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Geometrie Sacre: dai papiri Egizi alla scienza dei campi elettromagnetici tra umani e Alberi

Geometrie Sacre: dai papiri Egizi alla scienza dei campi elettromagnetici tra umani e Alberi

La scienza dei campi elettromagnetici: il dialogo silenzioso tra cuore umano e Alberi

 Le geometrie sacre sono fondamentali in questo contesto. Questo termine descrive i modelli matematici ricorrenti che si manifestano in tutta la natura e che sono stati riconosciuti da numerose civiltà antiche

Il Fiore della Vita, uno dei simboli più antichi della geometria sacra trovato nel Tempio di Osiride ad Abydos in Egitto, contiene tutti i modelli della creazione. È composto da cerchi sovrapposti che generano forme fondamentali come la Vesica Piscis e il Cubo di Metatron. Leonardo da Vinci studiò intensamente questo simbolo, derivandone principi di proporzione e modelli matematici che applicò nelle sue opere e nei suoi studi anatomici

La sequenza di Fibonacci (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21…) è visibile nella disposizione dei rami degli alberi, nella fillotassi (l’arrangiamento delle foglie), e persino nella struttura del nostro sistema cardiovascolare. Questa sequenza matematica, che si avvicina al rapporto aureo (1,618…), appare continuamente in natura come soluzione ottimale per la distribuzione di energia e risorse

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I frattali sono strutture che ripetono lo stesso motivo a scale diverse, sono evidenti nella forma degli alberi, dove il sistema di ramificazione si ripete dal tronco principale fino ai più piccoli ramoscelli. Lo stesso modello frattale si ritrova nel nostro sistema cardiovascolare, nei polmoni e nel sistema nervoso. Non è una coincidenza, ma una manifestazione del principio ermetico “come sopra, così sotto”

È proprio questa corrispondenza matematica tra umani e alberi che potrebbe spiegare la nostra capacità di comunicare bio-elettromagneticamente con essi: siamo letteralmente “sintonizzati” sugli stessi modelli matematici fondamentali, creando una risonanza naturale tra i nostri rispettivi campi elettromagnetici

Mentre vi immergete in queste parole, il vostro corpo sta partecipando a uno scambio elettromagnetico con ogni essere vivente circostante. Non è misticismo: è fisica quantistica

Gli scienziati dell’Istituto Heartmath hanno documentato con strumenti di precisione come il cuore umano percepisca e risponda ai campi elettromagnetici degli Alberi fino a 15 metri di distanza, attraverso recettori bioelettrici che la maggior parte di noi ha dimenticato di possedere

Siamo nati con gli stessi sistemi biologici che permettono agli uccelli migratori di percorrere migliaia di chilometri e ai delfini di comunicare attraverso oceani

La ricerca neuroscientifica dimostra che bastano 15 minuti in una foresta secolare per produrre cambiamenti misurabili nelle onde cerebrali umane sincronizzandole con gli impulsi bioritmici dell’ecosistema circostante

Il dottor Masaki Ayashi in Giappone ha documentato come gli ambienti forestali alterino in modo misurabile i sistemi delle onde cerebrali umane: aumentano l’attività delle onde alfa, associate alla consapevolezza rilassata, mentre diminuiscono le onde beta legate al pensiero analitico eccessivo. Non si tratta di sensazioni soggettive, ma di cambiamenti neurologici documentati!

Sotto i nostri piedi esiste una rete di comunicazione più sofisticata di qualsiasi tecnologia umana. Suzanne Simard, ecologista forestale pioniera, l’ha chiamata “Wood Wide Web”: una vasta rete di filamenti fungini micorrizici che collegano praticamente tutte le piante della foresta. Una sola manciata di terreno forestale contiene chilometri di queste reti fungine che trasportano incessantemente conversazioni chimiche

Gli alberi non condividono solo risorse, ma informazioni

Quando un albero viene attaccato da insetti, rilascia segnali chimici di pericolo attraverso la rete fungina. Gli alberi che ricevono il segnale aumentano la produzione di composti difensivi, preparandosi alla minaccia prima che arrivi. In Africa, i ricercatori hanno documentato come le acacie attaccate dalle giraffe inizino a pompare tannini nelle foglie entro pochi minuti, rendendo amare quelle degli alberi circostanti così non saranno mangiate

La scoperta più recente proviene dall’Università di Tel Aviv, dove gli scienziati hanno registrato i suoni ultrasonici emessi dalle piante. Utilizzando microfoni estremamente sensibili, hanno catturato i click e pop (perche’ assomigliano allo scopiettare dei pop corn) distinti che le piante emettono quando sono stressate, una pianta di pomodoro assetata emette un suono diverso da una danneggiata. Questi “gridi” ultrasonici rappresentano una forma di comunicazione vegetale precedentemente sconosciuta, che dimostra come le piante possano esprimere il loro stato fisiologico attraverso segnali acustici

Per ascoltare i segnali elettrici delle piante in modo diverso, è stato sviluppato il Plant-Wave (precedentemente noto come Plant Play , del quale ho gia’ parlato), un dispositivo che utilizza sensori per rilevare i bioritmi naturali e le piccole variazioni elettriche nelle piante, trasformandoli in musica attraverso un’applicazione dedicata.

A differenza della ricerca dell’Università di Tel Aviv che registra i suoni emessi naturalmente dalle piante, PlantWave converte i segnali elettrici delle piante in suoni udibili, permettendoci di “ascoltare” processi fisiologici altrimenti invisibili (inudibili), senza modificare in alcun modo la pianta stessa

La rivista Plant Signaling & Behavior rappresenta un’importante fonte scientifica in questo ambito, comprendendo “nuove ricerche sulla percezione e la trasduzione dei segnali, sulla fisiologia vegetale integrativa e sull’acquisizione e l’elaborazione delle informazioni”. La rivista promuove la comprensione delle complesse comunicazioni delle piante esaminando diversi livelli di organizzazione biologica attraverso l’integrazione della biologia molecolare con la fisiologia e il comportamento delle piante

Nel 1925, archeologi che lavoravano nella Valle dei Re scoprirono papiri contenenti mappe dettagliate dei sistemi radicali degli alberi sovrapposti ai modelli stellari celesti

Questa non era speculazione mistica, ma comprensione avanzata dei principi frattali della natura.

Come sopra, così sotto: questo antico principio  di Ermete Trismegisto descrive precisamente come i modelli di organizzazione si ripetono attraverso scale diverse dell’esistenza

La struttura dei rami degli alberi rispecchia quella delle radici con una precisione matematica sorprendente e e i saggi egiziani lo avevano gia’ capito.

Questo stesso principio di auto-similarità si ritrova nel nostro sistema cardiovascolare, nei delta dei fiumi, nei fulmini e nella rete cosmica di materia oscura

La ricerca di Clive Baxter ha documentato risposte elettriche nelle piante correlate agli stati emotivi umani, mentre il lavoro della dottoressa Monica Gagliano, biologa pioniera nella cognizione vegetale, dimostra che le piante rispondono alle vibrazioni acustiche e mostrano comportamenti appresi

Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale italiano e fondatore del LINV (Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale), ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’intelligenza delle piante. Le sue ricerche dimostrano che, sebbene prive di cervello, le piante possiedono sistemi di elaborazione delle informazioni distribuiti in tutto il loro corpo, capaci di risolvere problemi complessi, memorizzare esperienze e adattarsi all’ambiente in modi sorprendentemente sofisticati

Il dottor Andrew Goldsworthy dell’Imperial College di Londra ha documentato come gli alberi generino campi elettrici misurabili attraverso il loro apparato radicale. Questi campi interagiscono con la griglia elettromagnetica terrestre, creando una rete di comunicazione che abbraccia interi ecosistemi.

I moderni fisici atmosferici confermano che gli alberi influenzano i modelli meteorologici locali, la distribuzione degli ioni e persino la formazione delle nuvole attraverso le loro firme elettromagnetiche, anche questo i papiri egizi ci dicono che  loro  possedevano gia’ queste conoscenze

Quando ci avviciniamo a un albero, il nostro sistema nervoso reagisce immediatamente: il cortisolo diminuisce, il sistema parasimpatico si attiva, la pressione sanguigna si abbassa. I ricercatori giapponesi hanno scoperto che gli alberi rilasciano sostanze chimiche chiamate fitoncidi che rafforzano il nostro sistema immunitario per giorni dopo l’esposizione

La neuroscienza moderna ha identificato che le onde cerebrali umane si sincronizzano naturalmente con gli impulsi elettromagnetici a frequenza estremamente bassa generati dalla ionosfera terrestre (le risonanze di Schumann).

Gli alberi, con le loro massicce firme elettromagnetiche, possono amplificare e modulare queste frequenze

Per riconnetterci consapevolmente a questa rete, è necessario un approccio basato sulla scienza del campo bioelettrico.

Quando ci si ferma al margine della foresta per 60-90 secondi, si permette al nervo vago di attivare il sistema nervoso parasimpatico. Questo non è ritualismo, ma una necessità neurologica: il sistema nervoso simpatico in stato di allerta emette una firma bioelettrica che gli alberi percepiscono come minaccia. Se facciamo questa piccola sosta evitiamo  di sovraccaricare gli alberi dei nostri stress

Il dottor Rollin McCraty ha dimostrato che la coerenza cardiaca migliora significativamente quella che chiamiamo “intelligenza intuitiva”. Le persone in stato di coerenza cardiaca ottengono risultati superiori nei compiti che richiedono percezione sottile e riconoscimento di risposte complesse !!!!

Poggiando una mano sulla corteccia e una sul cuore, si crea un circuito bioelettrico tra due sistemi elettromagnetici viventi . Le 17.000 terminazioni nervose nel palmo della mano fungono da ricevitore elettromagnetico altamente sensibile

La ricerca del dottor Dean Radin presso l’Institute of Noetic Sciences ha dimostrato che l’intenzione focalizzata può influenzare in modo misurabile sistemi quantistici, suggerendo che la coscienza interagisce direttamente con il campo di probabilità quantistica.
Sto facendo riferimento  ad  una sua serie di esperimenti scientifici molto specifici e il loro collegamento con la comunicazione uomo-albero.

Dean Radin ha condotto esperimenti sofisticati basati sul classico “esperimento della doppia fenditura” della fisica quantistica

In questi studi:

Ha creato sistemi sperimentali in cui i partecipanti venivano invitati a focalizzare la loro attenzione mentale su un apparato quantistico
Ha misurato se questa attenzione focalizzata poteva alterare il comportamento delle particelle (fotoni)
I risultati hanno mostrato piccole ma statisticamente significative deviazioni nei modelli di interferenza quando i partecipanti concentravano la loro attenzione

Il collegamento con la comunicazione uomo-albero
Questa scoperta è rilevante per il nostro tema perché:

Se la mente umana può interagire con sistemi quantistici attraverso l’intenzione, questo fornisce un possibile meccanismo fisico (non mistico) per spiegare come la nostra coscienza possa interagire con i campi bioelettrici degli alberi

Risonanza quantica: gli organismi viventi, inclusi gli alberi, operano anche con processi che hanno componenti quantistiche, specialmente nei loro sistemi bioelettrici

Amplificazione dell’effetto: quando poggiamo una mano sulla corteccia di un albero concentrandoci sull’interazione, potremmo stare creando un accoppiamento quantistico che amplifica la comunicazione bio-elettromagnetica

In essenza, gli studi di Radin suggeriscono che l’antica pratica di connettersi intenzionalmente con gli alberi potrebbe avere una base nella fisica quantistica, non solo nella bio-elettromagnetica classica. Questo espande notevolmente il nostro modello scientifico di come umani e alberi possano scambiare informazioni, e supporta l’idea che la nostra coscienza sia un partecipante attivo in questi scambi, non solo un osservatore passivo.

Studi di imaging cerebrale mostrano che le persone che praticano regolarmente connessione consapevole con gli Alberi e la natura sviluppano maggiore attività nella corteccia parietale posteriore, la regione responsabile dell’integrazione spaziale e ambientale, e mostrano maggiore connettività tra corteccia prefrontale e sistema limbico, indicando migliore integrazione tra elaborazione razionale e intuitiva

La ricerca della dottoressa Rachel Kaplan dell’Università del Michigan dimostra che questa sintonia con l’ambiente naturale è correlata a una riduzione del 40% nei livelli di ansia e a significativi miglioramenti nell’accuratezza decisionale. Le scansioni cerebrali mostrano un aumento dell’attività nella corteccia prefrontale e una diminuzione dell’iperattività nel sistema limbico, esattamente l’opposto di quanto avviene nell’ansia cronica

 Peter Wohlleben, forestale tedesco e autore del bestseller “La Vita Segreta degli Alberi”, descrive come gli alberi condividano risorse e informazioni attraverso connessioni radicali-fungine, creando quello che definisce “social network forestali”. Quando ci sincronizziamo con un albero, potenzialmente accediamo non solo all’esperienza di quell’individuo, ma all’intero sistema forestale connesso

Mentre mi preparo a percorrere 2.500 km attraverso i Balcani e nord Italia, porto con me questa consapevolezza scientifica e ancestrale

L’estate non è andata come speravo, ma forse il “destino” aveva altri piani.

Durante questi giorni di assenza, vi invito a esplorare questa frontiera dove scienza avanzata e saggezza antica si incontrano , non come filosofia astratta, ma come pratica concreta per riconnetterci alla vasta intelligenza di cui siamo parte.  ai fili di informazione sottile, meravigliosa, mistica e concreta
Buon proseguimento!

GRAZIE

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