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Fragranze Sintetiche E Cause Di Allergie, Asma, Cancro E Autismo
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fragranze sintetiche e cause di allergie, asma, cancro e autismo

Lo scopo di questo studio è quello di discutere di profumi sintetici in relazione alle cause di allergie, asma, cancro e autismo

 

NON COMPRATE PROFUMI SINTETICI O FRAGRANZE: “Fragranza” è un termine apparentemente innocuo aggiunto ai prodotti di bellezza e salute. Nella sostanza, questo misterioso vocabolo può effettivamente compromettere sia la salute e che la bellezza. Fragranza è un eufemismo comune che indica una miscela segreta di elementi chimici tratti da un arsenale di circa 3.100 ingredienti totali. “Muschiato” può aumentare le vendite, “esotico” può attirare i clienti e “floreale” può suonare meravigliosamente naturale, ma questi termini possono anche nascondere l’esistenza di prodotti petrolchimici e altre sostanze chimiche di sintesi che, se mescolati con ingredienti naturali, sono in grado di formare un pericoloso cockt ail profumato

INTRODUZIONE: L’idea diffusa che l’autismo sia geneticamente trasmesso alla generazione successiva è stata seriamente contestata. Il recente sequenziamento degli esomi di bambini autistici e di ciascuno dei loro genitori biologici come parte di recenti indagini trio, getta seri dubbi su questo paradigma. Piuttosto, la causa ambientale sembra avere maggior potere esplicativo. Studi recenti hanno suggerito il legame tra i Disturbi dello Spettro Autistico e l’esposizione a sostanze tossiche nei profumi, anche a livelli minimi (femtomolari). I profumi sono noti per avere la capacità di raggiungere il cervello, compreso quello di un feto la cui madre utilizza un profumo che deriva da aromi sintetici a base di prodotti chimici mutageni. Lo scopo di questo studio è stato dunque discutere di profumi sintetici in relazione alle cause di allergie, asma, cancro e autismo.

CONCLUSIONE: Il ruolo potenziale delle fragranze e soprattutto dei profumi, che sono principalmente prodotti chimici di sintesi derivati da prodotti petrolchimici e contengono composti dell’anello del benzene, va approfondito. Questi chimici sono altamente mutageni e causano la morte delle cellule del cervello del feto a concentrazioni estremamente basse.

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Introduzione

Per centinaia di migliaia di anni l’umanità ha amato i profumi di fiori, frutti e altri organismi viventi. Questa evoluzione parallela di civiltà e profumi ha creato un equilibrio tra gli esseri umani e l’ambiente, il che significa che le sostanze naturali non danneggerebbero gli esseri umani. Questa venerazione degli aromi piacevoli si è poi evoluta in una forma d’arte e gli esseri umani hanno elaborato metodi per catturare i profumi e conservarli in bottiglie, in modo da poterne godere durante tutto l’anno. Il fascino per le fragranze, antico come il mondo, ha quindi portato alla capacità di catturare e conservare i profumi che favoriscono percezioni sensoriali piacevoli, belle e positive. Almeno questo è ciò che il termine “fragranza” è arrivato a significare. A metà del 1900, emersero una serie di eventi contrari all’evoluzione. I chimici hanno cominciato a sintetizzare profumi e fragranze utilizzando prodotti petrolchimici basati sull’anello del benzene. Tragicamente, il benzene è un noto agente mutageno e cancerogeno [1,2].

Inizialmente, i profumi erano combinazioni di oli naturali e composti sintetici creati in laboratorio. Gradualmente però, la maggior parte delle fragranze naturali sono state sostituite dalle loro imitazioni sintetiche. La produzione di profumi è così diventata per la maggior parte dipendente dai laboratori scientifici, dove i risultati sono sicuri, là dove nel mondo naturale gli esiti sono incerti. Queste fragranze sono diventate parte della nostra vita a tal punto che ora hanno un ruolo essenziale nel nostro quotidiano divenendo ingredienti non necessari di prodotti di uso domestico compresi saponi, detergenti, deodoranti per auto e per la casa, prodotti per capelli, candele, cosmetici, aromi alimentari e così via. Dal momento che i profumi di sintesi sono innaturali e a livello molecolare non hanno gli effetti benefici delle fragranze naturali, il loro uso è deleterio sul sistema immunitario umano e causa molte reazioni allergiche come starnuti e lacrimazione, che restringono sia i bronchi che il portafoglio. I profitti raccolti dalle imprese che producono i profumi di sintesi hanno un prezzo elevato: un aumento della prevalenza di asma e malattie respiratorie. Ironia della sorte, i talentuosi professionisti del marketing hanno menato per il naso i consumatori moderni a tal punto che le fragranze sono diventate un pericolo ambientale per un ampio segmento della popolazione e soprattutto una minaccia per i bambini.

Questo studio riassume alcune delle preoccupazioni e dei tentativi soggettivi sviluppati sino ad oggi, che hanno apportato maggiore attenzione e più obiettività al dibattito sulla sicurezza degli ingredienti utilizzati in quegli oggetti indefiniti chiamati fragranze [2]. Il problema principale nell’uso di termini come “fragranza” o “profumo” è l’imprecisione sfuggente che li avvolge e che si può trasformare in una pericolosa scappatoia da un’etichettatura trasparente. Può avere un impatto positivo di marketing e quindi un cospicuo ritorno economico descrivere come le sostanze chimiche doneranno un odore di foresta tropicale ai capelli di un adolescente o un odore fresco alla pelle di un bambino, ma oltre alle frasi brillanti ci deve essere una sostanziale e comprensibile descrizione delle sostanze contenute dei prodotti. Un prodotto che richiama l’immaginario delle foreste pluviali tropicali dovrebbe contribuire positivamente alla salute di polmoni, occhi e pelle, piuttosto che liberare nell’ambiente prodotti che causano asma, allergie, eczema o l’autismo nel feto se una madre incinta inala alcune delle sostanze chimiche più tossiche presenti nelle fragranze [1,2]. Di sicuro il termine “fresco” non dovrebbe mascherare agenti cancerogeni e sostanze chimiche che sono in grado di alterare il cervello del feto e che minacciano nascituri, bambini e persone di qualsiasi età.

Discussione

In questo articolo gli autori hanno fatto riferimento ad alcuni dei loro studi. I protocolli di queste ricerche sono stati approvati dai competenti comitati etici legati alle istituzioni in cui sono stati eseguiti.

L’idea diffusa che l’autismo sia geneticamente trasmesso alla generazione successiva è stato seriamente contestato [3,4,5,6,7]. E il recente sequenziamento degli esomi di bambini autistici e dei loro genitori biologici, come parte di recenti indagini trio, getta seri dubbi su questo paradigma [8]. Piuttosto, la causa ambientale sembra avere maggior potere esplicativo [9,10,11]. Studi recenti hanno suggerito il legame tra i disturbi dello spettro autistico (ADS) e l’esposizione a sostanze tossiche nei profumi, anche a livelli estremamente bassi (femtomolari). I profumi sono noti per avere la capacità di raggiungere il cervello, compreso quello di un feto la cui madre utilizza un profumo che deriva da fragranze sintetiche a base di prodotti chimici mutageni [4,9,11].

“Fragranza” è un termine apparentemente innocuo aggiunto ai prodotti di bellezza e salute. Nella sostanza, questo misterioso vocabolo può effettivamente compromettere sia la salute e che la bellezza. Fragranza è un eufemismo comune che indica una miscela segreta di elementi chimici tratti da un arsenale di circa 3.100 ingredienti totali. “Muschiato” può aumentare le vendite, “esotico” può attirare i clienti e “floreale” può suonare meravigliosamente naturale, ma questi termini possono anche nascondere l’esistenza di prodotti petrolchimici e altre sostanze chimiche di sintesi che, se mescolati con ingredienti naturali, sono in grado di formare un pericoloso cock tail profumato [1,2,11]. In un attento studio recente su 17 prodotti di marca, sono state trovate 38 sostanze ignote. Dolce e Gabbana Light Blue nascondeva al pubblico il minor numero di ingredienti aromatici (n = 7), là dove American Eagle Seventy Seven ne nascondeva tre volte tanto [12] e superava tutti gli altri 16 prodotti di marca. Chanel Coco è invece arrivato secondo, con 18 ingredienti nascosti. Tra le altre fragranze popolari colpevoli c’erano Britney Spears Curious [13], Quicksilver [14] e Abercrombie & Fitch Fierce [11]. Uno potrebbe desiderare che siano di meno, oppure nessuno, i “segreti” contenuti nelle 13 fragranze chimiche di Dream Angels Wish di Victoria’s Secret. Eternity di Calvin Klein per uomo [15,16] ha una sostanza chimica segreta in più del suo corrispettivo per donna Eternity di Calvin Klein, che nasconde 14 sostanze chimiche per produrre la sua fragranza seducente [16]. Ma quali sono alcune di queste sostanze chimiche che si trovano nella maggior parte di questi profumi? Includono limonene, alfa pinene, dietilftalato, butilidrossitoluene, muschio chetone, benzilbenzoato, benzofenone, octinoxate così via. Molti sono noti agenti mutageni e cancerogeni, e possono causare alterazioni nello sviluppo cerebrale del feto umano [1,2,4] (come si evidenzia anche nei dati non ancora pubblicati dal Laboratorio Bagasra). La cosa più triste è che dopo la pubblicazione di Primavera silenziosa nel 1962, dopo l’istituzione dell’EPA (n.t.d. Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti) e con l’attività delle centinaia di gruppi ambientalisti contro il DDT e molti altri insetticidi e prodotti chimici, l’industria dei profumi si è resa conto che aveva bisogno di trovare un modo per limitare eventuali azioni legali risultanti dagli effetti avversi della fragranze. Di conseguenza, nel 1973 il Parlamento degli Stati Uniti ha approvato il Federal Fair Packaging and Labelling Act [14], esonerando i produttori delle fragranze dal dichiarare l’elenco degli ingredienti che fanno parte dei profumi creati. Dunque l’occultamento delle fragranze non è illegale ed è spesso usato dall’industria per nascondere al pubblico la lista completa degli ingredienti, comprese quelle sostanze che possono causare problemi di salute gravi come il cancro al seno e l’autismo [2,17,18,19,20]. Abbiamo recentemente fornito le prove, ottenute dal test di Ames su linee cellulari del cervello fetale, che l’esposizione a concentrazioni femtomolari di vari profumi porta alla mutagenesi e a neuromodulazioni nelle cellule umane cerebrali fetali [21]. [n.t.d. Il test di Ames è un test genetico per l’analisi della genotossicità di una sostanza, molto utilizzato ad esempio in ambito biomedico e farmaceutico-industriale nella fase preclinica di sperimentazione di nuove molecole e per analisi ambientali].

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Il Gruppo NPD (n.t.d. gruppo che fa ricerche di mercato sui consumatori) riporta che il fatturato globale annuo dell’industria dei profumi USA ha raggiunto i 27.5 miliardi di dollari nel 2011, e che si tratta probabilmente di una sottostima.

 

In risposta alle preoccupazioni dell’opinione pubblica per l’impatto delle sostanze chimiche sul rischio di cancro, il President’s Cancer Panel ha emesso nel 2010 una relazione sull’incidenza di tumore causato da sostanze chimiche. La loro conclusione principale era preoccupante: c’è una correlazione diretta tra le sostanze chimiche ambientali e le percentuali di tumore. Dato che molti prodotti chimici sono noti o sospetti cancerogeni, non dovremmo meravigliarci di questa correlazione. Di particolare rilievo nella pubblicazione del 2010 è l’affermazione che il numero di casi di tumore indotto dall’ambiente era stato ampiamente sottovalutato. Il benzene, che è un ingrediente comune nei prodotti con fragranze di sintesi, ha destato particolare preoccupazione.

 

Nonostante l’interesse per la sicurezza delle fragranze per gli esseri umani, il loro uso è in aumento, non in declino. Noi ipotizziamo che una delle principali ragioni per la crescita allarmante dei disturbi dello spettro autistico e dell’autismo sia l’aumento dell’uso di fragranze [2]. Va notato che l’autismo è stata una malattia relativamente rara a cavallo del 20° secolo [2,3,4,5,6,22,23,24], ma ora si è scoperto che 1 bambino su 88 soffre di ASD. Ancora una volta, potrebbe trattarsi di una sottostima. Dal momento che il cervello di un neonato è ancora in via di sviluppo dopo la nascita, dovremmo aspettarci un aumento di altre condizioni neurologiche correlate (ad esempio il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività [ADHD] e l’autismo “regressivo”. Per “autismo regressivo” si intende ad esempio un bambino nato normale, che comincia a mostrare segni di autismo dopo 18 mesi o più tardi) [21,22,23,24]. Gli ASD sono condizioni dello sviluppo caratterizzate da deficit nell’interazione sociale, nella comunicazione verbale e non verbale e da modelli di comportamento ossessivi e stereotipati. Inoltre, vi sono evidenze sull’impoverimento del linguaggio e dell’empatia e sull’incapacità profonda di adottare un altro punto di vista – è insomma un fallimento nella costruzione di una “teoria della mente” per interpretare i pensieri e le intenzioni [3,4] di un’altra persona. Anche se non c’è un marcatore neurofisiologico affidabile associato agli ASD, è stata documentata la disfunzione del bulbo olfattivo (OB) e del sistema dei neuroni specchio (MNS) [3,4,24]. Le barre presentate nella Figura 1 indicano i periodi in cui gli organi sono più sensibili ai danni da agenti teratogeni. È degno di nota che la maggior parte della letteratura scientifica di ricerca non menziona lo sviluppo del sistema olfattivo. Il cervello inizia a svilupparsi dal 18 giorno dopo la fecondazione e molte volte le donne incinte non sanno di essere in gravidanza se non diverse settimane dopo il concepimento. Di conseguenza, le madri che sono esposte a certi profumi sintetici sia tramite l’inalazione che attraverso l’esposizione epidermica, e agli aromi alimentari chimici attraverso l’ingestione (ad esempio tramite infusi, gomme da masticare e altri prodotti che contengono aromi alimentari), possono mettere il loro embrione a rischio senza nemmeno saperlo.

 

Può sembrare controintuitivo, ma gli esseri umani non sempre fanno scelte razionali. Anche se sono quasi sempre ben informati per prendere decisioni logiche, non sempre lo fanno. Le fragranze sono importanti non solo nella produzione di profumi, ma anche in detersivi, alimenti, farmaci, articoli igienici, prodotti per la casa, solventi e grassi industriali.

 

Le risposte del settore pubblico mostrano una sufficiente sensibilità verso i problemi creati dalle fragranze, ma solo in pochi casi. Alcuni ospedali e uffici governativi hanno ristretto l’uso di profumi nei loro locali. Coloro che indossano profumi non sono autorizzati ad entrare nel municipio di Tuttle, Oklahoma City. La città di Portland, in Oregon, ha chiesto che i custodi utilizzino dei prodotti di pulizia inodore e vieta ai dipendenti comunali di indossare profumi [21]. Coerentemente con le direttive impartite agli altri dipendenti, ai medici interni del Palmetto Health System della Carolina del Sud sono state date istruzioni sul fatto che le fragranze – incluso le colonie, i dopobarba e profumi ma non solo – non devono essere indossate durante il lavoro. Questa linea di condotta ha una logica ben fondata: le fragranze sono una potenziale causa di reazioni allergiche in colleghi e pazienti [25]. Una tale tendenza nella gestione pubblica è comprensibile, soprattutto dal momento che si è scoperto che un certo numero di ingredienti dei profumi non è stato adeguatamente né analizzato né regolamentato.

 

Queste non sono preoccupazioni nuove, ma l’analisi e la regolamentazione sembrano non aver tenuto il passo con il marketing aggressivo e le campagne di promozione dei profumi sintetici sul mercato. Nel 1986 l’Accademia Nazionale delle Scienze aveva identificato la categoria “fragranze” come uno dei sei settori che dovrebbero ricevere la massima priorità nel campo dell’analisi della neurotossicità. Le altre categorie erano solventi, inquinanti atmosferici, metalli pesanti, insetticidi, additivi e solventi alimentari. E’ sicuramente un motivo di preoccupazione che i composti sintetici derivati dal petrolio corrispondessero al 95% delle sostanze chimiche da cui le fragranze traggono i loro profumi desiderabili. Se un prodotto fosse pubblicizzato in modo diretto e limpido, rivelando i danni potenziali associati a un prodotto profumato, le vendite probabilmente scenderebbero, in particolare se si segnalasse la presenza di agenti cancerogeni noti per causare difetti alla nascita e autismo, per scatenare reazioni allergiche e per danneggiare il sistema nervoso centrale. Che cosa accadrebbe alle vendite se le etichette facessero apertamente menzione della presenza di ingredienti cancerogeni quali aldeidi, diossina, clorometano, butanone, pinene, limonene, linalolo, derivati del benzene e altre sostanze tossiche, allertando il pubblico sui pericoli che questi ingredienti aromatici possono causare?

 

Le preoccupazioni sulla neurotossicità sono state sollevate per l’inclusione di ingredienti come zinco-piritione, isobutanolo, 1-butanolo o alcol normal-butilico, 2-butanolo o alcol secondar-butilico, alcol butilico terziario 2-metil-2-propanolo, acetil-etil-tetrametil-tetralina, t-butil toluene, esaclorofene e 2,4, dinitro-3-metil-6-tert-butil anisole. Nei test di laboratorio con animali è stata osservata l’atrofia testicolare così come la neurotossicità (malattia della mielina). Il danno ai nervi è una minaccia evidente quando la guaina mielinica che protegge i nervi dalle lesioni è danneggiata (Figura 2). Il tempo non può portare alla rigenerazione che uno potrebbe sperare, in quanto la guaina mielinica non è in grado di rigenerarsi. La logica che sta dietro i codici dell’EPA è di proteggere la popolazione da pratiche e sostanze pericolose tra cui etanolo, metilisobutilchetone, metiletilchetone, benzilbenzoato, butilidrossitoluolo e cloruro di metilene [26]. Ognuna di queste sostanze pericolose, secondo il codice, deve essere smaltita secondo le linee guida di smaltimento dei rifiuti pericolosi. Le norme del codice EPA sono messe in atto principalmente per proteggere le persone, ma ironicamente ciascuna di queste sostanze tossiche è stata trovata nelle fragranze [26]. Nel corso della storia degli Stati Uniti, di volta in volta i governi hanno fatto passi avanti nella regolamentazione di pratiche industriali di interesse pubblico. L’autoregolamentazione da parte delle imprese stesse ha dato i suoi contributi, ma la possibilità di un’autoregolamentazione finalizzata agli interessi personali e gli accordi fraudolenti sono molto reali in una società capitalistica. Eppure una maggiore regolamentazione federale delle fragranze appare necessaria. Uno dei report del National Institute of Occupational Safety and Health ha dichiarato che di una lista parziale di 2.983 fragranze chimiche, 884 sono state identificate come tossiche. Se tali sostanze tossiche vengono spalmate sulla pelle di una persona involontariamente, può essere intentato un procedimento legale. Ironicamente, gli individui che cercano di indossare profumi popolari e di successo possono inavvertitamente essere dannosi per loro o per il sistema nervoso centrale di altri. In particolare un feto che non è ancora nato e non ha ancora inalato una sola boccata d’aria, può essere colpito da queste tossine che non gli permetteranno di essere protetto dai “meravigliosi profumi” che uccidono i neuroni olfattivi. Come risultato di questa esposizione a fragranze pericolose, un bambino non ne conoscerà mai l’odore nella sua intera vita, dal momento che l’esposizione ha ucciso i neuroni che si sarebbero sviluppati in sensi per il riconoscimento degli odori [3,4] (Figura 2).

 

L’illustrazione mostra l’ipotesi che l’esposizione ai profumi – capace di modulare lo sviluppo del bulbo olfattivo – potrebbe causare disturbi dello spettro autistico (ASD), il che comporta percorsi neuronali danneggiati o sottosviluppati.

 

La consapevolezza dei potenziali effetti collaterali negativi dei profumi è in crescita. Nel gennaio 2013, un team del Dipartimento di Cardiologia dell’ospedale Kasturba (Manipal, Karnataka, India) ha riportato una situazione insolita. Un paziente odontoiatrico ricoverato ha presentato un caso del tutto inaspettato di arresto cardiaco ed è deceduto per sepsi al nono giorno di ricovero. Hanno concluso che il veleno, probabilmente derivato da un disinfettante per le mani, aveva innescato le tipiche reazioni anafilattiche. Sospettando il ruolo di potenziali tossine, i medici hanno trovato che nel disinfettante per le mani, comunemente usato, era stato aggiunto del profumo ad alcol isopropilico e glicerina [27]. In uno studio di 256 studenti universitari turchi sull’insonnia, ben il 53,1% di essi ha citato “profumazioni d’ambiente (sudore, profumo, umidità, naftalene, ecc.) “[28].

 

Gli inserzionisti sono stati creativi nel decidere di usare strisce pubblicità profumate con colonia o profumo. Hanno posto l’attenzione sui profitti piuttosto che sugli effetti negativi che simili strisce possono avere sulle persone allergiche ai loro prodotti, inclusi i pazienti asmatici. Per esempio, può l’inalazione del profumo incorporato in rivista tramite strisce di carta profumata esacerbare l’asma? Un gruppo di ricerca guidato da P. Kumar ha scoperto che la risposta è affermativa. A seguito di test (n.t.d. di provocazione) con profumo, uno su cinque (20,7%) dei pazienti asmatici ha avuto sintomi di affanno e senso di oppressione al petto. Esacerbazioni asmatiche di qualche tipo sono state riportate dal 36% dei pazienti affetti da asma grave, da un numero minore ma ancora preoccupante di pazienti affetti da asma moderata (17%) e da pazienti con asma lieve (8%). Le strisce profumate possono dunque ostruire le vie aeree, in particolare in coloro che sono già asmatici. Noi sosteniamo che le fragranze dovrebbero inoltre essere studiate per i loro potenziali effetti sulla patogenesi molecolare degli ASD [3,4].

 

Conclusione

Numerose sono le ipotesi e migliaia gli articoli pubblicati su riviste compilative di specialisti del settore, che definiscono le malattie associate agli ASD e le loro potenziali cause. Tuttavia, le numerose indagini sulla base genetica degli ASD hanno di fatto limitato le associazioni definitive. Abbiamo ipotizzato che una migliore comprensione dell’interazione tra geni e ambiente dovrebbe accelerare i progressi nel campo degli ASD. In particolare, lo sviluppo di OB e MNS, che sono generalmente risultati poco sviluppati nel cervello dei bambini autistici, possono essere indagati nel contesto dello sviluppo fetale. Di nota, l’intera unità materno-fetale è un co-sistema altamente integrato a livello metabolico, endocrino, di neuropeptidi e di sviluppo neurologico, ed è influenzato da fattori ambientali. Di conseguenza lo sviluppo del cervello fetale deve essere esplorato alla luce dei fattori modulatori del cervello a cui le madri incinte sono esposte durante la gravidanza, e questo può fornirci indizi sull’eziologia degli ASD. Questo articolo propone un nuovo modo di guardare alla patogenesi degli ASD e al ruolo dei profumi, che si trovano ovunque nella società moderna e possono essere un fattore importante che contribuisce agli ASD. Queste sostanze chimiche possono essere dannose per i cervelli fetali in via di sviluppo e per gli adulti (ad esempio, possono essere un fattore di rischio sia per l’Alzheimer che per il morbo di Parkinson). La maggior parte delle fragranze hanno un anello benzenico come base e sono un prodotto di natura petrolchimica, il che può essere causa di tumori, asma grave, obesità e altre malattie neurologiche. Il verificarsi di queste malattie può dunque aumentare di pari passo con la crescita dell’uso dei profumi sintetici. La nostra ipotesi ha combinato aspetti relativi allo sviluppo neurologico e aspetti mutageni dei profumi, e ha proposto di determinare i meccanismi attraverso i quali i fattori ambientali – come profumi e altre fragranze – sono in grado di modulare le vie dello sviluppo neurologico, tenendo conto dei ruoli di ormoni e dei neuropeptidi che possono causare degli errori nel genere maschile.

 

Ringraziamenti

Gli autori desiderano attribuire le illustrazioni di questo articolo al Dr. Golkar e al Dr. Mohammad Hossain.

 

Contributo degli autori

Tutti gli autori hanno contribuito al contenuto, alla progettazione e alla preparazione del manoscritto, così come hanno letto e approvato il manoscritto finale.

A.M.E

Per quanto riguarda le regole etiche della divulgazione, tutti gli autori rispettano l’Associazione per l’Etica Medica (AME).

di O Bagasra, DG Pace

Traduzione a cura di: Donatella Stocchi

Bagasra O, Pace DG. Smell of autism: Synthetic fragrances and cause for allergies, asthma, cancer and autism. OA Autism 2013 Jun 19;1(2):15.

http://www.oapublishinglondon.com/article/611

 

 

 

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