L’intrigo aromatico questa volta si chiama basilico, non solamente quello “dolce” ma anche, e in particolare, quello “santo”, apprezzato rimedio del Sistema Medico Ayurverdico che i botanici chiamano Ocimum Sanctum. Quasi come il nostro basilico (Ocimum basilicum, anch’esso appartenente alla famiglia delle Labiate) al basilico santo, chiamato anche tulasi in lingua Hindi, sono state attribuite importanti virtù medicinali, magiche e religiose. Diversi studi scientifici, condotti sperimentalmente, hanno confermato alcune capacità mediche attribuite al basilico santo e, tra queste, quelle analgesiche, antibatteriche, antinfiammatorie, antiossidanti. Quest’ultima proprietà è stata al centro dell’attenzione in un convegno (British Pharmaceutical Conference) tenutosi in settembre a Manchester, nel Regno Unito. I ricercatori hanno notato che l’estratto di basilico santo era efficace sia nell’eliminare tutte quelle molecole dannose per il nostro organismo, sia nel proteggere dai danni causati da alcuni radicali liberi in diversi organi, quali fegato, cuore e cervello. Sotto la guida del dottor Vaibhav Shinde, del Poona College of Pharmacy di Maharashtra, in India, hanno dunque valutato le proprietà antiossidanti, anti-aging del basilico santo. Questo studio ha, ancora una volta, contribuito a dare sostegno alla medicina Ayurvedica che indica, e adopera anche, questa pianta come “ringiovanente”. Ma anche il basilico nostrano non scherza, né per le proprietà terapeutiche attribuitegli, né come antiossidante. “Giova alle passioni e alla malinconia e genera allegrezza”, scriveva nel 1500 il medico e botanico Castore Durante. Qualche secolo più tardi, in un testo di medicina naturale del 1886, sul basilico veniva scritto: “Questa pianta ha goduto, da tempi remoti, di grande reputazione in molte specie di malattie, come nella pazzia incoerente, puerperale e nelle demenze senili”. Val bene spendere una parola sul contenuto in polifenoli di entrambe le varietà di basilico, nonché della presenza preziosa dell’acido rosmarinico che la sa lunga sulla capacità antiossidante; da non sottovalutare inoltre il contenuto di olio essenziale in ambedue le varietà. Ampiamente utilizzato (con accortezza) per le proprietà aromatiche, in medicina l’olio essenziale di basilico (dolce) ha dimostrato sperimentalmente un notevole potenziale antigenotossico (che potrebbe essere anche attribuito alle proprietà antiossidanti)
fonte: www.larepublica.it
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