L’ALBERO E IL QI GONG
ENERGIA LEGNO- FEGATO E CISTIFELLEA
l’ALBERO, ASSE VERTICALE SOLIDAMENTE RADICATO, PUO’ CONSERVARE LA SUA RETTITUDINE E MANTENERE, NUTRIRE LA SUA SPINTA VERSO L’ALTO
se lo pieghiamo si raddrizza perche’ e’ radicato profondamente.
L’analogia albero essere umano e’ molto presente nella pratica del QI GONG e la ritroviamo in numerosi movimenti e posture(i 6 punti di controllo visti come radici, base tronco rami foglie cima….)
Nell’albero c’e’ il legno
Nella postura di TONIFICAZIONE DEL LEGNO (legata al lavoro sul fegato) e’ chiaramente evidenziato che l’energia dall’interno dei piedi percorre tutto l’interno del corpo(gambe, addome, diaframma,pettorali.braccia) per terminare a livello delle dita delle mani con la sensazione di presa, di stretta.
Nel QI GONG e’ la costante ricerca dell’equilibrio contrazione-rilassamento attraverso movimenti di flesso-estensione e ha l’obiettivo di ricercare una buona messa in tensione del sistema senza sovraffaticarlo; e’ importante che muscoli e tendini lavorino nel senso di lasciar circolare l’energia e non appesantendo il sistema che consumerebbe troppa energia per mantenere le eccessive contrazioni
L’ENERGIA DEL LEGNO ha a che fare con IL FEGATO E LA VESCICA BIGLIARE
IL FEGATO-GAN e’ composto dall’ideogramma di carne unito a quello di attaccare, offendere. Egli tradizionalmente e’ considerato “IL GENERALE D’ARMATA” che nell’impero ha il ruolo di difendere e resistere agli attacchi esterni che vengono da fuori e quelli interni che vengono da dentro i confini stessi del paese, inoltre, in quanto comandante dell’esercito, “emana l’analisi della situazione e la progettazione dei piani” attraverso la determinazione, la capacita’ di pianificazione, il coraggio, la temerarieta’e il dinamismo. Il fegato rappresenta l’impulso dato al movimento dell’essere umano fer farlo andare lontano in avanti e verso l’alto mantenendo la circolazione affinche’ non si blocchi e cercando che non vada in eccesso.
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Il MERIDIANO DEL FEGATO ha punti dai piedi solo fino al diaframma e4 non si puo’ toccare da qui in su perche’ sprofonda all’interno della testa, va dall’alluce del corpo, fino alla sommita’ dell’individuo
Il fegato mantiene la sua forza perche’ e’ radicato al RENE e perche’ e’ pieno di sangue.
Reni sani fegato sano e viceversa.
IL FEGATO GENERA LA FORZA MUSCOLARE
IL LEGNO GENERA L’ACIDO. Se magio acido la qualita’ di questa essenza si rinnova e cosi’ rinnovo e nutro il fegato
L’ideogramma della VESCICA BILIARE-DAN e’ composto dal radicale di carne e da quello di uomo in pericolo, affacciato su di un precipizio, ecco perche’ LA CISTIFELLEA e’ associata alla decisione, alla determinazione, si dice che essa abbia l’incarico del “giusto e dell’esatto” essendo in rapporto con le essenze pure dell’organismo. Essa ha l’incarico di iniziare, di accendere la scintilla di garantire un’attitudiune giusta e di prendere determinate decisioni
Nella perdita di controllo del fegato e della vescica biliare si ha mancanza di circolazione del sangue quindi debolezza, crampi, tremori, dolori
(ringraziero’ sempre il mio maestro di QI GONG ,MARCO MAZZARRI per le meravigliose ore di pratica che ho fatto con lui….quelle che ho scritto sono i suoi insegnamenti)
L’ALBERO
scrivo qui di seguito notizie di esercizi di QI GONG e gli ALBERI….la nostra DENDROTERAPIA ENERGETICA ne utilizza solo alcuni di questi.
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L’albero, nella suo significato simbolico e nell’interpretazione di molte culture, è il tramite tra la Terra e il Cielo. Si protende e svetta verso l’alto ma è ben radicato nel terreno ( e in questo possiamo trovare riscontro in certe posture di partenza degli esercizi e delle tecniche di Qigong; la stessa condizione è riportata anche dalla prima delle otto formule dello Zhineng Qigong: “Ding Tian Li Di” , cioè “In piedi sulla Terra e la testa che spinge il Cielo”). Le foglie assorbono le energie del Cielo, e le radici quelle della Terra: insieme si fondono nel tronco.
Praticare con gli alberi non vuol dire necessariamente andare alla ricerca dell’albero giusto per noi, parlando in termini energetici. Questa ricerca sarebbe molto più complessa. Ma ogni albero ha tuttavia una sua caratteristica specifica: il Pino è l’albero per eccellenza. Esso nutre il Qi e il sangue; il cipresso e il cedro nutrono lo yin riducendo il calore; il salice espelle il vento e allontana l’umidità. l’olmo aiuta a calmare la mente e a rinforzare lo stomaco, l’acero calma i dolori causanti da vento interno; l’abete “ripulisce gonfiori e contusioni”; la betulla aiuta ad espellere le tossine e il pruno nutre Milza e Stomaco.
La pratica con gli alberi connette alcuni punti energetici del corpo con le varie arti dell’albero stesso.
Il perineo (huiyin) è in relazione con le radici, l’addome con la base del tronco, il torace rappresenta il tronco stesso, la gola sono i primi rami grossi, il centro fra le sopracciglia (Yintang) è in relazione alle foglie , il punto più alto della testa (Bai Hui) con la sommità dell’albero.
Indicazioni per la pratica con gli alberi:
Nella fase iniziale, di rilassamento, ponendovi accanto all’albero che avrete prescelto come vostro “compagno di pratica”, respirate e, attraverso il respiro, rilassatevi. Sia il respiro che il battito cardiaco, man mano che procedete nel rilassamento ( vedi il mio articolo: “Una tecnica di Qigong per il rilassamento e la tranquillità”) diventeranno regolari. Notate la diversità fra l’aria fresca che inalate e quella tiepida che espirate. I pori della pelle si apriranno: visualizzate i confini esterni del vostro corpo che si assottigliano: essi non devono essere considerati come una barriera tra voi e ciò che è al vostro esterno, ma guardateli mentre si assottigliano, mentre vi fondete con l’ambiente circostante. Conducete la vostra pratica in modo semplice, non lasciate che essa sia condizionata da alcun giudizio: siate semplicemente osservatori di ciò che accade.
Ponete attenzione al vostro radicamento: immaginate le vostre, di radici, che affondano nella Terra e ne catturano l’ energia trasformandola in nutrimento. Eliminate le resistenze, allungate le vostre radici sempre più in profondità.
La mente sale adesso al tronco: percepitene la forma, la robustezza, e visualizzate la linfa che scorre al suo interno, così come la vostra energia scorre attraverso i vostri canali e meridiani.
Sentitevi adesso radicati nel terreno ma proiettati verso l’alto, espandendo la vostra mente nello spazio circostante e nel cielo. Trovate il vostro centro e lì lasciate riposare la vostra mente.
Una tecnica per raccogliere l’energia direttamente dall’albero può essere quella di appoggiare la colonna vertebrale al tronco. La mano sinistra (o destra, nella distinzione uomo/donna) sarà in contatto con l’albero, e da essa raccoglierete energia ; l’altra mano sarà invece poggiata sul vostro addome e servirà per rilasciare l’energia acquisita al vostro interno, riempiendo il Dantian. Il Qi adesso si distribuirà in tutto il corpo. In questo modo creerete una circolarietà nel raccogliere, ricevere e indirizzare.
Altre pratiche prevedono invece il gesto di abbracciare l’albero rimanendo stretti al tronco in una sorta di simbiosi e in una condizione di ascolto dell’interiorità dell’albero e della sua fusione con la nostra.
Per concludere, riporto quella citazione su cui vi sarà capitato di soffermarvi in rete, facendo delle ricerche sull’argomento:
C’è un nonno che parla ad un nipotino:
“Se ti senti stanco, metti la schiena contro un albero,
incolla i talloni e la nuca al tronco, rivolto verso sud,
appiattisci i palmi delle mani sulla corteccia e resta più
che puoi, un’ora se ne hai la pazienza: guarito!
Sarai rigonfiato!”
“Rigonfiato di cosa?” risponde il bambino.
“Rigonfiato di vita, ragazzo! L’albero succhia la vita nella terra,
questa rimonta attraverso le sue radici ed il suo tronco;
la succhia anche dal cielo attraverso le foglie ed
essa scende attraverso i rami.
L’energia circola nei due sensi, capisci?
E tu sei li nel passaggio.”
Henri Vincenot
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