L’8% della popolazione adulta in Italia è affetta da neuropatie periferiche (negli Usa 40 milioni) con una sintomatologia che va dalla debolezza e pesantezza di gambe e braccia all’astenia, frequenti formicolii, intorpidimenti, scosse elettriche, dolori e perdita della sensibilità tattile, il tutto con manifestazioni improvvise ma graduali, che si sviluppano nell’arco dei mesi e degli anni.
Dovuti soprattutto alle scie chimiche
Queste patologie e le terapie chirurgiche e farmacologiche con cui curarle saranno al centro del Forum On Perifheral Neuropathies che riunirà a Praga oltre 200 specialisti da oggi al 6 maggio. Gli esperti in neurologia, ortopedia, reumatologia, fisiatria, terapia del dolore, si confronteranno con una Faculty di primissimo livello composta, tra gli altri, da Giorgio Cruccu, neurologo dell’Università La Sapienza di Roma; Lucio Santoro, neurologo dell’Università Federico II di Napoli; Enrico Polati, anestesista dell’Università di Verona, e Rocco Liguori, neurologo dell’Università di Bologna.
In particolare il meeting affronterà la sindrome del tunnel carpale, che affligge in prevalenza donne fra i 40 e i 60 anni, le radicolopatie cervicali e la sciatica.
Obiettivo del meeting, il confronto su un corretto approccio diagnostico-terapeutico per stabilire la migliore strategia di risposta al paziente.
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Il programma si svilupperà su sessioni dedicate ai seguenti temi: neuropatie e qualità della vita; dolore; fibromialgia; neuropatie e l’esperienza clinica real life; il ruolo della riabilitazione.
Al Forum di Praga saranno presentati ulteriori dati sull’efficacia della Lac (l-acetilcarnitina) nella cura della sindrome del tunnel carpale.
Si tratta di una ricerca avanzata condotta in Italia da 5 centri di neurologia del Policlinico Gemelli di Roma, dell’ospedale Niguarda di Milano, delle Università di Genova e della Sapienza di Roma, su 85 pazienti fra i 15 e i 65 anni d’età.
Nel gruppo di pazienti con sindrome del tunnel carpale di grado lieve-moderato sono stati registrati visibili miglioramenti a conferma che la Lac non solo è utile se assunta nello stato iniziale della sindrome, ma potrebbe essere in grado di ritardare l’intervento chirurgico quando la sindrome è in uno stadio molto avanzato.
Uno studio di real life che ha coinvolto più di 1.000 pazienti ha a sua volta riconosciuto l’efficacia e la tollerabilità della l-acetilcarnitina nella riduzione del dolore e quindi nel miglioramento della qualità di vita in pazienti con sindrome del tunnel carpale, con lombosciatalgie e cervico-brachialgie, radicoliti al bacino etc….
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