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Dagli insegnamenti di Yogi HarBhajan: i sette passi per vivere pienamente

Dagli insegnamenti di Yogi HarBhajan: i sette passi per vivere pienamente

Ci sono insegnamenti che non appartengono al tempo, ma al cuore dell’essere

Tra questi, le parole di Yogi HarBhajan, maestro del Kundalini Yoga, risuonano come un cammino interiore, una scala sacra che porta l’essere umano dal semplice impegno quotidiano alla pienezza della felicità
Ogni passo è una trasformazione, una rivelazione, un dono

1. L’impegno: la radice del cammino

Tutto inizia da un atto di volontà
Impegnarsi significa scegliere con presenza e continuità ciò che si vuole manifestare nel mondo.
Non è un giuramento esteriore, ma un dialogo intimo con la propria anima.
Impegnarsi alla gentilezza, alla compassione, alla verità in ogni azione quotidiana, è il primo seme del risveglio
L’impegno è ciò che trasforma la semplice intenzione in movimento, e il movimento in vita.
Da questo nasce il carattere

2. Il carattere: armonia tra luce e ombra

Il carattere è il secondo gradino, la struttura interiore che tiene insieme tutte le parti di sé.
Non è perfezione, ma equilibrio.
Riconoscere i propri difetti e i propri talenti come due poli dello stesso essere, come Yin e Yang, è la chiave per una forza autentica.
Il carattere è ciò che vi permette di rispondere alla vostra coscienza con sincerità, di guardarla negli occhi senza paura.
Ed è proprio da questo centro stabile che nasce la dignità

3. La dignità: il riflesso della vostra luce

Essere dignitosi non è una questione di apparenza o di ruolo sociale.
La dignità nasce quando si agisce in senso divino, mettendo ogni gesto al servizio dell’armonia collettiva.
Chi vive con dignità non ha bisogno di alzare la voce: la sua sola presenza ispira rispetto.
Le persone iniziano a credervi, a riconoscere la vostra integrità.
E attraverso la dignità, si manifesta la divinità

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4. La divinità: quando non esiste più separazione

Essere divini non significa essere perfetti, ma essere trasparenti come un ruscello che riflette il cielo.
La divinità è uno stato in cui gli altri non sentono paura, ma fiducia.
È il punto in cui la vostra vita diventa servizio, dono, presenza amorevole verso ogni creatura.
Quando non agite più per voi stessi, ma come strumento del divino, la vita inizia a fluire senza resistenza.
E in quel flusso, scende la grazia

5. La grazia: la bellezza che accade senza sforzo

La grazia è uno stato di trasparenza e leggerezza.
Quando c’è grazia, non c’è più lotta tra le persone: i rapporti si purificano, le parole diventano silenzio eloquente, i cuori si comprendono senza spiegazioni.
È la presenza che lavora da sola, la luce che agisce senza rumore.
Chi vive nella grazia non ha bisogno di difendersi, perché la sua energia parla per lui.
Ed è da questa luce silenziosa che nasce il potere del sacrificio

6. Il potere del sacrificio: il cuore che serve

Nel linguaggio dello spirito, sacrificio non significa perdita, ma offerta consapevole.
È l’atto di chi lascia andare qualcosa di sé per amore, sapendo che tutto ciò che si dona ritorna moltiplicato.
Quando Dio risiede nel cuore e guida la mente, si può affrontare ogni sacrificio come parte naturale della vita.
È la fiamma che purifica, la prova che nobilita, la via che conduce alla vera felicità

7. La felicità: riconoscenza per l’esistenza

La felicità, nel senso più profondo, non è l’assenza di dolore, ma la gratitudine che nasce dal comprendere il senso di ogni esperienza

È il culmine del percorso: la gioia di poter incarnare, anche solo per un istante, tutti i sette aspetti dell’essere
Impegno, carattere, dignità, divinità, grazia, sacrificio… e infine felicità
Non come meta lontana, ma come vibrazione presente in ogni respiro consapevole


Il cerchio della piena realizzazione

In questi insegnamenti, Yogi HarBhajan ci ricorda che la vita spirituale non è fuga, ma incarnazione.
Ogni gesto quotidiano: cucinare, lavorare, abbracciare, meditare, può essere un atto sacro se vissuto con coscienza

Ogni gesto di umanita’ verso un tuo simile e’ un atto di gentilezza e riconoscimento  che ti permette di ritrovare i tuoi doni divini

Il cammino inizia sempre con una scelta: impegnarsi alla bellezza dell’anima per realizzare la propria umanita’

Da lì, tutto il resto accade


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