Anche se non se ne parla molto sui media, è sempre più evidente il ruolo negativo che i campi elettromagnetici naturali (radianze dal sottosuolo) e artificiali (da apparecchiature e condutture elettriche, senza dimenticare cellulari e relativi ripetitori) hanno sulla salute.
Ora, un rilevamento geo-biologico sugli spazi abitativi e di lavoro può evidenziare la presenza di una situazione di pericolo, consentendo di porre in opera protezioni adeguate.
Ricordo che sono stati codificati a norma di Legge i limiti di sicurezza dell’intensità dei vari campi di energia (Volts per metro, microTesla, microSievert) mediamente tollerabili dall’organismo umano: almeno in base al principio di precauzione, dovrebbero essere presi in considerazione
Ricordo anche che la risposta dell’organismo agli stress dipende dalla propria sensibilità e quindi è individuale: fra due o più persone sottoposte alle stesse condizioni ambientali, magari una evidenzia disturbi (o, al limite, patologie) e le altre no.
Il fatto che la percentuale delle persone sensibili agli stress possa essere bassa, non giustifica il disinteresse per l’argomento.
Sembra quindi opportuno, anche solo a scopo di prevenzione, far eseguire i rilevamenti suddetti, che posso proporre, in quanto specializzato (a richiesta posso fornire dettagli).
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Riporto ancora notizie relative al rilevamento di raggi gamma provenienti dal sottosuolo.
Ti ricordo che gli effetti si fanno sentire anche su alimenti e medicinali (entrambi perdono capacità dei principi attivi) e viene inibita o rallentata l’efficacia delle terapie.
Il problema più grande nei campi di energia potenzialmente pericolosa per l’organismo umano è costituito dalla presenza di raggi gamma ionizzanti provenienti dal sottosuolo.
In recenti riunioni di esperti di rilevamenti geo-biologici è emerso un dato impressionante: 3 anni fa, per fermare un raggio gamma emesso dal sottosuolo bastava uno spessore di piombo di 7 cm.
L’anno scorso di 16, e da Fukushima in poi si è arrivati a 28.
In altri termini è aumentata la potenza/intensità di emissione (e quindi la pericolosità) di tali raggi (e si calcola che in media ce ne sia uno ogni 2 metri quadri).
Anche se non ci sono ancora norme di Legge in proposito, l’orientamento è ora di concentrarsi sulla loro ricerca con il solo metodo efficace in assenza di apparecchiature da laboratorio (che non sono agevolmente portatili): la verifica del circuito mano-Tiroide con test di resistenza alla rotazione dell’altra mano sul polso, operata su un punto di probabile presenza di raggi gamma.
Per inciso, questo test è stato riconosciuto come scientificamente valido in vari esperimenti eseguiti in laboratori di Università e C.N.R., in doppio cieco, e confrontato con i dati strumentali.
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Logicamente ricerca e test devono essere limitati ai letti ed ai punti di stazionamento prolungato diurno (casa e lavoro).
Quindi la ricerca di “nodi” di reti geo-magnetiche, falde acquifere sotterranee in scorrimento e micro-faglie, passa in secondo ordine, non determinante come il test suddetto.
I raggi gamma sono stati riconosciuti come causa scatenante di tumori in chi ne ha predisposizione genetica e/o ereditaria. Il così detto “terreno oncologico”.
Ma si può dire la stessa cosa per altri “terreni” (diabetico, ecc.): in altre parole, gli stress indeboliscono il sistema immunitario, e noi ci “rompiamo” dove siamo più vulnerabili
Resta invariato il rilevamento dei valori di intensità di campo elettrico (Volts per metro) e magnetico (microTesla), la ricerca della presenza di micro-onde, la verifica di radioattività ambientale (microSievert), con gli appositi strumenti elettronici, e la valutazione di presenza del Radon con gli appositi dosimetri.
Silvio Riva
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