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Ho Sentito Raccontare Che Un Grande Maestro Sufi, Hassan,una Volta Fece Un Sogno
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Ho sentito raccontare che un grande Maestro Sufi, Hassan,una volta fece un sogno

Ho sentito raccontare che un grande Maestro Sufi, Hassan, una volta fece un sogno:

Gurdjieff

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Questa รจ l’aritmetica della spiritualitร :

se tu sei presente, non realizzerai il divino.

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Se tu sei assente,soltanto il divino รจ presente, non esiste nient’altro.

Dio puรฒ essere assente, se tu sei presente.

Dio sarร  presente, se tu sei assente. Pertanto tutto lo sforzo. di un ricercatore consiste in questo: come essere non presente, come diventare un’ assenza. Assenza รจ meditazione: รจ lo spazio in cui esisti – ma non come โ€œIoโ€ non focalizzato nel tuo ego, non focalizzato e non centrato in alcun luogo – , esisti senza un centro, sei una casa vuota, sei un tempio nel quale non c’รจ neppure il devoto… allora improvvisamente Dio รจ presente!

Dio รจ sempre stato presente!

Neppure per un solo istante รจ stato assente, ma tu eri troppo presente e la tua presenza รจ la barriera. La coscienza di sรฉ รจ la barriera. La non coscienza di sรฉ รจ la soglia.

E ricorda: coscienza di sรฉ significa consapevolezza del non sรฉ;

la non consapevalezza di sรฉ รจ la forma di consapevolezza piรน elevata. ;

รˆ la consapevolezza del non sรฉ :la consapevolezza esiste , ma in essa non c’รจ piรน nessuno; il sรฉ รจ scomparso svanito, assorbito. Tu esisti ,tuttavia non ci sei.

Sembra un paradosso, ma lโ€™esistenza รจ paradossale.

Quando tu non ci sei, si puรฒ dire che esisti per la prima volta perchรฉ ora sei divino. Adesso non esisti piรน separato dal tutto : esisti come parte organica del Tutto โ€“ non sei neppure una parte meccanica perchรฉ una parte meccanica , per quanto sia connessa allโ€™insieme, rimane comunque separata ; funziona con lโ€™insieme, ma rimane sempre una parte. Adesso. tu sei un’unitร  organica, non sei neppure una parte meccanica: sei diventato il Tutto e il Tutto รจ diventato te.

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Ho sentito raccontare che un grande Maestro Sufi, Hassan, una volta fece un sogno.

Per anni era andato alla ricerca di Dio e all’improvvisa quella notte, in sogno. Hassan si trovรฒ di fronte a Dio stesso: era in piedi davanti a lui e in una mano teneva una cipolla.

Hassan era sorpresa: perchรฉ una cipolla? E Dio gli disse: “Ora scegli. Adesso hai acquisito la capacitร  di scegliere. Vorresti una fetta della cipolla o tutta la cipolla ? Le alternative sona aperte e qualsiasi cosa tu voglia puoi averla: scegli”.

In sogno, Hassan si mise a meditare. Non sapeva casa scegliere: se l’ego fosse stato presente, avrebbe potuto scegliere la parte, poichรฉ sceglie sempre la parte; l’ego non puรฒ scegliere il Tutto, infatti il Tutto gli fa paura, poichรฉ lo costringerebbe a scomparire. Oppure, avrebbe potuto scegliere il Tutto, poichรฉ l’ego รจ avido e, non sapendo che avrebbe dovuto dissolversi nel Tutto, avrebbe potuto sceglierlo.

In sogno, apri gli occhi e disse a Dio: “รˆ difficile. Non posso scegliere perchรฉ, se scegliessi la parte, in me ci sarebbe sempre un conflitto; se scegliessi la parte, ci saranno sempre la paura e la morte. La parte deve morire, non puรฒ vivere per sempre: solo il Tutto puรฒ vivere per sempre.

Se scegliessi la parte, sceglierei la sofferenza, il conflitto, la disarmonia, sceglierei la limitatezza e la chiusura, perchรฉ sceglierei ciรฒ che รจ finito. No non posso scegliere la parte”.

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Dio rise e chiese ad Hassan: “Allora perchรฉ non scegli il Tutto?” ‘ Hassan rispose: “Non posso scegliere il Tutto, perchรฉ un Tutto senza le parti non sarebbe vivo”.

Dio benedisse Hassan e disse: “Ben fatto! Hai ragiane”. Se scegliessi la parte, esisterebbe sempre un conflitto, una lotta per sopravvivere; infatti la parte รจ sempre sul punto di morire, รจ sempre prossima alla morte. Di fatto รจ giร  morta. Se scegliessi il Tutto contrapposto alla parte, di nuova sceglieresti una cosa morta: un Tutto senza le parti non sarebbe vivo, sarebbe monotonia; non ci sarebbe alcuna tensione interiore che lo renda vivo. Non pulserebbe. Non potrebbe danzare. Non potrebbe camminare. Sarebbe simile a una roccia: una cosa morta, senza una musica che ne scaturisca.

La musica ha bisogno di tensione, di una tensione pulsante d’attesa.

Nel Tutto, completo di tutte le sue parti, c’รจ una continua tensione, e quella tensione รจ la vita stessa.

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Il fiume della Vita scorre come fra due rive, tra il Tutto e ogni sua parte.

Tra il Tutto e ogni sua parte, Dio esiste ed รจ la piรน sottile e la piรน delicata delle tensioni.

Nel dualismo c’รจ l’unitร .

Il dualismo assomiglia a due rive di un fiume l’unitร  รจ il fiume che scorre tra le due rive.

Il fiume non appartiene a una delle due rive, appartiene a entrambe.

Da qui il paradosso. La parte รจ sempre sul punto di separarsi e di riavvicinarsi: si allontana dal Tutto, ma ha le sue radici nel Tutto — proprio come una pianta che si protende Verso il cielo, lontana dal terreno, tuttavia le sue radici sono nel terreno: tenta di emulare un’ uccello, ma rimane radicata; tenta di raggiungere il cielo, ma ha le sue radici nel terreno.

Solo cosรฌ l’albero puรฒ esistere: รจ una tensione sottile fra la Terra e il cielo. La parte sposa continuamente il Tutto e, continuamente ne divorzia.

Tutta la sua bellezza consiste in questo allontanarsi e riavvicinarsi, innamorarsi e lottare: le due cose accadono simultaneamente;

l’Unitร  non รจ contraria al dualismo; di fatto, l’unitร  esiste nel dualismo e di conseguenza รจ cosรฌ vitale !

Dio non รจ un concetto morto. Se Dio fosse semplicemente uno , il Tutto sarebbe un concetto morto. ……………….. Dio รจ armonia nella contraddizione. Dio รจ rilassamento nella tensione. Dio รจ uno nella moltitudine. Dio รจ senza forma nella forma. Dio รจ senza nome,ma รจ in tutti i nomi.

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Se ci fossero soltanto i peccatori, l’intera armonia andrebbe perduta; se ci fossero soltanto i santi, non potrebbe esistere un fenomeno piรน noioso e piรน monotono: nel mondo non esisterebbe piรน alcuna musica. Tutta la musica palpita nelle note in tensione – che si contraddicono e tuttavia non si contraddicono — che si dividono e poi tornano insieme.

Per chi comprende tutto questo, il sogno di Hassan รจ davvero incredibile.

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Dio disse: “Ben fatto, Hassan. Se”avessi scelto una tra le due, avresti perso un’ opportunitร . lo ti darรฒ entrambe. Ti darรฒ la parte nel Tutto e il Tutto nella parte .

Il Tutto esiste nella parte e la parte esiste nel Tutto. Infatti, la parte e il Tutto non sono due entitร  separate. Non puoi erigere un confine che le divida: la parte si dissolve nel Tutto e il Tutto si dissolve nella parte.

Purtroppo tutti voi siete diventati troppo una parte: avete scelto. Siete diventati un “sรฉ”, e avete dimenticato totalmente il “non sรฉ”. Siete diventati un’eccessiva presenza: in voi non c’รจ alcuna assenza; di conseguenza, avete perso ogni musicalitร . Siete diventati una dissonanza… Con le stesse note potete creare un’ assonanza, occorre solo un nuovo arrangiamento. Voi avete tutto. Non vi manca niente. Non ho mai incontrato un solo uomo – nelle mie mille esistenze – al quale mancasse qualcosa. Forse siete un po’ disorganizzati, ma non vi manca mente: qualcosa puรฒ non essere al posto giusto; ma non vi manca niente.

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Forse avete messo A al posto di B e C al posto di D, ma in voi tutto l’alfabeto รจ presente. Puรฒ non essere nell’ordine giusto. Forse in voi c’รจ disordine, ma non vi manca niente. E nel vostro stesso essere รจ presente la chiave.

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La chiave รจ questa: diventa tanto assente quanto sei presente; esisti in una profonda contraddizione.

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Forse non ci hai mai pensato: hai tentato di esistere in modo molto coerente.

Tenti di essere coerente, di non essere mai in contraddizione; ragion per cui, o scegli la parte… come tu hai fatto, come molti hanno scelto; e in questo caso c’รจ un conflitto continuo perchรฉ la parte si sente contrapposta al Tutto.

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Se tu la scegli, se ti identifichi con la parte… e questo รจ ciรฒ che intendo quando parlo di “io”: “l’ego” รจ una tua identificazione con la parte. Tu, sei sconfinato – vasto come l’universo – e tenti di racchiuderti in un buchino… per un topo andrebbe benissimo, ma per te รจ troppo stretto: da qui nasce la tua infelicitร . Ti senti prigioniero; ti senti limitato da tutti i lati, ti senti ingabbiato.

E vai in collera, sei irritato; inizi a lottare. Inizi a essere distruttivo, perchรฉ la vita ti sembra una restrizione, una perenne limitazione. Nasce un bambino e quel processo di restrizione inizia. Un bambino nasce, passando attraverso un canale molto stretto: il collo dell’utero della madre. Fin dal suo primo istante di vita, per il neonato inizia la restrizione; poi, per tutta la vita, l’uomo si sente continuamente limitato – finchรฉ la morte lo libera… per farlo entrare in un altro buco!

La morte assomiglia alla fine del tunnel; il passaggio nel collo dell’utero della madre รจ l’inizio;

poi la vita continua a restringersi, finchรฉ un: giorno l’uomo scompare, semplicemente.

Significa che l’intero processo รจ diventato cosรฌ angusto da non permettere di ritrovare l’uomo. L’intero processo รจ un restringersi, come mai ?

Accade perchรฉ l’uomo, si identifica con la parte, e quando inizia a farlo, รจ naturale che si identifichi con parti sempre piรน piccole.

Alla fine, dell’uomo, rimane soltanto un’ entitร  molto piccola, l’entitร  piรน angusta che ci sia al mondo: l’ego.

Se sei troppo presente, se sei troppo nell’io, se sei troppo un ego, significa che ti sei identificato con la parte. Hassan fece bene, disse: “Non posso scegliere la parte, perchรฉ รจ la sciocchezza che ho continuato a fare in passato; adesso, non posso piรน sceglierla”. Ma doveva essere un uomo molto acuto. Infatti, di solito , accade che quanti si sono identificati con la parte, propendano per la scelta del Tutto.

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รˆ una questione di logica elementare: si tende all’estremo opposto. Molti si sono comportati cosรฌ,e in seguito tentano di distruggere il loro ego. Per esempio, i monaci nei monasteri e i sannyasin tradizionali in India: va’ da loro, e vedrai che tentano di uccidere l’ego, di distruggere la parte; ma non si rendono conto che, se si distrugge la parte,si distrugge il sentiero stesso che conduce al Tutto. รˆ una questione estremamente delicata:la vita รจ molto, molto sottile e misteriosa.

Non ci si dovrebbe identificare con la parte, questo รจ vero;ma non la dovresti distruggere: facendolo distruggerai le fondamenta stesse. Ecco perchรฉ i monaci vivono una vita estremamente monotona – questa รจ la mia definizione di un monaco: colui che vive una vita monotona. Puรฒ anche non vivere in un monastero,comunque vive nella monotonia;la monotonia รจ il suo monastero:vive una vita su una sola nota, non ne possiede altre.

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Non riesce a creare un’armonia perchรฉ ha paura del conflitto. Sta semplicemente tentando di distruggere la parte;ma se la distruggi,in quella distruzione perdi la possibilitร  stessa di andare verso il Tutto. Fortunatamente nessuno puรฒ distruggere la parte; l’uomo puรฒ solo pensare di averla distrutta. La parte rimane sempre nascosta in lui; al massimo puรฒ reprimerla,questo รจ tutto. รˆ impossibile distruggerla:a questo mondo non puoi distruggere nulla. Non puoi creare e non puoi distruggere alcunchรฉ:distruzione significa,che qualcosa prima esistente adesso รจ diventato un niente.Qualcosa non puรฒ diventare un niente:non c’รจ modo di ridurre qualcosa in un nulla, e non c’รจ modo di creare qualcosa, perchรฉ creazione significa tirar fuori qualcosa dal niente. – รˆ impossibile! . Qualcosa puรฒ mutarsi in qualcos’ altro, tuttavia non esiste alcuna creazione e non esiste alcuna distruzione. Non puoi distruggere la parte, perchรฉ di fatto non ti รจ mai appartenuta: chi sei tu per distruggerla? La parte appartiene al Tutto, come potresti distruggerla? Di fatto non l’hai mai creata. –

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Puoi forse creare l’ego? Se non puoi crearlo, come potresti distruggerlo? Non essere stupido! Tutto ciรฒ che puoi fare รจ creare una gestalt o distruggere una gestalt.

Questa parola in tedesco รจ bellissima, ha generato un’intera attitudine nei confronti della vita: la psicologia della gestalt. Qualcosa di estremamente significativo, di incredibilmente valido: non c’รจ modo di tradurla in inglese o in qualsiasi altra lingua. , Gestalt indica il rapporto tra la figura e il suo sfondo. Le gestalt cambiano. Per esempio, io vi sto parlando. Ogni altra cosa che accade intorno – l’aeroplano, il canto continuo degli uccelli,il loro cinguettio, il frusciare del vento fra gli alberi, il rumore del traffico- ogni cosa รจ diventata lo sfondo, lo,scenario.

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Voi mi ascoltate, la vostra attenzione รจ puntata su me, le mie parole diventano il fulcro dellโ€™attenzione: voi siete focalizzati sulle mie parole, su me; io e le mie parole diventiamo la figura. Ma se smetto di parlare, improvvisamente la gestalt scompare. Voi iniziate ad ascoltare gli uccelli e i rumori che vi circondano: la gestalt รจ scomparsa. Gestalt รจ questo: quando presti attenzione a qualcosa, questo qualcosa diventa rilevante e tutto il resto viene posto sullo sfondo; non scompare,rimane presente – il cinguettio degli uccelli c’รจ anche mentre io vi sto parlando e c’รจ anche mentre voi mi state ascoltando -, รจ soltanto retrocesso, si รจ , spostato sullo sfondo dello scenario. รˆ diventato lo sfondo Y. di quella gestalt. Voi siete concentrati su di me: questo รจ diventato la gestalt.

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Le gestalt cambiano continuamente: un bambino ha una gestalt del mondo diversa dall’adulto. Se gli offri un fiore e una banconota da cento rupie, il bambino prende il fiore.

……il bambino non รจ ancora entrato nel mondo egli affari,dove una banconota da cento rupie significa qualcosa. D’altra parte, se gli offrissi un foglio di carta bianco o una banconota da cento rupie, il bambino potrebbe scegliere la banconota, non perchรฉ รจ una banconota da cento rupie, ma perchรฉ รจ dipinta, colorata… ha una gestalt diversa. . Un giovane ha un’altra gestalt; un vecchio ne ha un’altra ancora, ecco perchรฉ esistono gap fra le generazioni: hanno gestalt diverse, e le gestalt cambiano in continuazione. Non solo cambiano con il passare degli anni, continuano a cambiare a ogni istante – questa mattina eri amorevole, ora sei in collera: la tua gestalt era diversa.

Quando eri amorevole,la collera era sparita sullo sfondo e l’amore era la tua messa a fuoco; adesso sei in collera,l’amore รจ andato sullo sfondo e la collera รจ ciรฒ che focalizzi. In ogni caso ricorda:nulla scompare. Ogni cosa rimane, permane sempre; cambia solo la gestalt. Qualcosa affiora e qualcosa sfuma, qualcosa viene in superficie e qualcosa affonda; ma nulla scompare,nulla puรฒ scomparire. Ogni cosa dura per sempre, dura in eterno, tutto permane sempre: รจ ciรฒ che gli hindu chiamano nama-rupa. Il termine hindi nama-rupa puรฒ dare una minima idea della gestalt e delle sue sfumature:gli hindu sostengono che soltanto il nome e la forma cambiano,la realtร  rimane sempre la stessa.

Quindi, non tentare di uccidere l’ego, non puoi farlo. ….. Da sempre, ti muovi in continuazione tra il paradiso e l’inferno.

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E ovunque sei, ti identifichi:questo รจ il problema. Hai sofferto. Hai toccato il fondo, sei sprofondato nella depressione,ma ti identifichi e dici: “lo sto ‘soffrendo”ed ecco che diventi una cosa sola con la valle e con le tenebre. Poi, un giorno all’improvviso, una donna ride guardandoti, ti sorride e tu sei al settimo cielo e davanti a te si spalancano le porte del paradiso:di nuovo ti identifichi. Sei innamorato, non cammini piรน sulla Terra; ed รจ vero: non cammini,voli; per te non esiste piรน la legge di gravitร ,hai totalmente dimenticato la valle e le tenebre in cui vivevi fino a un minuto prima. Si sono spostate sullo sfondo, la gestalt รจ cambiata. Poi la donna non ride piรน: ha girato il viso altrove e sta guardando qualcun altro. Ed ecco che le porte del paradiso si chiudono; sei espulso e piangi disperato.La valle e le tenebre… e ancora una volta ti ci identifichi.

, Arriva il dolore. Arriva il piacere. Ma tu continui a lasciarti sfuggire ogni opportunitร : non ti dovresti identificare, dovresti restare trascendente. Nella valle,certo,ma tu non sei la valle. Sulla vetta, certo,ma tu non sei la vetta. La vetta รจ la situazione che ti circonda: tu sei lassรน,ma non le appartieni. Nel mondo? Benissimo, Vivi pure nel mondo: tu sei nel mondo, ma il mondo non รจ in te. Va’ sull’Himalaya, non c’รจ nulla di male: tu sei sull’Himalaya, ma l’Himalaya non รจ in te. Rimani trascendente. Vivi nel dolore e nel piacere, nella sofferenza, e in beatitudine, di giorno e di notte, in estate e in inverno, ma rimani non identificato.

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La non identificazione – rimanere non identificato – รจ la Via della trascendenza. In questo caso, resti sempre distaccato, remoto: vivi nelle situazioni e tuttavia sei distaccato. Allora la vita diventa uno splendido gioco: gli hindu lo chiamano lila, un gioco, un divertimento. In questo caso tu non soffri e non diventi estatico, passi semplicemente in mezzo a tutte le ombre e a tutte le sfumature, e le ombre sono milioni, le sfumature sono milioni: Dio ha assunto migliaia di nomi e migliaia di forme; ovunque ha impresso il suo marchio.

Se sei trascendente, anche nella valle sei in lui. In questo caso non perdi mai il contatto con il divino, perchรจ Dio sottintende ciรฒ che trascende il dualismo, e tuttavia ci vive, tutto lo circonda e ne gioisce.

Dio รจ il paradosso piรน grande, รจ il mistero. Nel momento in cui comprendi l’arte della non identificazione, avrai imparato tutto ciรฒ che i Sufi possono insegnarti.

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Gurdjieff introdusse in Occidente le essenze dei Sufi: fu lui a portare in Occidente i segreti dei Sufi; e tutto il suo insegnamento si basa su un unico concetto: la non identificazione. Non identificarti in nessuna situazione, perchรฉ la consapevolezza รจ sempre trascendente; e non puรฒ essere circoscritta ad alcunchรฉ. Le stagioni vanno e vengono, la consapevolezza permane.

L’infanzia va e viene, la gioventรน va e viene, e cosรฌ la salute e la malattia -la consapevolezza permane. Ciรฒ che permane sempre รจ Dio.

Ciรฒ che passa รจ il mondo. Ciรฒ che va e viene non sei tu: tu sei il testimone al quale le cose accadono, ma che rimane un testimone.

Essere testimone รจ lโ€™arte della non identificazione. E la non identificazione รจ tutto. La non identificazione รจ l’essenza della meditazione: nella non identificazione consiste tutta la meditazione.

Cos’รจ l’illuminazione? รˆ vivere nella trascendenza.

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http://www.fiumesilente.com/forums/pensiero-del-giorno-di-viramo/dio-e-la-cipolla-osho310111



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