Inizia il conto alla rovescia. Mancano ormai pochi giorni allโentrata in vigore del Regolamento UE che elimina lโobbligo di scrivere lo stabilimento di produzione sulla confezione. Dal 13 dicembre non sarร piรน possibile capire chi produce ciรฒ che acquistiamo, visto che sarร sufficiente citare solo il responsabile legale.
Ed รจ proprio qui il problema, visto che rappresentante legale e fabbrica sono due cose distinte. Ne sono un esempio concreto i cosiddetti โprivate labelโ, prodotti fabbricati da aziende molto note e venduti sotto il marchio dei supermercati.
Per questo motivo, il sito ioleggoletichetta.it, fondato dal bolognese Raffaele Brogna, ma anche il M5S hanno dato il via a una serie di azioni volte a impedire che questo regolamento diventi effettivo.
Il sito Ioleggoletichetta ha promosso una raccolta firme per chiedere al governo di mantenere in etichetta lโindicazione dello stabilimento di produzione. La petizione che prende il nome di โNessuno tocchi lโindicazione dello stabilimento di produzione sullโetichettaโ รจ arrivata ad oggi a oltre 19.000 firme. La petizione รจ stata inviata anche ai grandi marchi della distribuzione italiana, come Coop, Auchan, Crai, Carrefour. Alcune di queste catene di distribuzione come Conad, Coop, Simply e Selex hanno deciso di aderire allโappello.
La richiesta della petizione รจ molto semplice:
โขche il Governo Italiano si impegni affinchรฉ lโobbligo di indicare in maniera testuale lo stabilimento di produzione rimanga. (Cosa che deve essere comunicata allโUnione Europea entro il 14 Dicembre)
โขche il Parlamento Europeo si impegni affinchรฉ lโobbligo dellโindicare lo stabilimento di produzione in etichetta venga esteso e integrato nel Reg. 1169/2011. Viene chiesto inoltre che un bollo sanitario come identificativo numerico sia esteso non solo su carni e latticini ma anche su tutte le altre categorie di prodotto insieme allโinformazione testuale caratterizzata da PAESE, CITTAโ, VIA E NUMERO CIVICO che identifica lo stabilimento di produzione.
Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:
La petizione puรฒ essere firmata a questo link.
Come evidenziato da Agenda Parlamentare: โDare sostegno a questa iniziativa significa dimostrare di investire sulla trasparenza verso il consumatore, di non nascondere ma di voler far conoscere il luogo fisico dove un prodotto รจ fabbricato, e significa difendere il Made in Italy perchรฉ indicando lo stabilimento di produzione si dร la certezza al consumatore che un determinato prodotto รจ fatto in fabbriche italiane. Un modello italiano quello dellโindicazione dello stabilimento di produzione avuto fino ad oggi e che invece di farcelo cancellare dovremmo esportare in Europaโ.
Come dicevamo allโinizio, anche il Movimento Cinque Stelle ha deciso di far propria questa causa, presentando una proposta di legge sulle etichette alimentari, per far sรฌ che lโItalia mantenga lโobbligo di citare lo stabilimento di produzione. Cosa fondamentale per difendere il Made in Italy dalla possibilitร di contraffazioni.
Dal canto suo, il Mipaaf, il ministero delle Politiche Agricole, ha lanciato sul proprio sito una consultazione pubblica, con tanto di questionario, in cui si chiede ai cittadini di indicare quali informazioni vorrebbero trovare sui prodotti. La consultazione รจ aperta fino al 7 gennaio. Le risposte dei cittadini, fa sapere il ministero, saranno vincolanti per elaborare proposte di legge successive allโentrata in vigore del regolamento europeo.
(Foto: inchargefitnesscenter)
http://ambientebio.it/etichette-dal-13-dicembre-non-sara-piu-indicato-lo-stabilimento-di-produzione/
                                                                                                                                
        
                                        
                                        
          
          
          
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