Aritmetica del dualismo
di Gian Piero Abbateย
Noi viviamo in un mondo tridimensionale, dove ogni cosa e ogni evento viene percepito dai nostri sensi come duale.
Il dualismo รจ insito in noi e in ciรฒ che ci circonda, sin dalla nostra nascita.
Ma un conto รจ la realtร , altro conto รจ la sua percezione, altra cosa lโinterpretazione che diamo a tutto questo.
Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:
Da sempre lโinterpretazione data alla dualitร delle cose รจ stata legata alle prime due operazioni aritmetiche che lโuomo impara, cioรจ la somma e la sottrazione, e allโesistenza degli opposti, cioรจ dei numeri negativi.
La logica รจ molto semplice: se esiste n, allora deve esistere il suo opposto -n in modo che n+(-n)=0
Questa รจ la logica che ha dominato il mondo sinโora, in ogni settore, incluso la spiritualitร .
In particolare questa logica รจ stata applicata nel mondo occidentale. Gli esempi possono essere molteplici e diversi: cosรฌ come il bianco e il nero sono definiti come opposti, altresรฌ se esiste un โCristoโ allora deve esistere un โAnticristoโ.
Anche rispetto alle energie si parla di energie positive ed energie negative, con la possibilitร di accrescere lโenergia, sommandone pezzi tra loro, o perdere lโenergia, sottraendola.
Cosรฌ si sviluppa il concetto del bene e del male come opposti in lotta tra loro, e di angeli e demoni, sino a di fatto creare un dio del bene e un dio del male, Dio e Diavolo, anche in quelle religioni che si professano monoteiste.
Solo recentemente alcuni teologi hanno iniziato a dire che in ogni caso gli Angeli e i Diavoli obbediscono entrambi a Dio, ma questo non รจ in disaccordo con la visione degli opposti, nรฉ comporta il suo abbandono, รจ solo un piccolo passo avanti.
Per sviluppare una nuova visione bisogna introdurre ulteriori concetti.
Perรฒ sempre restando agli opposti, รจ da notare che lo zero รจ frutto della somma di due elementi eguali ed opposti. In questa visione lโassoluta mancanza del tutto รจ frutto di un annientamento, di una specie di disintegrazione dellโelemento con il suo opposto. ร il concetto di materia ed antimateria, ma lโesperienza fisica ci dice che la realtร รจ diversa: se due particelle, una di materia e una di antimateria, sโincontrano, รจ vero che si โannichilisconoโ, cioรจ spariscono, ma la reazione non รจ nulla, anzi provoca una radiazione elettromagnetica, cioรจ della luce, di energia pari alla somma delle energie delle due particelle.
Insomma, lโesperimento fisico smentisce la nostra modalitร interpretativa basata sugli opposti.
Infine lโinfinito matematico, in questa schematizzazione, non รจ unico, ma esistono due infiniti, uno positivo e un negativo, che si trovano agli estremi opposti.
La tipica rappresentazione geometrica del tutto รจ una retta, con un punto detto zero, e i numeri positivi e negativi disposti in modo contrapposto. Ma questo รจ un โuni-versoโ, e partire dallโinfinito negativo per procedere verso lโinfinito positivo non ha molto senso e non corrisponde allโesperienza storica, quindi la rappresentazione deve essere tale da avere un unico verso pur mantenendo la dualitร delle cose e certi equilibri che conosciamo โempiricamenteโ.
Ulteriore elemento di confusione in questa rappresentazione รจ lo zero, perchรฉ zero รจ il risultato della somma algebrica di qualsiasi numero con il suo opposto, perรฒ zero รจ anche il limite a cui tende lโinverso dellโinfinito, cioรจย lim(1/∞)= 0. Ma i due zeri hanno significati ben diversi: il primo รจ โil nienteโ, lโinsieme nullo dovuto allโannullamento, mentre il secondo รจ la rappresentazione dellโimmanifesto, del contrario di tutto, come puรฒ essere il buio il contrario della luce.
Tutta lโevoluzione attualmente in atto, i relativi cambiamenti, gli stessi messaggi che stanno arrivando a molti sensitivi, tutto ci porta a capire come questo schema sia errato e si debba passare a qualche cosa di diverso, la cui portata inizia a dispiegarsi solo recentemente.
Una visualizzazione che ho giร proposto in passato รจ quella della medaglia che per esistere deve avere due facce. Le due facce sono inverse tra loro, inverse ma non opposte, sono โreciprocamenteโ le due facce della medaglia. In nessun modo รจ possibile contrapporre le due facce, altrimenti la medaglia perde di senso. Nessuno puรฒ stabilire quale sia la faccia โAโ, ma semplicemente, a caso, se chiamiamo โAโ una faccia, lโaltra puรฒ essere โBโ, ma resta valido anche il viceversa.
Questo รจ un modo diverso di rappresentare la stessa dualitร di prima.
Solo che ora le operazioni fondamentali non sono piรน somma e sottrazione, ma moltiplicazione e divisione.
Tornando allโaritmetica, i numeri inversi, o reciproci, sono quelli il cui prodotto da lโunitร .
In pratica 1/n รจ lโinverso, il reciproco, di n. ย
Ipotizziamo che queste siano le due facce della medaglia. Allora in questa rappresentazione non cโรจ piรน spazio per la negativitร , ma tutto รจ sempre positivo.
Molte cose non cambiano, ad esempio lโinverso del nero resta il bianco, e viceversa, ma per capirlo dobbiamo ragionarci sopra, perchรฉ non siamo abituati a questa modalitร di pensiero.
Se n=5, allora il suo inverso รจ 1/5. Tanto piรน il numero cresce, tanto piรน il suo inverso decresce, sino ad arrivare al limite. Anche in questo caso il limite รจ lโinfinito, ma esiste solo un infinito, e il suo reciproco รจ lo zero. Ma questo รจ un limite, anche nella nostra realtร . Finalmente otteniamo uno schema coerente con la parola โuniversoโ: tutto procede sempre in un verso solo, a partire dal nulla iniziale che contiene il tutto, che non appena si manifesta (il cosรฌ detto โbig bangโ) si mette in una fase crescente di espansione che non ha mai fine, ma presenta solo un limite teorico non raggiungibile, detto infinito.
E se restiamo al simbolo della medaglia, allora questo significa che il nulla e il tutto sono la stessa cosa, lโuno รจ lโinverso dellโaltro, ma a questo punto la medaglia non esiste piรน perchรฉ entrambi sono dei โlimitiโ non raggiungibili.
Siccome preso un qualsiasi elemento, il prodotto con il suo inverso รจ lโunitร , cioรจ (n) x (1/n) = 1, allora lโunione si ottiene proprio dal prodotto (notare il termine โprodottoโ, risultato di una produzione) di due inversi.
Angeli e diavoli non sono contrapposti, non si fanno la guerra, e neppure il Cristo e lโAnticristo si danno battaglia, ma semplicemente sono inversi tra loro, e necessari, perchรฉ non puรฒ esistere una medaglia con una faccia sola. E anche perchรฉ la Vita e lโevoluzione nellโuniverso si produce attraverso la collaborazione degli โinversamente egualiโ.
Se prendiamo lโinsieme dei numeri naturali (1,2,3,โฆ) e dei loro inversi, possiamo notare che i numeri naturali sono interi, mentre i loro inversi sono sempre decimali, tranne che in un caso.
Questo caso singolare รจ proprio lโunitร , perchรฉ lโinverso dellโunitร รจ nuovamente lโunitร .
Quando raggiungiamo lโunitร , allora siamo uno con tutto e con tutti, e la medaglia รจ perfetta, quindi paralare di una faccia A e una faccia B non ha piรน senso, nellโunitร le due facce sono identiche e indistinguibili.
Altra considerazione: se associamo il mondo delle cose โpositiveโ della vecchia rappresentazione allโinsieme dei numeri naturali, e di conseguenza il mondo delle cose โnegativeโ allโinsieme degli inversi, ci accorgiamo che se il valore di una entitร positiva cresce, il valore del suo inverso decresce.
ร un nuovo concetto di equilibrio, contrario allโidea preconcetta che se il bene cresce allora anche il male deve crescere per bilanciarlo. ร in questo modo che possiamo far โvincereโ il Cristo: piรน ci uniamo al suo corpo mistico, piรน Lui si espande, piรน lโAnticristo tende a sparire.
Prima se il bene aumentava, per mantenere lโequilibrio anche il male doveva aumentare in proporzione, essendo lโequilibrio lo zero.
Ma ora lโequilibrio รจ lโuno, e se il bene cresce il male deve decrescere, secondo la funzione inversa, in modo che il prodotto sia sempre lโunitร .
Questa visione รจ molto piรน rispondente sia allโesperienza sia alla fisica, anche se ci risulta poco intuitiva.
Abbiamo detto che lโinverso del bianco รจ il nero, e questo รจ capibile se si conosce il triangolo dei colori e le sue coordinate, e in ogni caso anche verbalmente che il bianco sia lโinverso del nero puรฒ essere un concetto intuitivo, ma se ci chiediamo cosa sia lโinverso della luce, allora la tentazione sarebbe subito di rispondere: โil buioโ.
Invece in questa rappresentazione solo lโinverso di una luce infinita puรฒ produrre il buio, e quindi essendo questo un concetto limite, ancora una volta non รจ applicabile alla realtร . Normalmente lโinverso della luce รจ ancora luce, dโintensitร molto minore, ma sempre luce.
Lโinverso del bene รจ il male, ma in questa rappresentazione il male cambia i suoi connotati. Il male diventa una certa quantitร di bene, una quantitร tanto piรน piccola quanto piรน grande era il bene di partenza. Esattamente come il peccato non รจ una caduta, ma รจ solo aver sbagliato la mira e non aver fatto centro.
In ogni caso la rappresentazione attraverso il simbolo della medaglia non รจ perfetta, e mi scuso se non ho trovato di meglio, mentre la codifica matematica con i numeri naturali e i loro inversi รจ molto piรน potente, ma meno intuitiva.
Materia e antimateria divengono due elementi che non si possono incontrare, perchรฉ sono due facce inversamente eguali della realtร . Per nostra fortuna questo incontro non avviene frequentemente in natura, altrimenti questo universo sarebbe giร collassato.
Perรฒ quando questo avviene, il risultato non รจ nullo, ma รจ il ricongiungimento delle due particelle nellโunitร , con liberazione di luce, simbolo della โtrasformazioneโ, ovvero della conversione in energia della medaglia.
Ogni volta che una medaglia sparisce cโรจ una emissione di luce. Ogni volta che un busco nero sparisce nasce una nuova stella.
Cioรจ il creato continua a creare, ma in questo processo tende sempre verso lโunitร , dove lโunitร รจ perenne dinamismo, e non staticitร .
ร la musica del creato, che non รจ silenzio, รจ la danza del creato, che non รจ staticitร .
Purtroppo spesso abbiamo diffuso una immagine di Dio come di una realtร statica, perfetta e immobile, sempre eguale a se stessa. Questa immagine รจ perรฒ molto limitante, e poco appropriata anche rispetto alle intuizioni che la moderna fisica ed astronomia ci suggeriscono.
Una immagine di un Dio creatore in continua espansione, e di conseguenza che crea continuamente, รจ una immagine piรน appropriata, anche se ci puรฒ dare fastidio perchรฉ mina la staticitร dei dogmi e la nostra necessitร di rinchiudere โdioโ in uno schema.
Ma questo riguarda anche noi e la scoperta di noi stessi.ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย
La vecchia rappresentazione per opposti suddivideva il mondo in buoni e cattivi, in perenne lotta.
La nuova rappresentazione vede lโunitร come elemento di separazione tra le due schiere, dove lโinverso dei buoni sono i meno buoni.
In questa rappresentazione i cattivi non hanno piรน spazio. Ci sono azioni โmalvagieโ, ma non esistono cuori malvagi, le azioni possono essere cattive, ma i cattivi non esistono. Esistono i meno buoni, i piรน deboli, che bilanciano i piรน buoni.
Forse per questo lโantica Cabala ebraica non dice che il nostro cuore รจ diviso in due parti una buona e una cattiva, ma dice che รจ diviso in due parti, una buona e una potenzialmente cattiva. Potenzialmente, perchรฉ la parte sinistra รจ buona anchโessa, solo รจ che รจ โinversamenteโ buona.
Tutto il nostro io, il nostro mondo, lโintero universo deve essere ripensato in questa logica.
E vedendo il tutto in una prospettiva diversa, prende corpo il concetto della espansione.
Usiamo lโimmagine di una torta. Se passiamo da una fetta grande un sesto della torta ad una un poโ piรน grande, diciamo un suo quinto, ad una ancora piรน grande, il suo quarto, cioรจ 1/6, 1/5, 1/4 e cosรฌ via, arrivando a 1, cioรจ una torta, per poi continuare verso 4 torte, e poi 5, e poi 6, e cosรฌ via, sia nella prima sequenza che nella seconda il processo puรฒ essere visto come una espansione, dove allโespansione del lato integro, cioรจ degli interi, corrisponde una contrazione dei reciprochi.
Per questo motivo le due facce della medaglia hanno sempre la stessa dimensione: se dico che una faccia vale 5,ย allโora la faccia opposta deve โcontenereโ il suo reciproco, cioรจ 1/5, ma non puรฒ essere grande 1/5 perchรฉ lโattribuzione dei valori รจ del tutto arbitraria, e quindi se la faccia deve contenere 1/5, allora deve poter contenere anche 5.
Inoltre il concetto di espansione comporta uno spostamento della centratura. Pensiamo rispetto a noi stessi. Nella vecchia rappresentazione se espandevo la mia โsfera dโinfluenzaโ, ad esempio, da 5 a 6, allora lโopposto passava da -5 a -6, e il centro restava sempre fermo sullo zero. Il raggio dโinfluenza era passato da 10 a 12.
Adesso se mi espando da 5 a 6, il reciproco si sposta da 1/5 a 1/6, e quindi anche il centro si sposta.
Calcolare dove capita il centro non รจ difficile: per 5 e 1/5 il centro sarร (5+1/5)/2=26/10=2,6 mentre per 6 e 1/6 sarร (6+1/6)/2=37/12=3,083 cioรจ la nostra centratura ha fatto un passo avanti.
Anche il diametro della nostra sfera dโinfluenza รจ cambiato: nel primo caso valeva (5-1/5) =24/5 =4,8 mentre ora diviene (6-1/6)=35/6=5,83, cioรจ รจ aumentato. Come ci aspettavamo. Il bello di questa rappresentazione, se si riesce a visualizzarla, รจ che la sfera cresce sempre di piรน, ma anche si sposta sempre piรน avanti con il suo centro, cosa che non accadeva nel precedente modo di vedere la realtร .
E cosรฌ di espansione in espansione, quando si arriva alla massima espansione, cioรจ ad essere prossimi allโinfinito, allora lโinverso tende ad annullarsi, e il tutto si ricompone nellโunitร .
Anzi, nellโUnitร del Tutto.
A questo punto abbiamo raggiunto il limite della nostra espansione nel mondo reale, e per andare oltre dobbiamo cambiare schema. ร importante osservare come in questo limite il nostro diametro tende allโinfinito cosรฌ come la nostra centratura tende a spostarsi verso lโinfinito, e non verso lโunitร . Questo ci dice che essere uno con tutto e con tutti non significa essere lโunitร , ma essere lโinfinito, che tutto abbraccia e tutto comprende. Lโunitร รจ solo lโelemento โsingolareโ di questo insieme, quello che separa glโinversi tra loro, quello che ci permette di scoprire la reciprocitร .
Quindi non si tratta di essere 1, ma di sperimentare lโunitร essendo, simultaneamente, il nulla e il tutto, che attraverso e grazie allโuno, sono reciproci tra loro.
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