La parola FIDUCIA deriva dal latino FIDERE, aver fede in qualcuno o qualcosa. Una sensazione di sicurezza basata sulla speranza o sulla stima riposta in qualcuno o qualcosa.
Una sicurezza che molti definiscono possa avere un grado, tanto che si parla di fiducia limitata o illimitata, quella che chiamiamo fiducia cieca. Un particolare tipo di fiducia che solo i bambini possono riporre in un’altra persona. I bambini sono poveri di sfiducia, poiché non hanno da dare sfiducia a nessuno.
Gli adulti al contrario, per esperienza, ricchi di sfiducia, sanno che le persone non sono mai completamente affidabili, non lo sono su tutto, non lo sono sempre.
Ecco che allora la parola fiducia nel mondo degli adulti viene tradotta in credito. Dare credito a qualcuno, ma solo a poche persone, solo quelle degne.
La fiducia non è più una ricchezza incommensurabile da dare a tutti gli uomini che incontravi nel tuo cammino, come era originariamente all’epoca dei Buddha, dei Cristo e dei Grandi Maestri.
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Si parla oggi del rapporto di fiducia, e non della Fiducia.
Si aggiunge alla fiducia un contratto, una relazione, con un fine determinato in vista di una compensazione e/o di un risarcimento.
La cosa più triste è che questo tipo di relazione di fiducia, ci è stato insegnato di applicarla anche a noi stessi. Il nostro giudice interiore ci chiede continuamente, dopo aver esaminato i nostri limiti e le nostre “zone d’ombra”: “merito la fiducia degli altri ?” …. “Come posso fidarmi di me stesso ?” … “io non mi comporto sempre in modo da meritare stima e fiducia,… spesso cerco di nascondere quello che faccio, cerco di mostrarmi meglio di quello che sono, … dunque gli altri faranno altrettanto… e allora come faccio a fidarmi degli altri ?”
La paura di essere limitati, di non accettare il buio che è in noi e negli altri, così come amiamo vederne la Luce, ci porta a credere che la fiducia debba essere ricercata fuori da noi stessi e dai nostri simili. In esseri migliori e più perfetti.
Ecco che allora la fiducia quella con la F maiuscola viene riposta all’esterno di noi. Nella Divinità ad esempio, perché crediamo che ci manchi qualcosa e/o non vogliamo sentirci responsabili delle nostre scelte.
Non crediamo sia possibile essere co-creatori del bene, come può ad esempio essere la costruzione di una vita sana e felice, oppure non abbiamo fiducia nelle nostre capacità personali o extra-sensoriali e allo stesso tempo, abbiamo paura, seguendo la nostra mente che mente, di co-creare il male, inteso anche come malattia del corpo, come paura di distruggere ciò che è stato creato o che noi stessi abbiamo creato.
La lotta tra il bene ed il male, fiducia-amore e paura ha interessato moltissimi studiosi e teologi da migliaia di anni.
In questo percorso desidero rendervi partecipi di una considerazione già condivisa : il male non esiste ! E’ solo una mancanza di Luce! Il male nasce dalla dualità che ci permette di “vedere il buio” ove lo desideriamo.
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Il male è semplicemente una momentanea assenza di Luce, ovvero di bene, di fiducia-amore.
Il bene, per sua natura, tende all’infinito, mentre il male ci riporta sempre su un piano finito. In questa accezione comprenderete come sia inconsistente parlare di eccesso di male o di eccesso di bene, eccesso di fiducia-amore o eccesso di paura.
Ti amo troppo, ti voglio troppo bene … ho troppa paura … sono tutte frasi di poca consistenza.
E’ come chiedere al Sole di aumentare o diminuire di 200 gradi la temperatura sulla terra. Entrambe le soluzioni non permetterebbero la vita umana su questo pianeta.
Ogni cosa ha un suo equilibrio, un suo KI, un suo NUM, una sua forza vitale.
Superare la dualità significa “ri-portare luce alla parte oscura” di ogni cosa affinché essa stessa riconosca la sua unità con il tutto e l’integrità di ogni elemento, per tornare a risplendere della luce di cui è propria (KI).
La chiave è nella quantità di emanazione di questa Luce, necessaria per il processo e non nella qualità, nella parte di materia che la compone, che è sempre la stessa.
Siamo tutti interconnessi e questo è dimostrabile senza cercare spiegazioni spirituali ma proprio perché siamo composti dagli stessi elementi della materia.
Se siamo interconnessi con gli altri esseri umani, allo stesso tempo ogni nostra cellula è interconnessa con la totalità del nostro corpo.
“Riportare luce alla parte oscura” significa come prima cosa rispetto e fiducia verso se stessi e verso gli altri. Solo il rispetto verso se stessi e tutto il creato, in un atto di fiducia –amore mi permetterà di riconoscere la sacralità in ogni cosa.
Solo vivendo questa sacralità in maniera autentica potremo arrivare ad un altissimo livello di emanazione di Luce e da co-creatori divenire dei manifestatori.
L’atto di amore, come quello di perdonare o perdonarsi acquistano forza e risonanza e quindi possono significare cura o guarigione nella misura in cui la nostra intenzione di portare Luce a tutti gli ambiti della nostra vita e non solo a quelli che hanno generato il problema, coinvolge la coscienza di ogni cellula del nostro corpo e questo accade solo se il messaggio sia sentito veramente come autentico.
Curando me stesso curerò così anche la mia vita e la vita di ogni persona che ne fa parte.
Allo stesso modo avendo fiducia in me stesso donerò fiducia alla vita e ad ogni essere e la vita avrà fiducia in me, in un circolo senza fine paragonabile ad una danza di gratitudine.
L’interconnessione ci aprirà la porta della responsabilità, intesa non più come peso ma come opportunità di crescita e di evoluzione per “l’essere UNMANO” ovvero l’essere che, superata la dualità ha ora una sola mano, un solo pensiero, una sola azione. Ma questo atto d’amore e di fiducia è una vera rivoluzione che ci spaventa !
La mia mano è la tua mano, la mia vita è la tua vita.
Comprendiamo ora meglio del perché la fiducia viene risposta all’esterno di noi. Per creare una separazione ed evitare di sentire un coinvolgimento che richiede di perdere i propri confini.
La parola fiducia quindi più che esplicitare nasconde.
Nasconde essenzialmente la mancanza della fiducia stessa. Nasconde la consapevolezza che la fiducia è in sé un mistero. Per cui non la si può spiegare. E’ la forma più elevata di amore è l’essenza stessa dell’amore.
Il Maestro Osho dice che l’amore è simile ad una circonferenza e la fiducia è il suo centro, l’anima. L’amore sarà allora il tempio e la fiducia ne è il tabernacolo, là dove dimora Dio.
L’amore come la fiducia è possibile solo quando esiste una profonda accettazione di noi stessi e del mondo.
L’accettazione crea l’ambiente in cui la fiducia e l’amore crescono e fioriscono.
Vuoi avere fiducia in te stesso ?
Smettila di farti delle promesse. Accettati per quello che sei e poniti in cammino verso la Luce con integrità e la fiducia si trasformerà presto in ammirazione.
… e nel cammino sii un Folle, nel senso taoista o zen. Un folle continua a fidarsi in contrasto con tutte le sue esperienze. La sua fiducia è incredibile ; la sua fiducia è così pura che nessuno la può corrompere.
Vuoi avere fiducia negli altri ?
Abbi fiducia nel potenziale dell’individuo, nella sua piu’ intima purezza, e non nell’uomo che incontri e che potrà sempre ingannarti.
Se sta ingannandoti ricordati comunque è perchè e’ stato addestrato ad ingannare, la società o le situazioni di vita l’hanno costretto a farlo. E’ solo una vittima inconsapevole che toglie amore al mondo perché non ne ha avuto. E tu, come non potresti avere fiducia in una vittima ?
Ricordiamoci infine che la fiducia ha il più grande potere alchemico per l’uomo !
Se hai fiducia in te stesso puoi ritrovare il tuo essere Divino. La fiducia è possibile solo se, innanzi tutto, confidi in te stesso. La cosa fondamentale deve prima accadere in te, e poi puoi avere fiducia nell’esistenza.
Accettati e amati con fiducia. Sei una creazione di Dio. Porti la sua firma, sei uno e speciale. Celebra ciò che sei e in quella celebrazione comincerai a vedere l’unicità e la bellezza anche negli altri. Ma ricorda, se ami solamente te stesso, il tuo amore sarà estremamente povero.
Ecco che allora se hai fiducia in qualcuno, puoi trasformare quella persona e la sua vita per sempre. Puoi scegliere.
Tu fai la tua parte, avendo fiducia in lui e poi lascia che lui faccia la sua.
Accesa la Luce l’oscurità scompare e tutto il resto segue spontaneamente … così come si succedono le stagioni e la terra si nutre dei quattro elementi …
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Di seguito aggiungo alcune righe che ho trovato in sintonia con quanto ho scritto, contenuto tratto dal sito : http://ilquotidianoinclasse.ilsole24ore.com/2012/10/fiducia-significa-donare-parte-della-nostra-anima/
[…] Fiducia è acqua, fuoco, terra e aria. Acqua perché è casta, pura e immensa. Fuoco perché è pericolosa, nel momento in cui doniamo la fiducia perdiamo una parte di noi stessi. Terra perché è salda, forte, è un legame che non può essere spezzato. Aria perché distrugge, crea ed è onnipotente.
Talete dice che l’acqua è eterna. Eraclito dice che il fuoco è perenne ed affascinante trasformazione. Empedocle dice che la terra è la radice del nostro vivere. Anassimene dice che l’aria è continuo movimento fluttuante. Tutto può essere rapportato ai quattro elementi, perché tutto è eternità, trasformazione, vita e movimento.
Non tutti riescono a donare la propria fiducia ad un altro. Abbiamo paura di provare fiducia. Abbiamo paura di perdere una parte di noi stessi. Solamente una persona che non ha fiducia riesce a creare attorno al suo cuore uno scudo di ferro, in maniera tale da non avere vincoli, da rimanere in apparenza sempre al sicuro.
Fiducia e paura sono inversamente proporzionali, perché tutto è una proporzione matematica. All’aumentare della paura diminuisce la fiducia. E di paura oggi nel mondo ce n’è tanta, forse troppa. Paura non è piangere, urlare o tremare; paura è nascondersi dalle avversità, evitare gli altri e i pensieri caparbi.
Eppure noi ci convinciamo dicendo alla nostra mente : “Io non ho paura”.
Ma sei sicuro di non aver paura? Sei sicuro di quel che dici? Perché ti celi dietro uno sguardo? Un’incertezza? Un sentimento? E’ normale avere paura.
“Tutti hanno paura e nessuno dice di avere paura”… “Tutti dicono di avere fiducia e pochissimi hanno una vera fiducia”. Arriverà il momento in cui capirai quando avere fiducia.
Arriverà il momento in cui le tue candide iridi vedranno oltre il cielo, oltre le nuvole, oltre il sole. Arriverà il momento in cui capirai cosa fare senza pensarci, perché devi prima avere fiducia in te stesso.
“E il giorno si conclude lento. L’oscurità attanaglia la cittadina portuale, quasi traendola fra le sue grinfie. E si sbeffeggia degli abitanti ancora intenti in frivolezze e pensieri. Son tuttavia attimi quelli che separano i nostri giorni dal momento in cui riusciremo a proferire: io ho fiducia.”
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[…]
Da qui riprende il mio articolo :
DALLA FIDUCIA ALLA CONSAPEVOLEZZA, GRAZIE AL CORAGGIO
Sperimentando la Fiducia in noi stessi e negli altri siamo benedetti da una nuova consapevolezza : non possiamo essere fiduciosi se non siamo coraggiosi !
Non possiamo ricercare la Verità, la Consapevolezza, l’Illuminazione se non siamo coraggiosi.
Accettare che la vita sia incertezza è già un estremo atto di coraggio, un coraggio interiore di molto superiore agli atti eroici da cui siamo affascinati nella vita quotidiana.
E se non puoi sapere cosa ti accadrà vivrai in uno stato costante di meraviglia.
La stessa meraviglia che puoi provare sapendo che la parola Coraggio viene dalla radice Latina “cor”, che significa cuore.
Quindi essere coraggiosi significa vivere con il cuore !
E se vivi con il cuore sperimenti un mondo senza confini. L’amore è un’apertura verso un mondo senza confini, verso un mondo infinito. L’amore inizia ma non finisce mai, ha un inizio ma non ha fine.
L’amore ti permette di entrare nel nulla e trovarvi il tutto : la consapevolezza.
… e nella consapevolezza di appartenere a questo mondo senza confini sperimenterai una nuova libertà.
Non più libertà da, ma libertà per.
Dalla libertà dalla paura … alla libertà per Dio! … per incontrare il Divino che abita in noi ed in tutti gli esseri umani che hanno attraversato le Ere.
Scopriremo in questo modo il nostro volto originale.
Essere semplicemente ciò che siamo e non curarsi affatto del mondo; in questo modo si potrà avvertire un profondo rilassamento e il nostro cuore sarà avvolto da una pace profonda.
Nello Zen questo è chiamato “il tuo volto originale“, lo stato in cui sei rilassato, privo di tensioni, di pretese e di ipocrisia, libero da qualsiasi presunta disciplina che ti dica come dovresti comportarti.
Allo stesso modo un anonimo ha scritto “Sii saggio, Sii selvaggio, Vivi pericolosamente, Sii benedetto, cammina in pace e trova le tue stelle!”.
Il selvaggio è coraggioso ed i coraggiosi non praticano il surf solo nei mari: lo praticano anche nei loro mari interiori. I coraggiosi non scalano solo i monti delle Alpi o dell’Himalaya: cercano di raggiungere anche le loro vette interiori.
Vivere pericolosamente significa vivere!
Se non vivi pericolosamente, non vivi affatto. La vita fiorisce solo nel pericolo; la vita non fiorisce mai nella sicurezza, fiorisce solo nell’insicurezza.
Qualsiasi cosa tu faccia, la vita è un mistero. La mente ha qualche difficoltà nell’accettare l’idea che esistono cose inspiegabili. La mente ha una profonda e folle pulsione che la riduce a credere che ogni cosa abbia una spiegazione… e se non ha spiegazioni, che abbia almeno una ragione! Ogni perplessità, ogni paradosso, sconvolgono la tua mente.
La vita è sempre selvaggia. L’ego ti circonda come una muraglia. Ti persuade che, circondandoti, ti proteggerà: questa è la seduzione dell’ego.
Il coraggio supremo ? Quello di non vedere alcun principio e alcuna fine … molto simile al concetto del filosofo-chimico-biologo Antoine Lavoisier che scrive “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”.
Esistono molti tipi di paure ma, fondamentalmente, sono tutti rami dello stesso albero, sono tutti germogli della stessa, unica paura che si chiama morte.
Puoi non essere consapevole che la tua paura abbia qualcosa a che fare con la morte, ma ogni paura è indissolubilmente correlata con la morte, morte che è associata dalla nostra mente al vuoto, al nulla.
Sentendo il vuoto ed il nulla, nasce nell’essere umano una nuova emozione, senza fine né inizio, quella della “consapevolezza del pieno e del vuoto”, quella consapevolezza indicata dal 9° chakra, Lalana chakra.
La consapevolezza di “attingere dal “PienoVuoto” scritti e sentiti come fossero una sola parola.
Ossia superare la paura di attingere dal tutto perché non ne conosco i confini ma allo stesso tempo superare la paura di attingere dal nulla perché non ne conosco la consistenza.
SUPERARE LA DUALITÀ SIGNIFICA MANIFESTARE LA VOLONTÀ DI ENTRARE NEL NULLA CON LA CERTEZZA DI TROVARVI IL TUTTO !
Se pensiamo all’universo, all’origine delle stelle, ai buchi neri ed al movimento delle galassie possiamo comprendere meglio queste metafore. Comprenderemo in questo modo che attingere dalla fonte Divina significa attingere da ogni cosa, sia essa visibile o invisibile, reale o irreale, piena o vuota.
Il giorno in cui saremo pronti a divenire vuoti in questa accezione, non ci sarà più alcun bisogno di un corpo, non vi sarà più bisogno di continuare il ciclo delle reincarnazioni.
Il giorno in cui Buddha si Illuminò disse : “Non ho più bisogno di una casa! Ora sono vuoto.“
Se osservi il vuoto, non c’è nulla che possa essere riflesso. Hai terminato di fare da specchio al tuo ego, e sei pronto ad abbracciare l’universo, permettendo nello stesso istante all’universo di abbracciare te !
Il Maestro Osho scrive a tal proposito della vita e dell’incertezza :
“Una persona intelligente rimane sempre nell’incertezza. La disponibilità stessa a rimanere nell’incertezza è coraggio. La disponibilità stessa a rimanere nell’incertezza è fiducia. Una persona intelligente è quella che rimane vigile di fronte a qualsiasi situazione e risponde con tutto il suo cuore. Non sa che cosa le accadrà, non può dire: Se farò questo, mi accadrà quest’altro”.
“La vita non è una scienza, non è una catena di causa/effetto. Se scaldi l’acqua a cento gradi, evaporerà: questa è una certezza; ma nella vita reale non ci sono certezze simili a questa! Ciascun individuo è una libertà, una libertà sconosciuta. E’ impossibile fare previsioni, è impossibile aspettarsi qualcosa; si deve vivere con consapevolezza e acquisire la capacità di comprendere.
Venite da me alla ricerca del sapere; volete da me delle formule prestabilite per potervi aggrappare a queste. Io non vi do nessuna formula.
Di fatto, se ne avete qualcuna, io ve la toglierò! A poco a poco, distruggerò le vostre certezze; a poco a poco, vi renderò sempre più insicuri e pieni di esitazioni.
E’ questo l’unico lavoro che si deve fare; è questo l’unico lavoro che ogni Maestro deve fare! Lasciarvi nella libertà totale.
Quando sarete totalmente liberi, con tutte le possibilità aperte, senza alcunché di prestabilito e dovrete diventare consapevoli: non potrete fare altrimenti! E’ ciò che chiamo comprensione.
Se comprendete, vedrete che l’insicurezza è una parte intrinseca della vita – ed è bene che sia così: in questo modo la vostra vita diventerà libera e sarà un susseguirsi di sorprese. Non puoi sapere che cosa ti accadrà: vivrai in uno stato di costante meraviglia. Non chiamarla incertezza: chiamala meraviglia. Non chiamarla incertezza: chiamala libertà.”
Luce al Cammino,
Emanuel Celano
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I testi di questo articolo non riproducibili neppure parzialmente, senza citarne la fonte, il nome dell’autore e pubblicarne il link come indicato qui sotto :
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