Progetto di film documentario basato sugli scritti di MARIA GRAZIA LOPARDI
Scritto da
GERMANO DI MATTIA
MARIA GRAZIA LOPARDI
Regia
GERMANO DI MATTIA
Film documentario girato in digitale/Hd di 60’ prod. Italia 2017
Monte Sant’Angelo, Sacra di S.Michele, Le Mont Saint Michel, Saint Michael Mount… Sono solo quattro dei luoghi toccata da questa linea sacra di San Michele. Il film documentario per la regia di Germano Di Mattia è un progetto internazionale che vede il coinvolgimento dei seguenti paesi: Israele, Grecia, Italia, Francia, Inghilterra ed Irlanda, luoghi interessati dalla ley lines di Michael.
Da qualche anno purtroppo si parla ancora di costruire sul Grande Nadi di Energia che percorre i “Luoghi dell’Arcangelo Michele” la TAV , la linea per i treni ad altà velocità. Questi passerebbero sopra e sotto la Val di Susa . Il Monte Musinè, dove verrebbero praticati i fori per il passaggio della TAV. Il Musinè il luogo dove risiede uno dei Chakra più importanti della piattaforma Europea, ed è uno dei tre Chakra fondamentali del “Nutrimento” energetico spirituale delle nostre terre. Gli altri due sono Monte Sant’Angelo sul Gargano e Mont Sant Michel in Normandia. Lo smottamento minerale e metallico romperebbe il flusso
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“arterioso” di questa energia, la morte della spina dorsale d’Europa, causando un ipossia di energia spirituale così già carente e necessaria. In poco tempo gli effetti sarebbero devastanti sui piani Emotivi e Mentali di tutti noi . E’ un discorso che val aldilà della politica e non credo sia utile in questo momento capire se tutto ciò è orchestrato o casuale, a voi le dovute riflessioni sull’argomento, ma, preme, l’urgenza di fermare questo scempio! Se vogliamo parlare di cittadinanza e cultura europee, non possiamo non parlare di ley lines coincidenti spesso a percorsi di pellegrinaggio millenari. Il Grande Nadi, che va dal Gargano a Saint Michael Mount, la via dell’Angelo.
Nel silenzio respiri Dio…
Una linea retta sacra unisce i luoghi dove Michele è apparso, retta, da rectus la cui radice è nella parola rex, re, colui che garantisce l’ordine…Angelo dal greco angelos che significa messaggero,ambasciatore. I santuari micaelici d’Europa, Monte Sant’Angelo nel Gargano, la Sacra di San Michele alla Chiusa in val di Susa, di Le-Mont-Saint-Michel in Normandia e quello dell’isola gemella inglese St. Michael Mount in Cornovaglia, sono collegati da una invisibile linea retta, quella che noi chiamiamo appunto la Via dell’Angelo.
Per la verità un suo prolungamento verso sud toccherebbe l’isola di Corfù, Delphi, Atene, Delos, l’isola di Simi in Grecia, per terminare nel Monte Carmelo in Israele nei pressi di Haifa. A nord della Puglia toccherebbe Assisi, Perugia, Lucca, Sacra di San Michele a Torino, Bruges, Le Mont Saint Michel In Normandia, Saint Michael Mount in Cornovaglia e le isole Skellig Michael in Irlanda.
Un tratto o una deviazione di questa corrente europea è quella che unisce Chartres, la regina delle cattedrali, a Castel del Monte di Puglia: dove lungo il suo tragitto sorge all’Aquila in Abruzzo S. Maria di Collemaggio, la chiesa voluta e realizzata dal santo eremita Pietro Angeleri salito sul soglio pontificio con il nome di Celestino V.
E’ un caso che i luoghi pagani prescelti dall’Arcangelo siano allineati? O gli antichi erano in grado di tracciare la lunghissima retta per lasciare un messaggio di “rettitudine” come l’invito di Giovanni a raddrizzare i sentieri del Signore?
Mi-Ka-el Quis ut Deus? Chi è come Dio? Principe degli angeli,arcistratega e capo delle milizie celesti,impegnato nella lotta contro il male,rappresentato dal drago e dalla quale dipende il futuro dell’umanità. Egli ci accompagna nella nostra stessa esistenza di uomini dalla cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e sarà lui che ci farà conoscere il Mondo ultraterreno e suonerà la tromba nel giorno del Giudizio universale, Michele dunque segna l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega.
Ovunque c’è Michele si erge un monte nel cui interno si apre una grotta, ovunque l’Arcangelo ha manifestato la sua presenza, spesso prendendo in prestito
elementi di suoi predecessori, vi è la stessa energia sacra. Michele è è uno dei tre Arcangeli della Bibbia. Nel Talmud uno dei testi sacri dell’Ebraismo,Michele è l’Angelo dell’Acqua e rappresenta il mondo acqueo, oltre al Cristianesimo anche per L’Islam è oggetto di venerazione.
Sotto la sua speciale protezione è il grande fiume Nilo, la città di Bruxelles in Belgio, Mikael è considerato il sacro protettore del popolo d’Israele e secondo alcuni anche della Francia, la sua statua imponente e bellissima troneggia sulla parte più alta della basilica di Notre dame de la Fourviere a Lione, Roma stessa era posta sotto la sua tutela e persino a Mosca la Chiesa funeraria del Cremlino è dedicata all’arcangelo Michele. Non c’è paese al Mondo che non testimoni la grande venerazione per il Santo condottiero degli Angeli.
Questo culto è dovuto al fatto che Michele ha uno dei compiti più importanti:quello di lottare contro le Forze del Male e viene spesso rappresentato con la spada di un guerriero nell’atto di sconfiggere Satana,nei panni di un drago. La spada ha un valore simbolico con essa egli squarcia le tenebre e riporta la Luce. Capo da sempre delle milizie Celesti, considerato il vincitore per eccellenza di tutte le battaglie e di quella finale contro la bestia e le forze oscure.
La devozione agli angeli è propria di tutte le religioni e gli esseri di luce sono da sempre gli intermediari tra Dio e l’umanità. Storicamente l’inizio della devozione all’arcangelo Michele risale alle radici della cristianità in Europa. Nel 313 l’imperatore Costantino da persecutore dei cristiani diventa un sostenitore di quella fede dopo aver avuto una visione,gli apparve una croce fiammeggiante nel cielo con una scritta: “In hoc signo vinces”, IHS (con questo segno vincerai). In nome di quel segno,accetta l’avvertimento del cielo,vince la battaglia contro Massenzio e fa costruire il Micheleion a Costantinopoli, un imponente santuario dedicato all’arcangelo ponendo la stessa città sotto la sua ala protettrice. Dal mondo bizantino, il culto dell’Arcangelo Michele dilaga rapidamente ovunque verso quello carolingio e attraverso la cultura Longobarda l’immensa popolarità di questa figura è risale dall’area del Mediterraneo,attraversando l’Italia, per raggiungere i cristiani di Aquitania, Francia, Germania, Spagna e delle isole britanniche divenendo così un fenomeno continentale.
Dalla Puglia alla Cornovaglia, passando per il Piemonte e la Normandia, la particolarità della linea retta dell’Arcangelo ha indotto a ritenere che volesse esprimere il rispetto della legge di Dio senza deviazioni, ma qualcosa di più si cela in questa vena tellurica dove si manifestano copiose le energie della Dea Madre.
Nel Somerset in Inghilterra e precisamente nella Glastonbury Tor, la collina che viene identificata con la mitica Avalon, si dice si trovi il punto d’incrocio di due principali ley lines, quella maschile, detta di “San Michele”, e quella femminile, detta di “Santa Maria Maddalena”.
Quell’isola leggendaria di Avalon, ora in secca, dove, secondo credenze celtiche,tra le nebbie dorate approdavano le barche per condurre le anime dei
defunti nel paradiso. Oggi Glastonbury, è una bizzarra mescolanza cosmopolita di Mondi pagani, cristiani e atei dove la storia di San Giuseppe di Arimatea che si dice avesse portato qui il Graal, si mischia alle leggende di Artù,di Ginevra, e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Glastonbury è indubbiamente avvolta da un’aura di mistero, complice anche una natura dal fascino particolare, che sembra fatta apposta per evocare spiriti di cavalieri, e storie di maghi, di fate, di battaglie e di passioni ed è interessante verificare come la leggenda della Spada nella Roccia si confonda con la storia toscana di San Galgano,le cui narrazione hanno notevoli punti in comune. La sostanza di Excalibur però è una storia mediorientale e di un fatto storico di origine italiana che da sud emigra a nord diventando un mito ed una leggenda nordica,un tema non di origine celtica né cristiana, ma che risale ad origini indoeuropee, dall’Iran arcaico alle pianure sarmatiche, dove fino all’alto medioevo vivevano le popolazioni bianche caucasiche delle steppe, fino all’idea romana di nobiltà cavalleresca e al mondo franco-germanico e provenzale che rielaborò le cose cristianizzando questo mito.
Nelle vicinanze di Siena, presso Chiusino,in un’atmosfera magica c’è la famosa abbazia meraviglia dell’architettura gotica cistercense in rovina, dal tetto fatto di cielo e il pavimento di prato verde…
L’Abbazia fu costruita tra il 1182 ed il 1185, sopra alla capanna dove visse San Galgano l’ultimo anno della sua vita,poco distante sorge la Rotonda di Montesiepi dove ancora oggi è possibile vedere la spada infissa dal santo nella roccia.La scenografia suggestiva dell’Abbazia è stata inoltre utilizzata per ambientare i film Nostalghia di Andrej Tarkovskij e il Paziente Inglese di Antony Minghella. Uno spaccato di Toscana che sembra un angolo di Gran Bretagna e che fu Teatro della leggenda della spada nella roccia e del cavaliere eremita Galgano, dove con il mitico fascino le loro ombre incombono Parsifal e Lancillotto.
Chi è Michele?
Nel silenzio è il respiro di Dio
Con il progressivo ritorno del femminino sacro nella fase di passaggio dall’età dei Pesci a quella dell’Acquario in cui sarà appunto il principio femminile in ripresa, riemerge anche il culto di Michele, l’Arcangelo dal volto distaccato, come quello esprimente la dignità regale della Dea. Ma chi è Michele così indissolubilmente unito al femminile? Mi ka el vuol dire “chi come Dio?”, frase con cui si scagliò contro la schiera degli angeli ribelli capeggiati da Lucifero nel momento che la tradizione chiama “la prima caduta”, quella delle creature angeliche che osarono opporsi al piano divino. Seguì la caduta della creatura umana nel momento in cui Adamo, la prima umanità scelse di disubbidire al Signore e mangiò del frutto del bene e del male abbandonando uno stato di coscienza unitario ed indifferenziato, come quello del bambino non ancora consapevole di essere qualcosa di diverso dal corpo della madre che l’ha generato. L’effetto fu che Adamo si ritrovò nudo e si vergognò e sentì anche la separazione da Eva oltre che dal divino ed allora si
coprì con una foglia di fico, la prima maschera con cui ha iniziato a nascondersi, il primo germe dell’ego, l’insieme delle foglie di fico con cui abbiamo cercato di proteggere la nostra vulnerabilità separandoci dal Dio che è in noi. Anche il bambino allorché avverte di essere separato e diverso dalla madre, da colei che gli dà nutrimento e gli garantisce la sopravvivenza, inizia a studiare tattiche difensive sorridendo se è questo che lo rende accetto alla madre, piangendo se così facendo riesce a catturarne l’attenzione e dunque l’energia. Ogni maschera indossata, bella o brutta che sia, benevola o terribile comporta una scelta dolorosa perché mentre la si indossa si rinuncia alle possibilità rifiutate in quanto inopportune a garantirci l’attenzione vitale, che vengono buttate nel sacchetto posto dietro le spalle lì dove non le vediamo più ma continuiamo a sentirne il peso. Ogni scelta è al contempo una rinuncia e, maschera dopo maschera, ci si sente accettati dal contesto familiare e sociale, ma si perde l’autenticità, quella che ci permette di essere sempre nuovi a seconda delle circostanze, quella che ci offre il dono del libero arbitrio. Già perché avviene che l’insieme di foglie di fico che proteggono la nostra vulnerabilità evitandoci il rifiuto e la mancanza di attenzione, finisce con il divenire una rigida corazza in cui ci immedesimiamo, tanto da poterci descrivere con le caratteristiche delle nostre maschere. Si tratta di energie divenute dominanti a cui corrispondono quelle represse a cui abbiamo rinunciato: la loro preoccupazione- sono voci, aspetti della personalità con loro precise ragioni- è di tutelarci dal rifiuto, dallo shock, dalla paura, di dare serenità al bambino vulnerabile che portiamo in noi, ma purtroppo questa benemerita intenzione determina l’isolamento del bambino che precipita in una prigione interiore dove non entra mai in contatto con nessuno; quando ciò succede corre un rischio, quello di essere ancora una volta rifiutato, spaventato ed allora intervengono di nuovo le voci primarie a dare la loro protezione. L’effetto della costruzione dell’ego è quello dell’aver mangiato il frutto del bene e del male perché quando appare il portatore di programmi non conformi al nostro, di voci dominanti differenti, scatta il giudizio trovandoci allo specchio le parti di noi rinnegate: in questo giudizio il bene è ciò che è conforme al programma, il male è lo specchio dell’ombra, delle nostre energie rinnegate che per non essere accettate si deformano divenendo maligne e così le vediamo proiettate sul palcoscenico delle nostre storie. Così il mondo viene diviso in due parti opposte, una buona e l’altra cattiva, ed il frutto della vita unica che scorre senza qualificazioni lascia il posto a quello della separazione. Per le coscienze frammentate non vi è posto nel giardino della purezza senza giudizio e proprio Michele interviene con la sua spada fiammeggiante a scacciare l’uomo e la donna, ormai separati, da una condizione che non è più confacente al loro stato di coscienza: da questo momento impareranno attraverso gli opposti, nutriranno il loro ego attraverso una lenta evoluzione, il dolore sarà lo strumento di conoscenza fin quando, come il bambino divenuto adulto, non inizierà il momento di affrontare l’ego strutturato in cui l’essere umano si è immedesimato tanto da renderlo un re usurpatore – Chi come Dio?- Grida allora Michele che con la spada del discernimento fornisce il suo aiuto per arrivare alla comprensione che l’errore è costituito dalle immedesimazioni, dall’essersi trincerati in una torre che impedisce l’accesso della luce ed anche…l’uscita della luce interiore, di quella scintilla divina, della pietra preziosa che non riesce a mandare i suoi bagliori
perché ricoperta da una coltre di incrostazioni. Frutto della separazione è il formarsi di dipendenze, di nodi energetici e con essi di ostacoli al naturale fluire della vita, di paure ed ansie che trovano origine nella grande ombra che abbiamo alimentato in noi gettando nel sacco del rinnego infinite possibilità di essere.
Di sotto il trailer promo del film :
https://www.youtube.com/watch?v=QdLcLOFSmYs&t=3s
info.terracelestia@gmail.com
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