Un altro buon motivo per non cedere troppo spesso alla tentazione dei dolci รจ rallentare l’invecchiamento della pelle. Un recente studio olandese dell’Universitร di Leiden sottolinea infatti il nesso fra una piรน alta concentrazione di glucosio nel sangue e un aspetto piรน โdatatoโ del nostro volto.
Si tratta di una ricerca pubblicata su New Scientist che riguarda un totale di 569 volontari sani divisi in tre gruppi, a seconda della concentrazione di glucosio nel sangue a fine pasto. Come ulteriore gruppo di controllo, i ricercatori hanno utilizzato altri 33 soggetti affetti da diabete, quindi con valori di glucosio ancora piรน alti. Per tirare le somme, gli scienziati hanno chiesto ad altre 60 persone di osservare le foto dei volontari e di pronunciarsi sulla loro presunta etร .
Ne รจ emerso che a livelli piรน elevati di glucosio corrisponde un maggior invecchiamento cutaneo, al di lร dell’etร reale e di possibili altri fattori di rischio come il fumo, l’esposizione al sole e il regime alimentare complessivo.
Anche uno studio italiano รจ giunto alle stesse conclusioni. La ricerca รจ a firma del Centro interuniversitario di Dermatologia biologica e psicosomatica di Firenze diretto da Torello Lotti. I ricercatori italiani sono convinti che attraverso una dieta piรน equilibrata e riducendo gli Age (Advanced glycosilated end products), vale a dire gli zuccheri composti, diminuiscono anche le probabilitร di invecchiare precocemente.
Il fenomeno sarebbe infatti legato alla presenza degli ormai tristemente celebri radicali liberi, che a causa di una dieta poco equilibrata, raddoppierebbero la loro attivitร allโinterno dei tessuti cutanei. Di conseguenza, lโepidermide perde elasticitร e si espone piรน facilmente al naturale processo di invecchiamento che causa le rughe.
Lo studio รจ stato presentato al Winter Academy of Dermatology and Oncology e ha riguardato 120 soggetti con etร media di 45 anni. I risultati mostrano come, rispettando alcune semplici regole alimentari, si possa ridurre la profonditร e il numero delle rughe e rendere meno evidenti le macchie, migliorando in genere il tono e lโelasticitร dellโepidermide. Allโalimentazione va associato, comโรจ ovvio, uno stile di vita adeguato, con un basso consumo di alcool e la rinuncia al fumo.
Come spiega Torello Lotti, che ha coordinato la ricerca e ricopre la carica di presidente della Societร italiana di Dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), โgli Age sono prodotti della glicazione, quella reazione chimica alla base dellโinvecchiamento cutaneo che, assieme allโossidazione, sembra coinvolta anche in malattie come diabete e aterosclerosi. Il meccanismo della glicazione induce gli zuccheri in circolo nel sangue a legarsi alle proteine formando delle tossine, gli Age appunto, che introduciamo in grandi quantitร quando mangiamo cibi ricchi di zuccheri raffinati, come quello bianco e i dolcificanti contenuti nelle bibite e nei dolci industriali o nei cibi cotti ad alte temperature (225 gradi)โ.
โGli Age introdotti attraverso la dietaโ, prosegue il prof. Lotti, โsi aggiungono a quelli che naturalmente produce il nostro organismo, innescando un effetto domino che porta ad accumularli nei tessuti, formando โpontiโ molecolari fra le fibre di collagene ed elastina della pelle. Tutto questo danneggia le fibre dermiche e comporta la disorganizzazione del tessuto di sostegno cutaneo, che diventa piรน rigido e fragileโ.
Prima di affidarsi alle creme, quindi, bisognerebbe tener conto del proprio regime alimentare, privilegiando quei prodotti poveri di zuccheri composti come ad esempio legumi, pesce, verdure, agrumi, e frutti di bosco. ร necessario, inoltre, mantenere un buon livello di idratazione, in particolare durante la bella stagione, quando si รจ piรน esposti ai raggi solari.
http://www.italiasalute.it/650/pag2/Lo-zucchero-ci-invecchia.html

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