Paul Crutzen, autore di ‘Benvenuti nell’antropocene’, descrive in modo piano e semplice, come fosse un romanzo, le modificazioni climatiche e ambientali che l’umanità sta provocando e gli scenari futuri. L’uomo ha modificato la composizione dell’atmosfera, intaccando lo strato di ozono che ci protegge dai dannosi raggi Uv del sole e generando concentrazioni di gas serra superiori a quelle che, in passato, posero fine alle glaciazioni.
Un osservatore che guardasse la Terra da lontano e ne seguisse lo sviluppo
da miliardi di anni, troverebbe il nostro pianeta bizzarro e interessante. Si accorgerebbe che in questi anni avvengono strani cambiamenti e non riuscirebbe a capire perché.
Noterebbe che la temperatura si alza, l’atmosfera diventa insieme più luminosa e più lattiginosa, opaca, perche’ da alcuni decenni s’è aperto nello strato esterno di ozono che avvolge il globo un enorme buco in corrispondenza del Polo Sud.
Ne resterebbe meravigliato, non sapendo che tutto ciò è la conseguenza dell’attività di noi uomini.
Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:
Che il riscaldamento è dovuto alle nostre emissioni di anidride carbonica e di altri gas che contribuiscono all’effetto serra…e ai metalli pesanti nell’aria…e Che luminosità e opacità aumentano di pari passo, perché con i nostri processi di combustione abbiamo riempito l’atmosfera di particelle, gli aerosol. (pure chimico!)
Che quel buco nello strato d’ozono è stato causato dai clorofluorocarburi (Cfc) prodotti dalle nostre
industrie e finiti nelle bombolette spray o nei liquidi refrigeranti di frigoriferi e condizionatori.
L’osservatore extraterrestre non può saperlo con certezza, è troppo distante per cogliere i particolari, ma deduce che sulla superficie del nostro pianeta sta accadendo qualcosa, che una nuova forza ne sta modificando profondamente gli equilibri e l’aspetto.
Pensa di essere testimone di un evento insolito, che potrebbe avere sviluppi spettacolari: un grande sconvolgimento del clima oppure, chissà,
una catastrofe. Non avrebbe dubbi di trovarsi di fronte all’inizio di una nuova era geologica.
E se sapesse che la causa di tutti i cambiamenti che osserva siamo noi uomini, non esiterebbe a chiamare la nuova era Antropocene, cioè l’era dell’uomo.
Nel suo insieme, il nostro pianeta è mite e ospitale da circa 10 mila anni, da poco dopo l’inizio dell’epoca geologica detta Olocene, così propizia allo sviluppo e alle imprese dell’Homo sapiens. Prima, però, nel corso di una storia durata 4,5 miliardi di anni, ha avuto un’evoluzione complessa e ha cambiato aspetto molte volte, spesso in maniera catastrofica per le specie che ne abitavano la superficie.
Condizioni altrettanto avverse potranno ripresentarsi in futuro e non è detto che i nostri discendenti si troveranno in un ambiente gradevole come l’attuale.
Paul Crutzen
(Amsterdam, 3 dicembre
1933) è un chimico olandese, vincitore, del
Premio Nobel per la chimica nel 1995 per gli studi sul buco nell’ozono
Tratto da: Paul J. Crutzen “Benvenuti nell’antropocene” – Mondadori, 2005, pp 15-17
Il tempo è sempre stato nei discorsi delle persone. In questi ultimi anni
con maggior frequenza perché sono entrati nella discussione temi come
riscaldamento globale, effetto serra, anidride carbonica, cambiamenti
climatici; se ne interessano giornali, riviste scientifiche, televisioni.
Sono argomenti complessi ma di cui devi avere conoscenza; perché riguardano
soprattutto il futuro, il futuro prossimo, quello che ti interesserà direttamente.
Il clima del pianeta si è modificato molte volte.
Come AVRAI NOTATO periodi di freddo intenso si sono
alternati a periodi più caldi. Ma ciò che preoccupa oggi è la velocità con
cui avviene tale cambiamento. Gli scienziati misurano con preoccupazione
l’aumento della temperatura del Pianeta, la fusione dei ghiacciai dei Poli e
delle grandi montagne come le Alpi, l’avanzata dei deserti, la frequenza
degli uragani, l’innalzamento del livello dei mari.
Alcuni effetti di questo cambiamento in atto li puoi già osservare anche tu:
l’aumento delle temperature medie, i cicli delle stagioni sempre più irregolari,
le piogge che cadono con maggior intensità e concentrazione e che si
alternano a lunghi periodi di siccità.
Perché succede tutto questo?
E perché il bosco è importante in tutto questo?
Per distruggere un bosco basta l’ignoranza
Per conservarlo e crearlo serve conoscenza
http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_226_20091115122534.pdf
GRAZIE FORESTALI DELLA SARDEGNA!
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