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Omocisteina: L'esame Che I Medici Non Prescrivono Mai. Indovinate Perche?
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Omocisteina: l’esame che i medici non prescrivono mai. Indovinate perche?

Tutti conoscono il colesterolo ma quanti di voi hanno mai fatto negli esami di routine il conteggio dell’omocisteina?

IPEROMOCISTEINEMIA:

FATTORE DI RISCHIO E PATOLOGIE CORRELATE:

OMOCISTEINA E EMICRANIA- OMOCISTEINA E IPERTENSIONE- OMOCISTEINA E CANCRO -OMOCISTEINA E DEPRESSIONE- OMOCISTEINA E MORBO DI CROHN- OMOCISTEINA E CELIACHIA- OMOCISTEINA E IPOTIROIDISMO- OMOCISTEINA E MALATTIE REUMATICHE AUTOIMMUNI- OMOCISTEINA E PSORIASI- OMOCISTEINA E DISTURBI ALL’APPARATO UDITIVO- OMOCISTEINA E OCCLUSIONE VENOSA RETINICA- OMOCISTEINA E DISFUNZIONE ERETTILE- OMOCISTEINA E INSUFFICIENZA RENALE- OMOCISTEINA E DIABETE- OMOCISTEINA E FRATTURE OSSEE- OMOCISTEINA E MENOPAUSA- OMOCISTEINA E GRAVIDANZA- OMOCISTEINA E EPILESSIA- MORBO DI PARKINSON – OMOCISTEINA E MALATTIE NEURODEGENERATIVE- OMOCISTEINA E MALATTIE VASCOLARI: Ictus cerebrale

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Esame raccomandato solo in stato di gravidanza, per chi soffre giร  di problemi vascolari e cardiaci, osteoporosi e sindrome metabolica.?

Farlo prima come segnale d’allarme costerebbe troppo? Forse preverrebbe troppe patologie?

Come mai non dobbiamo sapere nei comuni check up il valore di omocisteina? Cosa cโ€™รจ sotto? Semplice “dimenticanza” o forse si coprono alcuni sporchi interessi di parte?.. un esame che costa solo circa 12 euro??

E allora come mai non devi saperlo?

Il valore dell’omocisteina รจ un vero campanello d’allarme che potrebbe metterci in guardia per tantissime patologie, e tanti sono inoltre i fattori che concorrono ad aumentarla.

MI CHIEDO CI VOGLIONO MALATI? O VOGLIONO MANTENERSI RICCHI?

Mi chiedo con un esempio semplice.. se fare una profilassi di Omeprazolo o Lansoprazolo per via del reflusso per anni puรฒ diminuire la vitamina B12 che quindi va ad aumentare l’omocisteina che a sua volta puรฒ essere concausa di patologie invalidanti.

PERCHรˆ NON VIENE PRESCRITTA COME ROUTINE DI CONTROLLO?

Forse una prevenzione cosรฌ facile porterebbe ad un tracollo economico sul campo medicine e visite?

Impariamo a conoscere questo esame, e capire che รจ un vero SALVA VITA e parametro importante.

Lโ€™omocisteina non fa solo male al cuore, e se leggiamo gli ultimissimi articoli di PubMed, la enciclopedia scientifica piรน aggiornata, rimarremo a bocca aperta, perplessi perchรฉ un semplice esame non venga prescritto..

Una delle cause maggiori di invaliditร  e di morte in Italia รจ dovuto a TROMBOSI ARTERIOSA E VENOSA PIร™ DI 400.000 CASI, diagnosticabili per tempo con L’OMOCISTEINA, per non parlare della “semplice” depressione…

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COSA รˆ L’OMOCISTEINA

L’omocisteina รจ un aminoacido non proteico prodotto dal metabolismo della metionina un aminoacido solforato essenziale che viene introdotto nel nostro organismo con la dieta, piรน dannosa dello stesso colesterolo ed รจ dal 1995 che lo sanno tutti gli scienziati.

Per la sua trasformazione entrano in gioco tantissimi componenti, risultando sostanze essenziali per la riduzione dei livelli plasmatici di questo amminoacido:

Diverse vitamine del gruppo B, quali l’acido folico (vitamina B9), la cianocobalamina (vitamina B12), la piridossina (vitamina B6), la riboflavina (Vitamina B2), la betaina e lo zinco.

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Lโ€™OMS (Organizzazione Mondiale della Sanitร ) considera fino a 13 micromoli per litro (μmol/L) un valore ematico normale, pertanto si parla di omocisteina alta quando si misurano nel sangue concentrazioni superiori a 13 μmol/L negli uomini adulti, superiori a 10,1 μmol/L per le donne e superiori a 11,3 μmol/L nei ragazzi di etร  inferiore ai 14 anni.

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Alcuni danni causati da un aumento di omocisteina, iperomocisteinemia

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1 – fertilitร  (ma guarda te..)

2 – cancro (ma guarda te..)

3 – alzheimer (ma guarda te..) / neurovegetative / link3

4 – spina bifida

5 – ictus / trombosi

6 – malattie vascolari

7 – malattie cardiache

8 – depressione / link2 depressione

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Alcune cause che concorrono all’aumento di omocisteina

1 – sedentarietร  e lo stile di vita

2 – caffeina / link2 caffeina

3 – polveri sottili e l’inquinamento link2 polveri sottili

4 – farmaci link2 link 3 link4

5 – carenza vitamine B2,B6,B12, ed acido folico

6 – vitamina D link2 vitamina D

7 – difetto genetico

8 – Ipotiroidismo

9 – psoriasi,

10 – lupus eritematoso sistemico,

11 – artrite reumatoide,

12 – sindrome metabolica

13 – sclerosi multipla

14 – SLA

15 – alcolismo

16 – tabagismo

IPEROMOCISTEINEMIA:

FATTORE DI RISCHIO E PATOLOGIE CORRELATE

L’omocisteina in eccesso provoca un danno vascolare coinvolgendo sia la struttura della parte vascolare che il sistema di coagulazione del sangue.

Danno alla parete vascolare

Il deposito di omocisteina sulla parete vasale รจ istolesivo attraverso diverse modalitร .

I vasi arteriosi sono fondamentalmente costituiti da due parti funzionali: le cellule muscolari lisce e l’endotelio. Le cellule muscolari lisce possono contrarsi a seguito di un impulso nervoso, o tramite influenze dirette di varie sostanze o indirettamente attraverso un meccanismo di reattivitร  vasale endotelio-dipendente.

In quest’ultimo caso l’endotelio rilascia alcune sostanze vasoattive. Tra i vasodilatatori, l’ossido nitrico (NO) รจ il piรน importante e viene prodotto dall’endotelio attraverso il metabolismo dell’arginina grazie ad una NO-sintetasi (NOS). Nonostante i dati siano ancora limitati, รจ stato dimostrato che l’omocisteina influenza la funzione vascolare mediante unโ€™azione indiretta sul tono vascolare, che induce una maggiore costrizione mediata dal legame dell’omocisteina ridotta con l’ossido nitrico e relativa formazione di ossido nitroso.

Livelli di omocisteina cronicamente elevati provocano una deplezione dell’ossido nitrico e una produzione di ossido nitroso che resta in circolo solo per 14 minuti. La conseguenza รจ che il soggetto รจ in continuo vasospasmo.

Mediante un’influenza diretta si ha invece la formazione della placca aterosclerotica e la proliferazione delle cellule muscolari lisce con conseguente danno endoteliale e ridotta elasticitร  del vaso.

Questo perchรฉ l’omocisteina in eccesso forma il complesso omocisteina-tiolattone che reagendo con le LDL (lipoproteine a bassa densitร ) forma un complesso insolubile LDL-Tiolattone che viene fagocitato dai macrofagi che, incapaci di scinderlo, si trasformano in cellule schiumose costituendo il “core” dell’ateroma.

L’omocisteina in eccesso puรฒ anche comportarsi da radicale libero dell’ossigeno provocando: disfunzione endoteliale e poi necrosi delle cellule endoteliali con loro distacco dalla parete vasale; proliferazione delle cellule muscolari lisce con successiva fibrosi e fibrocalcificazione della parte vasale, ossidazione dei lipidi di membrana con perdita della funzionalitร  di queste strutture; ossidazione delle LDL che diventano fortemente aterogene.

Azione sulle piastrine: l’omocisteina in eccesso aumenta l’adesivitร  e l’aggregazione piastrinica.

Azione sui fattori della coagulazione: l’omocisteina in eccesso influenza i fattori che regolano la coagulazione del sangue.

รˆ per questi motivi che da alcuni anni l’iperomocisteinemia, รจ considerata un importante fattore di rischio per lo sviluppo di alcune patologie molto gravi.

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OMOCISTEINA E MALATTIE VASCOLARI

Studi clinici ed epidemiologici hanno dimostrato una relazione tra elevati livelli plasmatici di omocisteina e malattie vascolari.

Patologie cardiovascolari: lโ€™iperomocisteinemia รจ da molti ritenuta un fattore di rischio per lโ€™aterosclerosi coronarica e lโ€™infarto miocardico (Wald, 2006). Una popolazione di pazienti in cui il rischio cardiovascolare รจ elevato, e ulteriormente aggravato da elevati valori di Omocisteina รจ quella dei soggetti che sono stati sottoposti a trapianto cardiaco; sembra infatti che l’iperomocisteinemia che si sviluppa in seguito al trapianto possa favorire l’aterosclerosi del graft, una tra le principali limitazioni della sopravvivenza a lungo termine di questi pazienti (Ambrosi, 1994).

Patologie cerebrovascolari: lโ€™iperomocisteinemia รจ responsabile di un danno a carico delle piccole arterie cerebrali. Uno studio recente (Martilelli, 2003) ha evidenziato che i pazienti con iperomocisteinemia presentano un rischio 4 volte superiore alla norma di andare incontro a episodi di trombosi dei seni venosi cerebrali.

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Ictus cerebrale: numerosi studi hanno dimostrato una relazione significativa tra la concentrazione nel sangue di questo aminoacido ed eventi ischemici cerebrali (Wald, 2006).

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L’omocisteina, infatti, provoca l’ateromatosi cerebrale, responsabile poi degli eventi ischemici con meccanismi che non sono ben noti, sicuramente incrementando la produzione di radicali liberi, le lesioni della parete interna dei vasi e lโ€™ispessimento della parete muscolare.

In uno studio piรน recente (Lu Hao, 2013) un gruppo di ricercatori ha voluto indagare se elevati livelli di omocisteina e iperlipidemia nel sangue, in associazione, potessero avere un effetto sinergico e aumentare il rischio di ictus. Il risultato delle loro analisi retrospettive durate 5 anni (2007-2012), hanno confermato lโ€™ipotesi: chi aveva elevati livelli di omocisteina e di lipidi (colesterolo e trigliceridi) nel sangue, a paritร  di altri fattori di rischio, aveva un quaranta per cento in piรน di probabilitร  di andare incontro a ictus rispetto al gruppo di controllo con valori normali. La compresenza di iperomocisteinemia e iperlipidemia ha dunque un effetto sinergico negativo.

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Patologie vascolari periferiche quali le trombosi arteriose e venose in particolare la trombosi venosa profonda, una malattia che colpisce generalmente gli arti inferiori con il conseguente rischio che il coagulo migri fino ai polmoni causando l’embolia polmonare (Den Heijer, 1996).

Malattia cerebrale dei piccoli vasi (CSVD): in uno studio recente (Kloppenborg, 2014) รจ stato dimostrato che lโ€™omocisteina (che promuove la disfunzione endoteliale attraverso vari processi) svolge un ruolo nello sviluppo della malattia generalizzata dei piccoli vasi, coinvolgendo sia il cervello sia il rene.

Gli stessi autori commentano che la funzione della molecola potrebbe essere regolata con un trattamento vitaminico e potrebbe pertanto costituire un potenziale target per la terapia. Inoltre La significativa associazione di un elevato livello di tHcy (omocisteina totale) con la progressione di CSVD sembra essere piรน forte in pazienti con una storia di malattia cerebrovascolare, indicando che questi pazienti sono piรน vulnerabili agli effetti dellโ€™omocisteina alla progressione della CSVDโ€. Viene pertanto rinnovato lโ€™interesse verso lโ€™omocisteina come fattore di rischio potenzialmente modificabile.

Aneurisma dellโ€™aorta addominale (AAA): un recente studio (Takagi, 2014) di metanalisi (totale casi studiati: 1643 casi di AAA e 5460 casi senza AAA) ha dimostrato lโ€™associazione tra i livelli di omocisteina e lโ€™aneurisma dellโ€™aorta addominale. Una serie di analisi ha dimostrato un significativo aumento dei livelli di omocisteina totale nel gruppo con AAA rispetto al gruppo di controllo e un altro gruppo di analisi ha dimostrato un aumento statisticamente significativo dell’incidenza in AAA per i soggetti con iperomocisteinemia.

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OMOCISTEINA E IPERTENSIONE

L’omocisteina elevata, fattore di rischio cardiovascolare puรฒ agire, come detto sopra, come fattore di rischio sia diretto (favorendo l’arteriosclerosi) che indiretto cioรจ favorendo le complicanze dell’arteriosclerosi, una delle quali รจ proprio l’ipertensione arteriosa.

Alcuni studi suggeriscono che i valori dell’ omocisteina possono giocare un ruolo nello sviluppo dell’ipertensione, e come tale puรฒ fornire un potenziale meccanismo di collegamento con omocisteina e malattie vascolari. L’evidenza sperimentale ha dimostrato che elevati livelli di omocisteina hanno effetti negativi sul vasodilatatore NO, sulla proliferazione delle cellule muscolari lisce, alterano la funzione endoteliale, l’elasticitร  della parete vascolare e la funzione renale. Dato che fattori fisiologici quali la resistenza periferica, la rigiditร  arteriosa e la funzione renale sono fattori determinanti la pressione sanguigna, sarebbe ragionevole prevedere unโ€™associazione tra omocisteina e pressione sanguigna (Wilson, 2010).

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OMOCISTEINA E MALATTIE NEURODEGENERATIVE

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Demenza e malattia di Alzheimer

Giร  nel 1998 รจ stato ipotizzato che ci fosse una relazione tra omocisteina e demenza: in pazienti con diagnosi istologica di morbo di Alzheimer, vennero riscontrati livelli di omocisteina totale effettivamente piรน alti della norma. Anche le evidenze radiologiche di lesioni della materia bianca, di infarto cerebrale silente e di atrofia della corteccia cerebrale e dell’ippocampo erano positivamente associate a elevate concentrazioni di omocisteina nonchรฉ a danni cognitivi.

Da uno studio (Seshadri, 2002) รจ emerso inoltre che l’iperomocisteinemia รจ un fattore di rischio indiscusso per lo sviluppo della demenza e della malattia di Alzheimer.

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Riconfermato da letteratura scientifica recente, 28 maggio 2015 che riconferma nuovamente che un aumento di livelli di omocisteina concorrono Inoltre รจ stato riscontrato che l’iperomocisteinemia รจ particolarmente frequente nei soggetti anziani, spesso sottoposti a terapie in grado di interferire col metabolismo degli aminoacidi solforati, o affetti da condizioni patologiche o in situazioni socio ambientali, responsabili di una cattiva alimentazione, spesso alla base di quei deficit vitaminici che rappresentano una causa molto frequente d’incremento dei livelli plasmatici dellโ€™omocisteina.

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Dati clinici ed epidemiologici attestano come nel paziente anziano con deficit cognitivo iniziale MCI (Mild Cognitive Impairment) sia frequentemente presente iperomocisteinemia associata a microangiopatia cerebrale.

Il paziente anziano cerebropatico con deficit cognitivo (turbe della memoria, della vigilanza, dislessia) puรฒ presentare stati carenziali delle vitamine del gruppo B responsabili della degenerazione delle cellule nervose.

Gli studi dimostrano, infatti, che la supplementazione di vitamine del gruppo B (soprattutto B6, B12 e B9) riduce la neurodegenerazione.

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Morbo di Parkinson

Livelli plasmatici di omocisteina moderati (due volte superiori alla norma) sono stati riscontrati in pazienti affetti da morbo di Parkinson in trattamento con levodopa.

Lโ€™iperomocisteinemia รจ dovuta probabilmente a una maggiore produzione di S adenosilomocisteina durante il metabolismo della levodopa. Quanto essa rappresenti in questi pazienti un fattore di rischio vascolare o determini un declino cognitivo non รจ del tutto chiaro, anche se in uno studio clinico (Rogers, 2003) รจ stata riscontrata una significativa relazione tra iperomocisteinemia e malattie vascolari in pazienti in trattamento con levodopa.

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OMOCISTEINA E EPILESSIA

In pazienti epilettici in trattamento farmacologico con farmaci anticonvulsivanti, sono stati dimostrati bassi livelli plasmatici di acido folico ed elevati livelli di omocisteina. Non รจ ancora del tutto chiaro, perรฒ, quanto lโ€™iperomocisteinemia in questi pazienti rappresenti un fattore di rischio per patologie vascolari oppure determini un abbassamento della soglia della scarica convulsiva (Paknahad, 2012).

In unโ€™altra recente review (Belcastro, 2012) si conclude che, per i pazienti che assumono farmaci antiepilettici, la supplementazione di 400 mcg di acido folico, vitamine B2, B6 e B12 a bassi dosaggi per il trattamento della deficienza di folati e per la riduzione dei livelli sierici di omocisteina รจ assolutamente consigliata.

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OMOCISTEINA E GRAVIDANZA

L’omocisteina sembrerebbe giocare un ruolo molto importante anche in alcune patologie della gravidanza; elevati livelli di questo aminoacido sono stati osservati infatti nelle donne affette da preeclampsia, distacco prematuro di placenta e aborti spontanei; inoltre, nelle madri dei nati in sottopeso e nel 20% di quelle dei nati con difetti del tubo neurale, tra cui la piรน comune anomalia รจ la spina bifida, si รจ osservato un elevato livello di Omocisteina.

Per questa tematica si consiglia di leggere la pagina patologie della gravidanza

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OMOCISTEINA E MENOPAUSA

Gli ormoni sessuali influenzano le concentrazioni di omocisteina. Gli uomini hanno livelli di omocisteina piรน elevati rispetto alle donne della stessa etร . Tali livelli perรฒ si alzano nelle donne in menopausa. Ciรฒ sottopone le donne in postmenopausa a un maggior rischio di incorrere in un evento cardiovascolare. La terapia ormonole e lโ€™assunzione di acido folico possono ridurre lโ€™omocisteina plasmatica del 10-15% (De Leo, 2004).

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OMOCISTEINA E FRATTURE OSSEE

L’iperomocisteinemia รจ stata anche chiamata in causa nei casi di fratture ossee da osteoporosi: in uno studio (Van Meurs, 2004) infatti, รจ stata valutata l’associazione fra i livelli plasmatici di omocisteina e il rischio di frattura osteoporotica. Lo studio ha concluso che: 1) elevati livelli di omocisteina plasmatica costituiscono un forte e indipendente fattore di rischio per fratture osteoporotiche sia negli uomini sia nelle donne di etร  avanzata e che 2) l’associazione fra l’iperomocisteinemia e il rischio di frattura รจ apparsa essere indipendente dalla densitร  minerale ossea e da altri potenziali fattori di rischio di frattura.

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OMOCISTEINA E DIABETE

I dati epidemiologici sino a oggi disponibili sembrano indicare che la malattia diabetica, sia di tipo 1 sia di tipo 2, di per se, non influenza i livelli plasmatici di omocisteina. La presenza di nefropatiainvece, a causa della ridotta escrezione dell’aminoacido e/o del suo catabolismo, si accompagna quasi sempre a iperomocisteinemia e questo potrebbe spiegare, almeno in parte, l’elevato rischio cardiovascolare dei diabetici nefropatici. Non chiari sono ancora i rapporti tra retinopatia e neuropatia diabetica e omocisteina, mentre sembra che la macroangiopatia sia associata ad aumentati livelli di omocisteina totale e che l’iperomocisteinemia possa conferire un rischio di malattia trombotica vascolare e di mortalitร  maggiore nella popolazione diabetica rispetto a quella non diabetica. (Russo, 2003) In uno studio recente (Sudchada, 2012) รจ stato dimostrato che la suppementazione di acido folico nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, rispetto al placebo, puรฒ ridurre i livelli totali di omocisteinemia e si associa a un trend che depone per un miglioramento del controllo glicemico.

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OMOCISTEINA E INSUFFICIENZA RENALE

Lโ€™insufficienza renale cronica (IRC) si associa molto frequentemente a un aumento dei livelli plasmatici di omocisteina (Hcy), che puรฒ essere considerata una nuova tossina uremica. I pazienti uremici hanno un tasso di mortalitร  per malattie cardiovascolari che รจ di circa 30 volte piรน elevato rispetto alla popolazione generale (il rischio varia secondo la fascia di etร  considerata). Questa condizione non puรฒ essere interamente spiegata dai comuni fattori di rischio tradizionali (ipercolesterolemia, ipertensione, fumo, diabete, etc.) o da quelli tipici dellโ€™uremia (iperparatiroidismo, anemia, ipoalbuminemia etc.).

Da qui lโ€™interesse della comunitร  scientifica per altri fattori di rischio, come lโ€™iperomocisteinemia. Lโ€™iperomocisteinemia รจ anche il fattore di rischio cardiovascolare a piรน elevata prevalenza: si riscontra nel 90-95% dei casi di IRC. I valori di Hcy aumentano quando la funzione renale declina e progredisce verso lโ€™uremia. Nellโ€™IRC lโ€™iperomocisteinemia comincia ad apparire quando il filtrato glomerulare scende sotto i 70 mL/min.

Ma quali sono le cause di iperomocisteinemia nellโ€™insufficienza renale? Teoricamente, le cause di un aumento di omocisteina potrebbero essere ricondotte a: 1) aumentata produzione; 2) ridotto metabolismo; 3) ridotta escrezione. Lโ€™ipotesi piรน plausibile, a questo punto degli studi, รจ una riduzione della rimozione di omocisteina da parte del rene o di altri organi. (Satta, 2006)

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OMOCISTEINA E DISFUNZIONE ERETTILE

Il legame รจ importante ed evidente poichรฉ lโ€™iperomocisteinemia รจ correlato a un danno vascolare che a sua volta puรฒ essere alla base di un disturbo dellโ€™erezione. Il deficit erettile non deve essere considerata coma una โ€œmalattiaโ€ a se stante perchรฉ puรฒ essere la spia di un problema vascolare. Ovvero puรฒ essere la prima manifestazione clinica che piรน tardi si manifesterร  con eventi ischemici cardiaci o cerebrovascolari. La disfunzione endoteliale da iperomocisteinemia ha come effetto una ridotta secrezione endoteliale di nitrossido (NO), il principale mediatore della vasodilatazione.Lโ€™erezione richiede una vasodilatazione NO-mediata; lโ€™iperomocisteinemia, inibendo la sintesi endoteliale del NO, puรฒ essere il fattore causale di una disfunzione erettile da ipoafflusso, la quale potrร  regredire a seguito della normalizzazione dellโ€™omocisteina plasmatica. Uno studio suggerisce inoltre che lโ€™iperomocisteinemia potrebbe concorrere alla genesi di eventi trombotici, come il priapismo a basso flusso o la flebo trombosi superficiale del pene. Da alcuni anni e stata sottolineato che lโ€™urologo puรฒ essere la prima figura medica a osservare segni e sintomi che portino a sospettare e diagnosticare unโ€™arteriopatia polidistrettuale, la quale, adeguatamente indagata, potrebbe svelare una coronaropatia latente. Similmente, puรฒ accadere che lโ€™urologo sia il primo medico a diagnosticare unโ€™iperomocisteinemia, indagando la patogenesi di una disfunzione erettile o di eventi trombotici penieni. (Chierigo, 2011) Fonte

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OMOCISTEINA E OCCLUSIONE VENOSA RETINICA

Lโ€™occlusione della circolazione venosa della retina (RVO) รจ un disturbo frequentemente riscontrato dai retinologi e tale patologia รจ seconda soltanto alla retinopatia diabetica come causa di perdita visiva secondaria a malattie vascolari della retina. Lโ€™occlusione delle vene retiniche รจ un evento relativamente frequente che puรฒ produrre danni anatomici e funzionali disparati: si va da forme lievi, che coinvolgono vasi di piccolo calibro, che possono produrre alterazioni funzionali minime, fino alle forme drammatiche di occlusione venosa centrale ischemica, che possono compromettere definitivamente la funzione visiva e dare origine a complicanze devastanti quale il glaucoma neovascolare. I fattori di rischio che predispongono a RVO sono molteplici e in genere sono gli stessi che si riscontrano in alterazioni vascolari che coinvolgono altri distretti corporei come nel caso di ictus o coronaropatie. Tra questi ci sono quelli che riguardano lo stato trombofilico e quindi anche lโ€™iperomocisteinemia. Numerosi studi hanno ormai dimostrato che vi รจ unโ€™associazione statisticamente significativa tra la presenza di iperomocisteinemia e lโ€™occlusione della vena centrale della retina, lโ€™occlusione dellโ€™arteria centrale della retina e la neuropatia ottica ischemica anteriore non artritica. Non sono state fino a oggi descritte lesioni oculari precoci nei pazienti con iperomocisteinemia. Unโ€™alterazione del microcircolo del nervo ottico si verifica in maniera piรน evidente nella neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica, patologia nella quale, recentemente, รจ stato trovato un aumento significativo dei livelli di omocisteina nel plasma. Allo stesso modo le alterazioni del fondo oculare consistenti in variazioni del calibro e del decorso dei vasi sarebbero dovute a un danno parietale dei vasi conseguente allโ€™azione dellโ€™omocisteina. Nel paziente con iperomocisteinemia รจ indispensabile un attento follow-up oculare non solo allo scopo di individuare tempestivamente occlusioni dei vasi retinici arteriosi e venosi ma anche di diagnosticare e trattare precocemente alterazioni del campo visivo e del fondo oculare al fine di impedire o comunque di ritardare la progressione delle lesioni. Fonte

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OMOCISTEINA E EMICRANIA

Lโ€™associazione tra emicrania e iperomocisteinemia riguarda, in particolare, lโ€™emicrania con aura; studi su popolazioni caucasiche hanno ipotizzato che la mutazione a carico del gene C677T del MTHFR possa influenzare la suscettibilitร  di un soggetto allโ€™emicrania con aura.

La disfunzione della parete dei vasi (endotelio), correlata a valori elevati di omocisteina, potrebbe essere la base del meccanismo di attivazione e dโ€™insorgenza dellโ€™emicrania per il danno diretto causato dallโ€™omocisteina sullโ€™endotelio e sullo stato ossidativo vascolare. Sembra, infatti, che lโ€™omocisteina aggravi lo stress ossidativo.

Alcuni dati sperimentali suggeriscono che la disfunzione endoteliale correlata allโ€™iperomocisteina possa essere coinvolta nellโ€™inizio e nel mantenimento del dolore emicranico durante lโ€™attacco.

Infatti, รจ stato osservato che la frazione di neuroni trigeminali che rispondono al dolore aumenta in relazione allโ€™applicazione di acido L-omocisteico, una sostanza che mima lโ€™azione dellโ€™omocisteina. Si sospetta anche una comorbiditร  emicrania/ischemia cerebrale, poichรฉ si suppone che lโ€™omocisteina possa giocare un ruolo importante nella disfunzione della circolazione cerebrale che, durante la spread ing oligoemia corticale, possa essere responsabile dellโ€™infarto cerebrale.

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OMOCISTEINA E DISTURBI ALL’APPARATO UDITIVO

Lโ€™ipoacusia improvvisa, le vertigini e gli acufeni sono spesso riconducibili a lesioni intervenute in uno dei compartimenti di competenza anatomica del microcircolo cocleo vestibolare, con danno selettivo o totale delle aree recettoriali. La sorditร  improvvisa puรฒ essere causata da disordini vascolari che favoriscono lโ€™alterazione della perfusione cocleare. Numerosi fattori di rischio pro trombotici sono stati considerati nella patogenesi del danno vascolare, ed รจ stato recentemente suggerito il possibile ruolo delle alterazioni genetiche. Tra questi, i polimorfismi del gene MTHFR che portano a un aumento dellโ€™omocisteina, possono essere coinvolti nella patogenesi della sorditร  improvvisa. (Capaccio, 2005).

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OMOCISTEINA E PSORIASI

รˆ noto che vari farmaci impiegati nel trattamento sistemico della psoriasi possono influenzarne la prognosi a causa di vari effetti collaterali, alcuni dei quali di natura cardiovascolare. Tra questi รจ dimostrato che lโ€™uso di metotrexate aumenta i valori di omocisteina plasmatica.

Lโ€™iperomocistinemia, fattore indipendente di rischio cardiovascolare, sembra avere un ruolo nella relazione tra psoriasi e malattie cardiovascolari. รˆ noto che valori abnormi di omocisteina plasmatica promuovono lo stress ossidativo e la conseguente disfunzione endoteliale, oltre a contribuire a uno stato pro trombotico attraverso lโ€™aumento del fibrinogeno plasmatico. Uno studio condotto su pazienti psoriasici ha dimostrato non solo livelli maggiori di omocisteina in circolo rispetto ai controlli, ma ha anche osservato che lโ€™iperomocistinemia correla direttamente con la severitร  della psoriasi. Lo stesso studio ha anche evidenziato una correlazione inversa tra valori di omocisteina plasmatica e livelli di acido folico. Gli autori hanno di conseguenza teorizzato che lโ€™iperomocistinemia in pazienti psoriasici sia determinata da una carenza di acido folico, probabilmente determinata da un eccessivo consumo nellโ€™aumentato turnover cutaneo. Infine, la malattia psoriasica sembra essere caratterizzata da unโ€™iperattivitร  piastrinica, la quale favorirebbe, insieme allโ€™iperomocistinemia, uno stato pro-trombotico. Questโ€™ultimo sembrerebbe attenuarsi con la remissione clinica della psoriasi. (Vestita, 2010)

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OMOCISTEINA E MALATTIE REUMATICHE AUTOIMMUNI

Elevati livelli sierici di omocisteina possono essere considerati fattore di rischio per le malattie cardiovascolari nei pazienti con artrite reumatoide (AR), cosรฌ come nei pazienti con lupus eritematoso sistemico (LES). Lโ€™omocisteina puรฒ indurre un danno endoteliale ed รจ dimostrata unโ€™associazione tra aumentati livelli di omocisteina e aumentato rischio di cardiopatia ischemica, ictus cerebrale e aterosclerosi carotidea. Lโ€™omocisteina ha unโ€™azione tossica diretta sulle cellule endoteliali, aumenta lโ€™ossidazione delle LDL e ha un effetto protrombotico. Aumentati livelli di omocisteina, sono stati dimostrati nei pazienti con AR. Il metotrexate โ€“ uno dei farmaci piรน utilizzati e piรน efficaci nel trattamento dei pazienti con AR โ€“ riduce i livelli plasmatici ed eritrocitari di folati, con conseguente aumento dei livelli di omocisteina per la riduzione dellโ€™attivitร  della metilen-tetraidrofolato reduttasi. A questo riguardo, durante il trattamento con metotrexate si consiglia sempre lโ€™integrazione con acido folico, dal momento che tale pratica previene la tossicitร  da metotrexate e lโ€™iperomocisteinemia. Nel LES lโ€™iperomocisteinemia si associa con aumentata incidenza di trombosi arteriose. (Limonta M.)

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OMOCISTEINA E IPOTIROIDISMO

Se non curati, i disordini della tiroide possono avere conseguenze importanti per il cuore: anche variazioni lievi dei livelli fisiologici degli ormoni tiroidei possono determinare un problema cardiaco.

Alcune patologie tiroidee, come la tiroidite di Hashimoto (una malattia autoimmune che provoca lโ€™infiammazione della tiroide e un conseguente ipotiroidismo), sono state associate a un aumento del rischio di ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, aterosclerosi, malattia cardiaca e ictus. Anche la fibrillazione atriale sembra avere unโ€™associazione stretta con la malattia tiroidea. Altre complicazioni possono essere effusione pericardica (raccolta di liquido nel sacco pericardico) ed elevati valori di omocisteina, fenomeno associato a un aumento del rischio cardiovascolare.

Fonte

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OMOCISTEINA E CELIACHIA

La celiachia รจ una grave e frequente malattia causata dall’intolleranza al Glutine. La malattia รจ “dovuta” alla reazione immunitaria nell’intestino contro queste proteine con conseguente distruzione delle cellule intestinali e malassorbimento. A causa del malassorbimento, nei celiaci vi รจ frequentemente una carenza di: ferro, zinco, vitamine del gruppo B, vitamina K e altre sostanze. Un recente studio (Hadithi, 2009) ha confermato il frequente e reale deficit di acido folico e di vitamina B12 e l’aumento dellโ€™omocisteina nella celiachia anche misconosciuta. Esso mostra anche che l’integrazionecon acido folico e vitamina B12 porta effettivamente alla “normalizzazione” delle concentrazioni nel sangue di questi micronutrienti nei celiaci. La celiachia costituisce un chiaro caso in cui la normale alimentazione non รจ in grado di assicurare normali apporti di micronutrienti, vitamine, ferro, oligoelementi etc. e in cui l’integrazione acquisisce una grande importanza clinica e terapeutica.

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OMOCISTEINA E MORBO DI CROHN

La malattia di Crohn รจ un’infiammazione cronica che puรฒ colpire teoricamente tutto il canale alimentare, dalla bocca all’ano, ma che si localizza prevalentemente nell’ultima parte dell’intestino tenue chiamato ileo (ileite) o nel colon (colite) oppure in entrambi (ileo-colite). Nei tratti intestinali colpiti si hanno infiammazione, gonfiore e ulcerazioni che interessano a tutto spessore la parete intestinale. A causa del malassorbimento non รจ raro che i pazienti possano andare in contro a deficit vitaminico; in particolare un deficit di vitamine del gruppo B puรฒ portare a un aumento dei livelli di omocisteina plasmatica (Spina, 2008).

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OMOCISTEINA E DEPRESSIONE

Lโ€™iperomocisteinemia puรฒ determinare unโ€™alterazione dei neurotrasmettitori con consequenziale depressione. Lโ€™aumento dell’omocisteina plasmatica, riconosciuto marker funzionale sia per il folato sia per la vitamina B12, รจ stato riscontrato nei depressi e, in uno studio norvegese di grandi dimensioni, รจ stato associato al maggiore rischio di depressione, ma non di ansia. Nella depressione si puรฒ affermare la sostanziale evidenza di una diminuzione dei folati, della vitamina B12 e di un corrispettivo aumento dellโ€™omocisteina plasmatica. Inoltre, in rinforzo a quanto riportato, bisogna annotare che il polimorfismo MTHFR C677T, che altera il metabolismo dell’omocisteina, รจ dimostrato tra i pazienti depressi.

Da notare infine che i bassi livelli di folati possono determinare una scarsa risposta agli antidepressivi e che il trattamento con acido folico รจ indicato per migliorare la loro azione. (Di Lascio, 2012)

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OMOCISTEINA E CANCRO

Da uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine รจ emerso che il cancro รจ causato con maggiore probabilitร  dalla dieta e dallo stile di vita che non dal corredo genetico individuale. Quale ruolo svolge lโ€™omocisteina in questo ambito? Il cancro รจ provocato da danni al DNA e la presenza di elevati livelli di omocisteina rende il DNA piรน vulnerabile ai danni e non facilmente riparabile una volta danneggiato. Allโ€™estremo opposto si รจ riscontrato che la concentrazione di omocisteina รจ un ottimo indicatore dellโ€™efficacia o meno delle terapie antitumorali. Lโ€™omocisteina aumenta quando il tumore cresce e diminuisce quando regredisce. Tra le forme di cancro piรน associate allโ€™alta concentrazione di omocisteina vi sono il cancro al seno, al colon e la leucemia.Riducendo il livello di omocisteina si puรฒ ridurre di un terzo il rischio di queste malattie. (Holford, 2008)

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OMOCISTEINA E FARMACI

Di seguito elenchiamo i farmaci che possono far aumentare i valori plasmatici di omocisteina.

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FIBRATI – รˆ stato scoperto (Dierkes, 2004) che lโ€™assunzione di alcuni fibrati (classe di farmaci ipolipemizzanti) puรฒ causare iperomocisteinemia. In particolare il fenofibrato e il bezafibrato aumentano dal 20 al 40% il livello di omocisteina plasmatico. Il problema sembra essere dovuto a unโ€™alterazione del metabolismo della creatina-creatinina e in cambiamenti nel trasferimento del gruppo metile. Questo effetto non รจ stato invece riscontrato con lโ€™utilizzo di gemfibrozil (un farmaco ipolipidemizzante) e le statine. Lโ€™aumento di omocisteina a seguito di assunzione di fenofibrato puรฒ essere ridotto con lโ€™assunzione di acido folico, vitamine B6 e B12.

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METFORMINA- Il trattamento a lungo termine con metformina (farmaco per il trattamento del diabete) aumenta il rischio di carenza di vitamina B12, che porta a un incremento delle concentrazioni di omocisteina. Pertanto, poichรฉ il deficit di vitamina B12 รจ prevenibile, occorre prendere in considerazione, durante un trattamento a lungo termine con metformina, la regolare misurazione delle concentrazioni di vitamina B12 che va in caso supplementata.

Altri farmaci che possono portare a carenza di vitamina B12 e quindi a un rischio di aumento dei valori plasmatici di omocisteina sono:

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ESOMEPRAZOLO + LANSOPRAZOLO, PANTOPRAZOLO + RABEPRAZOLO per il trattamento dellโ€™ulcera duodenale e gastrica, esofagite da reflusso, sindrome di Zollinger-Ellison, malattia sintomatica da reflusso gastro-esofageo e ulcere associate a terapia prolungata con farmaci antinfiammatori non steroidei.

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ESOMEPRAZOLO + NAPROXENE per il trattamento dei segni e dei sintomi di artrosi, artrite reumatoide e spondilite anchilosante in pazienti a rischio di sviluppare ulcere da FANS.

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EVEROLIMUS per il trattamento del tumore al seno in stadio avanzato.

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GLIBENCLAMIDE + METFORMINA, LINAGLIPTIN + METFORMINA, METFORMINA + PIOGLITAZONE, METFORMINA + SITAGLIPTIN e METFORMINA per il trattamento del diabete di tipo 2.

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OCTREOTIDE per il sollievo dei sintomi associati a tumori endocrini gastroenteropancreatici funzionali.

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OMEPRAZOLO per la terapia di patologie gastriche, quali l’ulcera e la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD), oltre che per la prevenzione di possibili lesioni gastriche derivanti dall’assunzione di farmaci FANS.

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ROPINIROLO per il trattamento del morbo di Parkinson.

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Cosa devi fare se la tua omocisteina fosse troppo elevata?

Ad esempio sopra i 12 ยตmol/L?

Intanto che esiste l’omocisteina lo devi sapere, poi devi cercare di ridurla se ce l’hai alta con una corretta alimentazione ricca di acido folico (foglie verdi). Se non basta devi assumere acido folico, Vitamina B12, B2, B9, B6, zinco, vitamina D. Se non si abbassa ancora il valore di omocisteina, potrebbe dipendere da un difetto genetico o da un difetto di un enzina cistationina-β-sintetasi con omocistinuria.

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A prescindere da questo un riequilibrio del corpo a livello ayurvedico..

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LA MALATTIA COME MESSAGGIO DEL CORPO E NON UNA PUNIZIONE

CURARSI,MANTENERSI IN SALUTE SECONDO L’AYURVEDA Parte 1

LA MALATTIA SECONDO AYURVEDA: errore dellโ€™intelletto ed uso improprio dei sensi

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Fonte: www.lifeme.it

https://crepanelmuro.blogspot.it



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