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Gurdjieff. I Segreti Della Legge Del Sette O Dell’ottava
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Gurdjieff: I segreti della legge del sette o dell’ottava

E’ necessario comprendere alcune cose sulla legge del sette o legge dell’ottava e sulla legge del tre.

La legge dell’ottava è la seconda legge cosmica fondamentale. Essa genera, regola, interconnette e determina il posto di tutti i processi in qualsiasi scala, tuttavia, prima di avere dei processi è necessario ottenere dei fenomeni.

La legge cosmica del tre
Tutti i fenomeni hanno luogo per mezzo della legge del tre, che è quindi considerata come prima legge cosmica fondamentale. La legge del tre dimostra che qualsiasi fenomeno può essere prodotto soltanto se avviene l’incontro di tre forze: una attiva, una passiva e una di conciliazione. La scienza attuale ignora l’esistenza di questa terza forza. La chimica ignora che un catalizzatore costituisce la terza forza. La meccanica non sa nulla che nel principio della leva, il fulcro costituisce la terza forza, e che senza la terza forza non si può avere alcuna leva. L’esistenza stessa di una materia, di un atomo o di una molecola è dovuta all’incontro di tre forze. (vedasi “okidanokh”). Per questa ragione, ogni materia contiene già dentro se stessa tutte e tre le forze, tuttavia, viene manifestata una soltanto in base agli eventi che accadono. Se una materia di una data densità incontra una materia di densità minore, la prima sarà conduttrice della forza passiva o, in altri termini, si manifesterà come forza passiva, la seconda meno densa come forza attiva, e se quest’ultima incontra una materia con una densità ancor più minore, da attiva si manifesterà come passiva.

La terza forza, di cui sempre s’ignora l’esistenza, può essere trovata nel risultato, nell’ambiente o nel punto di applicazione. Quando il cibo arriva nel nostro stomaco incontra i succhi gastrici, l’incontro produce una trasformazione del cibo, in questo caso la terza forza è trovata in questo risultato derivante. Un esempio che mostra la terza forza trovata nell’ambiente è costituito dall’utero (ambiente), nel momento in cui un ovulo (forza passiva) è fecondato da uno spermatozoo (forza attiva). Se non ci fosse l’utero come ambiente (terza forza), le sole due forze prese in considerazione non riuscirebbero a produrre alcun fenomeno. Svariati esempi, invece, per scorgere la terza forza nel punto di applicazione, li troviamo in meccanica. E’ bene, dunque, tenere presente che una forza da sola non può esistere e che due sole forze non possono mai produrre alcun fenomeno.

Leggi cosmiche fondamentali
Queste due leggi sono dette cosmiche e fondamentali. Cosmico e fondamentale sono due proprietà inseparabili; se qualcosa è cosmica, è allo stesso tempo fondamentale, e viceversa. Cosmica significa che il suo dominio e le sue manifestazioni si estendono dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, dai mondi delle galassie ai mondi subatomici. Una legge con una tale estensione, al punto da comprendere tutto, ci indica che essa proviene dal mondo delle cause, dal mondo da cui ogni cosa ha avuto origine, ossia dall’assoluto, per questo è detta anche Fondamentale. Ciò significa che è una legge di prim’ordine, la causa prima dalla quale sorgono tutti gli altri effetti, cioè tutte le altre leggi di secondo ordine, di terzo ordine, di quarto ordine, e così via.

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La legge di gravitazione universale, l’interazione elettromagnetica, l’ipotetica interazione nucleare forte e l’interazione nucleare debole, tutte le quattro interazioni che la scienza attuale o scienza soggettiva considera erroneamente come fondamentali, sono leggi di secondo, terzo, quarto e quinto ordine. Su grande scala, nei mondi delle galassie, delle stelle, dei pianeti, domina la forza di gravità, dopodiché, arrivati al mondo degli atomi, la sua forza diviene irrilevante e deve cedere il posto all’interazione elettromagnetica, che a sua volta deve cedere il posto all’interazione nucleare forte nel momento in cui ci addentriamo nella scala molto più ridotta dei nuclei atomici. Questo dimostra che abbiamo a che fare con leggi secondarie, terziarie, e così via, ossia leggi che sono effetti le cui cause risiedono nelle leggi fondamentali. Non si può comprendere l’universo studiando gli effetti a prescindere dalle cause reali. Equivarrebbe a studiare un elefante conoscendo solo la sua proboscide. Confondere gli effetti con le cause è uno degli errori più frequenti della scienza attuale.

La legge cosmica dell’ottava
La legge del sette, o legge dell’ottava, ha molti aspetti che vanno compresi. L’universo è un organismo vivente, esattamente come il nostro corpo. Nell’universo abbiamo innumerevoli materie che vibrano. Dove c’è materia, troviamo che essa è sempre in vibrazione, in essa è presente un’energia, e viceversa, dove c’è energia, c’è in ogni caso della materia. L’implicazione è che persino i pensieri e le emozioni sono materia, e per questo possono essere pesati e misurati. Il fatto che la scienza non possa compiere tali misurazioni dipende dal fatto che essa ignora gran parte della materia esistente nell’universo. La cosiddetta “massa mancante” dei fisici, da cui ha origine l’ipotesi della materia oscura. Le rocce, l’acqua, l’aria, i pensieri e le emozioni sono tutti composti da atomi in vibrazione. Affermare che nell’universo tutto è materia, oppure dire che tutto è energia, equivale a dire la stessa identica cosa; in effetti sarebbe più preciso dichiarare che nell’universo tutto è materia in vibrazione. In altre parole, materia ed energia sono inseparabili, sono due aspetti di uno stesso ed inseparabile fenomeno.

La densità di ciascuna materia è inversamente proporzionale alla frequenza di vibrazioni. Il numero di vibrazioni (frequenza) degli atomi di acqua è maggiore se essa è allo stato gassoso, diminuiscono se la portiamo allo stato liquido e continuano a diminuire se l’acqua è portata allo stato solido. In ragione dell’aumentare della densità dell’acqua diminuisce il numero di vibrazioni o frequenza. La vibrazione presente nella materia è una conseguenza delle vibrazioni che in essa vengono prodotte da materie più sottili che la compenetrano. Nel momento in cui la materia acquista maggiore densità, abbiamo un incremento della forza di resistenza che si oppone alla forza attiva delle vibrazioni prodotte da una materia più sottile. La densità di una materia è inversamente proporzionale alla sua estensione nell’universo. Meno densa è una materia più essa è diffusa nell’universo. La materia più sottile dell’universo deve avere necessariamente la maggior estensione.

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Più una materia è densa più è confinata entro un determinato spazio. Non a caso, l’idrogeno che è considerato come l’elemento meno denso è anche l’elemento più diffuso nell’universo. Tuttavia, esistono materie innumerevoli volte meno dense dell’idrogeno che hanno di conseguenza una diffusione molto più elevata. La materia acquista più densità in ragione del suo allontanamento dalla fonte originaria di queste vibrazioni. Nel constatare che la materia è in vibrazione, ci rendiamo conto che questo è un effetto, e poiché dietro ad ogni effetto c’è sempre una causa, è facile capire che dev’esserci un punto di origine dal quale queste vibrazioni sono state prodotte. Questo punto di origine, essendo la causa degli effetti che osserviamo, dev’essere necessariamente caratterizzato da un forza d’impulso maggiore, da un maggior numero di vibrazioni che diminuiscono in ragione dell’allontanamento da esso. Se lanciamo una pietra, la forza d’impulso si esaurisce man mano che si allontana dall’origine. Questo significa che una materia più densa possiede un numero minore di vibrazioni, e dunque è più lontana dalla fonte originaria che produce tale forza d’impulso. La materia di una roccia è più densa della materia che costituisce la miscela di aria in cui siamo immersi, quindi la materia rocciosa ha una frequenza di vibrazioni minore rispetto a quella dell’aria.

Nell’universo ogni cosa è viva e provvista d’intelligenza, persino le rocce. Più una materia è densa e più il suo grado d’intelligenza è basso, e viceversa. Questo significa che nell’universo abbiamo diversi gradi d’intelligenza e che l’origine da cui tutti i movimenti prendono forma dev’essere più intelligente di ogni altra cosa esistente. Detto ciò, è facile comprendere come il Sole del nostro sistema solare sia l’essere provvisto di maggior intelligenza, e che una galassia ha un grado d’intelligenza ancor più superiore, fino ad arrivare al centro dove tutte le galassie ruotano intorno, e che sarà il più alto grado d’intelligenza dell’intero universo. Possiamo chiamarlo Dio, purché lo concepiamo come un reale corpo astronomico a noi invisibile e attorno al quale ruotano tutte le galassie dell’universo. Questo corpo astronomico è, allo stesso tempo, il cervello fisico e la mente di Dio.

Nell’intero universo, tutte queste materie in vibrazione e di diverse densità evolvono ed involvono continuamente. Immaginate due “scale mobili” che si muovono in direzioni opposte; la prima va in discesa, ed è quella in cui le materie provenienti dall’alto subiscono l’involuzione acquistando più densità; la seconda “scala mobile”, quella evolutiva, procede nel verso opposto e conduce le materie verso l’alto che perdendo densità, acquistano un maggior numero di vibrazioni. Queste materie in vibrazione non possono involvere o evolvere senza l’aiuto di “macchine trasformatrici di sostanze”. Ogni concentrazione esistente nell’universo, una galassia, una stella, un pianeta, una pianta, un animale, un essere umano, una molecola, un atomo, un microbo, ecc., è una macchina che ha la funzione di trasformare un certo numero di sostanze, sia in senso evolutivo che in quello involutivo. A loro volta, tutte queste concentrazioni o fabbriche per la trasformazione delle sostanze subiscono loro stesse un processo d’involuzione o di evoluzione. Immaginate l’universo come un’immensa fabbrica dove tutte le galassie, i soli, i pianeti e gli esseri umani sono macchine specializzate nella trasformazione di determinate sostanze. Una stella può trasformare un certo tipo di sostanze, mentre per altre sostanze è necessario avere una macchina come l’essere umano, o come il microbo.

Nel mondo delle piante, ad esempio, esistono tre categorie di piante, che corrispondono a tre diverse macchine per la trasformazione di specifiche sostanze. Queste tre categorie sono generate dalla legge del tre e sono una sua manifestazione. La prima categoria di queste piante è formata da macchine specializzate nel trasformare solo il complesso di sostanze prodotte dal pianeta Terra. La seconda categoria di piante serve per trasformare sia l’insieme di sostanze che hanno origine sul pianeta Terra che quelle provenienti dagli altri pianeti del sistema solare e dal Sole stesso. La terza ed ultima categoria di piante, è costituita da macchine che riescono a trasformare anche le sostanze più sottili provenienti dai mondi delle galassie. Alla terza categoria di macchine appartengono tutte quelle piante contenenti alcaloidi e materie molto sottili che producono effetti molto marcati sull’essere umano, come il caffè, il tabacco, l’oppio, la canapa, ecc.

Noi stessi siamo macchine che trasformano svariate sostanze. Il cibo che introduciamo subisce trasformazioni notevoli, così come l’aria che respiriamo. Le materie che entrano in queste macchine subiscono vari processi di trasformazione sia in senso evolutivo che in quello involutivo. Si hanno così, tre tipi di utilizzo di queste sostanze trasformate. Il primo tipo di sostanze trasformate restano nella macchina e sono indispensabili per il funzionamento ulteriore della macchina stessa. Il secondo ed il terzo tipo di sostanze, sia involutive (gli scarti), sia evolutive, vengono espulse dalla macchina che non è specializzata per ulteriori trasformazioni e trasferite ad altre macchine che provvederanno a loro volta a continuare il processo di trasformazione. In questo modo, avviene il nutrimento ed il sostentamento reciproco di tutto ciò che esiste.

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Tutti questi processi involutivi ed evolutivi di trasformazione delle materie sono determinati, regolati ed interconnessi dalla legge del sette. La legge del sette viene espressa matematicamente secondo i seguenti rapporti: 1/1 – 9/8 – 5/4 – 4/3 – 3/2 – 5/3 – 18/5 – 2/1 Sono gli stessi rapporti matematici fondamentali che la teoria musicale utilizza per ottenere l’intonazione naturale dei suoni armonici che vanno a costituire la scala naturale. I lettori che non hanno familiarità con questi principi della scienza oggettiva, penseranno che stiamo cercando di spiegare i processi che avvengono fra tutti i fenomeni nell’universo utilizzando in un modo bizzarro la musica. Per questa ragione, è fondamentale comprendere fin da subito che è precisamente il contrario. E’ la legge dell’ottava, una legge che regola tutti i processi esistenti nell’intero universo, ad essere utilizzata per creare i rapporti armonici nell’ambito della musica, ossia nel mondo delle vibrazioni acustiche. Questo perché, come abbiamo già spiegato, la legge del sette è una legge matematica cosmica fondamentale che regola tutti i processi vibratori della materia presente nell’universo, ed è sempre per mezzo di questa legge che, una volta applicata alla musica, ossia ad un altro tipo di processi vibratori, quelli acustici, possiamo ottenere quei suoni armonici che caratterizzano la musica. La cosa bizzarra, piuttosto, è che tutti i musicisti cosiddetti “esperti”, così come tutti gli ascoltatori di musica, ignorano che le fondamenta della musica sono interamente basate su precisi rapporti matematici, che non sono altro che la formula di una legge che governa tutti i processi esistenti nell’universo.

Pitagora di certo non ignorava tutto ciò quando parlava di armonia delle sfere, ossia della “musica” dei corpi celesti. Per non crearvi confusione, tralasceremo per adesso la questione riguardante l’ignoranza di quei teorici musicali che per facilitare i cambi di tonalità hanno elaborato il sistema di accordatura chiamato temperamento equabile.

La comprensione della legge dell’ottava attraverso la musica
Adesso cerchiamo di entrare nei dettagli di questa legge cosmica fondamentale che è stata applicata successivamente alla musica. Per farlo, potremo utilizzare la musica stessa. Utilizzerò un linguaggio più semplice possibile, poiché quest’articolo è indirizzato soprattutto a coloro che in genere trovano difficoltosa la comprensione di questa legge. I rapporti matematici che esprimono questa legge, ossia: 1/1 – 9/8 – 5/4 – 4/3 – 3/2 – 5/3 – 18/5 – 2/1 corrispondono, in ambito musicale, alle note Do – Re – Mi – Fa – Sol – La – Si – Do

Ma cosa esprimono effettivamente questi rapporti? In musica, esprimono quante volte vibra una corda di un qualsiasi strumento al passare di un secondo, e quante volte vibra il mezzo elastico, cioè l’aria, in cui questo movimento vibratorio viene trasferito.

Il primo rapporto 1/1 (Do) è uguale a 1 (uno diviso uno fa uno), in altre parole, la corda vibra una volta sola ogni secondo, e così anche le vibrazioni prodotte nell’aria avranno lo stesso numero di vibrazioni.

9/8 (Re) sarà uguale a 1,125 vibrazioni al secondo (Nove diviso otto fa 1,125); 5/4 (Mi) a 1,25 vibrazioni al secondo; 4/3 (Fa) a 1,33… vibrazioni al secondo; 3/2 (Sol) a 1,5 vibrazioni al secondo; 5/3 (La) a 1,66… vibrazioni al secondo; 15/8 (Si) a 1,875 vibrazioni al secondo; e infine 2/1 (Do) che corrisponde a 2, ossia al doppio della frequenza del primo rapporto 1/1 (Do). Come avrete osservato, abbiamo ottenuto un aumento della frequenza. Quindi, procedendo dal primo Do (1/1) al secondo Do (2/1) otteniamo un graduale incremento della frequenza, ossia del numero di vibrazioni. Dimezzando la lunghezza di una corda e mantenendo la stessa tensione, otteniamo un raddoppiamento della frequenza. Questo fenomeno è pressoché analogo al discorso che abbiamo fatto al principio quando dicevano che diminuendo la densità di una qualsiasi materia nell’universo si verifica un aumento del numero di vibrazioni. Un altro modo per aumentare la frequenza di una corda, è aumentare la sua tensione, che allo stesso modo equivale approssimativamente a diminuirne la densità e quindi ad aumentarne il numero di vibrazioni.

I principi che potete osservare per mezzo della musica avvengono nello stesso modo in tutto l’intero universo. Ciò che abbiamo detto fin’ora è solo una premessa per farvi familiarizzare con questo argomento, adesso parleremo della legge dell’ottava o legge del sette. L’intera ottava, ovvero la successione di note Do – Re – Mi – Fa – Sol – La – Si – Do, in relazione alle trasformazioni che subiscono le materie presenti nell’universo, ci mostra chiaramente in che modo queste trasformazioni procedono. Adesso dovrete considerare ciascuna nota musicale come un punto che vi indica la situazione esatta di un qualsiasi processo in corso. Prendiamo nuovamente come esempio il processo di trasformazione che subiscono tutte le sostanze presenti nell’universo. Esaminando tutti i punti dell’ottava, cioè tutte le note, osserveremo in che modo evolve il processo che stiamo considerando. Do Re Mi Fa Sol La Si Do 1/1 – 9/8 – 5/4 – 4/3 – 3/2 – 5/3 – 18/5 – 2/1 (Rapporti) 1 – 1,125 – 1,25 – 1,33 – 1,5 – 1,66 – 1,875 – 2 (Frequenza al secondo) La prima cosa che salta subito agli occhi è che il processo non avviene uniformemente, non avviene con la stessa velocità. tra Re e Do otteniamo 9/8 diviso 1/1 = 9/8 = 1,125 tra Mi e Re otteniamo 5/4 diviso 9/8 = 10/9 = 1,111 tra Fa e Mi otteniamo 4/3 diviso 5/4 = 16/15 = 1,066 tra Sol e Fa otteniamo 3/2 diviso 4/3 = 9/8 = 1,125 tra La e Sol otteniamo 5/3 diviso 3/2 = 10/9 = 1,111 tra Si e La otteniamo 15/8 diviso 5/3 = 9/8 = 1,125 tra Do e Si otteniamo 2/1 diviso 15/8 = 16/15 = 1,066

E’ sufficiente aver imparato a contare fino a dieci per comprendere che 1,125 è maggiore del numero 1,111 e che quest’ultimo è maggiore del numero 1,066. Abbiamo constatato che i rallentamenti maggiori nello sviluppo di qualsiasi processo in qualsiasi scala, sono collocati in due punti precisi. Il primo tra Mi e Fa ed il secondo tra Si e Do. Come potete constatare voi stessi, questi due intervalli davano come risultato il numero 1,066. In effetti, questi due intervalli corrispondono sulla tastiera del pianoforte ai punti dove manca il tasto nero, il cosiddetto semitono. In questi intervalli i processi subiscono un rallentamento notevole e non possono proseguire senza un aiuto dall’esterno. Tutti gli altri punti del processo possono proseguire grazie all’aiuto dei semitoni (tasti neri), mentre nei due punti dove la progressione dei processi subisce il rallentamento più notevole (1,066) e mancano i semitoni (tasti neri), il processo non può proseguire senza un aiuto esterno, senza l’intervento di un’ottava laterale che intersecando quei punti aiuta il Mi a passare a Fa, e il Si a passare a Do.

Tutti i processi nell’universo necessitano di un aiuto esterno
Che significano questi punti di rallentamento nei processi? La formula rivelata da questa legge mostra che tutti i processi che avvengono nell’universo necessitano di un aiuto esterno per potersi sviluppare completamente, altrimenti nei punti tra Mi e Fa, e tra Si e Do, avvengono delle deviazioni nella linea originaria, in questo modo il processo deviando continuamente, si ritrova a procedere nella direzione opposta a quella iniziale.

In altre parole, un processo inizia dal Do, prosegue al Re grazie al semitono nero, dal Re passa al Mi grazie al secondo semitono nero, ma arrivato al Mi, se non interviene un aiuto esterno (il famoso shock addizionale), allora il processo cammina a ritroso fino a ritornare al Do di partenza. Il processo non può avanzare dopo il Mi e quindi non può realizzarsi in maniera completa.

Se in una camera isolata acusticamente accordiamo un pianoforte secondo l’intonazione naturale e suoniamo la nota Mi o la nota Si, le vibrazioni di queste note cesseranno molto presto rispetto alle altre, proprio per il principio che abbiamo appena spiegato; il Mi, dunque, ritornerà al Do, mentre il Si scenderà e arrivato al Fa, cesserà di vibrare.

Tutti i processi esistenti sono sottoposti all’azione della legge dell’ottava
Ribadiamo, che tutti i processi esistenti sono sottoposti all’azione della legge dell’ottava: dai processi di trasformazione di tutte le sostanze chimiche, ai processi di trasformazione che subiscono le macchine stesse (stelle, pianeti, piante, esseri umani, ecc.), nascendo, crescendo, invecchiando e infine morendo, ai processi che avvengono nella nostra sfera fisica e psico-emotiva, ossia il processo di associazioni automatiche dei pensieri e delle emozioni, come tutti i processi metabolici del corpo, il processo di nascita, di progresso e di declino delle civiltà, fino ad arrivare ai processi di evoluzione oppure di involuzione interiore. Tutto è in movimento, se una cosa non evolve, necessariamente involverà, sarà costretta a degenerare. Tutti i processi, nessuno escluso, sono determinati dalla legge dell’ottava.

Adesso potete ben comprendere che è proprio grazie a questi punti d’interruzione che i vari processi nell’universo vengono connessi fra loro. Altrimenti, come dimostrato, non potrebbero svolgersi. Viceversa, questi stessi punti d’interruzione o di rallentamento delle vibrazioni, se non vengono colmati, determinano la non riuscita di un processo qualsiasi, come accade sovente nella nostra vita, e noi, invece di comprendere che tutto ciò che accade è il risultato di queste leggi cosmiche, ci lamentiamo invano; è l’equivalente di un uomo che, per assurdo, non conoscendo la forza di gravità, aprendo la sua mano e lasciando cadere un oggetto, si lamentasse dell’avvenuta caduta.

Se adesso ritorniamo a considerare i processi di trasformazione che avvengono nell’intero universo e prendiamo come esempio l’essere umano quale macchina trasformatrice di sostanze, vedremo quanto segue. Nella macchina umana entrano le materie che costituiscono il cibo. Queste materie, una volta entrate nella nostra macchina, iniziano a subire un processo di trasformazione evolutivo ed involutivo; prenderemo in considerazione quello evolutivo, seguendo i punti Do, Re, Mi. Una volta arrivate al Mi, a questo punto di evoluzione, non potrebbero essere trasformate ulteriormente senza l’aiuto di un altro processo distinto, ossia un’ottava esterna (uno shock supplementare), che in questo caso è costituito dall’aria che respiriamo. L’aria entrando nell’organismo, si unisce al Mi e lo aiuta a proseguire. In questo modo, la trasformazione procede, Fa, Sol, La, Si. (Poiché questa progressione di note, come ormai sapete bene, o almeno si spera, implica un aumento della frequenza, allo stesso tempo, significa che le materie in questione stanno diventando più sottili, stanno diventando meno dense, dunque più vive e più intelligenti). Avete potuto notare che questo primo aiuto esterno è avvenuto in maniera automatica (meccanica). L’entrata dell’ottava dell’aria nel punto tra Mi e Fa dell’ottava del cibo, avviene senza che voi facciate nulla, avviene automaticamente. Anche se state dormendo nel letto a sonno pieno, l’aria entra e va a colmare il rallentamento in quel punto del processo di evoluzione del cibo.

Nel punto di rallentamento successivo, invece, quello tra Si e Do, è necessario che l’aiuto sia volontario, cioè un atto cosciente da parte nostra, altrimenti le sostanze non potranno subire un’ulteriore trasformazione in materie ancora più sottili, che sono poi le materie che andranno a formare il nostro secondo corpo, o corpo astrale. Quest’atto cosciente consiste nell’essere presenti quando riceviamo le impressioni dal mondo esterno. Le impressioni costituiscono un’altra serie di materie (o di nutrimento) che entrano attraverso l’apparato sensoriale.

Nel momento in cui consideriamo l’ottava nel verso opposto, ossia Do – Si – La – Sol – Fa – Mi – Re – Do, ci stiamo riferendo ad un processo involutivo. Ricordate l’esempio delle scale mobili? Il processo involutivo rappresenta l’aumento di densità delle sostanze che situate inizialmente in un punto alto della scala vengono rese grossolane man mano che passano attraverso le macchine. Il processo involutivo equivale al processo di creazione dell’universo. Per farci un’idea semplice di come avviene la creazione, prenderemo l’esempio di un “raggio” di luce bianca che passando attraverso un prisma viene suddiviso in 7 “raggi colorati”. Il “raggio” di luce bianca sarà il verbo di Dio, il logos, la sua emanazione, e consideriamo Dio come un corpo astronomico (sole assoluto) intorno al quale ruotano tutte le galassie. Dio emana il suo raggio creativo, questo raggio viene rifratto e si scompone in sette “raggi” colorati. Questi sette “raggi colorati” corrispondono alle 7 scale cosmiche contenute l’una dentro l’altra come in una matrioska e costituite dall’assoluto (Do), tutte le galassie (Si), la nostra galassia (La), il nostro Sole (Sol), e così via. In questo caso, è bene osservare un altro aspetto della legge del sette.

La legge del sette, attraverso il principio di scala, determina anche il posto che occupa ogni cosa nell’universo. Vengono così prodotte sette scale l’una dentro l’altra. L’esempio del raggio di luce bianca, che rifratto nel prisma si scompone in sette colori, conferma ciò che dicevamo sopra, ovvero che la legge del sette è una legge cosmica fondamentale che domina qualsiasi processo. Come potete vedere, lo spettro visibile elettromagnetico è anch’esso determinato dalla legge del sette. Abbiamo visto, dunque, l’azione di questa legge cosmica nell’ambito della musica, adesso, la ritroviamo nell’ambito di vibrazioni molto più elevate rispetto alle vibrazioni acustiche. La legge dell’ottava è anche la struttura interna di ogni cosa esistente. Così, anche in questo tipo di vibrazioni, ritroviamo la stessa legge che governa la musica. Rosso (Do), Arancione (Re), Giallo (Mi), Verde (Fa), Ciano (Sol), Blu (La), Violetto (Si). Le frequenze sono innumerevoli volte più elevate rispetto a quelle acustiche, siamo nell’ordine dei Tera Hertz.

La legge del sette governa anche gli elementi chimici della tavola periodica che sono pressoché in rapporto d’ottava, come aveva ben intuito il chimico John Newlands che fu tuttavia deriso dalla comunità scientifica, e l’imprecisione dei pesi atomici è dovuta ad un errore della chimica moderna. Un altro modo per raffigurarsi la creazione è l’immagine di un albero capovolto, le cui radici poste in alto, rappresentano la fonte originaria, Dio, l’assoluto. Il tronco rappresenta l’ottava fondamentale cosmica. I rami sono le ottave secondarie, terziare, le ottave parallele che vengono create dall’ottava fondamentale, fino alle foglie, e nelle stesse foglie osserviamo le venature che sono altrettante ottave supplementari. Gli anelli concentrici del tronco, rappresenteranno svariati tipi di materie di densità diversa che si compenetrano a vicenda. Qualsiasi materia grossolana è penetrata da una materia più sottile, la quale a sua volta è penetrata da altre materie ancor più sottili, e così via, fino ad un certo grado. Gli anelli concentrici del tronco saranno le ottave interiori. Molti associano erroneamente le ottave interiori agli armonici naturali, ma in realtà, c’è una differenza notevole. Gli armonici naturali sono frequenze multiple di un suono fondamentale che si propagano solo nell’aria fin quando non si esaurisce la forza iniziale che le ha prodotte. Le ottave interi

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