GLI AYURVEDICI LO CHIAMANO IL GANDOOSHA
Si tratta semplicemente di sciacquarsi la bocca con dell’olio al mattino a stomaco vuoto e con questa piccola prassi liberarsi di una parte dei batteri che causano non soltanto l’alito cattivo e la carie ma anche molte altre malattie di tutto il corpo. Questa tecnica, si crede, sia effIcace nel detossificare l’intero organismo.
Le ragioni e i meccanismi di funzionamento hanno trovato qui e lá fondamento scientifico, molte malattie come il diabete o alcune disfunzioni cardiache sono state linkate ai batteri residenti nel cavo orale per fare un esempio.
Ma la pratica dell’oil pulling è stata presa sul serio finora soltanto da alcuni dentisti olistici e medici alternativi e per lo più ignorata dalla medicina ufficiale, quella che continua a suggerirti di sottoporti ad una pulizia dentale (a pagamento) ogni sei mesi e che i dentifrici al fluoro siano la maniera migliore per tenere a bada carie e batteri della bocca.
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C’E’ uno studio fatto dall’universita di Virudhunagar, India che riporta dei dati significativi. Raccontato molto brevemente lo studio rileva che dopo 40 giorni di pratica usando olio di sesamo, la carica batterica era ridotta di una misura tra il 10 e il 33,4%, risultato uguale a quello del più potente disinfettante orale chimico usato in medicina, la clorexidina.
Un altra fonte interessante è lo studio condotto dal giornale indiano Andhra Jyoti che ha chiesto ai suoi lettori che praticavano il Gandoosha di riportare i risultati, ben 1.041 persone hanno partecipato ed hanno scritto le loro esperienze.
927 di loro (89%) riportava la guarigione da una o più malattie, da disturbi comuni come il raffreddore, le allergie o il mal di testa (758) a problemi più specifici come le malattie dei polmoni (191), della pelle (171), dell’apparato digerente (155), stitichezza (110), artrite (91), dell’apparato cardio-circolatorio (74), diabete (56), emorroidi (21).
Dati a parte, insieme a tutte le distorsioni che possono venirne, complici l’effetto placebo, la voglia di partecipare e di dimostrare che una tecnica funziona e il cospirazionismo verso la lobby medico-farmaceutica, non resterebbe che provarlo. D’altronde non c’è da acquistare nessun aggeggio costoso e nessun prodotto che non abbiamo già nella dispensa.
Le star al momento giurano che il migliore olio da usare sia quello di cocco e le star, si sa, le hanno provate tutte per cui c’è da fidarsi. La medicina ayurvedica usa olio di semi di sesamo, che come l’olio di cocco ha anche proprieta antibatteriche di suo
Da una parte il film oleoso che depositandosi sul dente impedirebbe ai batteri di stabilirvisi comodamente (placca), dall’altra, l’aumentata produzione di saliva (dopo qualche minuto la bocca si riempie!) farebbe si che le tossine spurgate con questa vengano intrappolate nell’olio e cosi eliminate. Allora anche dell’ottimo olio extra vergine di oliva potrebbe fare al caso nostro.
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Io per provarla ho usato dell’olio extravergine di oliva nel quale io stesso avevo infuso delle piante di iperico in fiore. La routine non è poi cosi complicata, basta un cucchiaino di olio e un po’ di pazienza. Rigirarlo tra la bocca e i denti non deve essere un lavoro forte da farti venire i crampi alle mascelle, ma è importante che duri circa 15-minuti.
Al momento di sputare l’olio, ricordate di non farlo nel lavandino che si otturerebbe, il wc o il bidone della spazzatura sono una scelta migliore. Dopo aver “oil-pullato” ci si risciacqua la bocca con acqua, aiutandosi magari con lo spazzolino, anche senza dentifricio, soprattutto se si deve fare ancora colazione (l’oil pulling va praticato a stomaco vuoto).
I risultati? Io voto per il si, per me è una buona pratica, se qualcuno di voi è interessato a provarla potrebbe aiutare a farci un opinione offrendo la propria esperienza!
PROVEREMO! FATECI SAPERE SE PROVERETE ANCHE VOI…
http://culture.you-ng.it/2015/03/06/oil-pulling-una-tecnica-antica-per-la-salute-orale-e-non-solo/
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