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Il Tocco consapevole e dimenticato: dialogo tra antica saggezza e neuroscienze moderne

Il Tocco  consapevole e dimenticato: dialogo tra antica saggezza e neuroscienze moderne

Nel silenzio tra i tuoi respiri, nella pausa tra i battiti del cuore
un ricordo più antico delle parole, una saggezza impressa nelle cellule, sussurra al tuo corpo  verità dimenticate:
” Tu non sono mai stato rotto,
solo disconnesso dalla tua melodia originale” !

Da millenni, le antiche tradizioni hanno considerato il corpo non come una macchina da riparare, ma come un campo vibrazionale da sintonizzare.

Mentre la medicina moderna ci ha offerto straordinarie innovazioni, ha anche frammentato la nostra comprensione del corpo in sistemi separati, dati, analisi, spesso dimenticando l’intelligenza intrinseca che pulsa attraverso ogni cellula

La scienza contemporanea sta ora riscoprendo ciò che gli antichi guaritori sapevano: il sistema nervoso umano non è solo un complesso di circuiti elettrici, ma un sofisticato interprete di frequenze, un tessitore di realtà, un ponte tra il materiale e l’immateriale.

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I due linguaggi della guarigione
La neurobiologia moderna ha rivelato il potere del nervo vago, il più lungo nervo cranico del corpo umano, che si estende dal tronco encefalico agli organi viscerali. Questo “vagabondo” nervoso (dal latino “vagus”, errante) rappresenta l’autostrada principale del sistema parasimpatico, responsabile della risposta “riposa e digerisci” che controbilancia lo stato di “lotta o fuga” del simpatico.

Quando il nervo vago è tonificato, attiva processi rigenerativi nel corpo: riduce l’infiammazione, migliora la digestione, regola il ritmo cardiaco, abbassa la pressione sanguigna e promuove stati di calma e di presenza

Nelle sacre stanze dei templi egizi, dove le pareti di pietra custodivano segreti
gli iniziati imparavano un altro linguaggio, un alfabeto di tocchi e respiri
una grammatica di presenza che parlava direttamente all’anima del corpo
senza bisogno di traduzione

Gli antichi praticanti non avevano microscopi o scanner cerebrali, ma possedevano una comprensione raffinata della sottile anatomia energetica. Nelle tradizioni egizie, il punto dietro l’orecchio, vicino all’osso mastoideo, era considerato un “sigillo vibrazionale”  un portale dove il velo tra dimensioni fisiche e sottili si assottigliava

Il punto di incontro: scienza e sacralità
Cosa accade quando questi due mondi conversano? La scienza moderna conferma che la zona retroauricolare contiene una concentrazione di terminazioni del nervo vago accessibili attraverso la pelle. La stimolazione di questa area può effettivamente influenzare il tono vagale e attivare il sistema parasimpatico.

I ricercatori dell’Università di Oxford hanno documentato come la stimolazione non invasiva del nervo vago possa influenzare positivamente condizioni infiammatorie, disturbi dell’umore e persino alcune patologie autoimmuni

Questo fenomeno, ora chiamato “neuromodulazione vagale”, rappresenta un ponte emergente tra le antiche pratiche di guarigione e le terapie moderne !!!!

Nel punto dove l’osso mastoideo incontra il mistero, dove il tangibile saluta l’invisibile
c’è una porta che non richiede chiave, solo la pressione gentile della presenza
Un tocco che non è manipolazione c’e’  ma conversazione.

Mentre il tuo tocco leggero e’ consapevole,  parla al tuo nervo vago, con presenza, gentilezza, intenzione e gratitudine!
Tra le tue dita  c’e’ il tocco dell’intelligenza silenziosa
che ha sempre saputo come guarire il corpo e far ritornare l’anima
Perche’ si, quando traumi o lunghi stress ci attanagliano , l’anima “si ritira”
e per guarire occorre “farla tornare”!

L’Ora liquida: il tempo della transizione

La cronobiologia ci insegna che esistono momenti nel ciclo circadiano in cui il corpo è più ricettivo a certi segnali. Il periodo che precede il sonno, quando i livelli di cortisolo diminuiscono naturalmente e la melatonina inizia a fluire, rappresenta una finestra biologica particolarmente potente per la riparazione cellulare e la riorganizzazione neurale

Gli antichi saggi e guaritori chiamavano questa transizione “l’ora liquida” , il momento in cui la coscienza ordinaria inizia a dissolversi e le barriere tra mente conscia e inconscia diventano permeabili

È un tempo sacro ,appena prima del sonno, che la vita moderna tende a riempire con schermi luminosi come i cellulari e stimoli che impediscono al sistema nervoso di rilassarsi completamente

Tra veglia e sogno, c’è un paese senza confini dove il tempo si muove in spirali, non in linee rette,
dove la mente logica depone le sue armi e l’intelligenza più antica prende la parola
È qui, in questo spazio tra i mondi che il corpo ricorda la sua canzone originale:

TU NON SEI ROTTO, DEVI SOLO  RICONNETTERTI

ALLA TUA MELODIA ORIGINALE.  DEVI SOLO RICORDARE  !

Pratica: Il rituale del Tocco Consapevole
La bellezza di questa pratica risiede nella sua semplicità. Non richiede attrezzature sofisticate o anni di formazione, ma piuttosto un’intensità di presenza che la cultura dell’efficienza raramente incoraggia

Aspetti scientifici del tocco:

Posizionare delicatamente due dita dietro l’orecchio, dove la base del cranio incontra il collo, questa zona contiene terminazioni del nervo vago accessibili attraverso la pelle,
la pressione dovrebbe essere leggera, è la presenza, non la forza, che attiva la risposta!

Mantenere il contatto per 5–6 minuti, preferibilmente prima di addormentarsi perche’ e’ il momento migliore per rilassarsi e per ascoltarsi! E per parlare alle nostre cellule 
La respirazione lenta e profonda amplifica gli effetti parasimpatici

Dimensione contemplativa:

Entrare nella pratica con consapevolezza, non meccanicamente
percepire non solo la pelle, ma il campo energetico sotto le dita
visualizzare il sistema nervoso che si rilassa progressivamente
offrire un’intenzione di sicurezza e rilascio al corpo
riconoscere questo momento come un atto sacro di auto-connessione

(Nella malattia il corpo si contrae perche’ non si sente al sicuro, affermargli la nostra presenza e la nostra intenzione, lo rilassera’ perche’ finalmente si sente ascoltato e “preso in cura”)

Il corpo umano non è progettato per vivere in costante stato di allerta. Eppure, la vita moderna mantiene molti di noi in uno stato cronico di attivazione simpatica, il famoso stress. In questa condizione, le risorse vengono dirottate dalla guarigione, dalla digestione e dalla rigenerazione verso la mobilizzazione per affrontare minacce percepite o “invisibili”

La neuroscienza della sicurezza, sviluppata da Stephen Porges nella sua Teoria Poli-vagale, dimostra che il sistema nervoso è costantemente impegnato in una valutazione non cosciente dell’ambiente: “Sono al sicuro qui? Posso rilassarmi?” Quando la risposta è negativa, il corpo rimane in uno stato di vigilanza che, se prolungato, diventa la base di numerose disfunzioni.

Il corpo parla un linguaggio più antico delle parole , dove sicurezza non è un concetto
ma una vibrazione che percorre ogni cellula, dove guarigione non è riparazione ma ricordo, dove ogni tocco consapevole e una lettera d’amore  al sistema che ti ha sostenuto dal primo respiro

L’Anima del corpo: oltre il meccanicismo
Forse il contributo più profondo delle antiche tradizioni alla moderna comprensione della salute è il riconoscimento che il corpo non è solo materia, ma anche informazione, energia e coscienza. Questa visione non contraddice la scienza, ma la completa !

La moderna fisica quantistica ci ha mostrato che a livello subatomico, la materia è fondamentalmente energia vibrazionale. Le recenti ricerche sulla comunicazione cellulare rivelano che le nostre cellule non operano come entità isolate, ma come una comunità intelligente che risponde a segnali elettromagnetici sottili.

Quello che chiamiamo materia e’ luce rallentata fino a sembrare solida
Quello che chiamiamo corpo e’ coscienza densificata in forma
E in ogni atomo in ogni spazio tra gli atomi  la danza continua tra visibile e invisibile

Viviamo in un’epoca straordinaria in cui la scienza più avanzata e l’antica saggezza iniziano a conversare dopo secoli di separazione. Questo dialogo non sminuisce nessuna delle due tradizioni, ma le arricchisce entrambe

Il semplice gesto di toccare con presenza il punto dietro l’orecchio diventa così più di una tecnica: è un simbolo di questo ponte emergente tra mondi, tra saperi, tra modi di conoscere. È un invito a ricordare che la guarigione più profonda non viene dall’imposizione esterna ma dal risveglio dell’intelligenza intrinseca che ha sempre abitato il corpo.

Non siamo mai stati veramente separati dalla saggezza che cerca di sussurrarci
attraverso la pelle, attraverso il respiro attraverso il silenzio tra i pensieri che la guarigione non è un destino lontano,  ma un ritorno al ricordo di essere già completi, già interi , già a casa nel corpo che porta l’universo dentro.

In questo spazio dove poesia e scienza si incontrano, riscopriamo una verità semplice ma profonda: il corpo non è solo un meccanismo biologico, ma un campo intelligente in costante comunicazione con sé stesso e con il mondo circostante. Attraverso il tocco consapevole, riattivando antichi percorsi di guarigione e moderni circuiti neurali, iniziamo un viaggio di ritorno, non verso qualcosa di nuovo, ma verso una saggezza che è sempre stata parte di noi, in attesa solo di essere ricordata.

GRAZIE

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