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Il Destino Esiste O Non Esiste?
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IL DESTINO ESISTE O NON ESISTE?

IL DESTINO ESISTE O NON ESISTE? ECCO A VOI LA RISPOSTA COMPLETA

Da sempre l’essere umano si pone questa domanda, il destino esiste oppure no?
In molti credono al destino, affermando che tutto quanto sia già predestinato, naturalmente anche le nostre vite. Altri credono che non esista nessun destino e che tutto quanto sia casuale. Altri ancora affermano che il nostro destino ce lo creiamo noi giorno dopo giorno, ma la risposta esatta quale sarà?
In questo articolo avrete finalmente la risposta che tutti quanti state cercando da millenni, e se avrete la costanza di leggere interamente e attentamente il tutto, resterete sbalorditi dalle risposte che leggerete.
Il tutto verrà spiegato in modo molto serio e scientifico, sino ad arrivare all’attesissima risposta, risposta che per capire, necessita dell’intera lettura di tutto quanto. Diciamo che non è quell’enigma che si capisce leggendo il finale, ma solo leggendo attentamente passo dopo passo.
La spiegazione sarà divisa in 3 punti, il primo punto dimostra senza alcun dubbio che il destino esiste, matematicamente, il secondo punto dimostra invece che il destino non esiste, anche qui con una dimostrazione matematica, per poi arrivare al terzo punto dove avrete tutte le risposte finali.

 

 

PUNTO 1

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Per parlare di destino bisogna innanzitutto analizzare la struttura del tempo, capire cos’è il tempo, ma soprattutto capire che il tempo non esiste, bensì è solo una percezione che abbiamo in questo nostro mondo a 3 dimensioni, poichè il tempo esiste perchè esiste lo spazio. Per percorrere 1 km mi serve un determinato lasso di tempo, mentre se tutto fosse fermo e statico, il tempo non avrebbe ragione di esistere e quindi nemmeno di essere percepito.
Sicuramente molti di voi avranno letto molto sulla struttura del tempo, quindi non ci dilungheremo molto in questo, visto che a noi interessa capire il destino.
Con la relatività di Einstein è stato dimostrato scientificamente che il tempo non è uguale per tutti, ma che cambia secondo la velocità con cui ci muoviamo.
L’esempio che andrò ad esporvi è stato provato con orologi atomici, ma io vi farò un esempio a livello umano, anche se al giorno d’oggi non si dispone ancora di mezzi che viaggino alla velocità della luce per essere provato sugli esseri umani.
L’esempio è quello dei gemelli: Io e mio fratello gemello abbiamo 30 anni, io salgo su una navicella in grado di raggiungere la velocità della luce, mentre mio fratello gemello rimane a terra.
Per me, viaggiando alla velocità della luce intorno alla terra per un anno intero, sarà effettivamente passato un anno, mentre per il mio fratello gemello, restando a terra, non sarà passato un anno, bensì saranno passati 40 anni. Al mio ritorno a terra io avrò 31 anni, mentre il mio gemello avrà 71 anni. Con questo esperimento è stato matematicamente provato che il tempo è relativo in base alla velocità con cui ci si muove nello spazio, (relatività di Einstein).
Già di per se questo ci fa capire che essendo soggettivo, di fatto il tempo non esiste, ma ora veniamo al punto chiave sull’esistenza del destino.
Se io viaggiando alla velocità della luce per un anno, ho percorso 40 anni senza invecchiare, come invece è successo a mio fratello, significa che nel mio presente, scorreva velocemente il futuro di mio fratello. Se per me il tempo scorreva così lentamente, significa che nel mio presente stava già accadendo il futuro di mio fratello. Questo fa assolutamente supporre che il destino di mio fratello fosse già scritto in un certo senso, visto che per lui i fatti accadevano nonostante io restassi fermo nel tempo. Cerchiamo di capire nel modo più semplice possibile. Se io sulla navicella avessi avuto un binocolo potentissimo da riuscire a vedere mio fratello, in pochi giorni della mia vita avrei visto anni della vita di mio fratello. Quindi nel mio presente vedrei il suo futuro, apparentemente già scritto, visto che lo vedo NEL MIO PRESENTE.
E con questo si potrebbe tranquillamente affermare che il destino esiste. Scientificamente provato.

 

 

PUNTO 2

Nel primo punto abbiamo visto come grazie alla teoria della relatività di Einstein, il destino esista e tutto sia già scritto.
Ora, in questo secondo punto vedremo come e perchè il destino non esiste.
E qui si arriva alle sbalorditive scoperte della meccanica quantistica.
Come già molti di voi sapranno, la meccanica quantistica è quel ramo della scienza che ha demolito la fisica classica di Newton, stravolgendo letteralmente le leggi fisiche, leggi che sino a 100 anni fa si pensavano indiscutibili.
La meccanica quantistica in poche parole ha provato che tutta la realtà, tutto ciò che conosciamo, la materia ed anche noi stessi, non è assolutamente corpuscolare (solida) come la percepiamo, ma è composta da onde di probabilità. Nulla è fermo e statico nella realtà che conosciamo, essendo il tutto composto da stringhe di energia. Ma la scoperta che più interessa a noi, è che con la coscienza umana è possibile mutare questo movimento di energia, rendendo l’osservatore (noi stessi) determinante per rendere corpuscolari (materia) le onde di probabilità.
Questo sta a significare che siamo noi stessi, attimo dopo attimo, a creare e modellare la realtà che andiamo a vivere, e sembrerebbe anche che ognuno di noi viva una realtà individuale, appunto modificata per lo più inconsciamente proprio da noi stessi.
Ed ecco che con queste leggi del mondo quantico (anch’esse provate con diversi esperimenti), viene dimostrato che non esiste alcun destino, ma che noi stessi, attimo dopo attimo, andiamo a modificare la nostra realtà.

 

 

PUNTO 3

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Quindi, se diversi esperimenti scientifici provano che il destino esiste, ed altri esperimenti provano che il destino non esiste, quale sarà la fatidica risposta esatta?
Anche a questa controversa domanda siamo in grado di rispondere!
Per dare una risposta a tutto questo, dobbiamo tornare a parlare di meccanica quantistica, e più precisamente del Principio di Indeterminazione di Heisenberg.
Ora non starò qui a spiegare dettagliatamente il Principio di Indeterminazione, ma mi limiterò a dirvi quale esistenza prova tale principio.
In poche parole, il Principio prova che l’universo in cui viviamo non è l’unico esistente, ma è solo uno di infiniti universi possibili esistenti.
Questo significa che da qualche parte, in dimensioni che noi non vediamo e nemmeno possiamo percepire, esistono infinite copie di noi stessi, con vite che possono essere simili alle nostre, leggermente diverse, o anche completamente diverse dalle nostre.
Il tutto ci rimanda quindi all’universo fatto di onde probabilistiche, nelle quali la nostra coscienza va a creare istante dopo istante un nuovo universo per noi stessi, con scelte e destini completamente diversi.
Per esempio, in uno di questi infiniti universi, voi siete sposati con figli, in un altro siete separati, in un altro ancora non vi siete mai sposati, e potrei continuare all’infinito con questi esempi sul destino. Quindi, i punti 1 e 2 di questo articolo sono entrambi esatti, nel senso che il destino esiste sicuramente, ma la cosa sconcertante è che non esiste un solo destino, ma ne esistono un numero infinito in base a come noi stessi andiamo a crearli. Diciamo che tutto quanto, tutti i destini possibili ed immaginabili, esistono tutti allo stesso tempo, nello stesso unico istante, per poi essere collassati da funzioni d’onda che noi stessi andiamo a far collassare, dove appunto il tutto diviene realtà fisica.
Da questo avrete capito che il destino è un qualcosa che noi stessi andiamo a creare, con la nostra volontà, ma attenzione, non lo si crea dal nulla, lo si sceglie negli infiniti destini già esistenti.
Ma ora voglio rispondere alla domanda che tutti quanti state pensando in questo momento.

Nel punto 1, riguardo all’esperimento sulla relatività, abbiamo detto che se io avessi un potentissimo binocolo, potrei vedere in pochi istanti il futuro, e quindi il destino di mio fratello. Ma se abbiamo detto che esistono infiniti universi e destini possibili, com’è che vedo un solo destino di mio fratello? La risposta è più semplice di quanto crediate. Io vedo semplicemente la vita di mio fratello NEL MIO UNIVERSO, quello che mi sono creato, o per meglio dire, scelto tra gli infiniti universi possibili. Per capire meglio questo concetto vi rimando a questo articolo

http://indeterminazione.altervista.org/la-realt%C3%A0-%C3%A8-unicamente-individuale.html

presente in questo stesso sito.

 

 

In conclusione, possiamo dire che il destino esiste, ma CHE NON DECIDE ASSOLUTAMENTE NULLA PER CONTO PROPRIO. Il destino esiste, ma ne esistono migliaia, milioni, infiniti destini, dove sta a noi, con le nostre credenze, i nostri pensieri, andare a vivere quello in cui crediamo di esistere, ma che di fatto abbiamo creato noi stessi.

 

http://indeterminazione.altervista.org/il-destino-esiste-o-non-esiste-ecco-a-voi-la-risposta-completa.html

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