HEVIN: LA MOLECOLA CHE RINGIOVANISCE IL CERVELLO DI 20 ANNI
Una recente scoperta scientifica sta rivoluzionando il nostro approccio all’invecchiamento cerebrale e all’Alzheimer. La proteina naturale “HEVIN”, prodotta dagli astrociti del cervello, puo’ rappresentare la chiave per invertire il declino cognitivo legato all’età o ad altri problemi di memoria
La rivoluzione silenziosa degli astrociti
Per decenni, gli astrociti sono stati considerati semplici “cellule di supporto” per i neuroni. Oggi, grazie alle ricerche guidate da Flávia Alcantara Gomes dell’Istituto di Scienze Biomediche dell’UFRJ, sappiamo che queste cellule producono HEVIN, una glicoproteina che agisce come un vero e proprio architetto delle connessioni neurali
HEVIN, è effettivamente una glicoproteina naturalmente presente nel nostro cervello
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Sì, HEVIN è prodotta naturalmente nel cervello umano, principalmente dagli astrociti, che sono un tipo di cellule gliali. Gli astrociti rappresentano circa il 20-40% delle cellule nel cervello umano e hanno funzioni di supporto cruciali. La produzione di HEVIN avviene in tutti gli individui sani, ma i suoi livelli tendono a diminuire con l’età, contribuendo potenzialmente al declino cognitivo legato all’invecchiamento.
Ciò che rende HEVIN particolarmente interessante è la sua capacità di migliorare la funzione cognitiva indipendentemente dalla presenza di placche amiloidi, che sono state a lungo considerate il principale bersaglio terapeutico nell’Alzheimer. Questo suggerisce un nuovo approccio terapeutico che si concentra sul ripristino della funzione sinaptica piuttosto che sull’eliminazione delle placche
Lo studio pubblicato su Aging Cell ha rivelato che aumentando la produzione di HEVIN negli astrociti dell’ippocampo (delicata zona del nostro cervello), si ottiene una straordinaria rigenerazione delle sinapsi che sono le preziose connessioni tra neuroni che determinano la nostra capacità di pensare e ricordare
Un cambiamento di paradigma nella ricerca sull’Alzheimer e su altri problemi cognitivi
La scoperta più sorprendente riguarda le placche amiloidi, considerate finora il principale bersaglio terapeutico contro l’Alzheimer. Felipe Cabral-Miranda, primo autore dello studio, ha osservato che HEVIN migliora le funzioni cognitive senza ridurre queste placche
Questo risultato suggerisce che potremmo aver frainteso per anni il meccanismo della malattia: le placche amiloidi possono essere un sintomo piuttosto che la causa principale del declino cognitivo.
La vera battaglia puo’ giocarsi a livello delle sinapsi, dove HEVIN dimostra la sua efficacia
L’analisi condotta all’Università di São Paulo ha rivelato che HEVIN regola ben 89 proteine diverse coinvolte nella funzione sinaptica.
Danilo Bilches Medinas, professore di Biochimica, paragona l’azione di HEVIN a quella di un direttore d’orchestra che coordina perfettamente ogni singolo musicista per produrre un’armonia perfetta tra le connessioni neurali
I ricercatori sono ora al lavoro per sviluppare farmaci che possano mimare gli effetti di HEVIN, con la principale sfida di superare la barriera emato-encefalica.
La prospettiva più entusiasmante è che, a differenza dei farmaci tradizionali contro l’invecchiamento cerebrale, HEVIN è una proteina che il nostro corpo produce naturalmente, suggerendo un profilo di sicurezza potenzialmente molto più elevato
Mentre attendiamo ulteriori sviluppi, questa scoperta ci ricorda quanto ancora abbiamo da imparare sul nostro cervello e quanto possano essere sorprendenti le soluzioni che la natura stessa ci offre per affrontare le sfide dell’invecchiamento cerebrale, cercando tutto entro se stessa
grazie!
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