380 NANOMETRI : fotoriparazione e biofotoni, il linguaggio luminoso della guarigione cellulare
La luce nascosta della vita: biofotoni, fotoriparazione e il linguaggio quantico del corpo
In questa era in cui la ricerca scientifica si trova ad interrogarsi sempre piรน profondamente sui misteri della vita, emerge una veritร affascinante e tuttavia poco conosciuta al grande pubblico: il nostro corpo non รจ semplicemente una macchina biochimica, ma un sofisticato sistema di comunicazione basato sulla luce. Questa rivelazione straordinaria proviene da decenni di ricerche rigorose condotte dal biofisico tedesco Fritz-Albert Popp, il cui lavoro ha aperto finestre affascinanti su come veramente funziona il nostro organismo a livello piรน profondo e piรน sottile
Verso la fine degli anni sessanta del novecento, un giovane ricercatore teorico dell’Universitร di Marburg in Germania, specializzato nello studio dell’interazione tra radiazioni elettromagnetiche e sistemi biologici, si trovรฒ di fronte a un enigma affascinante che avrebbe cambiato il corso della sua carriera scientifica e della nostra comprensione della biologia umana. Il professor Fritz-Albert Popp stava investigando le proprietร del benzo[a]pyrene, un composto idrocarburico policiclico noto per essere uno dei cancerogeni piรน potenti e letali per l’organismo umano. Quando illuminรฒ questa sostanza con radiazioni ultraviolette, osservรฒ un fenomeno straordinario: il benzo[a]pyrene assorbiva la luce ultravioletta e la riemetteva a una frequenza completamente diversa, diversa cioรจ dalla frequenza originale
La domanda che Popp si pose fu profonda e penetrante: perchรฉ una sostanza non-cancerogena, il benzo[e]pyrene, che possiede una struttura molecolare quasi identica al benzo[a]pyrene salvo per una minuscola differenza nella configurazione di uno dei suoi anelli chimici, si comportava in modo completamente diverso? Quando illuminato con la medesima radiazione ultravioletta, il benzo[e]pyrene permetteva semplicemente alla luce di passare attraverso di esso senza modificazione alcuna. Questo contrasto paradossale catturรฒ l’attenzione del giovane biofisico e lo spinse a intraprendere una serie metodica di esperimenti.
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Popp espanse il suo studio testando trentasette diverse sostanze chimiche, alcune riconosciute come cancerogene e altre no. Il risultato fu straordinariamente coerente: esclusivamente i composti che possedevano proprietร cancerogene erano in grado di assorbire la luce ultravioletta e trasformarla in una frequenza diversa. Ma c’era ancora di piรน: ogni singola sostanza cancerogena reagiva solamente a una frequenza luminosa molto specifica, quella corrispondente a trecentottanta nanometri. Era come se il cancro parlasse un linguaggio della luce ben definito e riconoscibile.
Proprio in quel momento della sua ricerca, Popp scoprรฌ l’esistenza di un fenomeno biologico affascinante chiamato fotoriparazione, un meccanismo di guarigione cellulare tanto straordinario quanto poco compreso dalla comunitร scientifica contemporanea.
Gli scienziati che studiano questo processo hanno osservato che quando una cellula vivente viene bombardata con radiazioni ultraviolette fino al punto che il novantanove percento della cellula stessa, incluso il suo DNA, viene distrutto, รจ possibile riparare quasi completamente il danno in appena ventiquattro ore. Il metodo? Illuminare semplicemente la cellula danneggiata con la medesima lunghezza d’onda ultravioletta, ma questa volta a un’intensitร straordinariamente piรน debole rispetto all’irradiazione iniziale che ha causato il danno.
Fu in questo momento che si verificรฒ quello che possiamo definire il “salto logico” di Popp, uno di quei rari momenti nella storia della scienza in cui la mente penetrante di un ricercatore unisce osservazioni apparentemente disgiunte in una rivelazione di grande portata
Popp notรฒ un fatto che nessun altro aveva colto: la fotoriparazione cellulare funziona con la massima efficienza proprio a quella frequenza specifica di trecentottanta nanometri, la medesima frequenza a cui reagiscono le sostanze cancerogene. Questa non poteva essere una coincidenza. Se le sostanze che causano il cancro riescono ad assorbire la luce a questa precisa frequenza, pensรฒ Popp, allora deve esistere una connessione diretta con il meccanismo di fotoriparazione.
La sua conclusione era logica quanto rivoluzionaria: deve esistere una luce all’interno del corpo umano, una radiazione di natura sottile e intelligente, che รจ responsabile della fotoriparazione cellulare e della guarigione dei danni al DNA
ย Le sostanze cancerogene, ragionรฒ Popp, causano il cancro perchรฉ hanno la capacitร di bloccare questa luce interna fondamentale, di interferire con essa, prevenendo cosรฌ il processo naturale e costante di fotoriparazione che normalmente mantiene le nostre cellule in perfetto stato di funzionamento. Un composto cancerogeno agisce come una barriera intelligente e diabolica che si interpone tra la luce guaritrice del corpo e le cellule che necessitano di rigenerazione costante
Per trasformare questa ipotesi affascinante in realtร scientifica provata, Popp aveva bisogno di strumentazione capace di rilevare questa luce estremamente sottile ed elusiva che il corpo umano presumibilmente emette. A questo punto della storia interviene un giovane studente di dottorato di nome Bernhard Ruth, il quale inizialmente pensรฒ che l’idea di Popp fosse assolutamente ridicola e persino stravagante. Ruth si propose di dimostrare che il corpo umano non emette alcuna luce significativa costruendo uno strumento di misurazione estremamente sensibile. L’ironia della storia รจ che questo studente, nel tentativo di confutare il suo supervisore, finรฌ invece per provarne l’ipotesi
Ruth dedicรฒ due anni intensi alla costruzione di uno strumento straordinario che somigliava a un gigantesco detector di raggi X e che utilizzava un fotomoltiplicatore, un dispositivo estremamente sofisticato in grado di contare la luce fotone per fotone, rilevando cioรจ radiazioni luminose a livelli di intensitร praticamente infinitesimali. Nel 1977, lo strumento era finalmente pronto per il primo test cruciale. Popp e Ruth decisero di iniziare con un sistema biologico semplice: giovani plantine di cetriolo.
Quando collocarono queste delicate pianticelle all’interno del fotomoltiplicatore e misero in funzione l’apparecchio, videro accendersi sul display numeri che confermavano l’ipotesi di Popp: le pianticelle emettevano effettivamente dei fotoni, delle onde di luce di un’intensitร sorprendentemente elevata. Ma qui arriviamo a un aspetto ancora piรน affascinante dell’esperimento. Ruth decise di mettere alla prova ulteriormente l’ipotesi di Popp, considerando se la luce emessa potesse provenire dal processo della fotosintesi, che richiederebbe cioรจ l’esposizione della pianta alla luce solare
Cosรฌ, nel successivo esperimento cruciale, Ruth preparรฒ patate che erano state fatte crescere completamente al buio, in assenza totale di qualunque radiazione luminosa da fonti esterne. Quando le pianticelle di queste patate vennero inserite nel fotomoltiplicatore, il risultato fu ancora piรน sorprendente del primo esperimento: le piante coltivate al buio emettevano un’intensitร di luce ancora piรน elevata rispetto ai cetrioli precedentemente testati. Inoltre, i fotoni che questi sistemi biologici emettevano mostravano caratteristiche di coerenza, vale a dire di sincronizzazione e armonia, superiori a qualunque altro fenomeno di emissione luminosa che i ricercatori avessero mai osservato fino a quel momento.
Questa scoperta portรฒ Popp a una conclusione di straordinaria portata filosofica e scientifica: quando mangiamo vegetali, assorbiamo effettivamente questi fotoni e li immagazziniamo all’interno del nostro corpo. L’energia luminosa contenuta negli alimenti non รจ dunque inerte, ma rappresenta la forza agente fondamentale che anima tutte le molecole del nostro organismo. I fotoni, secondo la visione emergente di Popp, attivano i processi biologici del corpo esattamente come un maestro d’orchestra dirige un’orchestra sinfonica, portando ogni singolo strumento verso un’armonia collettiva, verso un suono unificato e magnifico
Popp scoprรฌ che a diverse frequenze di radiazione, questi fotoni mettono in opera diverse funzioni biologiche specifiche. Le molecole nelle cellule rispondono a determinate frequenze di luce, e un raggio complesso di vibrazioni luminose generato dai fotoni produce una varietร di frequenze in altre molecole del corpo. In questo modo, le onde della luce risolvono l’enigma affascinante di come il corpo riesca a eseguire simultaneamente innumerevoli funzioni complesse, come coordinare le azioni di diverse parti dell’organismo in tempo reale o eseguire molteplici processi contemporaneamente senza confusione o disordine
Popp notรฒ inoltre che il DNA poteva inviare un’ampia gamma di frequenze luminose, frequenze che sembravaano strettamente collegate a funzioni biologiche specifiche. Se il DNA immagazzina e comunica mediante questa luce, allora, ragionรฒ Popp, il DNA dovrebbe emettere piรน luce quando si trova in uno stato di apertura e attivazione, simile a quando una cerniera viene aperta. Tutte queste osservazioni accumulate negli anni di ricerca portarono infine Popp a una conclusione rivoluzionaria: una delle fonti piรน essenziali e cruciali di luce e di emissioni di biofotoni nel nostro corpo รจ il DNA stesso, che funziona come un diapason molecolare per tutto l’organismo.
Se il DNA emettesse una certa frequenza, come in effetti fa, allora determinate molecole e funzioni biologiche seguirebbero naturalmente quella frequenza, entrerbbero in risonanza con essa. Fu proprio attraverso questa intuizione che Popp cominciรฒ a sospettare di esser inciampato nella soluzione a uno dei piรน grandi misteri della biologia moderna: la morfogenesi, cioรจ il processo attraverso il quale una singola cellula fertilizzata puรฒ trasformarsi gradualmente in un organismo completamente formato e straordinariamente complesso come un essere umano adulto.
380 nanometri:
Con le emissioni di biofotoni, Popp credette infine di aver trovato una risposta scientifica ai grandi interrogativi sulla coordinazione cellulare, la comunicazione inter-cellulare e la costruzione della forma biologica. Questi processi straordinari potevano avvenire solamente in un sistema veramente olistico, un sistema che possedesse un direttore d’orchestra centrale, una fonte primaria di informazione e coordinamento: il DNA. Gli esperimenti che Poppย ha condotto successivamente dimostrarono convincentemente che queste emissioni di debole luce, 380 nanometri, erano sufficienti per orchestrare l’intero corpo umano, mantenendolo in armonia e coordinazione perfetta.
La frequenza quantica e i livelli invisibili di comunicazione
Un aspetto particolarmente profondo e affascinante delle scoperte di Popp riguardava la questione cruciale dell’intensitร della luce emessa. Popp scoprรฌ che le emissioni dovevano necessariamente avere un’intensitร molto bassa affinchรฉ queste comunicazioni biologiche avvenissero a un livello quantico, a livello cioรจ di meccanica quantistica dove valgono leggi molto diverse da quelle del mondo classico macroscopico. Se i fotoni emessi avessero posseduto un’intensitร maggiore, gli effetti biologici si sarebbero verificati esclusivamente nel mondo piรน grande, nel regno della fisica classica, e non avrebbero potuto mediatizzare la comunicazione sottile e intelligente che il corpo utilizza per coordinare i suoi innumerevoli processi biologici.
Questo era un aspetto cruciale perchรฉ la meccanica quantistica opera secondo principi radicalmente diversi dalla fisica newtoniana classica. Nel regno quantico, particelle e onde sono una cosa sola, la realtร รจ intrinsecamente probabilistica piuttosto che deterministica, e l’osservazione stessa influenza la natura della realtร osservata. A questo livello di sottilissima comunicazione quantica, l’intensitร estremamente bassa della radiazione dei biofotoni acquista una rilevanza biologica profonda: permette al corpo di comunicare con se stesso a un livello dove ogni dettaglio conta, dove ogni vibrazione minima ha significato biologico.
Popp fece un’altra osservazione affascinante mentre analizzava le emissioni di biofotoni in diverse specie biologiche: il numero di fotoni emessi sembrava essere correlato direttamente alla posizione dell’organismo sulla scala evolutiva della complessitร biologica. Questa era una relazione inversa molto affascinante: quanto piรน complesso era l’organismo, tanto meno fotoni veniva emesso per unitร di area cutanea per secondo. Gli organismi rudimentali e le piante tendevano a emettere un centinaio di fotoni per centimetro quadrato per secondo
Invece gli esseri umani, molto piรน complessi sulla scala evolutiva, emettono solamente dieci fotoni per centimetro quadrato per secondo alla medesima frequenza.
Questa differenza affascinante suggeriva a Popp un’interpretazione profonda: gli organismi piรน evoluti, piรน complessi, piรน intelligenti, hanno sviluppato una forma di comunicazione biologica talmente sottile, talmente raffinata e talmente efficiente che richiedono moltissimi meno fotoni per mantenere la coordinazione e l’armonia interna. ร come se la complessitร biologica si accompagnasse a una maggiore effficienza nel linguaggio quantico della luce.
La luce della malattia: quando l’armonia si interrompe
Armato di questa conoscenza rivoluzionaria, Popp decise di indagare una questione di grande rilevanza clinica: quali sono le caratteristiche delle emissioni di biofotoni nei pazienti affetti da malattia? In particolare, Popp esaminรฒ attentamente i pazienti afflitti da cancro utilizzando lo stesso fotomoltiplicatore che aveva rivelato i biofotoni negli organismi sani. Quello che scoprรฌ fu estremamente significativo dal punto di vista sia biologico che spirituale
In ogni singolo caso dei pazienti cancerosi esaminati, Popp notรฒ che questi pazienti avevano perso i loro ritmi biologici naturali e la loro coerenza quantica. Avevano perso il loro collegamento armonico con il mondo circostante. In effetti, la loro luce interna stava gradualmente svanendo, riducendosi a livelli molto piรน bassi di quelli riscontrati negli organismi sani. Il cancro, nel linguaggio dei biofotoni, non รจ altro che il risultato di una comunicazione cellulare profondamente compromessa, un’interruzione catastrofica nel dialogo quantico che normalmente mantiene l’organismo in perfetta armonia e coordinazione
Ma quello che Popp osservรฒ con la sclerosi multipla fu ancora piรน affascinante, perchรฉ rappresentava esattamente l’opposto del cancro. La sclerosi multipla, scoprรฌ Popp, รจ uno stato non di assenza di ordine, ma di eccesso di ordine, di troppo ordine. I pazienti affetti da questa malattia neurodegenerativa introducono e mantengono una quantitร eccessiva di luce nel loro corpo, inibendo cosรฌ la naturale flessibilitร e l’adattabilitร che le loro cellule necessitano per svolgere le loro funzioni biologiche in modo fluido ed efficiente. LORO AFFOGANO NELLA LUCEย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
Popp usรฒ una metafora estremamente rivelatrice per descrivere questo stato: รจ come se troppi soldati marciassero perfettamente allineati mentre attraversano un ponte, creando una risonanza armonica talmente perfetta che il ponte stesso crolla sotto il peso della sincronizzazione eccessiva.
La coerenza perfetta non รจ in realtร lo stato ottimale per la vita biologica; lo stato ottimale รจ una condizione di equilibrio precario tra il caos e l’ordine, tra l’armonia e la flessibilitร . ย Con una cooperazione eccessivamente armoniosa, รจ come se i singoli membri dell’orchestra non fossero piรน in grado di improvvisare, di adattarsi ai cambiamenti imprevisti, di rispondere con creativitร agli stimoli ambientali mutevoli.
In effetti, i pazienti affetti da sclerosi multipla, nel linguaggio poetico di Popp, affogano nella luce, oppressi da una comunicazione biologica cosรฌ ordinata e armoniosa da diventare rigida e paralizzante. La loro malattia รจ il prezzo pagato per un eccesso di perfezionismo biologico, di una sincronizzazione eccessiva tra le cellule nervose che dovrebbe invece mantenere una certa dose di indipendenza e libertร individuale per funzionare adeguatamente
ย Lo stress e la difesa quantica del corpo
Continuando le sue investigazioni, Popp esaminรฒ gli effetti dello stress sulla produzione di biofotoni nel corpo umano. Scoprรฌ che in uno stato di stress acuto o cronico, il livello di emissione di biofotoni aumenta significativamente, rappresentando quello che Popp interpretรฒ come un meccanismo di difesa innato, un tentativo cioรจ del corpo di ristabilire l’equilibrio interno quando viene minacciato da fattori stressanti esterni o interni. Lo stress aumenta le emissioni di biofotoni perchรฉ il corpo tenta disperatamente di riorchestrarsi, di ripristinare la propria armonia interna quando questa รจ stata compromessa.
Tutti questi fenomeni straordinari, accumulatisi nel corso di decenni di ricerca rigorosa, portarono Popp a una concezione affascinante e profonda del ruolo dei biofotoni nel mantenimento della vita: le emissioni di biofotoni rappresentano una specie di correzione costante apportata da un sistema vivente alle fluttuazioni e ai disturbi del Campo Punto Zero, quella entitร misteriosa della fisica quantistica che riempie lo spazio apparentemente vuoto dell’universo intero
Il Campo Punto Zero e la candela della vita
In un universo teoricamente perfetto, tutte le onde elettromagnetiche si annichilirebbero a vicenda attraverso un processo chiamato interferenza distruttiva, lasciando uno stato di quiete assoluta e perfetta. Ma il Campo Punto Zero, la base energetica quantica che permea l’universo intero secondo la moderna fisica teorica, non consente questa perfezione. Minuscole fluttuazioni di energia disturbano costantemente questo campo, creando imperfezioni e asimmetrie. Nel linguaggio straordinariamente evocativo di Popp, il Campo Punto Zero obbliga un essere umano ad essere una candela, a brillare costantemente, a emettere luce in modo perpetuo.
Emettere fotoni, secondo questa prospettiva, รจ il modo in cui il corpo compensa e corregge queste fluttuazioni quantiche, tentando di mantenere un equilibrio energetico dinamico e precario.
Il corpo piรน sano, di conseguenza, sarebbe quello che ha la luce piรน bassa e che rimane piรน vicino a uno stato di quiete quantica, uno stato desiderabile di vicinanza al nulla, al silenzio primordiale del Campo Punto Zero. Questo รจ un concetto profondamente paradossale: la vera salute non consiste nel brillare intensamente, ma nel mantenere un’emissione minima, armoniosa e coerente di biofotoni, rimanendo il piรน possibile vicini al silenzio calmo dello stato quantico fondamentale dell’universo.
Il DNA come trasmettitore universale di informazioni
Il DNA, nel quadro concettuale sviluppato da Popp, utilizza frequenze di ogni possibile varietร come un mezzo informativo sofisticato, come un linguaggio universale capace di trasmettere informazioni in ogni direzione dello spazio biologico. Questo suggerisce un sistema straordinario di feedback e di comunicazione perfetta attraverso onde elettromagnetiche che codificano e trasferiscono informazioni da una cellula all’altra, da un organo all’altro, dalla parte piรน microscopica del corpo al suo intero complesso biologico
Partendo da questa premessa teorica affascinante, Popp iniziรฒ a formulare un’ipotesi nuova e rivoluzionaria: se sostanze chimiche cancerogene erano in grado di alterare le emissioni biofotoniche del corpo, disturbando profondamente il dialogo quantico che normalmente mantiene l’organismo in salute, allora doveva essere possibile che altre sostanze, sostanze non tossiche provenienti dal regno vegetale, potessero introdurre una comunicazione migliore e piรน armoniosa, potessero ripristinare il linguaggio perduto tra le cellule malate e il resto del corpo.
Si chiese cioรจ se certi estratti di piante medicinali potessero cambiare il carattere qualitativo e quantitativo delle emissioni di biofotoni provenienti dalle cellule cancerose, riportandole a uno stato di “normalitร biologica”, facendo in modo che queste cellule ribelli comunicassero di nuovo con il resto del corpo, rientrassero nel dialogo armonico che mantiene l’organismo in vita.
ย La ricerca e il Vischio come ponte di riconciliazione
Popp iniziรฒ quindi a sperimentare sistematicamente una serie di sostanze naturali e non tossiche che la tradizione medica aveva a lungo considerato efficaci nel trattamento del cancro. Purtroppo, con una certa sorpresa e delusione, scoprรฌ che molte di queste sostanze producevano effetti paradossali: invece di ridurre l’emissione di fotoni dalle cellule tumorali, le aumentavano, rendendo le cellule cancerose ancora piรน morte, ancora piรน ribelli, ancora piรน difficili da controllare da parte del corpo
Ma una storia positiva e straordinariamente significativa emerse dalle sue investigazioni: il vischio, quella misteriosa pianta parassita che cresce sugli alberi da millenni e che ha sempre occupato un posto speciale nella tradizione alchemica e nella medicina antroposofica di derivazioneย steineriana, sembrava svolgere una funzione affascinante. Il vischio sembrava aiutare il corpo a “risocializzare” le emissioni di fotoni delle cellule cancerose, a reintegrarle nel dialogo biologico dell’organismo, a riportarle a uno stato di coerenza quantica normale
In uno dei casi clinici che Popp personalmente documentรฒ, si imbattรฉ in una donna poco piรน che trentenne che soffriva simultaneamente di cancro al seno e di cancro alla vagina, una prognosi clinica estremamente grave e disperata. Popp, in collaborazione con un medico, identificรฒ un rimedio specifico di vischio che, quando testato sui campioni di tessuto tumorale di questa giovane donna, creava una improvvisa e straordinaria coerenza quantica nei tessuti precedentemente disorganizzati e ribelli. In accordo con il medico curante, la donna decise di interrompere tutti gli altri trattamenti convenzionali e di affidarsi esclusivamente all’estratto di vischio come suo unico rimedio terapeutico.
Un anno dopo questa decisione radicale, tutti i test di laboratorio della giovane donna erano ritornati ai valori normali. La sua malattia era scomparsa, il dialogo quantico tra le sue cellule era stato ristabilito, il vischio aveva compiuto la sua magia di mediazione tra il ribelle e il sano. Questo caso, pur essendo aneddotico dal punto di vista della metodologia scientifica rigida, รจ straordinariamente significativo dal punto di vista della possibilitร terapeutica e rappresenta una speranza concreta per lo sviluppo di nuovi approcci al trattamento del cancro basati sulla comprensione della comunicazione quantica del corpo
ย L’Omeopatia come assorbitore di risonanza quantica
Per Popp, l’omeopatia rappresentava un altro affascinante esempio del meccanismo di assorbimento e modulazione della frequenza fotonica. Aveva cominciato a concepire l’omeopatia non come semplice placebo, come molti scienziati convenzionali la consideravano, ma come un sofisticato “assorbitore di risonanza” quantico. L’omeopatia, ricordatevi, poggia sul principio arcaico e profondo di “simile cura simile”, un concetto che quando viene interpretato alla luce della teoria dei biofotoni acquista una rilevanza scientifica straordinaria.
Una soluzione omeopatica appropriatamente scelta e preparata per un caso specifico funzionerebbe, secondo Popp, come un diapason molecolare che attrae ed assorbe le oscillazioni abnormi delle cellule malate, permettendo cosรฌ al corpo di ritornare gradualmente a uno stato di salute biologica normale e armoniosa. La soluzione omeopatica agisce come una specie di controfase per la disarmonia biologica, come un anti-suono che annulla i rumori dissonanti della malattia.
L’Agopuntura e i Meridiani come canali di Luce
Popp estese ulteriormente questa prospettiva al sistema dell’agopuntura tradizionale cinese, suggerendo che il segnale molecolare elettromagnetico alla base dei biofotoni potesse spiegare scientificamente come e perchรฉ l’agopuntura funzioni effettivamente. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, sviluppatasi in oriente per migliaia di anni, il corpo umano contiene un sistema sofisticato di meridiani energetici, canali che scorrono nella profonditร dei tessuti corporei e attraverso cui fluisce una energia invisibile che i cinesi chiamano “Ch’i” o “Qi”, la forza vitale universale.
Secondo la concezione orientale, questa forza vitale entra nel corpo attraverso punti specifici di agopuntura e scorre verso le strutture organiche piรน profonde, fornendo energia e vitalitร alle funzioni biologiche. La malattia, secondo questa visione antica, interviene quando il flusso di questa energia risulta bloccato in un punto lungo i percorsi dei meridiani, creando una stasi energetica che si manifesta come dolore, malfunzionamento organico e malattia. Secondo l’interpretazione moderna di Popp, il sistema dei meridiani agisce come un sistema di trasmissione di onde specifiche di energia a zone biologiche specifiche del corpo, canali cioรจ attraverso cui scorrono i biofotoni coordinando e armonizzando il funzionamento dell’intero organismo.
ย La qualitร del cibo e la luce immagazzinata
Proseguendo nelle sue investigazioni, Popp scoprรฌ che la risonanza d’onda non era utilizzata solamente per comunicare all’interno del corpo e mantenerlo in armonia con se stesso. Il fenomeno era molto piรน profondo e vasto: gli organismi viventi utilizzavano questa comunicazione anche tra loro, da un essere vivente a un altro. Questa realizzazione aprรฌ possibilitร interpretative straordinarie per comprendere alcuni fra gli enigmi piรน persistenti del regno animale: come gruppi di pesci potessero coordinare i loro movimenti con una precisione praticamente istantanea, creando quei balletti ondeggianti di perfetto sincronismo che affascinano chi li osserva; come stormi di uccelli potessero virare simultaneamente nel cielo, come se governati da un’unica mente conscia
Molti esperimenti successivi di diversi ricercatori rivelarono che si trattava effettivamente di una forma di comunicazione silenziosa e invisibile, un elastico immateriale che agisce come mezzo di trasmissione anche quando gli animali sono separati da lunghe distanze. Questo suggeriva che la luce biofotica fosse il fondamento di una comunicazione che trascendeva i semplici limiti spaziali
Un aspetto particolarmente pratico e importante della ricerca di Popp riguardava la qualitร del cibo che mangiamo. Si rese conto che era possibile misurare la vitalitร biologica di un alimento osservando le emissioni di biofotoni che esso conteneva. Il cibo piรน sano, quello cioรจ che possiede la massima vitalitร biologica, รจ caratterizzato dall’avere un’intensitร di luce piรน bassa e nel contempo piรน coerente, piรน armoniosa, piรน ordinata. Ogni disturbo nel sistema biologico di un alimento vegetale, ogni malattia della pianta, ogni alterazione genetica, ogni inquinamento chimico fa aumentare significativamente e disordinatamente la produzione di fotoni, creando una disarmonia quantica rilevabile attraverso le misurazioni dei biofotoni.Quindi cibo OGM e’ molto nocivo
ย La salute come comunicazione perfetta e la malattia come silenzio
Attraverso tutto il corpo di ricerche che si estendeva ormai per decenni, Popp arrivรฒ a una conclusione profonda e unificante: la salute รจ fondamentalmente uno stato di comunicazione biofotica perfetta a livello subatomico e molecolare, mentre la malattia rappresenta uno stato di crollo e interruzione di questa comunicazione armoniosa.
Ci ammaliamo quando le nostre onde, quando le nostre frequenze quantiche, non sono sincroniche con se stesse e con l’ambiente circostante. La malattia รจ un silenzio dove dovrebbe esserci musica, un caos dove dovrebbe esserci armonia, un’interruzione del dialogo infinito che normalmente mantiene il nostro corpo in vibrazione continua e intelligente.
Fu necessario un periodo di circa venticinque anni affinchรฉ la comunitร scientifica internazionale iniziasse a prendere seriamente in considerazione le implicazioni delle scoperte di Popp. Alcuni scienziati selezionati in vari paesi del mondo cominciarono gradualmente a riconoscere e ad accettare che il sistema di comunicazione del corpo umano รจ probabilmente un sistema informativo estremamente complesso basato su risonanza e frequenza, un sistema di biofotoni e di radiazione quantica ancora abbondantemente misterioso ma ormai fondamentalmente provato
ย Verso una nuova medicina della luce e della frequenza
Dalle ricerche emergeva un quadro sempre piรน coerente: la risonanza d’onda non era utilizzata solamente per comunicare all’interno del corpo e mantenerlo integrato, ma rappresentava anche il fondamento della comunicazione tra organismi viventi distinti. Popp giunse alla conclusione affascinante che comprendere questo scambio di informazioni biofotoniche potrebbe infine svelare il segreto di alcuni fra i piรน persistenti enigmi nel regno animale, in particolar modo riguardanti la coordinazione istintiva e l’intelligenza collettiva.
Molti esperimenti, condotti da diversi gruppi di ricerca indipendenti in varie parti del mondo, hanno rivelato che si tratta di una comunicazione silenziosa che agisce come un elastico invisibile di energia e informazione, un collegamento non-locale tra organismi biologici anche quando questi sono fisicamente separati da grandi distanze.ย Esempio: gli animali tra di loro…… quando volano in sincronia….. Questo ha profonde implicazioni non soltanto per la biologia, ma anche per la nostra comprensione della coscienza, della telepatia intuitiva, dell’empatia biologica che gli esseri viventi sembrano possedere naturalmente
Le Medicine Analogiche e il ritorno alla saggezza antichissima
L’espressione “medicine analogiche” che noi utilizziamo nel contesto del nostro blog acquista un significato straordinario alla luce di queste scoperte di Popp e della sua scuola di ricerca. Le medicine analogiche sono medicamenti e pratiche terapeutiche che operano secondo il principio di analogia, di corrispondenza, di risonanza tra il rimedio e la malattia, tra l’informazione portata dal medicamento e la disarmonia biofotica della condizione patologica. Non operano attraverso meccanismi di tossicitร , di distruzione bruta, di sopraffazione chimica della funzione biologica, come fanno molti farmaci convenzionali
Le medicine analogiche operano mediante il ripristino della comunicazione, mediante la reintroduzione di coerenza quantica, mediante il “ricordo” alle cellule malate della loro vera natura di parti integrate di un tutto armonico. Il vischio, l’omeopatia, l’agopuntura, gli estratti fitoterapici preparati secondo le leggi sottili della medicina antroposofica, tutte queste medicine operano nel linguaggio della luce, nel linguaggio dei biofotoni, nel linguaggio quantico silenzioso e infinitamente raffinato del corpo vivente
Quando Popp scoprรฌ che certi estratti di piante potessero cambiare il carattere delle emissioni biofotoniche dalle cellule tumorali, facendo sรฌ che queste ritornassero a comunicare armoniosamente con il resto dell’organismo, scoprรฌ in effetti un ponte scientifico tra le intuizioni e le pratiche medicinali antichissime sviluppatesi in culture diverse intorno al mondo, e la moderna fisica quantistica. Scoprรฌ che la saggezza tradizionale aveva identificato empiricamente quelle piante e quelle pratiche che potessero operare al livello quantico piรน profondo, attraverso il linguaggio stesso dei biofotoni.
Negli anni successivi alle sue scoperte rivoluzionarie, altri ricercatori hanno confermato e ampliato le scoperte di Popp. Studi recenti hanno documentato le emissioni biofotoniche in semi germinanti, in cellule viventi sotto diverse condizioni di stress, in organismi sani e malati. La comunitร scientifica, benchรจ lentamente e con resistenza iniziale, ha cominciato a integrare queste scoperte nel concetto di biologia umana
La Fotoriparazione cellulare come fondamento della guarigione
Tornando al concetto centrale della fotoriparazione cellulare, che รจ il filo conduttore di tutta questa esplorazione, possiamo ora comprendere con profonditร molto piรน grande come e perchรฉ questo meccanismo sia cosรฌ straordinario.
La fotoriparazione cellulare non รจ soltanto un processo biochimico specifico, una reazione enzimatica tra molecole inerti. ร la manifestazione biologica del principio piรน profondo della vita stessa: l’intelligenza cosmica che permea l’universo, espressa al livello piรน intimo e sofisticato del nostro corpo
Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, il nostro corpo utilizza il meccanismo della fotoriparazione per correggere i danni causati dalle radiazioni ultraviolette, dai radicali liberi, dallo stress ambientale e metabolico. Questo meccanismo non smette mai di operare finchรฉ manteniamo quella sottile e coerente emissione di biofotoni che caratterizza lo stato di salute biologica.
Quando questa emissione viene bloccata, quando cioรจ una sostanza cancerogena o una condizione patologica impedisce al corpo di emettere biofotoni a quella frequenza cruciale di 380 nanometri, la fotoriparazione viene interrotta e la cellula non puรฒ piรน ripararsi, non puรฒ piรน guarire i suoi danni, e cosรฌ decade verso la malignitร o verso la morte
ร per questo che le medicine analogiche, operando al livello quantico dei biofotoni, possono essere straordinariamente efficaci: non cercano di uccidere le cellule malate attraverso la tossicitร , ma piuttosto di ripristinare il flusso di quell’intelligenza luminosa che permette alla cellula di guarire se stessa, di ritornare alla normalitร biologica, di reintegrarsi nella comunitร armoniosa delle altre cellule sane.
In conclusione, le scoperte di Fritz-Albert Popp e dei ricercatori che hanno continuato il suo lavoro rappresentano un ritorno scientifico alla veritร profonda che le tradizioni spirituali e mediche antiche avevano sempre intuito: siamo esseri di luce vivente. Non siamo macchine biochimiche prive di intelligenza, non siamo semplici accumuli di atomi e molecole, ma piuttosto siamo organismi sofisticati e consci permeati da un flusso costante di informazioni e energia luminosa, da un dialogo quantico incessante che mantiene in vita e in armonia ogni singola cellula che forma il nostro corpo
La medicina analogica rappresenta una restituzione di fiducia in questa intelligenza innata del corpo, una fiducia nel fatto che il corpo possiede dentro di sรฉ la capacitร e la saggezza per guarire se stesso, se soltanto noi forniamo gli strumenti corretti, i rimedi appropriati che operano nel linguaggio silenzioso e potentissimo dei biofotoni. Quando mangiamo cibo di alta qualitร , ricco di biofotoni coerenti; quando utilizziamo piante medicinali come il vischio che riportano coerenza alle nostre cellule; quando ricorriamo alla saggezza dell’omeopatia e dell’agopuntura che operano attraverso la risonanza quantica; quando meditiamo e riportiamo consapevolezza nel nostro corpo, tutti questi atti sono contributi al mantenimento e al ripristino di quella emissione luminosa sottile che รจ la base stessa della nostra vitalitร .
Forse, in questo nuovo capitolo della medicina che si sta lentamente aprendo, scopriremo che la vera guarigione รจ sempre stata vicina a noi, nel linguaggio antico della luce, nel dialogo infinito dei biofotoni che danzano eternamente nel santuario del nostro corpo, sostenendo e guidando ogni pulsazione della nostra meravigliosa esistenza biologica
GRAZIE
                                                                                                                                
        
        
                                        
          
          
          