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Esiste La Coscienza? 8 Esperimenti Fra Fisica Quantistica E Neuroscienze Per Capire Che Siamo Energia
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ESISTE LA COSCIENZA? 8 ESPERIMENTI FRA FISICA QUANTISTICA E NEUROSCIENZE PER CAPIRE CHE SIAMO ENERGIA

Sei vuoi essere un nuovo paziente per nuovi dottori, se vuoi essere il nuovo medico di te stesso, questa può diventare un’importante oltre che interessante lettura.

Se curioso, vuoi leggere di come l’antico sapere vedico e la scienza moderna riescono a fondersi, di come la fisica quantistica ci dimostra come noi tutti siamo interconnessi, di come noi con il tutto siamo interconnessi chiedendoti se una coscienza esiste, dove sta e cosa vuol dire, questa può diventare un’importante oltre che interessante lettura.

Negli ultimi tempi ha preso sempre più campo il concetto di salto quantico, il dire che tutti siamo interconnessi, che esiste una mente estesa, che noi possiamo controllare il nostro corpo attraverso la mente e che sempre la nostra mente può, interconnessa, influenzare il comportamento generale quando viene raggiunta una massa critica di pensiero..
Concetti davvero affascinanti che portano quindi a livello individuale ad una stretta applicabilità con l’autoguarigione, a livello globale trovano invece un’affascinante applicabilità con l’interconnessione mentale.

Una nuova visone dell’Universo quindi?
Potrebbe sembrare ma solo perchè nuovi termini vengono usati, in realtà la fisica quantistica e tutti gli esperimenti legati alle neuroscienze ed epigenetica, altro non fanno che “raccontarci in modo scientifico” attraverso dimostrazioni, un antico sapere filosofico, esoterico, potremmo dire archetipo racchiuso in noi, nell’Universo.

Nei Veda, nei Rgveda con precisione , una delle quattro suddivisioni canoniche dei Veda ( “Inni della Conoscenza”, essendo il sostantivo ?gveda composto da ?c =”inni” o “strofe”, e veda =”sapienza” o “conoscenza”) che secondo Maharishi è una delle più importanti, si parla di Shruti ? la Vibraizone dell’intelligenza in forma sonora che è generata dalla Coscienza. Ovvero l’autocoscienza, autoreferenziale, che riferisce a sè, genera una vibrazione.

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Perchè noi siamo l’Universo, noi creiamo il Tutto fuori e dentro di noi.
La nostra mente, questo potente strumento non è stato reso disponibile per essere schiavo dell’Ego ma per essere a nostro servizio nella nostra strada della conoscenza attraverso le nostre vite del Kharma.
L’esistenza quindi di una coscienza diventa evidente ed essenziale, perchè il nostro il cervello non lavora solo su basi computazionali, nemmeno quando affronta questioni matematiche, mentre i computer, compresi i modelli paralleli, non possono fare altrimenti.
Indubbio che il computer disponga di una qualità simile all’intelligenza umana ma una macchina non può avere consapevolezza di sé, anche se può eseguire compiti meglio e molto più rapidamente di un individuo molto intelligente.

Questo la scienza, i transumanisti lo sanno benissimo, per questo in parallelo al classico robot quello che stanno portando avanti è l’uomo sintetico.
L’incontro ‘segreto’ (tenuto presso la Harvard Medical School a Boston che ha visto la partecipazione di 150 “esperti” ) per valutare la creazione di un genoma umano sintetico, era proprio per dare prossimamente origine ad un uomo senza genitori, costruito puramente in laboratorio.

Se la nostra esistenza è energia , la stessa che ci unisce al tutto
Se la nostra esistenza è una evoluzione di coscienza attraverso l’esperienza delle vite
Se la nostra esistenza, dimostrato con l’epigenetica, è anche il frutto di un bagaglio biologico, emotivo, chimico, energetico dei genitori (che si tramutano in fenotipo e memoria archetipa ed antica)… a questo nuovo essere sintetico, quali esperienze verranno innestate? Con quali memorie verrà alla luce? Con quali progetti base la sua mente emozionale e fisica inizierà a percepire il mondo circostante?

Non sentite aria di “cancellazione dell’umanità”?

Porteremo qui in parole fruibili alcuni esperimenti di fisica quantistica, dimostrazioni in campo neuroscientifico, importanti da assimilare al fine della comprensione che noi siamo essenza energetica, e che una matrix energetica sottende l’intera nostra esistenza (la Shruti dei Rgveda) e che non possiamo lasciarcela cancellare.

Esperimento doppia fenditura

Possiamo vederlo come il portone d’accesso all’intera comprensione.
Dimostra non solo la nostra esistenza energetica, dimostra che la nostra percezione determina ciò che osserviamo, quindi la realtà che viviamo e non solo nel momento definibile presente ma anche a ritroso.
Quando la coscienza, la percezione si muove anche il passato cambia.
Basti vedere che quando noi andiamo a lavorare su traumi, emozioni tossiche eventi nel presente, una volta risolti avremo una percezione profondamente diversa di noi e di quei fatti nel loro tempo passato.
In base a come noi percepiamo il mondo esterno ed interno ( stimoli- emozioni) determineremo la nostra realtà futura, passata e quindi presente.
Per le leggi del campo quantico, NOI abbiamo cambiato il nostro passato, quindi la nostra realtà.

Esperimento
Il concetto è che gli elettroni quando passano attraverso una doppia fenditura se non vengono osservati si comportano come un’onda ovvero danno un’immagine d’ interferenza, se vengono osservati si comportano come una particella ovvero danno un’immagine a righe.
Stessa cosa per i fotoni, quando si decide di non rilevarli i fotoni danno un’immagine corrispondente all’interferenza di onde, quando invece si decide di rilevarli il risultato è quello di tanti puntini come se fossero particelle singole e non onde.

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Per decenni i fisici si sono dibattutiti a riguardo poi è arrivayo John Wheeler

Lui decide di smettere di misurare gli elettroni/fotoni nel momento in cui passano dalle due fenditure. Si concentra invece nel misurarli dopo il passaggio pensando così di risolvere l’inghippo, se sono passati come particella sono passati particella, se sono passati come onda sono passati come onda..
Risolvere la domanda: Quando l’elettrone o fotone parte è lui che decide come partire sotto forma di onda o particella e che tipo di comportamento mostrare, vista la doppia valenza?

Wheeler non aveva previsto la possibilità che un fotone possa mantenere sia la natura di onda che la natura di particella fino al momento in cui termina la sua vita, ad esempio quando è assorbita da un elettrone che acquisisce la sua energia.

Ha piazzato così due telescopi dietro lo schermo su cui il fascio di elettroni passa, per rilevare quindi la loro costituzione dopo il passaggio, quindi ritardare la chiusura del circuito (delayed cho ice) a quando il fotone lo sta già percorrendo, in modo tale da capire se la sua decisione di essere onda o particella sia stata già presa o no, indipendentemente dalla conoscenza del percorso.

Cosa rileva è sorprendente.
Quando si decide di misurare, a posteriore, si ottiene immagine puntiformi -di particella- quando si decide di non misurare si ottiene un’immagine a rifrazione, quindi onde.

Wheeler infatti dichiara .” L’osservatore crea la realtà e la modifica anche a ritroso”.

« Ciò che ci induce a discutere su quando e come il fotone venga a sapere che l’apparato sperimentale si trova in una certa configurazione, e quindi cambi da onda a particella per soddisfare le esigenze di configurazione dell’esperimento, è il presupposto che un fotone abbia una qualche forma fisica prima che lo si riveli. In entrambi i casi si tratta di un’onda o di una particella: per quanto si sia propagato in entrambe le direzioni intorno alla galassia oppure abbia preso una sola direzione. In realtà, i fenomeni quantistici non possono considerarsi né onde né particelle, ma sono intrinsecamente indefiniti fino al momento in cui vengono misurati. In un certo senso il filosofo inglese George Berkeley aveva ragione quando affermava due secoli fa che “essere significa essere percepito”. »

Ulteriore conferma arriva di recente con l’esperimento di un team di fisici dell’università di Bristol, fra cui compare un «cervello in fuga» italiano, Alberto Peruzzo. Sono riusciti ad inventare uno strumento in grado di misurare contemporaneamente la doppia natura dei fotoni.

A Quantum Delayed-Ch oice Experiment
Alberto Peruzzo1,*, Peter Shadbolt1,*, Nicolas Brunner2,†, Sandu Popescu2, Jeremy L. O’Brien1,‡

http://science.sciencemag.org/content/338/6107/634.abstract
e nel 2015

Simultaneous observation of the quantization and the interference pattern of a plasmonic near-field
L Piazza, T.T.A. Lummen, E Quiñonez, Y Murooka, B.W. Reed,
B Barwick & F Carbonehttp://www.nature.com/ncomms/2015/150302/ncomms7407/full/ncomms7407.html

La prima foto che mostra la luce sia come onda che come particella (Ansa/Carbone/Epfl)

Nel momento in cui noi cambiamo idea ed osserviamo in un modo invece che nell’altro, il fotone che sta arrivando è già preparato alla nostra scelta!
In pratica, come dice l’articolo di J.Horgan (Le Scienze n.289), “i fotoni devono aver avuto una sorta di premonizione, per sapere come comportarsi in modo da soddisfare una scelta che sarebbe stata fatta da esseri non ancora nati su un pianeta ancora inesistente”!
Si può affermare che l’universo non si trova in uno stato pienamente oggettivo, ma le sue caratteristiche fisiche sono in parte determinate dall’osservatore cosciente.

Questi esperimenti dimostrano anche che dobbiamo cambiare il nostro concetto di tempo.
Il tempo lineare forse non è così lineare, come sempre pensato.
Si dice in gergo che l’osservatore crea il collasso d’onda.
Nel momento che io osservo la materia, che ha questa natura doppia, cade, collassa, perchè io sono entrato in campo, io l’ho osservata.

Entanglement

Parola inglese traducibile come “intreccio-non-separabile” e si riferisce ad un interessantissimo quanto mai inspiegabile (attraverso le nostre categorie mentali) fenomeno che avviene tra le particelle.
Confermato sperimentalmente negli anni ’80 del secolo scorso, il cui significato ritroviamo in tantissimi aspetti della nostra vita, dimostra che esistono eventi sincronici e non locali. Ovvero che accade qualcosa qui ed istantaneamente accade da un’altra parte.
Pur considerandoci entità distinte, siamo parte di un sistema più vasto e costantemente collegati.
Questo spiega empatia, medianità, preveggenza, telepatia …

Quindi oltre al ruolo dell’osservatore, rivelatoci dall’esperimento della doppia fenditura, abbiamo anche un campo in cui siamo interconnessi.
Perchè quello che accade nell’esperimento non è solo relativo a fotoni-elettroni ma accade quotidianamente fra noi uomini, in particolare fra persone legate sentimentalmente, nel rapporto madre figlio, moglie marito, nei gemelli…

Esperimento
Due elettroni che appartengono allo stesso atomo e poi vengono separati, quando si modifica lo spin di uno dei due, l’altro elettrone allontanato a Km di distanza, avrà la stessa trasformazione. Istantaneamente avrà la stessa modificazione dello spin.

L’esempio classico usato per descrivere l’Entanglement quantistico è un sistema costituito da due elettroni appartenenti allo strato più esterno di un atomo, che hanno la caratteristica di mantenere i loro spin sempre in direzione opposta. In parole più semplici, in una stessa zona intorno al nucleo atomico, i due elettroni devono essere orientati in modo opposto per poter stare in quella stessa zona.

Quello che è stato osservato negli esperimenti è, che essendo i due elettroni in questione entangled, cioè collegati, qualunque sia il valore dello spin assunto da una delle due particelle, il corrispondente valore assunto dall’altra particella è sicuramente opposto al primo e questo non accade solo quando i due elettroni sono vicini, ma accade qualunque sia la distanza tra i due, da pochi nanometri ad anni luce.

Per esempio nel 2008 un gruppo di ricercatori dell’Università di Ginevra ha lanciato due fotoni entangled dall’università fino a due paesi vicini, attraverso un tunnel quantistico in fibre ottiche che non interferiva con le singole particelle. Dopo un viaggio di quasi 18 km, si è dimostrato che cambiando lo stato di uno dei due fotoni, il suo gemello cambiava il suo stato simultaneamente !!

Riconfermato a tre fotoni
Entanglemente a tre
http://www.sciencemag.org/news/1999/02/physicists-create-trio-entangled-particles

e recentemente nel 2016 riconfermato a 4 fotoni.

L’entangelment ci dimostra che TUTTO è collegato.
Concetto che ci era stato già offerto con l’affermazione ” un’azione compiuta qui ha un effetto là”, bene ora le ricerche dimostrano che possiamo usare la connessione consapevolmente!

Attraverso il collegamento che unisce tutte le cose, la “sostanza” di cui è fatto l’universo (onde e particelle di energia) sembra infrangere le leggi spazio-temporali fin ora conosciute.

Dal DNA del corpo umano agli atomi che costituiscono l’universo, gli elementi naturali sembrano scambiarsi informazioni più rapidamente della velocità della luce, cioè più velocemente di quanto Einstein avesse predetto.

Questa “connessione” dimostrata con l’entanglement non riguarda solo gli esseri umani ma tutti gli esseri animati, di movimento (animali e piante)

Cleve Buster, per anni consulente della CIA, ha pubblicato sulla reazione al poligrafo delle piante.
Applicandolo alle piante si è accorto che la registrazione poligrafica cambiava a seconda se lui si avvicinava con un fiammifero, un coltello o senza fare nulla se lui pensava di bruciare la pianta!

 

Rilevazioni poligrafo: “Le piante hanno pensieri, emozioni, coscienza”

Effetto Maharishi

Arriva negli Stati Uniti negli anni settanta, è maestro di Meditazione ed influenza tantissimi anche medici ad Harvard.
Con lui vengono fatti tanti esperimenti.
Un esperimento importantissimo venne fatto durante la guerra fra Israele e Libano, nei primi anni ’80. Vennero trasferite persone ben addestrate a portare calma nella loro mente e corpo in aree colpite dalla guerra. Quando queste persone provavano contemporaneamente il senso diffuso di pace, hanno rilevato una riduzione evidente di incidenti, di violenza nell’aria, del crimine, pronto soccorso, cessavano anche le attività terroristiche. Quando i praticanti cessavano la loro attività meditativa anche l’effetto “pace” terminava.
Poiché queste persone avevano appreso la pratica meditativa da Maharishi questo esperimento divenne noto come “effetto Maharishi”
I risultati erano così evidenti che i ricercatori poterono determinare la percentuale esatta necessaria per avere questo effetto.

La radice quadrata dell’1% di una quantità di popolazione.

Quando si forma questa massa critica, gli effetti sono visibili, ovvio più persone partecipano meglio è.
La radice quadrata dell’1% sono appena 100 persone su 1.000.000 e sono 8.000 sulla popolazione attuale mondiale di 6.500.000 di persone. Questo è quanto occorre per fare la differenza.

Quindi un gruppo ristretto di persone con intenzione focalizzata ha grande potere nel determinare la risposta della nostra realtà e nel mondo
Sviluppa una coerenza interna che lo rende integro ed in grado di produrre coerenza anche nel mondo circostante.

La coerenza è la forza che crea unità, pace, armonia, sinergia dinamica..
Secondo il concetto quantistico quando gli elettroni che trasportano la corrente si muovono in coerenza tutti insieme come se fossero un’unica particella, la corrente scorre senza ostacoli ( effetto Meissner). Allo stesso modo quando soggetti entrano in stato di comunicazione empatica silenziosa, tra le onde elettroencefalografiche dei loro cervelli si produce un forte aumento di coerenza e questo, come è stato ripetutamente dimostrato, determina lo stesso effetto anche nella coscienza collettiva.
Lo stato di armonia sperimentato dal singolo contemporaneamente agli altri individui del gruppo, si irradia all’esterno provocando uno stato di coerenza a livello globale. Un numero minimo richiesto per attivare il cambiamento di coscienza è la radice quadrata dell’1% della popolazione. Quando si forma questa massima critica, gli effetti diventano visibile, ovvio più persone partecipano maggiori saranno gli effetti.
8.000 persone che imparano a sentire emozionalmente la pace e la sentono contemporaneamente, sarebbero sufficienti per portare la pace sul nostro pianeta. Ovviamente ognuno è libero di usare il proprio metodo per andare nello stato di pace. 8.000×8 = 64.000 è il numero considerato più giusto che mette al riparo da eventuali errori nella natura umana.

Quindi chi ci sta intorno con la sua coerenza o incoerenza ci può influenzare..

I bambini che hanno meno costrutti sono maggiormente favoriti a percepire la realtà circostante con il loro campo elettromagnetico del cuore.

 

Campo elettromagnetico del cuore -I cuori battono all’unisono-

Siamo immersi nel campo, siamo tutti collegati, la matrix ci sottende e ci avvolge ma non ce ne accorgiamo.
Così tutti gli studi di Nicola Tesla tornano in auge per questa ragione.

All’Università di Los Angeles alla UCLA, c’è uno psicologo Emilio Ferre che studia come i campi elettromagnetici del cuore si coordinano in persone legate da un sentimento.
Le persone innamorate hanno i campi elettromagnetici in fase ed i loro cuori battono all’unisono.

Studi di Luc Montangier sul DNA

Questi studi ci introdurranno maggiormente all’interno del discorso coscienza,
poichè Montagnier si è dedicato allo studio del DNA da un punto di vista vibrazionale. Una scoperta sorprendente dimostra che il DNA è in grado di trasportarsi attraverso onde elettromagnetiche (vibrazioni) in un altro luogo e che le frequenze hanno trascinato la materia, quindi agiscono su di lei.
Un esperimento che ci porta a riflettere di quanto possa accadere con il pensiero.
Il pensiero cosa non è se non vibrazione.
Il pensiero , quindi attraverso l’energia, va ad agire sulla materia.
Ne consegue che il concetto di autoguarigione, ad esempio, non è più fantascienza ma inizia concretamente a prendere forma.

La realtà che noi viviamo è determinata quindi non solo dalla nostra percezione ma anche dal nostro pensiero che a sua volta determina la percezione.
Pensate al circolo che si forma nel momento che arriva uno stimolo, questo scatena una reazione energetica che attiva l’amigdala con i suoi ricordi antichi, la memoria emozionale entra in gioco e si determina la percezione, la reazione allo stimolo.

 

Esperimento
In una provetta con dell’acqua viene disciolto del DNA precedentemente separato dal nucleo delle cellule e viene utilizzata un’ onda elettromagnetica che irradia la provetta. Questa onda sulla sua strada di uscita dalla dalla prima provetta incontra un’altra provetta contenete sola acqua. Dopo qualche tempo anche nella seconda provetta compare una struttura a doppia elica, filamenti di DNA.

Studi di Garjajev sul DNA

Quindi diviene evidente che realtà esterna (corpo) e realtà interna (pensiero-mente) sono un tutt’uno e se siamo in grado di alterare la realtà interna mediante il sogno, la meditazione, il pensiero, qualsiasi attività della mente, così possiamo alterare e trasformare la nostra realtà esterna.

Garjajev fa la cosa contraria a Montagnier.
Verifica con il suo team la posizione dei fotoni all’interno del tubo, trovandovi una distribuzione “normale”, pone il DNA in questa provetta e fa si che capti delle frequenze. Dopo qualche tempo i fotoni della provetta da organizzazione casuale assumono un’organizzazione ondulatoria elicoidale, e la mantengono anche dopo aver tolto il DNA,come se esistesse ancora una struttura in grado di dare loro un andamento diverso dalla casualità. Abbiamo il DNA fantasma.
Con la semplice trasmissione di questi dati rimasti riuscirono a riprogrammare un altro genoma.

 

Entrando ancora più all’interno della scienza…

Al CERN si ha LHC ovvero un acceleratore di particelle per provare a far venire un Big Ben nel sottosuolo. Chiamata anche “La macchina di Dio” perchè dovrebbe dimostrare come la materia viene creata dalla pura energia.

 

 

 

 

 

Stephen Hawking conosciuto per tutti i modelli dell’universo basati sulle dimensioni addizionali.
Oltre alle tre dimensioni a cui noi siamo abituati ve ne sono altre, la terza, la quarta e così via..

Lisa Randall ha parlato di spazio iperdimensionale, uno spazio più grande che contiene l’Univero. Concetto che riprenderemo fra poco.

Elisabeth Rauscher ha sostenuto con calcoli fisici una teoria argomentata con equazioni che questo spazio iperdimensionale è lo stesso spazio dei fenomi della mente. Teoria che era già di Carl Popper.

Campi morfogenetici

Rupert Sheldrake, biologo, parla di Campi Morfogenetici.
Sono campi che si strutturano a partire da informazioni.
Ad esempio un paziente convinto di non avere speranza arriva da un dottore il quale pensa di poterlo guarire. Il campo energetico paziente e dottore si stanno incontrando creando un terzo campo, frutto dei due campi informazionali paziente – dottore.
Immaginate ora cosa accade se il medico pensa che non potrà guarire, i due campi si rinforzano.
Pensate invece se il paziente pensa di poter guarire con un medico convinto uguale!!
Il concetto del rinforzo del campo si sviluppa nel tempo.

Alla prima visita ad esempio si ha una creazione, l’incontro informazionale fra medico-paziente.
La volta dopo si ha un ulteriore incontro fra il campo del dottore che poniamo x e quello del paziente xy, diventando così 2x+y, e mano a mano il campo morfogenetico si incrementa.
Esiste quindi in qualche modo una mente estesa, che è frutto dei due campi informativi.

Dal mito della Caverna di Platone al film Matrix
Il mito della caverna Platonica quindi ritrova attuazione nella matrix.
Quindi noi uomini siamo incatenati in una caverana, quello che vediamo sono solo ombre che si stagliano sulla parete della caverna, ed il filosofo è colui che esce dalla caverna ed inizia a guardare la realtà per quello che è.
Stesso concetto che ritroviamo nel film Matrix.
La realtà che percepiamo in termini fisici è ristretta, esiste qualcosa di più rispetto a ciò che percepiamo.

Se proviamo ad uscire dobbiamo per forza prendere in considerazione una realtà diversa, non fatta solo di lunghezza, altezza larghezza, quindi tridimensionale, ma anche una quarta come minimo… il tempo.

Infatti quando si parla del tempo, come afferma Jon Taylor, non si dice altro che qualcosa di spaziale: da/a.
Da un punto ad un altro. Il tempo esiste come ulteriore coordinata dello spazio. Noi pensiamo al presente ed al futuro pensiamo di essere in un prima ed un dopo, in realtà siamo in due punti diversi dello spazio.
Quindi tra ricordo e premunizione non esiste differenza.
Ricordare è automatico, siamo nella dimensione di ritrovare il passato, ma anche la premunizione usa lo stesso sistema di rientro nel sistemo limbico dell’amigdala, cioè un rientro di sensazioni.
Quando le sensazioni rientrano si connettano alla corteccia e ci fanno avere una certa memoria, noi possiamo ricordare eventi futuri. Ed è lo stesso che fa Jhon Weeler nella doppia fenditua, ricordiamo eventi accaduti nel futuro. Se consideriamo il tempo come coordinata dello spazio noi possiamo andare indietro come avanti.

Theilar de Chardin infatti già ci aveva parla di tre piani.
Geosfera (materia inanimata) la biosfera (vita biologia) la noosfera (piano della mente).
La noosfera , sfera dei nostri pensieri, lui la immaginava come una sfera che è attorno al nostro pianeta. I nostri pensieri noi li creiamo e vivono da qualche parte.
Sul tema della noosfera fisici, psicologi di Princeton hanno fatto molti esperimenti a riguardo,progetti portati avanti da veri istituti.
Uno fra questi il Global Consciousness Project con il progetto P.E.A.R

Vengono installati in varie parti del Mondo dei generatori casuali di numeri, come vengono anche installati dei rilevatori di frequenze.
Lo scopo è quello di ricercare le anomalie rilevate da questi strumenti.
Una delle attività che si conoscono di più su questo progetto è ciò che è accaduto l’11 Settembre 2001
I rilevato di frequenze (più di 70) hanno rilevato un incremento in concomitanza dell’attacco. Idem i satelliti che misuravano il campo geomagnetico della terra. L’incremento delle rilevazioni è avvenuto QUALCHE ISTANTE PRIMA che avvenisse fisicamente il fatto.

Questi rilevatori sono stati usati anche per fare esperimenti riguardo la possibilità di modificare l’emissione dei numeri.

Questi generatori infatti generano il numero 0-1 in base a come la particella entra in un semiconduttore.
Hanno preso delle persone, gli hanno chiesto di concentrarsi sul numero 0 o sul numero 1.
A quel punto hanno rilevato il cambiamento statistico sulla generazione del numero 1 o 0 in base alla concentrazione di pensiero su quei numeri.

Sempre a Princeton i risultati più importanti, finora, sono stati ottenuti nello studio dell’ESP (citiamo in particolare gli esperimenti di “telepatia onirica” condotti negli anni ’60 e ’70 al Maimonides Medical Center di Brooklyn da Montague Ullman e Stanley Krippner, i test condotti con metodo ganzfeld e le prove di visione a distanza svolte tra gli anni ’70 e gli anni ’90 dagli scienziati dello Stanford Research Institute di Menlo Park, in California, per conto della CIA e della Defence Intelligence Agency nell’ambito del Progetto Stargate), della PK (grazie soprattutto all’enorme lavoro svolto da Robert Jahn e dai suoi colleghi del PEAR – il Princeton Engineering Anomalies Research Laboratory – con i generatori di numeri casuali di cui parlato prima) e, per quanto riguarda la casistica spontanea, del poltergeist (tra i casi meglio documentati ricordiamo quello di Sauchie, in Scozia, quello di Rosenheim, in Germania, quello di Enfield, in Inghilterra).

Per i scettici.. chiedersi come mai ci dicono che non è vero e poi Agenzie come la CIA, corporazioni Militari, la NASA studiano tutti questi fenomeni spendendo, investendo miliardi?

Quindi abbiamo
una coscienza che può interagire con i sistemi fisici
esiste un collegamente fra le coscienze individuali
la coscienza è un’entità che esiste in un’altra dimensione (nosfera)

Abbiamo visto che il pensiero modifica la realtà, in altri termini possiamo anche dire che la volontà diventa attore principale nella riuscita della creazione.
Infatti fra i tanti esperimenti è stato dimostrato, per chiudere il cerchio, come
la volontà dello sperimentatore vada ad incidere nella riuscita o meno dell’esperimento.

Microtuboli di Hameroff

Grazie infatti agli studi di Hameroff (anestesiologo e docente presso l’Università dell’Arizona) ed agli studi sui microtuboli si è potuto dimostrare come la fisica quantistica non sia solo qualcosa relegato ad esperimenti al CERN ma trasportabile sulle computazioni della nostra mente.

Affascinato dal vedere come sotto effetto di alcuni gas si avesse una perdita di consapevolezza, Hameroff supponeva che le sostanze usate per l’anestesia totale dovessero interferire in qualche modo con l’attività elettrica interna ai microtubuli. Questa attività in seguito addormenta la consapevolezza. Se ciò fosse vero, allora sarebbe vero anche il contrario: l’attività elettrica dei microtubuli, che compongono la parte interna dei dendriti e dei neuroni nel cervello, deve essere in qualche modo il cuore della consapevolezza. I microtubuli sono l’impalcatura della cellula, visto che mantengono la sua struttura e la sua forma.Hameroff aveva scoperto anche un elevato grado di coerenza fra i tubuli tra loro confinanti, in modo che una vibrazione in un microtubulo tende a risuonare all’unisono attraverso i microtubuli vicini.
Quindi una pacchetto di memoria che viene trasmesso ad ogni cellula del nostro corpo.. Memoria cellulare attraverso processi quantistici.

Dimostrazione portata in parallelo da tanti altri scienziati come da Mari Jibu, del dipartimento di anestesiologia dell’Università di Okayama, in Giappone, oppure da un fisico italiano, Enzo Insinna dell’Associazione per la Ricerca nella Bioelettronica.

Finalmente molti di questi scienziati, ognuno dei quali sembrava avere in mano un pezzo del puzzle, decisero di collaborare. Pribram, Yasue, Hameroff e Scott Hagan dal Dipartimento di Fisica dell’Università McGill, assemblarono una teoria collettiva relativa alla natura della consapevolezza umana. In base alla loro teoria, i microtubuli e le membrane dei dendriti rappresentano la rete Internet del corpo. Ogni neurone del cervello può entrare nel sistema nello stesso momento e parlare a ogni altro neurone simultaneamente grazie ai processi quantistici interni. I microtubuli aiutano a mettere in ordine l’energia discordante e a creare una coerenza globale delle onde del corpo – un processo chiamato “superradianza” – e quindi permettono a questi segnali coerenti di vibrare attraverso il resto del corpo. Quando la coerenza viene raggiunta, i fotoni possono viaggiare per tutta la lunghezza dei canali leggeri, come se fossero trasparenti, un fenomeno questo chiamato “trasparenza auto-indotta”

 

Se ciò fosse vero, spiegherebbe l’unità di pensiero nella consapevolezza – ovvero che non pensiamo a un mucchio di cose disparate nello stesso momento. attraverso questo meccanismo, la coerenza diventa contagiosa, passando dalle cellule individuali agli insiemi di cellule – e nel cervello, da alcuni insiemi di cellule neurali ad altri. Ciò darebbe una spiegazione per il funzionamento istantaneo dei nostri cervelli, il quale si verifica in una quantità di tempo compresa tra un decimillesimo e un millesimo di secondo, richiedendo che l’informazione venga trasmessa a una velocità compresa tra 100 e 1.000 metri al secondo – una velocità che supera le capacità di qualsiasi connessione già nota esistente fra gli assoni e i dendriti dei neuroni. La superradianza lungo i canali leggeri potrebbe anche spiegare un fenomeno che è stato osservato da diverso tempo – la tendenza delle configurazioni degli E.E.G. del cervello a sincronizzarsi. Hameroff aveva notato che gli elettroni fluiscono facilmente lungo questi canali leggeri senza rimanere impigliati nel loro ambiente – ovvero, senza disporsi in qualsiasi stato fisso. Ciò vuol dire che possono rimanere in uno stato quantistico – una condizione di tutti gli stati possibili – permettendo al cervello di scegliere fra di essi alla fine. Questa potrebbe essere una buona spiegazione della libera volontà.

Cambiare punto di osservazione

La biologia è un processo quantistico quindi. Tutti i processi del corpo, inclusa la comunicazione cellulare, vengono innescati da fluttuazioni quantistiche, e tutte le funzioni più elevate del cervello e la consapevolezza sembrano funzionare a livello quantistico.

Proviamo a vedere la realtà sotto un’altra prospettiva, cambiare il punto di osservazione.
La consapevolezza che il nostro modo di sentire e di pensare influenzano la
nostra fisiologia apre a nuove incredibili realtà…
Siamo elementi attivi e non passivi nel determinare non solo il nostro stato di salute fisica ma anche il nostro benessere psicologico ed emozionale.
Se tutto è azione e risonanza e se tutto è un campo, possiamo per prima cosa smettere di osservare gli altri, le scelte degli altri, smettere di fare considerazioni sugli altri perchè evitando di pensare agli altri,quindi all’esterno come causa potremmo finalmente pensare a noi come elemento attivo e cocreatore della nostra realtà.
Gli eventi abbiamo visto che non sono imput che arrivano per distruggerci ma solo che farci crescere nella nostra esperienza, quindi osservarli in modo diverso, come esperienza di comunicazione che porterà qualcosa di buono per noi, perchè vedremo qualcosa che prima non vedevamo.
Quindi modificare i nostri percorsi neurali tracciati da anni di rivisitazione di vecchi schemi di paura, attingendo ad una memoria emozionale ricca di blocchi.
Quindi mettersi in ascolto di noi stessi.

“ Per trovare qualcosa che corrisponda alla lezione offertaci dalla teoria atomica dobbiamo rivolgerci a quel tipo di problemi epistemologici che già pensatori come Buddha e Lao-Tzu hanno affrontato nel tentativo di armonizzare la nostra posizione di spettatori e attori a un tempo del grande dramma dell’esistenza.”

Niels Bohr(1885-1962), fisico danese, premio Nobel per la fisica.

Fisica quantistica e conoscenza

 

 

 

Letture correlate:

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TRAPIANTI D’ORGANO: TRA VITA, MORTE E TRANSUMANESIMO,PERDITA DELL’ INDIVIDUALITÀ. L’UOMOFORMAZIONE

RELAZIONI: PERSONE SPECCHIO, ANIMA GEMELLA PER RAGGIUNGERE LA CONSAPEVOLEZZA (Malanga)

Entanglement
http://www.lescienze.it/news/2014/09/27/news/un_nuovo_stato_della_materia_creato_con_l_entanglement_quantistico-2308668/
http://www.lescienze.it/news/2016/02/22/news/risolto_paradosso_traiettorie_surreali-2981200/

http://www.corriere.it/scienze/cards/2015-10-scoperte-scientifiche-piu-importanti-dell-anno/luce-onda-particella-ora-si-puo-vedere_principale.shtml

 

Fonte :

http://www.lifeme.it/2016/05/esiste-la-coscienza-8-esperimenti-fisica-quantistica.html

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