Le piante, come sappiamo, hanno necessità di luce e precisamente di quella solare per svolgere la fotosintesi clorofilliana. Ma forse non ci siamo mai chieste perché non si “scottano” sotto i raggi della nostra stella.
Come spiega un articolo apparso su Focus.it, le piante sono in grado di proteggersi dagli aspetti pericolosi della luce solare, anche quelli che derivano dal temuto “buco nell’ozono”. Nella fattispecie si ricoprono di una sorta di crema protettiva costituita da fenoli, che ricoprendo le foglie evitano i danni.
Questa capacità non è identica per tutte le specie vegetali, ma varia da individuo a individuo, esattamente come la melanina, che protegge il corpo umano a seconda della sua quantità in ogni organismo. Si è notato che per quanto riguarda le piante, quelle ad essere più ricche di fenoli sono quelle che hanno un’origine tropicale e quelle di alta montagna.
Ma non è tutto. I ricercatori hanno anche osservato che alcune specie di piante produco i fenoli solo ed esclusivamente quando ce n’è bisogno, ovvero quando sono esposte in modo particolarmente significativo ai raggi del Sole.
Queste particolari proprietà sono anche utili per permettere agli scienziati di studiare nuove culture senza il ricorso a pesticidi.
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