La maggior parte dei ragazzi si masturba. Nonostante ciò si dice che la masturbazione è un male, che arresta la crescita, che provoca malattie e peggio ancora. Se una madre intelligente non facesse caso alle prime esplorazioni che il figlio compie sulle parti inferiori del proprio corpo, la masturbazione sarebbe meno coercitiva. E’ la proibizione che fissa l’interesse del bambino.
Per un bambino piccolo la bocca è una zona molto più erogena dei genitali. Se la madre prestasse alle attività orali del bambino la stessa virtuosa attenzione che presta alle attività genitali, il succhiarsi il pollice diventerebbe una caso di coscienza.
La masturbazione soddisfa il desiderio di felicità perché è il culmine della tensione. Ma appena l’atto è compiuto, la coscienza di chi ha avuto un’istruzione moralistica si fa sentire e grida: «Sei un peccatore!» L’esperienza mi ha convinto che quando si elimina il senso di colpa, l’interesse del bambino per la masturbazione diminuisce.
Sembrerebbe che per molti genitori sia meglio avere figli delinquenti piuttosto che masturbatori. Mi sono reso conto che la repressione della masturbazione è alla base di molte forme delinquenziali (…)
Quando la masturbazione infantile non crea problemi al bambino questi al momento giusto passerà naturalmente alla eterosessualità. Molti matrimoni infelici sono dovuti al fatto che sia la moglie che il marito soffrono di questo odio inconscio per la sessualità che nasce a sua volta dall’odio di sé sepolto nell’inconscio, e provocato dalla proibizione risalente all’infanzia di masturbarsi.
La questione della masturbazione è di estrema importanza in campo educativo. Le lezioni, la disciplina, i giochi non hanno alcun rilievo effettivo quando non viene risolto il problema della masturbazione. La libertà di masturbarsi porta a bambini felici, vivi che non sono in realtà molto interessati alla masturbazione. La proibizione di masturbarsi porta a bambini miseri, infelici, che contraggono facilmente raffreddore e malattie, bambini che odiano se stessi e, di conseguenza gli altri. Penso che una delle ragioni fondamentali del successo di Summerhill (scuola fondata da Alexander Neill, ndR) sia l’avere eliminato la paura e l’odio di sé indotti dalle proibizioni sessuali.
Freud ci ha familiarizzati con l’idea che una vita sessuale esiste fin falla prime ore di vita, che il bambino prova piacere sessuale nel poppare e che gradualmente il piacere erotico dalla bocca si trasferisce ai genitali. Di conseguenza la masturbazione del bambino è una scoperta naturale; dapprima non è una scoperta molto importante, perché per un bambino i genitali non offrono lo stesso piacere della bocca o anche solo della pelle. E’ esclusivamente la proibizione da parte dei genitori che rende la masturbazione un complesso radicato. Quanto più rigida la proibizione, tanto più profondo il senso di colpa e tanto maggiore l’impulso a soddisfarsi.
Un bambino ben allevato non dovrebbe giungere a scuola con complessi riguardo alla masturbazione. Vi sono pochissimi bambini nell’età dell’asilo, che hanno interesse alla masturbazione. Il sesso per loro non ha l’attrazione che emana dalle cose misteriose. Fin dai primi tempi in cui sono stati con noi (se non l’hanno già saputo a casa) conoscono i fatti della nascita – non solo da dove vengono i bambini, ma anche come si fa a farli. A questa età l’informazione viene recepita senza emozioni, anche perché è fornita senza emozione. Ecco perché a sedici o diciassette anni i ragazzi di Summerhill possono parlare apertamente di sesso senza avere la sensazione di fare qualcosa di proibito e senza atteggiamenti osceni.
Il genitore parla al bambino con la voce di Dio. Ciò che la madre dice sul sesso è verità di vangelo. Il bambino accetta completamente e alla lettera le sue parole. Una madre suggestionò il figlio dicendogli che la masturbazione lo avrebbe fatto diventare stupido, e questi si convinse a tal punto che divenne incapace di imparare alcunché. Quando la madre venne persuasa a dirgli che gli aveva raccontato cose prive di senso, automaticamente il bambino divenne più brillante.
Un’altra madre disse al figlio che se si fosse masturbato tutti lo avrebbero odiato. Il bambino diventò quel che sua madre aveva implicitamente suggerito: il bambino insopportabile della scuola. Rubava e sputava addosso alla gente e rompeva gli oggetti in un patetico tentativo di realizzare la previsione materna. In questo caso non si riuscì a convincere la madre a riconoscere il proprio errore e il ragazzo rimase più o meno un individuo pieno di odio per la società.
Abbiamo avuto dei bambini cui era stato detto che la masturbazione li avrebbe fatti diventare pazzi… e che facevano energetici tentativi per diventarlo.
Dubito che le influenze successive abbiano la capacità di opporsi alle prime suggestioni operate sul bambino dai genitori. Nel mio lavoro cerco sempre di fare in modo che siano i genitori a porre riparo al danno, perché so che io per il bambino conto poco o niente. Di solito giungo nella sua vita troppo tardi. Di conseguenza quando un bambino mi sente dire che non è possibile che la masturbazione faccia diventare matti, incontra delle difficoltà a credermi.
La voce del padre udita a cinque anni è la Santa Voce dell’Autorità.
Quando il bambino comincia a giocare con i genitali i genitori vanno incontro alla grande prova. I giochi genitali devono essere accettati come una cosa buona, sana e normale; qualsiasi tentativo di sopprimerli sarebbe pericoloso. E in questo includo il tentativo sotterraneo e disonesto di indirizzare l’attenzione del bambino verso qualcos’altro.
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Il gioco genitale dei bambini sono un problema perché praticamente tutti i genitori sono stati condizionati in senso sessuofobico fin dalla culla, e non possono superare un senso di vergogna, di peccato e di disgusto.
I genitori possono avere una forte convinzione intellettuale che il gioco sessuale è bene e che è sano, e nello stesso tempo – col tono della voce o con gli occhi – trasmettere al bambino la convinzione che essi, emotivamente, non ammettono il suo diritto alla soddisfazione sessuale.
Un genitore può approvare totalmente i giochi genitali del figlio, ma quando viene in visita la rigida zia Mary, può essere molto preoccupato ed ansioso per la possibilità che il bambino faccia questi giochi di fronte alla zia, contraria alla vita.
La paura dei genitori che i giochi sessuali infantili portino alla precocità sessuale è profonda e diffusa. Naturalmente si tratta di una razionalizzazione. I giochi sessuali non portano alla precocità. E anche se lo facessero che ci sarebbe di male? Il modo migliore per far sì che un bambino raggiunga l’adolescenza, provi un interesse anormale per il sesso è quello di proibire i giochi sessuali quando è nella culla.
Può essere una sgradevole necessità dover spiegare a un bambino abbastanza grande per capire, di non giocare con i genitali in pubblico. Un avvertimento simile al bambino potrà apparire poco coraggioso e ingiusto; ma anche l’ipotesi opposta ha i suoi pericoli perché, se il bambino si dovesse scontrare con una disapprovazione espressa in termini astiosi e scandalizzati da qualche adulto ostile, questo gli sarebbe più dannoso di una spiegazione dei genitori che egli ama.
Quando un bambino ha la possibilità di vivere pienamente la sua vita senza punizioni, ammaestramenti e tabù, troverà nella vita tanto interesse da non limitarsi a restringere la sua attività alla sfera sessuale.
Non so quali sarebbero le reazioni di due bambini autoregolati che avessero giochi sessuali fra loro. I bambini cui è stato detto che il sesso è una brutta cosa, di solito fanno giochi sessuali con tendenze sadiche. Le bambine che hanno avuto un insegnamento dello stesso tipo sembra che accettino un gioco sessuale di tipo sadico come cosa normale. Se si considera l’assenza di odio e di aggressività nei bambini autoregolati, si può dire che con ogni probabilità il gioco sessuale fra due bambini autoregolati sarà gentile e affettuoso.
La disapprovazione verso noi stessi, deriva in massima parte dall’infanzia. Una gran parte di essa la dobbiamo al complesso di colpa per la masturbazione. Io so che il bambino infelice è spesso un bambino che ha un complesso di colpa per la masturbazione. La rimozione di questo complesso è il passo più importante che si possa fare per trasformare un bambino difficile in un bambino felice.
Di Alexander S. Neill – «Summerhill un’esperienza educativa rivoluzionaria», Rizzoli.
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