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Il Suono E' L'alimento Del Cervello
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IL SUONO E’ L’ALIMENTO DEL CERVELLO

ALFRED A. TOMATIS: l’orecchio, l’ascolto e l’anima

Secondo il grande medico, nei nove mesi della gestazione, il feto costruisce la propria capacità di attenzione a partire dall’ascolto della voce materna e dagli stimoli uditivi che riceve filtrati dentro il corpo della madre. Il futuro sviluppo del nascituro è quindi legato a quel periodo della gravidanza che può essere sereno, o al contrario difficile. Per questo Tomatis ritiene che il tempo della gestazione sia di fondamentale importanza nella formazione psichica dell’uomo.

….Anche chi e’ stonato ha avuto una gestazione problematica….anche i dislessici…

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• La cosa più importante da ricordare è che il cervello non produce energia, la cattura, ed è l’orecchio che gliela fornisce.
• Il suono è quindi un alimento del cervello.

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Questi i suoi principali aforismi:

• Tutto il corpo è un orecchio, un’antenna ricettrice che vibra all’unisono con la fonte del suono.
• Non occorre sentire per ascoltare, infatti alcuni famosi musicisti del passato erano sordi.
• L’aria, una volta invasa dalle vibrazioni acustiche, che siano quelle di un battito di mani o di una sonata per pianoforte, non è più quella di prima.
• All’inizio fu il suono.
• Ogni fenomeno acustico, in fondo, non è che un’eco del «suono primordiale».
• La funzione dell’orecchio non è solo quella passiva del percepire i suoni, ma anche quella attiva in cui emerge il desiderio di ascoltarli.
• La cosa più importante da ricordare è che il cervello non produce energia, la cattura, ed è l’orecchio che gliela fornisce.
• Il suono è quindi un alimento del cervello.
• Il linguaggio è l’elemento fondante l’umanità dell’uomo.
• La lingua nativa è proprio la lingua materna appresa durante l’ascolto intrauterino, la prima funzione sensoriale a essere già consolidata al quinto mese di gestazione, e le altre lingue le si apprendono allo stesso modo, indipendentemente dall’età del parlante.
• Quando l’orecchio non ascolta in modo ottimale si hanno ripercussioni su tutto il sistema organismico.
• Una pedagogia fondata su una corretta educazione all’ascolto non ha per fine l’individuo monologante bensì l’individuo dialogante.
• Questa pedagogia è anche il segreto per accedere allo “effetto Mozart”, una chiave magica per trasformare l’organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale.
• Mozart è infatti un’ottima madre e provoca il maggior effetto curativo sul corpo e sull’anima.(LUI DICE CHE BISOGNEREBBE ASCOLTARE MOZART PER GUARIRE)
• La capacità di ascoltare è la madre di tutte le altre capacità: dell’apprendimento, del linguaggio, della relazione, degli affetti, della memoria, dell’intelligenza e perfino dell’identità personale e della salute psicofisica.
• L’orecchio è quindi anche uno dei migliori strumenti di guarigione.

 

 

Alfred A. Tomatis nasce prematuro di sei mesi il 1 Gennaio 1920 a Nizza (Francia) da genitori italiani. Racconta lui stesso che la sua levatrice, pensando che fosse morto, l’aveva preso per un orecchio e gettato nel cestino dei rifiuti. Fortunatamente alla scena assiste la nonna paterna che lo raccoglie e lo rianima. Diventerà il più grande “professore dell’orecchio” nella storia dell’uomo. Muore a Carcassonne (Francia) il giorno di natale del 2001.

Figlio di un famoso cantante d’opera, Alfred cresce in un mondo di suoni, di musica e canto, appassionandosi fin da piccolo alla misteriosa relazione esistente tra l’orecchio e la voce, che lo invierà agli studi di medicina e alla specializzazione in Otorinolaringoiatria.

 

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Le sue prime esperienze cliniche furono nel campo dell’inquinamento acustico e delle sordità professionali, a partire dal trattamento dei cantanti (amici del padre) che presentavano problemi di voce.

Approfondendo la sua indagine e la sua ricerca, Tomatis si rende subito conto che la relazione tra l’orecchio e la voce coincide con quella tra l’ascolto e la comunicazione, che occupa un ruolo veramente centrale nella problematica dell’espressività umana a tutti i livelli.

 

Secondo il nostro autore, nei nove mesi della gestazione, il feto costruisce la propria capacità di attenzione a partire dall’ascolto della voce materna e dagli stimoli uditivi che riceve filtrati dentro il corpo della madre. Il futuro sviluppo del nascituro è quindi legato a quel periodo della gravidanza che può essere sereno, o al contrario difficile. Per questo Tomatis ritiene che il tempo della gestazione sia di fondamentale importanza nella formazione psichica dell’uomo.

 

La funzione dell’ascolto è infatti direttamente collegata alla concentrazione della memoria, alle condizioni psicologiche, alla consapevolezza e alla comunicazione. La nostra società si preoccupa troppo dell’aspetto razionale e logico-matematico della mente, privilegiando il pensiero lineare dell’emisfero sinistro; tali abilità sono certamente importanti, ma non possono essere così basilari come la capacità di ascoltare e quindi di comprendere.

È qui che si rivela il genio. Convinto che la genesi della sensibilità originaria da cui scaturisce il linguaggio è quell’ascolto basico della vita al suo darsi come rapporto dotato di “senso”, annidato nella comunicazione intrauterina madre-figlio; e convinto altresì che tale delicatissimo senso è suscettibile di un’infinità di perturbazioni, fino al declino in cui è precipitato nell’anima contemporanea, Tomatis sente l’urgenza di una forma rapida e radicale di terapia. A cominciare da un’applicazione strumentale, pratica e accessibile a tutti.

 

Inventa un apparecchio, che la stampa dell’epoca chiama “Orecchio Elettronico”, che con una serie di filtri idraulici è in grado di simulare l’ascolto intrauterino della voce umana, al fine di riparare il danno vocale attraverso la rieducazione dell’orecchio, ossia dell’area corticale connessa. E formula le tre leggi dell’audio-psico-fonologia o “metodo Tomatis”: la voce esprime solo ciò che l’orecchio può sentire; se l’ascolto si modifica, immediatamente e inconsciamente si modifica anche la voce; è possibile trasformare durevolmente la fonazione se la stimolazione acustica viene mantenuta per un certo tempo (legge della rimanenza).

L’”Orecchio Elettronico” fu presentato ufficialmente alla Fiera Mondiale di Brouxelles nel 1958 e valse al suo inventore la Medaglia d’Oro per la Ricerca Scientifica.

Apparecchio versatile dalle molteplici applicazioni, dai disturbi della comunicazione a quelli dell’apprendimento e del linguaggio, si è dimostrato ottimo anche nell’acquisizione delle lingue straniere. Riguardo quest’ultimo utilizzo, fondamentale per una società multiculturale e multilinguistica, risultò cruciale un esperimento condotto da Tomatis in Belgio nel 1976.

 

Il Professore divide una classe in due, un gruppo ascolta delle lezioni di inglese in cuffia con i suoni filtrati (gruppo sperimentale), l’altro segue le lezioni normali di lingua (gruppo di controllo). Questo per tre mesi. Alla ripresa dell’attività comune, i genitori del gruppo sperimentale hanno il timore che i loro bambini siano in ritardo rispetto agli altri: il preside convoca degli ispettori che esaminano le competenze linguistiche degli alunni, e il gruppo sperimentale parla più fluidamente e appropriatamente, pur non avendo studiato la grammatica. Di contro, un’esperienza di apprendimento per ‘immersione’ condotta in Canada secondo le indicazione di insigni linguisti del calibro di Chomsky e Harris, che si prefiggeva di insegnare l’inglese ai francofoni e il francese agli anglofoni esponendoli tutti i giorni all’altra lingua, si rivelò un fiasco per l’amministrazione canadese.

 

Il motivo dell’insuccesso, secondo Tomatis, sta nell’orecchio: l’orecchio francese è sordo ai suoni della lingua inglese. In termini più tecnici, la banda passante del francese (100-300, 1000-2000 Herz) e la banda passante dell’inglese (2000-12000 Herz) non condividono alcun suono. Se si espone invece mediante l’Orecchio Elettronico un parlante francese all’ascolto dell’inglese, filtrato come l’ascolterebbe un nascituro di madre inglese, si supera il fatidico “muro del suono” e l’acquisizione diviene molto più semplice, facile e immediata. È lo stesso motivo per cui i parlanti lingue slave sono avvantaggiati, poiché hanno una banda passante molto larga (2000-8000 Herz). Anche l’italiano non se la cava male tutto sommato, confina con il francese a un estremo e ha una certa sovrapposizione con l’inglese all’altro estremo (2000-4000 Herz).

 

Nei quarant’anni della sua feconda e instancabile attività, approfondendo le proprie conoscenze in diversi campi e senza mai distaccarsi dall’osservazione clinica in cui eccelleva, Alfred Tomatis si dedicò allo sviluppo e alla diffusione del suo metodo, presentato come una disciplina basata su assunti riguardanti il modo in cui l’uomo sviluppa e utilizza la capacità di comunicare con se stesso, con gli altri e con l’ambiente; un ambito di conoscenza e di pratica terapeutica e pedagogica situato al punto d’incrocio delle scienze umane.

 

Centri Tomatis di audiopsicofonologia si sono così diffusi in oltre 30 paesi europei e in America, anche se l’aspetto tecnico-strumentale e applicativo del metodo ha finito per prevalere sull’universalità del pensiero che ne stava alla base.

Eccellente scrittore e divulgatore, appassionato quanto rigoroso, Tomatis ha scritto 15 libri e numerosi articoli tradotti in tutto il mondo, ma sfortunatamente non tutti tradotti in italiano.

I suoi libri, oltre a evidenziare una grande capacità comunicativa, testimoniano un atteggiamento scientifico e insieme una grande comprensione dell’animo umano, senza tralasciarne gli aspetti spirituali. Soprattutto negli ultimi scritti, è evidente la volontà dell’Autore di lasciarci in eredità la sua esperienza, in una visione unitaria dell’Uomo e del Mondo che abbraccia saperi apparentemente distanti, come l’acustica, la medicina, la musica sacra e la mitologia.

Una testimonianza d’amore per l’anima, per la vita e per l’uomo in armonia col cosmo di cui è abitatore provvisorio e perenne insieme. Che si unisce a quella dei più grandi terapeuti dell’umanità.

Questi i suoi principali aforismi:

• Tutto il corpo è un orecchio, un’antenna ricettrice che vibra all’unisono con la fonte del suono.
• Non occorre sentire per ascoltare, infatti alcuni famosi musicisti del passato erano sordi.
• L’aria, una volta invasa dalle vibrazioni acustiche, che siano quelle di un battito di mani o di una sonata per pianoforte, non è più quella di prima.
• All’inizio fu il suono.
• Ogni fenomeno acustico, in fondo, non è che un’eco del «suono primordiale».
• La funzione dell’orecchio non è solo quella passiva del percepire i suoni, ma anche quella attiva in cui emerge il desiderio di ascoltarli.
• La cosa più importante da ricordare è che il cervello non produce energia, la cattura, ed è l’orecchio che gliela fornisce.
• Il suono è quindi un alimento del cervello.
• Il linguaggio è l’elemento fondante l’umanità dell’uomo.
• La lingua nativa è proprio la lingua materna appresa durante l’ascolto intrauterino, la prima funzione sensoriale a essere già consolidata al quinto mese di gestazione, e le altre lingue le si apprendono allo stesso modo, indipendentemente dall’età del parlante.
• Quando l’orecchio non ascolta in modo ottimale si hanno ripercussioni su tutto il sistema organismico.
• Una pedagogia fondata su una corretta educazione all’ascolto non ha per fine l’individuo monologante bensì l’individuo dialogante.
• Questa pedagogia è anche il segreto per accedere allo “effetto Mozart”, una chiave magica per trasformare l’organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale.
• Mozart è infatti un’ottima madre e provoca il maggior effetto curativo sul corpo e sull’anima.
• La capacità di ascoltare è la madre di tutte le altre capacità: dell’apprendimento, del linguaggio, della relazione, degli affetti, della memoria, dell’intelligenza e perfino dell’identità personale e della salute psicofisica.
• L’orecchio è quindi anche uno dei migliori strumenti di guarigione.

 

da Paolo Ferrario, posted in Comunicazione, LINGUAGGIO

Libri di Tomatis

L’Orecchio e la Vita, Baldini e Castoldi, 1992.

Ricercatore, teorico, Alfred Tomatis è soprattutto terapeuta: rasserena gli angosciati, calma i nervosi, dona equilibrio agli instabili, combatte il surmenage, ma insegna anche a leggere bene, a non stonare, a recuperare la memoria, e tante altre cose ancora.. Il campo della sua ricerca, la sua passione, è l’orecchio. Ancora nel profondo del ventre materno, attraverso l’ascolto, il bambino entra in contatto col mondo esterno, l’adulto può comunicare, costruire le relazioni, evolvere. Ricomponendo l’universo sonoro, Alfred Tomatis ha fatto scoperte essenziali che hanno segnato le tappe della sua carriera, suscitando polemiche e critiche, ma anche imponendo i risultati ottenuti. Appassionante autobiografia intellettuale di uno scienziato di singolare talento. Offre pagine che non si dimenticano e getta il seme di una riflessione che, indagando sulla natura fisica dell’uomo, si spinge fino a confini della filosofia, della psicologia, della linguistica.

“Inutile occuparsene, tanto è morto. – Queste furono le prime parole che le mie orecchie udirono, anche se non le compresero, quando mi separai dal ventre di mia madre. Ero un prematuro di sei mesi e mezzo, dall’aspetto pietoso che pesava 1300 grammi. Tanto pietoso che la levatrice mi tirò su per l’orecchio destro (ne porto ancora il segno!) e mi depositò in una cesta. Secondo lei non c’era davvero più niente da fare per me. E io sarei sicuramente morto per mancanza di cure se la nonna paterna non si fosse trovata anche lei nei dintorni, per assistere al parto”

 

 

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