“MISSI” IL ROBOT INFERMIERE
SALUTE TRA UMANO E ROBOTICO: IL FUTURO DELLA CURA MEDICA
La sanità globale sta affrontando sfide epocali: un drammatico calo del personale sanitario, come gli infermieri, si combina con la crescente richiesta di cure per una popolazione sempre più anziana e affetta da malattie croniche.
In Italia, la carenza di infermieri supera le 12.000 unità solo in Veneto, con situazioni ancora più critiche nel sud del Paese e in altre parti del mondo.
La pressione sul sistema sanitario è palpabile, e fenomeni come il “quiet quitting” – l’abbandono silenzioso delle responsabilità extra contrattuali da parte del personale – aggravano ulteriormente la situazione. Gli stipendi, dicono gli infermieri, sono inadeguati ai lavori che devono svolgere e ai rischi che ne comportano
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In questo contesto emergono soluzioni tecnologiche innovative che puntano a rivoluzionare il mondo della medicina, ma non senza preoccupazioni.
Paesi come la Corea stanno già implementando robot per fornire assistenza ospedaliera, un’idea che potrebbe presto diffondersi anche in altre nazioni. La robotizzazione della sanità promette di sopperire alla mancanza di personale umano, ma non mancano i dubbi: ci si potrà davvero fidare di un robot per misurare la pressione, somministrare farmaci o eseguire procedure mediche? La paura di errori o mancanze empatiche è ancora forte.
Parallelamente, cresce l’idea di una “medicina informatizzata”, dove l’intelligenza artificiale potrebbe supportare la diagnosi e il trattamento dei pazienti, ottimizzando tempi e risorse. Tuttavia, il rischio di un distacco umano è un tema che richiede profonde riflessioni etiche: la cura medica può davvero prescindere dalla componente umana, fatta di empatia, ascolto e intuizione?
Il futuro della sanità sembra quindi dirigersi verso un equilibrio delicato tra l’innovazione tecnologica e il mantenimento di un contatto umano essenziale. Mentre i robot e l’IA possono diventare alleati preziosi, resta centrale il ruolo delle persone nella cura, soprattutto in un momento storico in cui i bisogni sanitari non sono mai stati così urgenti.
INTEGRAZIONE CON I ROBOT
In Corea l’integrazione di robot nel settore sanitario sta diventando una realtà sempre più concreta, con l’obiettivo di affrontare la carenza di personale e migliorare l’efficienza dei servizi medici.
Un esempio significativo è Moxi, un robot sviluppato da Diligent Robotics, già operativo in diversi ospedali statunitensi. Moxi è progettato per svolgere compiti logistici come la consegna di forniture mediche e il trasporto di campioni di laboratorio, permettendo al personale umano di concentrarsi maggiormente sulla cura diretta dei pazienti.
In Corea del Sud, l’adozione di robot nel settore sanitario è in crescita.
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Ad esempio, Hyundai ha sviluppato “X-ble MEX”, un esoscheletro robotico indossabile destinato alla riabilitazione dei pazienti con difficoltà motorie. Questo dispositivo supporta i movimenti degli arti inferiori, facilitando attività come camminare e salire le scale, e viene utilizzato in collaborazione con centri medici per migliorare la mobilità dei pazienti.
Missi è un robot assistivo multifunzionale sviluppato per migliorare l’efficienza nel settore sanitario.
Progettato da un team interdisciplinare di infermieri, farmacisti, ricercatori e ingegneri, MiSSi combina modelli di linguaggio AI operando su una rete 5G e integrato con la piattaforma AI Endeavour, riceve dati medici sui pazienti in tempo reale, distribuisce i farmaci , monitora pazienti a rischio di caduta, permettendo al personale sanitario di dedicare più tempo all’assistenza diretta dei pazienti. La sua implementazione è iniziata la metà del 2024.
L’introduzione di robot come MiSSi mira a ridurre il carico di lavoro del personale sanitario, migliorando l’efficienza operativa e mantenendo l’elemento umano nella cura dei pazienti. Tuttavia, l’adozione di tali tecnologie solleva questioni etiche e pratiche riguardo all’interazione tra pazienti e macchine, richiedendo un’attenta integrazione per garantire che la qualità dell’assistenza e l’interazione umana non vengano compromesse.
Sebbene i robot possano eseguire compiti specifici con precisione, la mancanza di empatia e di capacità di giudizio umano rappresenta una sfida significativa. La fiducia dei pazienti nell’affidarsi a robot per procedure mediche dipende dalla capacità di queste macchine di operare in modo sicuro ed efficace, oltre che dalla loro capacità di comunicare in modo rassicurante.
In sintesi, la robotizzazione nella sanità offre soluzioni promettenti per affrontare le sfide attuali, ma richiede un’attenta integrazione per garantire che la qualità dell’assistenza e l’interazione umana non vengano compromesse !!!!