FRASI DAL VANGELO DI TOMMASO DIDIMO, APOSTOLO DIRETTO DI GESU’
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E Gesu’ disse : “Mi faranno apparire amante del dolore e della sofferenza.
Sento dire dovunque che il mondo è una valle di lacrime e che l’uomo è nato per soffrire.
Nulla di più falso. Solo per la sua stupidità e per la sua visione limitata l’uomo si circonda di sofferenza.
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Il mio giogo è leggero come una ghirlanda di fiori e la mia autorità è dolce.
Se seguirete la strada che vi indico, troverete una felicità che è come un albero sempre verde….
…..Dunque, un giorno, Simon Pietro disse ai suoi discepoli, con voce forte, perché anche il Maestro udisse:
“Non sarebbe ora che questa Màrizia venisse allontanata dal nostro gruppo? Che ci sta a fare tra noi?
E’ inutile che ascolti le parole del Maestro, tanto è una donna e le donne non sono degne della Vita Eterna”.
Gesù allora disse:
“Màriza, vieni più vicina e stai qui, dolcissima creatura, stretta a me! Non dar retta alle parole di quell’uomo. Anche tu entrerai nell’eternità, quando saprai completarti, arricchendoti di quella parte maschile che ti manca. Allora diventerai Spirito, eternamente vivo. E voi, discepoli, ascoltatemi, e anche tu, Pietro: la stessa cosa avviene per voi maschi: ognuno di voi è un “ESSERE” tagliato a metà, ma se questa mezza anima sarà capace di completarsi con l’altra metà che le manca, potrà entrare nel Regno, perché nel Regno si entra a due a due, una donna e un uomo, un uomo e una donna. Per fare l’altalena, due persone non possono stare sedute dalla stessa parte”……
Il vangelo secondo Tommaso
Il vangelo di Tommaso è considerato il più importante di tutti i vangeli apocrifi perchè è quello che, secondo il parere di vari studiosi della cosiddetta third quest, potrebbe aver conservato parole di Gesù secondo tradizioni indipendenti dai vangeli canonici e forse più antiche di essi.
Il testo dell’apocrifo contiene complessivamente 114 detti (in greco lÒgia, al plurale) di Gesù introdotti con la formula: “Gesù disse”. Il vangelo non contiene alcun racconto o cornice narrativa, si presenta semplicemente come una collezione di brevi discorsi e aforismi attribuiti a Gesù. Completamente assenti sono le opere miracolose descritte nei vangeli canonici e anche in molti altri vangeli apocrifi, così come mancano i grandi discorsi escatologici che la letteratura canonica in vari passaggi attribuisce a Gesù.
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In esso è assente anche la tradizionale narrazione della morte in croce e risurrezione di Gesù, compreso il processo davanti alle autorità giudaiche e romane.
L’incipit del vangelo di Tommaso recita: “Queste sono le parole segrete che Gesù il Vivente ha detto e Didimo Giuda Tommaso ha trascritto”, pertanto esso si configura come una speciale rivelazione che è stata ricevuta dall’apostolo Tommaso direttamente da Gesù.
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Il testo completo del vangelo apocrifo di Tommaso è stato scoperto in epoca moderna nel 1948 a Nag Hammadi, in Egitto, dopo che era stato perduto per molti secoli. La sua pubblicazione è avvenuta nel 1959. Si tratta di un papiro contenente 114 detti attribuiti a Gesù, scritto in lingua copta.
Il papiro copto di Nag Hammadi, denominato Codice II, è databile paleograficamente al IV secolo dopo Cristo ma il testo originale del vangelo di Tommaso è molto più antico, come attestano altri frammenti scoperti ad Oxyrhynchus nel 1897 e nel 1903: si tratta dei papiri P.Oxy. 1, P.Oxy. 654 e P.Oxy. 655 che da soli contengono una buona metà del vangelo apocrifo di Tommaso. I frammenti di Oxyrhynchus sono databili paleograficamente alla fine del II secolo dopo Cristo. Essi sono molto importanti in quanto sono in greco per cui è più semplice, oltre che metodologicamente corretto, confrontarli con il testo greco dei vangeli canonici per valutare la possibile dipendenza (o indipendenza) testuale da questi.
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Ma la cosa migliore è leggerlo!
Ecco alcuni passi che trovo particolarmente edificanti..
Quando noi lo chiamavamo:
“Signore, vieni con noi a pregare e a digiunare?” Lui ci guardava con occhi pieni di ironia e ci rispondeva:
“Ma che male ho fatto?”
E poi aggiungeva:
“Non dite sciocchezze e non perdete tempo a fare ciò che intimamente non vi sentite di fare”.
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Un giorno Gesù ci disse:
“Non perdete tempo a digiunare perché, così facendo, fate la vostra rovina spirituale.
Non perdete tempo a pregare perché, così facendo, vi costruite un inferno. Trattenetevi dal fare l’elemosina perché fareste torto al vostro Spirito”.
Molti di noi non capivano.
Gesù, quasi ridendo, aggiunse:
“Tu, Matteo, che eri chiamato il grassone, sai bene quale rovina fosse per te l’ingordigia che ti squilibrava:
altrettanto squilibrante è il digiuno”. Occorre equilibrio nel mangiare come nel digiunare….
Replicammo:
“Questo lo abbiamo capito, ma perché la preghiera ci danneggia?”
Gesu ci chiese: “Come pregate?”
Diciamo: “Signore, abbi pietà di noi!”
Pensate forse che il Padre sia crudele? E cos’altro dite?
Diciamo: “Signore facci avere questo, concedici quest’altro”.
Questa è ingiustizia! non così dovete pregare.
E come, allora?
Tacendo e ascoltando la voce del Silenzio che parla dentro di voi, il Pensiero Vivente, vera preghiera, che crea e non ripete, che entra in voi ed è pura. Ciò che entra non vi contamina, ma ciò che esce vi sporca.
E per l’elemosina?
Ciò che dai a te stesso lo chiami forse elemosina?
E ciò che voi chiamate elemosina non è altro che quel piccolo obolo che una coscienza addormentata paga volentieri per poter continuare tranquillamente a dormire!
– poi Gesù aggiunse:
“Chi ha orecchie per intendere intenda”. Devi condividere quello che hai non fare elemosina!
Molti di noi non avevano capito.
Gesù sorridendo, disse:
Lo Spirito è Perfezione, Pensate sia perfetto un mondo in cui sia necessaria l’elemosina?”
No. E’ un mondo ingiusto.
L’elemosina stabilizza questa situazione di ingiustizia.
E allora, cosa dobbiamo fare, in questo mondo che purtroppo è ingiusto, quando un povero, affamato, viene da noi?
Fate a lui quello che vorreste fosse fatto a voi stessi. Fate il vostro dovere e fatelo in silenzio.
Adesso abbiamo orecchie per intendere.
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Un giorno chiedemmo a Gesù: “Quale sarà la nostra fine?”
Ed Egli ci rispose:
“Se scoprite il principio non dovrete preoccuparvi della fine, perché dove è la fine, là è il principio.
E chi conosce il principio, conosce la fine e si libera dalle morti”.
Disse propio così, “dalle morti”, e poi aggiunse:
“volete sapere in che modo un uomo si libera dalle morti? Ve lo dico subito: divenendo consapevole di essere già esistito prima di ogni nascita.
Queste parole sono fondamento di ciò che vi dico.
Allora, pur restando in piedi su questo pianeta, diverrete padroni dei cinque alberi meravigliosi del Paradiso che sono sempre fiorenti, estate e inverno, e non perdono mai le foglie.
Chi conosce questi alberi si libera dalle morti.”
E cosa sono questi cinque alberi? – chiedemmo noi.
Gesù rispose, sorridendo:
Sono le cinque strade infinite, che portano a Dio. Son fatte di vita, di spazio,di tempo.
Si percorrono avanti e indietro.
Se cammini su di esse, facendo tanti passi in un senso e in ugual numero di passi nell’altro, muovendoti, sarai fermo, come il Padre.
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Un giorno Gesù ci disse:
“Quando voi vi sedete in tre intorno a un tavolo tre siete e tre restate.
Ma se una coppia si siederà intorno a un tavolo e mi chiamerà, io verrò tra quella donna e quell’uomo e non saranno più due, ma uno solo!”
Una sera vedemmo un Samaritano che effettuava un lungo viaggio portandosi dietro un agnello.
Eravamo ai confini della Giudea, proprio nel luogo della dogana. Gesù ci disse:
“Sapete perché quel viaggiatore porta con sé un agnello?
Tra l’altro non lo può cavalcare e ad ogni dogana deve pagare un dazio.
Lo porta, perché, quando sarà affamato, lo ucciderà e se lo mangerà”.
Gesù sorrise e aggiunse:
“Certo non potrà mangiarlo quando è vivo.
Prima lo ucciderà e poi lo mangerà.
Anche voi potete essere come quell’agnello, che può essere mangiato soltanto quando è già cadavere.
Vincete la paura per non diventare cadaveri. Finché sarete vivi, la morte non vi potrà toccare.
Nessuno potrà mangiarvi.
Se la morte vi trova vivi, non vi toccherà.
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Una sera Gesù era molto triste e i suoi occhi erano perduti
in un lontano futuro.
Disse:
“Mi faranno apparire amante del dolore e della sofferenza.
Sento dire dovunque che il mondo è una valle di lacrime e che l’uomo è nato per soffrire.
Nulla di più falso. Solo per la sua stupidità e per la sua visione limitata l’uomo si circonda di sofferenza.
Il mio giogo è leggero come una ghirlanda di fiori e la mia autorità è dolce.
Se seguirete la strada che vi indico, troverete una felicità che è come un albero sempre verde.
La più cara discepola di Gesù, Salomè, gli disse:
—Sazzolòs, mio piccolo Maestro, facciamo anche oggi il gioco degli indovinelli? Non mi hai ancora fatto una delle tue domande.
—Ti accontento subito; Salomè:
“Due amanti si abbracciano sul loro letto: chi dei due vivrà, chi invece morrà?
—Ho capito. Tu sei quello che resta, perché esci da Colui che è Eterno. Ma devo proprio essere io quella che muore? Non sono forse la tua discepola?
—Ascolta, Salomè. Se in te non vi saranno divisioni, sarai piena di Vita e non offrirai materiale alla morte.
—Allora, sul nostro letto, uno vivrà e l’altra vivrà…
—Sei in errore, Salomè. Se in te non vi è divisione non sarai separata da Me. Tu sarai Me.
—E allora, Maestro, sul letto resteranno i nostri corpi vuoti…
—Sei in errore. Non vi saranno corpi, perché ogni granellino della nostra carne sarà trasformato in Spirito.
—Per me è presto, Maestro mio, solo tu sei capace di tanto.
Quindi io sono quella che muore. Ma ti raggiungerò, Sazzolòs, e sarò unita a te.. e torneremo ad abbracciarci, noi due.
—Sei ancora in errore, Salomè. Dovrai dire: noi “uno”.
Salomè sorrise e , accarezzando i capelli di Gesù , rispose , facendolo sorridere a sua volta:
“Si, Salomè
Dunque, un giorno, Simon Pietro disse ai suoi discepoli, con voce forte, perché anche il Maestro udisse:
“Non sarebbe ora che questa Màrizia venisse allontanata dal nostro gruppo? Che ci sta a fare tra noi?
E’ inutile che ascolti le parole del Maestro, tanto è una donna e le donne non sono degne della Vita Eterna”.
Gesù allora disse:
“Màriza, vieni più vicina e stai qui, dolcissima creatura, stretta a me!
Non dar retta alle parole di quell’uomo. Anche tu entrerai nell’eternità, quando saprai completarti, arricchendoti di quella parte maschile che ti manca.
Allora diventerai Spirito, eternamente vivo.
E voi, discepoli, ascoltatemi, e anche tu, Pietro: la stessa cosa avviene per voi maschi: ognuno di voi è un “ESSERE” tagliato a metà, ma se questa mezza anima sarà capace di completarsi con l’altra metà che le manca, potrà entrare nel Regno, perché nel Regno si entra a due a due, una donna e un uomo, un uomo e una donna.
Per fare l’altalena, due persone non possono stare sedute dalla stessa parte”.
Per approfondimento: Il più antico dei Vangeli (Massimo Cogliandro)
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