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Ictus, La Vitamina C Riduce Il Rischio
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Ictus, la vitamina C riduce il rischio

Ictus, la vitamina C riduce il rischio

Chi ha elevati livelli plasmatici di vitamina C ha un rischio quasi dimezzato di andare incontro a ictus cerebrale.

Chi ha elevati livelli plasmatici di vitamina C ha un rischio quasi dimezzato di andare incontro a ictus cerebrale.

Uno studio condotto su oltre 20mila persone ha dimostra che chi ha elevati livelli plasmatici di vitamina C presenta una riduzione pari al 42 per cento del rischio d’insorgenza di ictus.

La ricerca, pubblicata sulla rivista American Journal of Nutrition e durata 10 anni, lascia spazio a due possibilità di interpretazione: la prima prevede che questa vitamina svolga un ruolo protettivo, in virtù delle sue proprietà antiossidanti, sui vasi sanguigni, abbassando il rischio di ictus.

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La seconda ipotesi invece considera gli alti livelli di vitamina C nel sangue come se fosse il segnale di uno stile di vita sano. Un sorta di marcatore che rivela quanto la persona che ha i livelli ematici alti per questo nutriente sia attenta a ciò che mangia, visto che la vitamina C è presente soprattutto in frutta e verdura.

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Dove si trova La vitamina C è presente negli ortaggi e nella frutta, soprattutto agrumi, kiwi, fragole, ribes nero, verdure a foglia scura (broccoli, crescione, spinaci, cavolo), peperoni, pomodori e patate.

Per ricavarne il più possibile dagli alimenti è fondamentale evitare una cottura prolungata. Anzi, quando è possibile è preferibile consumare frutta e verdura fresche.

Secondo le tabelle dei nutrizionisti, il fabbisogno quotidiano di vitamina C per gli adulti (uomini e donne) è pari a 60 – 80 mg. Chi ha la dipendenza da fumo di sigaretta dovrebbe raddoppiare la dose, e le donne in gravidanza dovrebbero aumentarla di 30 mg.

Che cos’è l’ictus
L’ictus è la rottura (ictus emorragico) o l’ostruzione (ictus ischemico) di un’arteria del cervello. È la terza causa di morte nei Paesi occidentali, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. Colpisce soprattutto, ma non solo, le persone di mezza età e gli anziani.

A seconda della zona cerebrale interessata, i sintomi riguardano differenti funzioni neurologiche quali per esempio: stato confusionale, caduta a terra improvvisa, paralisi (blocco dei movimenti delle braccia o delle gambe), perdita della parola, della vista, della memoria.

I fattori di rischio finora individuati sono: aterosclerosi, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, alterazioni gravi e persistenti del ritmo cardiaco (fibrillazione atriale) e malattie delle valvole cardiache, diabete mellito, obesità, fumo di sigaretta, eccessivo consumo di alcol, vita sedentaria.

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Dott. Angelo zilioli

neurologo

 

Benefici della vitamina C in supporto alle difese immunitarie
Innanzitutto, grazie alla sua marcata azione antiossidante, la vitamina C (nota anche come acido ascorbico) neutralizza i radicali liberi e le altre specie reattive dell’ossigeno (ROS) prodotte dal normale metabolismo energetico, ma soprattutto dalle cellule del sistema immunitario mentre combattono i microrganismi patogeni. In questo modo, la vitamina C evita i danni tipicamente prodotti da queste molecole nocive. L’azione antiossidante della vitamina C è ulteriormente amplificata dalla sua capacità di rigenerare la vitamina E dalla sua forma ossidata, permettendo così di avvantaggiarsi anche degli effetti antiossidanti di questo secondo micronutriente essenziale.

In aggiunta, alcuni studi hanno dimostrato che la vitamina C stimola la funzionalità di alcune cellule del sistema immunitario, come neutrofili, macrofagi e linfociti.

Da non dimenticare infine che la vitamina C, intervenendo nella biosintesi del collagene, proteina strutturale di pelle e cartilagini, contribuisce all’integrità della pelle stessa, prima linea di difesa del nostro organismo, e favorisce la guarigione delle ferite.

Vitamina C e raffreddore
Il primo a suggerire che la vitamina C potesse essere utilizzata per rafforzare le difese immunitarie e prevenire e/o trattare il comune raffreddore fu lo scienziato Linus Pauling, nel 1970. Gli studi condotti negli anni successivi hanno portato a risultati incerti e contrastanti, anche perché relativi a gruppi di persone con caratteristiche variabili e non confrontabili tra loro.

Tuttavia, una revisione delle principali ricerche sull’argomento effettuata dal gruppo Cochrane nel 2007 ha indicato che l’assunzione di quantità variabili da 200 a 1.000 mg di vitamina C al giorno può dimezzare l’incidenza del raffreddore in sportivi, come maratoneti e sciatori, che praticano attività fisica intensa in condizioni climatiche estreme (temperatura molto bassa, umidità ecc.).

Un aggiornamento al 2010 della stessa revisione Cochrane ha, inoltre, segnalato che 29 studi di comparazione condotti nella popolazione generale per valutare gli effetti protettivi di un apporto di almeno 200 mg/die di vitamina C hanno evidenziato la capacità di questa integrazione di ridurre la durata del raffreddore dell’8% negli adulti e del 13% nei bambini, con effetti positivi anche sul fronte dei sintomi (risultati mediamente meno severi).

Altre sostanze naturali che hanno dato prova di essere utili per proteggersi da raffreddori e influenza, soprattutto se assunti insieme alla vitamina C, sono lo zinco e l’Echinacea. Pubblicità

Dove trovare la vitamina C
Frutta e verdura sono le principali fonti naturali di vitamina C, nonché di altre vitamine, composti antiossidanti e sali minerali importanti per assicurare il buon funzionamento del sistema immunitario e la salute generale dell’organismo. Per questa ragione, frutta e verdura devono essere consumati ogni giorno, sia durante i pasti principali sia come spuntini salutari (ne vengono raccomandate 5 porzioni al giorno).

Per fare il pieno di vitamina C bisogna puntare soprattutto su frutti come agrumi, kiwi, fragole, frutti di bosco e uva, su verdure come peperoni, pomodori, broccoli, cavoli, cavolfiori, spinaci, nonché su piselli e su erbe aromatiche e spezie, come prezzemolo, basilico e peperoncino.

Il contenuto di vitamina C dei cereali è modesto, ma questo micronutriente viene spesso aggiunto a cereali per la colazione, barrette ecc. Anche i cibi di origine animale sono mediamente poveri di vitamina C.

Considerato che la vitamina C è un composto che si disperde facilmente nell’acqua e nell’aria e che viene danneggiato dalle alte temperature, per assumerla in quantità adeguata è importante consumare gli alimenti che ne sono ricchi a crudo o dopo cotture brevi (rapido salto in padella o alla griglia), evitando la bollitura e le permanenze in forno protratte, che li impoverirebbero in modo drastico. La cottura al vapore o in forno a microonde sembra essere più rispettosa del contenuto vitaminico.

Per ragioni analoghe, frutta e verdura dovrebbero essere consumate intere o in pezzi non troppo piccoli; se gli agrumi vengono spremuti o la frutta centrifugata/frullata, il succo, la bevanda o il passato che ne derivano devono essere consumati entro pochi minuti. In aggiunta, si devono preferire prodotti di stagione e vegetali raccolti da poco poiché queste due condizioni garantiscono il massimo contenuto di vitamina C e di altri composti utili per la salute (quindi, meglio scegliere prodotti a chilometro zero).

Dal momento che l’organismo umano non è in grado di creare riserve di vitamina C e che quella assunta con la dieta viene rapidamente eliminata con le urine, per averne sempre a sufficienza è necessario introdurre vitamina C ogni giorno.

Chi segue una dieta varia e rispetta queste regole basilari di nutrizione sana difficilmente andrà incontro a deficit di vitamina C.

Nei casi in cui non è possibile alimentarsi in modo bilanciato e di conseguenza se ne riduce l’adeguato apporto giornaliero o quando il fabbisogno aumenta per varie ragioni (per esempio in periodi di forte stress psicofisico, durante malattie infettive o se si pratica attività fisica intensa) una quota aggiuntiva di vitamina C può essere ottenuta attraverso integratori alimentari monocomponente o nel contesto di preparati contenenti mix di diverse vitamine e minerali, disponibili come compresse da inghiottire o da sciogliere in bocca, in tavolette o bustine effervescenti.

Rosanna Feroldi

La vitamina C rinforza le difese: ecco come agisce

 

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