Si può sfuggire da un buco nero? La risposta a questa domanda è un no assoluto, se pensiamo a noi esseri umani e a qualsiasi altra cosa che non si chiami “radiazione di Hawking”. Come sapete, all’interno di questi mostri dell’Universo – uno è proprio situato al centro della Via Lattea, la nostra galassia – la gravità è così elevata da non permettere neanche alla luce di uscirne indenne (con una velocità di 300mila km/s). Ci sono voluti cinque anni per arrivare alla scoperta di cui vi stiamo per parlare, e cioè che la radiazione di Hawking riesce effettivamente a sfuggire al Buco Nero: la ricerca è stata pubblicata su Nature ed è firmata dai ricercatori Technion-Israel Institute of Technology di Haifa (Israele), quindi è tutto decisamente attendibile, almeno fino a prova contraria. Gli scienziati non hanno riprodotto, ovviamente, un buco nero spaziale ma un buco nero acustico: hanno superato la velocità del suono con un laser, dando vita a un orizzonte degli eventi per le vibrazioni sonore, con gli atomi che non riuscivano a fuoriuscire. A quel punto hanno rivelato un fenomeno simile alla coppia di particelle teorizzata da Hawking: quest’ultimo ipotizzava, infatti, che in prossimità dell’orizzonte degli eventi di un buco nero si creasse un fascio di particelle, in cui le une cadevano nel buco nero e le altre, invece, riuscivano a sfuggirvi, proprio come accaduto con il buco nero acustico. Non tutti sono d’accordo con la validità dell’esperimento – si tratta comunque di riprodurre un buco nero spaziale come buco nero acustico, e non è la stessa cosa -, ma siamo comunque dinanzi a un progresso evidente e di una scoperta davvero interessante nell’ambito degli studi sull’Universo.
Fonte http://www.gadgetblog.it/post/139394/buchi-neri-si-puo-sfuggire-dimostrata-la-radiazione-di-hawking?utm_source=newsletter&utm_medium=mail&utm_campaign=Newsletter:+gadgetblog/it+(gadgetblog)
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