La scienza inizia a comprendere l’azione dello Spirito grazie al potere dell’amore
Oggi finalmente la scienza può iniziare a comprendere l’azione dello Spirito. Un’altra scoperta a opera dei ricercatori dell’Ospedale San Gerardo di Monza che pone fine alla dicotomia tra scienza e misticismo.
La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è la scienza che studia il rapporto tra mente, emozioni, sistema endocrino, sistema immunitario e stati di coscienza e le loro mediazioni chimiche, al fine di dimostrare la loro interdipendenza psico-chimica.
Si possono identificare a livello cerebrale l’esistenza di due sistemi neurochimici fondamentali, polari e complementari fra di loro: Uno chiamato Sistema Oppioide: è connesso alla vita inconscia, all’ipofisi o ghiandola pituitaria situata al centro del cervello (corrispondente al 6° chakra o ajna). Questo sistema è attivo in condizioni di stress, dolore, ansia, irritabilità, inducendo immunosoppressione o stato di malattia. È mediato da catecolamine, steroidi surrenalici e oppioidi endorfine e dinorfine. L’altro, il Sistema Cannabinoide, è connesso alla vita cosciente e supercosciente, dando la possibilità all’uomo di percepire l’Universo. È in rapporto con la ghiandola pineale o epifisi, situata nell’encefalo pur non facendo parte di esso (corrisponde al 7° chakra o brahmarandhra). È il sistema coinvolto nell’induzione della percezione del piacere, della gioia e dell’espansione di coscienza nella spiritualità dell’Amore. (È errato quindi credere che sia la produzione di endorfine a rendere possibile la percezione del piacere e ad esaltare l’immunità, sono bensì i cannabinoidi e indoli pinealici).
La PNEI dimostra chiaramente l’esistenza nel corpo umano di una doppia regolazione, la prima secondo le leggi della natura metabolico-biologica, esercitata dalla ghiandola pituitaria o ipofisi (che significa sotto la natura), cioè secondo le leggi della natura. Nell’ambito del puro metabolismo, quindi, tutti i corpi sono biologicamente affini fra loro. La seconda in rapporto alle leggi universali e spirituali, esercitata dalla ghiandola pineale o epifisi (che significa sopra la natura), cioè secondo le dinamiche delle realtà celesti.
Qui emergono invece le differenze nella biochimica umana, le quali non sono che funzioni del differente livello di Amore espresso dal singolo individuo. La ghiandola pineale, già indicata secoli or sono come sede dell’Anima da Galeno e Cartesio, rappresenta il punto di unione relazionale fra spirito e corpo fisico, consentendo di sperimentare l’espansione di coscienza. Dal rapporto tra ipofisi ed epifisi, cioè nella loro relazione sinergica endocrina, e tra l’epifisi e l’attività endocrina cardiaca, un giorno si potrà arrivare a stabilire quanto un individuo sia aperto all’Amore, perché ogni stato di coscienza riconosce al contempo una mediazione chimica. La perdita dell’armonia fra uomo e Universo (tesi già postulata da Platone), causa di ogni malattia, diviene oggi documentabile chimicamente proprio a livello di alterata funzionalità pinealica in malattie gravi quali il cancro e le psicosi. La principale verità è quel la per cui è l’Amore a strutturare la biologia dell’uomo, che raggiunge, proprio nello stato d’Amore, la sua assoluta perfezione psicoendocrinoimmunologica, quindi la condizione della piena salute.
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L’Amore diviene così il fattore selezionante nell’evoluzione della biologia umana (non certo il desiderio, né la razionalità). “L’Amore si prova nel cuore fisico”, sosteneva un grande iniziato novatese della nostra epoca, e la scienza ora è in grado di dimostrarlo. Il cuore ha attività endocrina, e c’è una grande diversità a livello ormonale tra un cuore che ama e uno che non conosce l’Amore. Nel cuore che non conosce l’Amore, la produzione endocrina sarebbe preferenzialmente in termini di endotelina-1 (ET 1), la quale espleta attività inibitrice sia sulla ghiandola pineale che su quella coccigea, attiva il sistema simpatico (predisponendo come tale all’ipertensione e alla ischemia miocardica), induce immunodepressione e agisce pertanto in senso protumorale. All’opposto, nel cuore che ama, la produzione endocrina si orienta di preferenza in termini di ormone natriuretico atriale (ANP), il quale stimola sia la ghiandola pineale che la ghiandola coccigea, attiva il sistema parasimpatico (che antagonizza l’azione del sistema neurovegetavivo simpatico), induce immunostimolazione ed espleta pertanto effetto antitumorale. In pratica, la ET -1 disgrega l’unità della vita biologica, l’ANP mantiene l’unità vivente della persona, agendo quale principio di rigenerazione.
Inoltre vi è un rapporto stretto tra la natura umana (che si può tradurre nel suo vissuto sessuale) e la spiritualità, e questo rapporto è stato studiato e comprovato dalla PNEI. Si può dimostrare che la psicochimica della sessualità è la stessa di quella che media l’espansione spirituale della coscienza. Come è parimenti dimostrabile che i cannabinoidi o sostanze marijuano-simili, mediatori chimici degli stati psichedelici di dilatazione della coscienza, favoriscono uno stato di immunità (quindi sono anche anti-tumorali per azione inibitrice diretta sulla proliferazione delle cellule maligne). La separazione del vissuto sessuale dalla parte spirituale della coscienza, per effetto di una cultura errata, impedisce di vivere pienamente lo stato d’Amore, poiché la fonte cui attingere l’energia psichica dell’espansione estatica della coscienza non è che lo stesso vissuto sessuale con tutta la gamma delle sue sfumature erotiche. E importante sottolineare che per Amore non si intende il semplice desiderio o una pulsione emotiva, la quale può essere solo lo stimolo iniziale o il carburante necessario ad alimentare la Fiamma Divina situata nel cuore. La scientificità dell’Amore è confermata dal fatto che tutti coloro che lo vivono, anche se in epoche diverse e differenti culture, lo descrivono nel medesimo modo, vale a dire come senso di calore nel cuore fisico, calore che è Gioia, Gioia che diviene Compassione, Compassione che diviene Misericordia infinita. Lidentità dell’uomo è un insieme indissolubile e al contempo distinto fra corpo (inteso come chimica) e spirito. Per cui, tutto ciò che è chimico influisce sulla vita emotivo-spirituale ed ogni evento psicospirituale induce effetti neuroimmunochimici. Alla PNEI si deve quindi la conoscenza scientifico-chimica di verità note da sempre filosoficamente alle Scienze Sacre Alchemiche (il ruolo di biomodulatore della ghiandola pineale, del timo e della ghiandola coccigea). Quindi lo stato di piacere e di Amore immunostimola, potenziando così la naturale resistenza del corpo alla malattia. Il ruolo del sistema immunitario non è quello di difenderci dall’esterno, bensì di mantenere l’identità di se stessi. La PNEI dimostra che tutto è collegato a tutto, tutto è unità nella biologia del corpo umano e tutto risponde all’io, avendo le varie molecole una pluralità di azioni sia metaboliche che emozionali. Occorre quindi riconoscere che la biologia umana è strutturata secondo archetipi, cioè secondo analogie micro-macrocosmiche. Per esempio:
la trascrizione genetica del DNA richiede 3 tipi di RNA, come 3 sono gli aspetti del divino. 4 sono le basi genetiche neuclotidiche, come 4 sono gli elementi dell’essere (terra, acqua, aria, fuoco). 12 sono i nervi cranici, come 12 sono le costellazioni zodicali. 22 sono gli amino-acidi, come 22 sono gli archetipi dei Tarocchi (o arcani maggiori). 7 sono le principali ghiandole endocrine, come 7 sono i centri maggiori dell’energia vitale (o chakra).
Riassumendo
La Scienza dimostra come è costituita la natura umana anche nelle sue componenti chimiche, dimostra che il Piacere, l’Amore e la Spiritualità hanno un potere immunostimolante, che il nostro organismo secerne sostanze di tipo marijuano-simili, che siamo un tutto interconnesso con l’Universo, come dicevano i filosofi dei tempi passati. È stato finalmente riconosciuto ciò che la concezione magico-alchemica del mondo ha da sempre sostenuto: sia la psiche che l’autocoscienza sono corpi che esistono indipendentemente dal corpo fisico, quali realtà di materia ed energia sottili, ma al contempo che esiste per ogni stato emotivo e per ogni stato di coscienza un equivalente chimico (ormone, neuroormone, neurotrasmettitore, neuropeptide, citochina) che media a livello fisico le realtà soprasensibili psichiche, mentali e spirituali, senza il quale non sarebbe possibile provare a livello di corporeità la gamma infinita degli stati emotivi e di coscienza dell’essere. In definitiva è scientificamente provato che esiste una realtà spirituale. Il motore unico della Vita è l’Amore che si può manifestare solo nella Gioia. Quanto più l’Uomo si avvicina a questa realtà, quanto più la condivide con i suoi simili, tanto più è vicino a Dio.
Barbara Boniardi
Link Attivo: http://www.scienzaespirito.it/files/pnei_s&c.html
Barbara Boniardi è una ricercatrice indipendente, sulla base delle ricerche scientifiche del Prof. Paolo Lissoni con il quale collabora nella divulgazione dei suoi libri.
Egli è medico di fama internazionale, oncologo, endocrinologo e internista, nonché Direttore e docente del Corso di Psiconeuroendocrinoimmunologia dell’Università Ambrosiana di Milano. Attualmente ricopre la carica di Dirigente Responsabile di Attività Specialistica per l’Oncologia presso l’Ospedale San Gerardo di Monza. Ha una vastissima produzione di pubblicazioni Scientifiche (oltre 600) per la maggior parte sulla ghiandola pineale. Ha inoltre collaborato con il Prof. Di Bella per gli studi sulla melatonina.
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