Anche le piante hanno un’intelligenza e cellule adatte a trasmettere informazioni, proprio come i nostri neuroni: lo afferma la neurobiologia vegetale, disciplina di cui Stefano Mancuso è uno dei fondatori. Lo studioso è stato ospite del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige dove, nella conferenza dal titolo “Piante e modernità”, ha mostrato come i modelli comunicativi vegetali si adattino anche a risolvere problemi tecnologici. La neurobiologia vegetale ha permesso di scoprire che nelle radici delle piante hanno sede cellule con caratteristiche e funzioni simili a quelle dei neuroni negli animali.
Ma c’è un altro studioso che afferma quanto Mancuso ha inserito in un suo saggio dal titolo “Verde Brillante”. E’ Vincenzo Settipani di Alcamo (Trapani) singolare figura di architetto che è anche docente, artista scultore e botanico autodidatta.
Settipani afferma: “Sono convinto da tempo che le piante sono intelligenti intelligenti e l’uomo non riesce a capirle”. E’ autore di una corposa ricerca che ha inviato persino a Papa Francesco considerato l’ampio valore teologico del contenuto della ricerca. La segreteria del Vaticano ha risposto comunicando che avevano trasmesso tutto al Papa. Un’altra copia è stata inviata proprio al prof. Stefano Mancuso che ha avuto parole di apprezzamento trovandolo interessante in ogni sua parte. Abbiamo voluto capire qualcosa di queste osservazioni non accademiche ma dai risultati indubbiamente scientifici.
Architetto Settipani, come nasce la sua passione?
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La mia passione per le piante nasce perché provengo da una modesta famiglia di contadini, anzi mi correggo, di “ortolani”. Le mie origini appartengono a una discendenza di ortolani che si perde nel tempo. Mio padre faceva l’ortolano, mio nonno pure, il mio bisnonno anche e il mio trisavolo altrettante. Insomma sono un figlio d’arte! Mia madre mi raccontava che quando ero lattante, durante le sue ore lavorative, mi distendeva a terra vicino a lei all’interno di un solco asciutto ad uso irriguo coltivato con piante di lattughe, sedano o pomodoro. Quindi questa mia passione per le piante come vede è atavica direi ancestrale.
Lei è architetto. Ha fatto studi di botanica?
Non sono uno studioso di botanica, ma mi interesso e soprattutto mi piace osservarle. Quando guardo una pianta capisco di che cosa ha bisogno. Insomma mi considero un buon osservatore. Purtroppo soffro molto il mio luogo di lavoro ubicato nel centro storico senza alcun tipo di pianta. Ad ogni modo cerco di recuperare nelle ore post lavorative. Come architetto non concepisco una casa senza piante, o soprattutto una scuola senza il verde circostante.
Che evidenze ci sono al riguardo?
Si sà già che le piante hanno una certa sensibilità alla presenza dell’uomo e alla musica, ma dell’intelligenza si inizia solo ora a parlare.
Ma come le è venuto in mente?
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L’idea parte dalle varie domande che mi sono posto: perchè i frutti delle piante sono rotondi e/o rotondeggianti e mai di forme piatte o irregolari cioè spigolosi? Perchè molte piante hanno i frutti di colori forti e vivaci? Tipo giallo, arancione, rosso. Ecco da qui nasce la mia idea, ossia le mie risposte a queste domande.
Come ha intitolato il suo studio?
La bellezza delle piante e il loro rapporto aureo.
Da quanti anni è in corso?
Da quando ero piccolo ho sempre osservato le piante, la ricerca scritta e documentata con immagini l’ho iniziata nel mese di novembre 2013.
E che cosa ha potuto osservare in tutti questi anni?
Intanto è risaputo che per molti le piante non avendo possibilità di movimento non possono sviluppare l’intelligenza come gli altri esseri viventi però le piante hanno sentimenti ! Si amano oppure si odiano e vanno in conflitto. Si aggregano, si adattano. Altre si mimetizzano oppure si mettono in mostra. Ma soprattutto concentrano tutta la loro esistenza e la loro attività alla procreazione.
Quale pianta manifesta maggior genio e autonomia, a suo avviso?
La Palma dattilifera: produce i propri frutti in modo tale che quando sono maturi staccandosi da una posizione abbastanza alta, si conficcano nel terreno sabbioso inseminandosi per gravità. Questo albero è molto conosciuto anche per i numerosi riferimenti biblici, infatti è molto in uso nell’arte sacra soprattutto per la sua diversificata simbologia a secondo del contesto in cui egli è inserito. La mia attenzione è stata rivolta ai frutti segreto del suo fascino. In essi infatti è concentrata la Divina Proporzione, la bellezza. Si è rilevato che dividendo l’altezza del dattero diviso la sua larghezza si ottiene un numero molto vicino al numero d’oro 1,618. E poi possiede foglie lanceolate strette e lunghe che favoriscono la loro ventilazione adatte ai climi caldi in cui vive.
Quale le riesce invece più incomprensibile delle altre?
Il Grano o la spiga di grano. E’ una pianta molto speciale per l’uomo, importantissima per l’alimentazione. E’ un cereale di antica coltura (vi sono tracce in Iraq, risalenti a 5000 anni fa). Il Frumento fu tra le prime piante ad essere coltivato. In natura esistono diversi tipi di frumento; quelli maggiormente utilizzati sono due: il Triticum durum (o Grano duro) ed il Triticum vulgare (o grano tenero). Nel nostro territorio si coltiva solamente il grano duro e ho esaminato proprio la spiga di grano duro. La spiga di grano duro è formata da tanti chicchi di grano disposti a spirale. Possiede il quadruplo dei geni di un essere umano la cosa mi sembra ancora più sorprendente e misteriosa.
Cosa la stupisce di più della vita delle piante?
La reazione al fuoco. Da ripetute analisi e prove ho notato che le estremità delle piante durante la combustione assumono la forma a spirale. Da un esperimento fatto su rami secchi di albero di olivo ho rilevato che tutte le estremità dei rami si muovono seguendo una movenza particolare, si curvano a spirale mano a mano che i rametti bruciano, e, finiscono il loro movimento quando sono roventi e raggiungono la massima fase di incandescenza, dopodiché si rompono e si frantumano passando alla fase finale di incenerimento. Nell’Universo abbiamo molte galassie che sono generate da un movimento a spirale. L’uomo viene al mondo in una posizione a spirale e in molte occasioni muore nella stessa posizione. Le piante si sviluppano con lo stesso andamento e anch’essi in molti casi muoiono contraendosi a spirale. Molte foglie di alberi ad esempio quando seccano si attorcigliano a spirale.
Dopo il Papa e Mancuso lo manderà anche a Nature?
Ho già inviato il manoscritto qualche giorno fa alla rivista nella speranza che la pubblichino. Desidero solamente divulgarla disinteressatamente alle persone e dedicarla al Divino Creatore che ha concesso che la bellezza e l’amore regolano il mondo. Se non ci fosse la bellezza non ci sarebbe vita.
(Corona Perer – 26 giugno 2014)
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