“Conversazioni con Dio”…
DI Neale Donald Walsch (1943 − vivente), scrittore statunitense.
- Dio cerca dei leader, non dei seguaci, seguire Dio può cambiare la nostra vita, ma guidare gli altri verso di lui può cambiare il mondo! (da Amicizia con Dio)
- La più grande ironia della vita è che tutto ciò che vogliamo, l’abbiamo già. (da Esercizi di vita)
- Non avere paura del buio, ti aiuterà a trovare la luce. (da La piccola anima e il sole)
- Smetti di usare il passato per restare a galla tra le tue idee su Chi Sei. Lascia andare il salvagente e nuota verso nuove rive. (da Amicizia con Dio)
- Se vuoi sapere quanto c’è di vero per te in qualcosa, prendi in considerazione quello che senti a quel proposito.
- In effetti attribuite così scarso valore all’esperienza che quando ciò che voi sperimentate su Dio differisce da quanto avete sentito dire su Dio, in maniera automatica scartate l’esperienza e vi attenete alle parole, mentre sarebbe giusto seguire l’altra strada.
- Guarire è un processo che richiede di accettare tutto, poi optare per il meglio.
- Sei bontà e misericordia e compassione e comprensione. Sei pace e gioia e luce. Sei perdono e pazienza, forza e coraggio, un aiuto nei momenti di bisogno, un conforto nei momenti di dolore, un guaritore quando ci sono ferite, un maestro nei periodi di confusione. Sei la saggezza più profonda e la più alta verità; la pace più grande e il più grande amore. Sei queste cose. E in un momento della tua vita ti sei ‘riconosciuto’ in queste cose. ‘Scegli adesso di identificarti per sempre in queste cose’.
- Ti ho creato a immagine e somiglianza di Dio.
2. Dio è il creatore. - 3. Sei tre esseri in uno. Puoi definire questi tre aspetti dell’essere in qualunque modo tu voglia: Padre, Figlio e Spirito Santo; spirito, mente e corpo; super-io, io e inconscio eccetera.
4. La creazione è un processo che procede da queste tre parti del tuo essere. Messo in altri termini, tu crei a tre livelli. I mezzi della creazione sono: il pensiero, la parola e le azioni.
5. Tutta la creazione incomincia dal pensiero («Procede dal Padre»). Tutta la creazione poi continua con la parola («Chiedi e ti sarà dato, parla e per te sarà fatto»). Tutta la creazione si compie nell’azione («E il Verbo si incarnò e rimase tra noi»). - 6. Quello che pensi, ma in seguito non esprimi mai in parole, viene creato su un certo livello. Quello che pensi ed esprimi in parole viene creato su un altro livello. Quello che pensi, esprimi e fai, diventa manifesto nella tua realtà.
7. Pensare, esprimere, e fare qualcosa in cui non si creda totalmente è impossibile. Perciò il processo della creazione deve includere la fede, ossia la consapevolezza. Questa è la fede assoluta. Questo va al di là della speranza. Questo è avere coscienza di una certezza. («Grazie alla tua fede sarai guarito».) Perciò la parte attiva della creazione include sempre la consapevolezza. Si tratta di una chiarezza a livello viscerale, una totale certezza, una completa accettazione di qualcosa come una realtà. - 8. Questo luogo di autentica conoscenza è un luogo di intensa e incredibile gratitudine. Si tratta di un’anticipata riconoscenza. E questa, forse, è la più importante chiave per la creazione: essere grati in anticipo, e a causa della creazione. Dare la cosa per scontata in partenza, non solo è giustificato, ma incoraggiato. Costituisce il chiaro indice di una profonda conoscenza. Tutti i Maestri sanno in precedenza che l’azione si è compiuta.
- 9. Celebra e godi di tutto quello che crei, che hai creato. Respingere una qualsiasi parte di esso è respingere una parte di te stesso. Qualunque cosa si presenti adesso come una parte della tua creazione, possiedila, reclamala, benedicila, siine grato. Cerca di non condannarla («Dio la maledica!») perché condannarla vuol dire condannare te stesso.
10. Se esiste qualche aspetto della creazione che trovi insoddisfacente, benedicilo e limitati a cambiarlo. Fai una nuova scelta. Chiedi una nuova realtà. Pensa un pensiero nuovo. Pronuncia una nuova parola. Fai qualcosa di nuovo. Fallo in maniera magnifica e il resto del mondo ti seguirà. Chiedi che lo faccia. Pretendilo. Di’: «Sono la Vita e la Via, seguitemi». Questo è il modo di manifestare la volontà di Dio «così in Cielo come in Terra». - Pensa a quello che vorresti essere, a quello che vorresti fare e avere. Pensaci spesso finché non ti sarai chiarito appieno le idee. Poi, quando avrai raggiunto tale risultato, non pensare ad altro. Non immaginare nessun’altra possibilità. Scaccia tutti i pensieri negativi dalle tue costruzioni mentali. Sbarazzati di ogni pessimismo. Abbandona qualunque dubbio. Respingi a paura. Disciplina la tua mente perché si attenga strettamente al pensiero creativo originale. Quando i tuoi pensieri saranno limpidi e incrollabili esprimili come verità. Pronunciali ad alta voce. Serviti della grande autorevolezza che suscita il potere creativo: Io sono. Dichiara il fatto che tu esisti agli altri. «Io sono» è la dichiarazione creativa più forte in tutto l’universo. Qualunque cosa tu dica, dopo le parole «Io sono» mette in moto queste esperienze, le suscita, le porta a te. on esiste altra via della quale l’universo abbia nozione circa il proprio funzionamento. Non esiste altra strada da prendere di cui esso sia a conoscenza. L’universo risponde alle parole «Io sono» come risponderebbe il genio della lampada.
- Vieni a Me seguendo il sentiero del cuore, non compiendo un viaggio attraverso la mente. Non Mi troverai mai nella mente. ‘Allo scopo di conoscere veramente Dio, devi venirti o trovare al di fuori della tua mente’.
- L’Illuminazione è la comprensione che non esiste nessun luogo in cui recarsi, niente da fare, e nessuno che tu debba essere tranne esattamente chi sei stato fino a questo momento. Sei in un viaggio diretto in nessun posto. Il paradiso, come lo chiami tu, non è in nessun posto. Il paradiso è qui, adesso.
- Vivere la vita senza ‘aspettarsi’ nulla, senza la necessità di risultati specifici, ‘questa’ è la libertà. Questa è la Divinità. Questo è il modo in cui ‘Io’ vivo.
- La mia gioia è nel creare, non sta nelle conseguenze.
- Rendiamo reale ciò cui prestiamo attenzione. Il Maestro lo sa.
- ‘Ma un vero Maestro non è quello con il maggior numero di allievi, ma quello che crea il maggior numero di maestri. Il vero capo non è quello con il maggior numero di seguaci ma quello che crea il maggior numero di capi. Il vero re non è quello che ha il più gran numero di sudditi, ma quello che guida il maggior numero di persone verso la regalità. Il vero insegnante non è quello che possiede il più vasto sapere, ma quello che riesce a portare il maggior numero di allievi alla conoscenza. E il vero Dio non è Quello servito dal maggior numero di fedeli servitori, ma Quello che serve di più, rendendo simili a Lui anche tutti gli altri. Perché ciò rappresenta sia lo scopo sia la gloria di Dio: che i suoi sudditi non siano più tali e che tutti conoscano Dio non come l’essere irraggiungibile, ma come l’essere inevitabile.’
- Quando Mi segui, la lotta sparisce. Vivi nello spazio del tuo Dio, e gli avvenimenti diventano beatitudine, i uno e tutti.
- Voglio per te quello che tu vuoi per te. Niente di più, e niente di meno. Non me ne sto qui a giudicare, richiesta dopo richiesta, se qualcosa ti possa essere concesso. La mia legge è una legge di causa ed effetto, non la legge del «vedremo». Non esiste nulla che tu non possa avere se così scegli. Perfino ancora prima che tu formuli la domanda, Io potrei averti accontentato. Credi a questo?
- Lo scopo di una relazione è di decidere quale parte di voi stessi vi piacerebbe che «venisse allo scoperto», non quale parte di un altro voi potreste catturare e trattenere.
- Lo scopo del rapporto non è quello di avere un altro il quale vi posso completare; bensì di avere un altro con il quale condividere la vostra completezza. Qui sta il paradosso di tutte le relazioni umane. Non avete nessun bisogno di un particolare altro individuo perché possiate sperimentare appieno Chi Siete e d’altra parte, senza un altro, non siete nulla.
- ‘Facciamo in modo che ogni persona in un rapporto non si preoccupi dell’altro, ma soltanto, unicamente del proprio Sé.’ Questo potrebbe sembrare uno strano insegnamento, perché vi è stato detto che nella più alta forma di rapporto ci si preoccupa soltanto dell’altro. Eppure ti dico questo: il focalizzare l’attenzione sull’altro – l’ossessione di cui si fa oggetto l’altro – costituisce la causa del fallimento dei rapporti.
- ‘Non ha importanza’ che cosa stia pensando l’altro, quello che si aspetta, ciò che si propone. Importa soltanto come ti comporti tu ‘in relazione’ a tutto questo. La persona più adorabile è la persona «egocentrica», cioè centrata sul proprio sé.
- No, se lo esamini con cura. Se non riesci ad amare Te Stesso, non puoi amare un altro. Molte persone commettono l’errore di cercare l’amore per Sé attraverso l’amore per un Altro. Certo, non si rendono conto di comportarsi così. Non si tratta di uno sforzo consapevole. È quanto accade nella mente. Nel profondo della mente, in quello che chiamate inconscio, pensate: Se soltanto riesco ad amare gli altri, gli altri ameranno me. Diventerò quindi simpatico e potrò volermi bene. In realtà un gran numero di persone si detesta perché ha l’impressione di non essere amato da nessuno.
- Questa è una malattia che si verifica quando gli individui sono davvero «consumati d’amore» perché in verità gli altri li amano, ma questo non ha importanza. Non ha nessuna importanza quante siano le persone a dichiarare il proprio amore nei loro confronti, non è sufficiente. Innanzitutto loro non ci credono. Pensano di essere manipolati, pensano che si cerchi di ottenere qualcosa. (Come è possibile essere amati per quello che si è veramente? No. Deve esserci un errore. Gli altri vogliono qualcosa in cambio! Ma che cosa?) Stanno lì a cercare di capire in quale modo si potrebbe davvero amarli. Perciò non credono a quanto viene loro detto e danno inizio a una campagna per indurre gli altri a provare il proprio amore. Per far questo possono pretendere da chi li ama che cominci con il cambiare comportamento.
- In secondo luogo, se in ultimo giungono a un punto in cui possono credere di essere amati, cominciano subito a preoccuparsi a proposito di quanto a lungo potranno conservare questo amore, e iniziano con l’alterare il proprio comportamento. Di conseguenza, due persone si perdono letteralmente in un rapporto. Si buttano in una relazione sperando di trovare se stesse, e invece finiscono per perdersi.
- Questa perdita del Sé è la maggiore causa di amarezza e del senso di fallimento. Due persone si uniscono in un’associazione con la speranza che il tutto sarà più grandioso della somma delle parti e finiscono per scoprire come ciò risulti invece assai inferiore. Si sentono diminuiti rispetto a quando erano soli. Meno capaci, meno abili, meno eccitanti, meno attraenti, meno allegri, meno felici. Ciò accade perché in effetti si sono diminuiti.
- Hanno rinunciato alla maggior parte di quello che erano allo scopo di essere – e di restare – uniti in quel rapporto.
- ‘Quando non ci si consideri a vicenda come anime sante impegnate in un sacro viaggio, allora non si riesce a vedere lo scopo, il motivo, celato dietro ogni rapporto.’ L’anima è venuta al corpo e il corpo alla vita con lo scopo di evolversi. Ti stai evoluendo, ti stai adottando. E ti stai servendo dei tuoi rapporti con ogni cosa per decidere quello che stai diventando.
- Hai portato il tuo Sé nel mondo relativo in modo da disporre dei mezzi con i quali conoscere e sperimentare Chi Sei Veramente. Chi Sei è quanto tu stesso hai creato per essere in relazione con tutto il resto. I tuoi rapporti personali sono gli elementi più importanti in questo processo. I tuoi rapporti personali costituiscono perciò un sacro territorio. Non hanno virtualmente niente a che fare con l’altro individuo, eppure, poiché lo coinvolgono, hanno ‘tutto’ a che fare con lui. È questa la divina dicotomia. Questo è il circolo chiuso. Per cui può non essere un insegnamento così radicale dire: «Benedetti gli egocentrici, perché conosceranno Dio». Potrebbe non essere un cattivo traguardo nella tua vita conoscere la parte più elevata di te e ‘starne al centro’.
- Il tuo rapporto più importante, perciò, deve essere con il tuo Sé. Devi per prima cosa imparare a onorare e ad aver caro Te Stesso. ‘Devi prima imparare a valorizzare Te Stesso per poter valorizzare un altro. Devi innanzitutto considerare Te Stesso benedetto prima di poter vedere un altro come benedetto. Sé come santo per poter avere coscienza della santità dell’Altro.’ Se metti il carro davanti ai buoi – come ti chiedono di fare molte religioni – e se riconosci un altro come santo prima di aver riconosciuto te stesso, un giorno potresti risentirtene. Se c’è una cosa che nessuno di voi sopporta è che ci sia ‘qualcuno più santo di voi.’Devi prima riconoscere il tuo Sé come santo per poter avere coscienza della santità dell’Altro.’
- C’è soltanto questa cosa che potete fare. Dovete tener fede ai vostri sentimenti. Poiché tener fede ai vostri sentimenti significa tener fede a Voi Stessi. E dovete amare il vostro prossimo come amate voi stessi. Come potete mai aspettarvi di capire e tener fede ai sentimenti di un altro se non riuscite a tener fede ai sentimenti all’interno del vostro Sé? La prima domanda in ogni processo interattivo con un altro è: Ora, Chi Sono e Chi Voglio Essere, in rapporto a questo?
- Spesso non ricordate Chi Siete, e non sapete Chi Volete Essere fin quando non mettete alla prova qualche modo di essere. È questa la ragione per cui tener fede ai vostri più sinceri sentimenti ha tanta importanza. Se la vostra prima sensazione è una sensazione negativa, semplicemente ‘provare tale sensazione’ basta per farvene allontanare. E proprio quando siete in preda alla collera – quando vi ‘sentite’ offesi, ‘provate’ disgusto, rabbia desiderio di «ricambiare il male» – che è giunto il momento in cui potete rinnegare questi primi sentimenti come qualcosa che non è in grado di personificare Chi Volete Essere.
- ‘Lascia che tutti coloro i quali hanno orecchie per intendere, ascoltino. Perché Io ti dico questo: al momento della crisi in tutti i rapporti umani esiste un’unica domanda: Che cosa farebbe adesso l’amore? Nessun’altra domando è degna di rilievo, nessun’altra domanda ha significato, nessun’altra domanda ha qualche importanza per la tua anima.’
- Ora siamo arrivati a occuparci di un punto molto delicato da interpretare, poiché questo principio dell’azione sostenuta dall’amore è stato ampiamente frainteso, ed è questo fraintendimento a portare ai risentimenti e alle arrabbiature nella vita, le quali a loro volta hanno fatto i che un numero così ingente di individui abbia smarrito la via. Per secoli vi è stato insegnato che le azioni sostenute dall’amore derivano dalla scelta di essere, fare e aver qualsiasi cosa produca il maggiore beneficio per un altro. Eppure Io ti dico questo: la scelta più elevata è quella che produce il più alto bene ‘per te’.
- Quello che fai per Te Stesso, lo fai per un Altro. Quello che fai per un Altro lo fai per Te Stesso. ‘Questo’ perché tu e l’altro siete una cosa sola. E questo perché ‘non esiste nulla se non tu.’
- Dio pretende soltanto che ‘includiate anche voi stessi tra coloro che amate’. Dio si spinge ancora più in là. Dio suggerisce, ‘raccomanda’, che vi anteponiate agli altri.
- Dite la vostra verità, con gentilezza, ma senza reticenze e riserve. Vivete la vostra verità, con dolcezza, ma in maniera totale e coerente. Cambiate la verità con disinvoltura e in fretta quando la vostra esperienza vi porta nuove chiarezze.
- Non fare mai nulla in un rapporto in base a un senso di obbligo. Qualunque cosa tu faccia, falla in base al senso della gloriosa opportunità che il tuo rapporto ti offre nel decidere e nell’essere Chi Sei Veramente.
- Cerca con tutte le forze di non vedere la tua compagna come un nemico, o l’opposizione, durante questi periodi. In effetti, cerca di non vedere nessuno, e niente, come un nemico, o addirittura cerca di non vedere come tale problema stesso. Coltiva la tecnica di vedere ogni problema come un’opportunità.
- Non renderai mai un cattivo servizio al tuo rapporto, né a nessuno, scorgendo negli altri più di quanto essi ti stiano mostrando. Perché c’è in loro molto di più. Di gran lunga molto di più. E soltanto la loro paura che li blocca nel mostrarsi a te. Se gli altri si rendono conto che li consideri come qualcosa di più, si sentiranno sicuri nel mostrarti quanto tu ovviamente già vedi.
- Non molto tempo fa vivevi la vita come se non avesse scopo.
- Adesso sai che non ha alcuno scopo, tranne quello che tu le attribuisci. Questo è un buonissimo segno. Non molto tempo fa supplicavi l’universo perché ti fornisse la Verità. Adesso comunichi all’universo la tua verità. E questo è un ottimo segno. Non molto tempo fa cercavi di essere ricco e famoso. Adesso cerchi di essere semplicemente e meravigliosamente Te Stesso. E non moltissimo tempo fa avevi paura di Me. Adesso Mi ami, abbastanza per definirMi tuo pari. Tutti questi sono segni davvero buoni, buonissimi.
- ‘L’imbarazzo è la reazione di una persona il cui ego ha giocato tutto sull’opinione degli altri.’ Induci te stesso a superare questo atteggiamento. Cerca una nuova risposta. Cerca di riderci sopra.
- L’obbedienza non è creazione, e quindi non può mai dare luogo alla salvezza. L’obbedienza è una reazione mentre il creare è una pura scelta, non imposta, non richiesta. La pura scelta dà luogo alla salvezza tramite la pura creazione della più elevata idea in questo attuale momento.
- I veri Maestri sono coloro i quali hanno scelto di vivere, e non di procurarsi di che vivere.
- “Ora, se esiste qualcosa che hai scelto di sperimentare nella tua vita, non «volerlo», sceglilo.” Hai scelto il successo in termini terreni? Hai scelto di avere denaro in misura maggiore? “Bene.” Allora “sceglilo”. Davvero. Pienamente. Non con scarsa determinazione.
- AscoltaMi nella verità della tua anima. AscoltaMi nei sentimenti del tuo cuore. AscoltaMi nel silenzio della tua mente. AscoltaMi dovunque. Ogni volta che hai una domanda, limitati a “renderti conto” che Io ho “già” dato una risposta.
- Poi apri gli occhi sul tuo mondo. La Mia risposta si potrebbe trovare in un articolo già pubblicato.
- Nel sermone già scritto e sul punto di essere pronunciato. Nel film che si sta girando. Nella canzone composta soltanto ieri. Nelle parole che stanno per essere pronunciate da uno dei tuoi cari. Nel cuore di un nuovo amico che stai per conoscere.
Conversazioni con Dio
Dio ci ha inviato solo Angeli.
Quelle persone ti hanno portato dei doni, progettati per aiutarti a ricordare
Chi sei realmente. E tu hai fatto la stessa cosa per gli altri.
Quando tutti noi saremo alla fine di questa grande avventura, lo vedremo con chiarezza e ci ringrazieremo a vicenda.
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