E’ basilare ricordare i tre cicli circadiani. Dalle 4 antimeridiane a mezzogiorno c’è il ciclo eliminativo, dove il corpo tende a mandar fuori, per cui occorre coadiuvarlo con cibi acquosi e leggeri di prima mattina, e non contrastarlo con colazioni pesanti ed alto-proteiche all’inglese.
Dalle 12 alle 8 di sera c’è il ciclo appropriativo e alimentare vero e proprio (dove includiamo le verdure e i secondi piatti di pranzo e cena).
Dalle 8 di sera alle 4 del mattino c’è la fase assimilativa, dove il corpo, mentre digiuniamo e dormiamo belli caldi con la testa possibilmente verso nord, respirando aria fresca da finestra non chiusa in modo ermetico, continua a lavorare e ad assimilare i nostri cibi.
I PROCESSI COMPENSATIVI DEL FEGATO
L’ACTH (corticoprina) e il cortisolo (ormone dello stress) stanno sui valori più alti (100-200 nanogrammi per litro di sangue) proprio alle 8 di mattina (contro un valore medio giornaliero di 70 ng/L e un valore serale di 100 ng/L), e aumentano la gittata cardiaca nonché la glicemia (vedi mia tesina online “Cibo vitale e alimentazione responsabile”).
Non arrivando succhi d’arancia o di mele e carote, o altri alimenti leggeri, acquosi e vitali, ma bevande nervine tipo tè o caffè, e spesso alimenti zuccherini inorganici e dopanti tipo biscotti e brioche, il fegato viene indotto ad inventare ed allestire dei meccanismi di produzione “real-zuccherina”, e lo fa mediante il processo dineoglucogenesi, convertendo compensativamente il suo aminoacido alanina in glucosio, stimolando nel contempo la secrezione pancreatica di glucagone e riducendo l’attività dei recettori insulinici.
STARE A LUNGO SENZA CIBO E’ UNA STRATEGIA PERDENTE
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Una vera e propria drogatura mattiniera che è meglio evitare…
Assumere semmai 2-3 colazioni rivitalizzanti-fruttariane in mattinata (e/o la crema di avena con semini, oppure i panini vegani, a metà mattina per chi vuole mantenere peso o aumentare di peso).
Il digiuno igienistico, con riposo assoluto e assunzione di acqua, è notoriamente cosa positiva. Niente però a che vedere con i digiuni forzati a secco, in tempo di intensa attività scolastica e lavorativa.
Stare a lungo senza cibo, come fanno gli studentelli imprevidenti ed autolesionisti, che non sfruttano affatto la ricreazione per mangiarsi due banane o un bel panino vegano con le noci, comporta inevitabilmente malnutrizione e stress digestivo, per cui arrivano a casa alle 14 tesi e snervati all’inverosimile, col rischio di compromettere pure il pranzo.
AFFAMARE IL CORPO SIGNIFICA DIVENTARE VULNERABILI AD OGNI MERENDINA E AD OGNI STUZZICHINO, SIGNIFICA ESSER PREDA DELL’ISTINTO DEL GRASSO
Nutrizione poi è l’esatto opposto di stimolazione nervina e zuccherina.
Uno che parte col tè o col caffè, finisce per procedere sicuramente coi cioccolatini, coi dolcetti e i salatini di metà mattina, per arrivare a pranzo con una sete da cammello e un appetito da lupo, con la voglia matta non certo di insalatine e cibi innocenti e leggeri, ma di sostanza grasso-proteica e sfamante, per cui diventa ovvia ed inevitabile la ricerca dell’alimento concentrato, cotto e sostanzioso-intasante, tipo il panino al prosciutto e formaggio, la pizza ben guarnita, la pasta rigorosamente al ragù, se non addirittura il cotechino e la trippa.
Si finisce cioè per cadere nel vortice della fame e del micidiale istinto del grasso, quello che ti porta a riempirti delle peggiori schifezze e del peggior cibo-spazzatura in circolazione.
NON SERVE FRUSTARE IL CAVALLO STANCO
Se poi i soldi sono limitati, come spesso accade per gli studenti, squattrinati per antonomasia, la tentazione del Big Mac, delle patatine fritte all’acrilamide, della Coca-Cola e del McDonald’s diventa irresistibile.
E’ questo il solito schema che funziona fino a quando una persona è giovane e può ancora contare su un certocapitale enzimatico di partenza, non ancora del tutto intaccato ed esaurito da troppi prelevamenti enzimatici stile Bancomat, ma che tende ad afflosciarsi e a lasciarti in panne lungo la strada, non appena la banca energetica interna segna rosso, non appena lo sprint giovanile viene a mancare.
E’ un po’ il discorso del fantino infuriato che frusta invano la schiena del cavallo stanco.
LA SALUTE VIENE PRIMA DEGLI ESAMI
Che fare per aiutare tua figlia? Devi farti ascoltare con attenzione, come tu fossi una super-docente universitaria.
Devi trasmetterle quello che sai e quello che di buono hai acquisito, anche se ciò non è agevole per il solito problema del “nemo propheta in patria”.
Verifica che ci sia condivisione su alcuni punti chiave che potrai estrarre dal libro e dalle tesine, oltre che dal tuo buon senso e dalla tua esperienza.
Anche perché la salute merita priorità rispetto agli stessi esami accademici.
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COLAZIONE AL SACCO CON DELIZIOSI PANINI VEGANI
Un sistema ancor più convincente è quello di abituarla alla spremuta mattiniera, e magari al pop-corn con la banana, infilandole poi in borsa un paio di panini integrali spalmati di crema di olive, ed imbottiti con 10 foglie di radicchio o lattuga, con melanzana, con pomodoro secco, carciofini, noci o pinoli.
Se poi lei insiste per vivere come fa adesso, in stile denutriente e deperimentante, ancorché stampellato dalle minidroghe legalizzate e in libera circolazione, non puoi fare altro che dire “Figlia mia, sono affari tuoi”, visto che è più o meno maggiorenne e che ha il diritto-dovere di disporre in piena libertà dei suoi gusti, del suo corpo e del suo spirito.
Valdo Vaccaro
http://www.nonsoloanima.tv/valdovaccaro/index.php?entry=entry111021-124132
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