulizia del colon. Potete approfondire l’argomento, leggendo il nostro articolo: http://ambientebio.it/i-migliori-cibi-che-aiutano-nella-pulizia-del-colon/.
Cibi disintossicanti
Uno dei più conosciuti alimenti disintossicanti è il carciofo. Abbiamo già visto, ad esempio, come riesca ad aiutare il corretto funzionamento del fegato, grazie al suo contenuto di cinarina, che non solo stimola la digestione ma anche la secrezione della bile.
Poi ci sono le verdure a foglia verde, come gli spinaci, le insalate, i broccoli, che agiscono sul nostro apparato digerente, facilitando l’azione di smaltimento delle tossine. Tra le verdure, una menzione speciale deve essere fatta al cavolo, che è insieme antinfiammatorio, antiossidante e antitumorale. Non dimentichiamo, però, anche i finocchi che depurano lo stomaco e i ravanelli e lezucchine che, invece, ripuliscono l’intestino.
Ancora, c’è l’aglio, antinfiammatorio e depurativo: aiuta il fegato a funzionare meglio. Poi i cereali integrali, la frutta fresca e gli alimenti ricchi di fibre. Tra questi, un importante contributo viene fornito dalla barbabietola rossa, il cui consumo aiuta nello smaltimento delle tossine.
Le cipolle sono un ottimo drenante e depurano i reni.
I semi di lino sono ricchi di acidi grassi omega 3, che sostengono lo sviluppo sano delle nostre cellule e aiutano il processo naturale della digestione e della disintossicazione del corpo.
Dieta antinfiammatoria disintossicante
Ecco adesso un esempio di piano antinfiammatorio disintossicante. In questo piano, dovranno essere presenti giornalmente:
§ 5 porzioni i frutta e verdura con elevato potere antiossidante (come frutti di bosco, spinaci, broccoli);
§ 2 porzioni di bevande antinfiammatorie;
§ 1 porzione di spremuta di frutta;
§ olio extravergine di oliva.
Un piano del genere ha l’obiettivo di ridurre l’infiammazione del nostro organismo.
Potreste decidere di inserire un estratto di carota e mela frullate la mattina appena svegli e sorseggiare le vostre bevande antinfiammatorie a metà mattina e al pomeriggio.
Questo programma dovrebbe essere seguito per circa 10/15 giorni, periodo in cui andrete a eliminare completamente tutti gli alimenti che aumentano o causano l’infiammazione nel vostro organismo. Trascorsi questi giorni, potete reintegrare uno degli alimenti tabù alla settimana, per capire quali sono quelli che dovreste eliminare completamente dalla vostra dieta. Va da sé che, prima di iniziare qualsiasi forma di dieta o programma disintossicante, è bene consultarsi con uno specialista.
(Foto in evidenza: Nikki L.; foto interna: piùchepuoi.it)
http://ambientebio.it/
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fonte: http://laveritadininconaco.altervista.org/la-nuova-cannabis-capsula-cosi-potente-che-puo-sostituire-qualsiasi-antidolorifico/
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