La spiritualità pratica nel film Pole Pole, i Tempi dell’Anima
“Pole Pole” è un’espressione Swahili che significa “piano piano”.
Rallentare non vuol dire fuggire dalle responsabilità, ma trovare equilibrio e radicamento anche in mezzo alle sfide.
Viviamo in una società che spesso celebra denaro, successo e potere come simboli di realizzazione.
Tuttavia, questi valori rischiano di farci smarrire il contatto con la nostra essenza più profonda, con la nostra parte spirituale.
Pole Pole – I Tempi dell’Anima, il film diretto da Thomas Torelli con protagonista Lucia Giovannini, icona del benessere personale e dello sviluppo spirituale, esplora la necessità di fermarsi, riscoprire la nostra autenticità e ritrovare un contatto profondo con il nostro spirito e il mondo che ci circonda.
La spiritualità pratica nei paesi del sud est asiatico
Durante la produzione del film, il cast ha viaggiato attraverso Laos, Thailandia e Bali, luoghi in cui la spiritualità è parte della vita quotidiana e dove Lucia tiene con suo marito Nicola Riva i corsi-vacanza Spiritualità e Benessere.
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In questi luoghi così magici, gli abitanti praticano rituali che celebrano la natura e gli spiriti attraverso piccoli gesti di rispetto e gratitudine, come le offerte agli antenati e agli animali.
In queste terre, perciò, la spiritualità non è solo una filosofia, è una pratica quotidiana che ricorda la connessione con il Divino e con l’ambiente circostante.
Il film è anche un viaggio nelle tradizioni spirituali millenarie, tra cui la cerimonia balinese di purificazione Melukat, il rito thailandese di consacrazione degli alberi, e il Richiamo dell’Anima in Laos.
Questi rituali ci ricordano l’intima connessione tra noi, la natura e l’essenza spirituale che accomuna tutte le culture. Ogni scena è un invito a ritrovare l’armonia interiore e ad accedere a una conoscenza antica e universale.
Pole Pole mostra una vita autentica, immerge gli spettatori in queste esperienze senza filtri, che possono ispirare una nuova idea di spiritualità, praticata ogni giorno da tutti attraverso piccoli gesti che hanno la capacità di avere un forte impatto nella propria vita e in quella degli altri.
La perdita di connessione con l’anima
La corsa quotidiana verso obiettivi esterni spesso ci porta lontano dal nostro centro, facendoci vivere come “fare umani” anziché “esseri umani”.
Rischiamo di accumulare cose, senza mai sentire veramente la gioia e la pace interiore.
Ecco, questo film ci ricorda che per vivere pienamente, è essenziale riconnettersi alla propria anima, trovare uno spazio interiore di serenità e nutrire le relazioni più genuine, lontano dall’accumulo e dalla competizione.
Rallentare per riconnettersi: con noi stessi e con il divino
“Pole Pole” è un’espressione Swahili che significa “piano piano”.
Rallentare non vuol dire fuggire dalle responsabilità, ma trovare equilibrio e radicamento anche in mezzo alle sfide.
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Delle volte bastano pochi respiri per riconnettersi e ritrovare serenità, anche quando tutto intorno sembra andare di corsa.
Una riflessione sul sacro e sul miracoloso nell’ordinario
Ecco perché Pole Pole ci aiuta a guardare alla nostra vita quotidiana con occhi nuovi, a riscoprire il sacro e il miracoloso nell’ordinario.
In un mondo frenetico, fermarsi e riflettere su cosa sia veramente importante può fare la differenza tra sopravvivere e vivere appieno.
Come racconta il film, la vera ricchezza è la connessione profonda con se stessi e con gli altri, ed è questo legame che può portare pace e significato anche nelle vite più impegnate
Fonti e approfondimenti https://polepole.life/
Proiezioni:
Ogni proiezione è anche un’opportunità per partecipare a dibattiti, meditazioni e momenti di riflessione insieme al regista, per creare insieme una comunità ispirata, serena, gioiosa
LUCIA E’ LA NOSTRA INSEGNANTE DI BREATHWORK, DI CAMMINATA SUL FUOCO, DI CAMMINARE IL LABIRINTO E LE SIAMO GRATI DI AVERCI AIUTATI NELLA NOSTRA CRESCITA UMANA E SPIRITUALE .
Grazie!