Fin dalle origini della loro civiltà, gli indigeni sudamericani raccolgono la corteccia di un albero che, oltre che bellissimo, è molto prezioso per le sue numerose proprietà curative. Si tratta del Lapacho (Tabebuia impetiginosa) conosciuto anche come Pau d’arco, di cui si utilizza la corteccia interna, raccolta senza recare danno alla pianta che è in grado infatti di riprodurla molto velocemente.
Le proprietà di questa pianta sono soprattutto antibatteriche: già centinaia di anni fa si ricorreva a questo rimedio naturale in caso di infezioni di vario genere ma anche tutte le volte in cui c’era necessità di rafforzare le difese immunitarie e tonificare l’organismo. Attualmente viene spesso consigliato il Lapacho in caso di candida, cistite, infezioni vaginali e molte persone ne possono testimoniare l’effetto positivo su questi fastidiosi disturbi.
Ci sono tra l’altro diverse ricerche scientifiche che hanno confermato le virtù di questa pianta di cui si è isolato in particolare un principio attivo, il lapacholo, utile appunto a contrastare funghi e batteri. Si continuano a studiare gli effetti di questo albero anche valutando l’eventualità che possa essere un valido alleato nella lotta ai tumori. Attendiamo gli sviluppi…
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Altre virtù del Lapacho sono il suo potere antinfiammatorio, antiossidante, depurativo e tonico. Tenuto conto di tutte queste proprietà, un’ottima idea è quella di sorseggiare il decotto di Lapacho preventivamente in vista dell’inverno per rendere più forte l’organismo nel contrastare i malanni stagionali ma anche per evitare episodi di candida e cistite che possono diventare recidivi.
Dove trovarlo e come assumerlo
lapacho-corteccia
Non è sempre facile trovare la corteccia di Lapacho in commercio soprattutto se non abitate in una grande città dove le possibilità sono maggiori. Chiedete ad un’erboristeria ben fornita, oppure nei negozi che vendono tè e tisane provenienti da tutto il mondo. A Roma si trova ad esempio da Castroni.
Una volta acquistata la corteccia (che viene venduta già tagliata in strisce sottili), preparate un decotto utilizzandone circa 1 cucchiaino per volta e bevetelo al bisogno una o 2 volte al giorno usando, se necessario, un po’ di miele o altro dolcificante naturale per rendere il gusto meno “legnoso”. L’alternativa è acquistare delle capsule di corteccia di Lapacho in polvere (si trovano in erboristeria), il dosaggio giornaliero è scritto sulla confezione o ancora scegliere l’estratto liquido da prendere un cucchiaio al dì sciogliendolo in acqua.
Controindicazioni e quando non assumerlo
Il Lapacho non va mai assunto in gravidanza e allattamento e neppure in caso si faccia uso di farmaci anticoaugulanti, aspirina compresa. Gli effetti collaterali di questa pianta sono rari e si manifestano soprattutto a livello gastrointestinale, in caso sopraggiungano basta interrompere subito l’assunzione!
Alla prossima
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Francesca
FONTE : http://www.greenme.it/spazi-verdi/naturomania/1385-lapacho-candida-cistite
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