L’orticaria è caratterizzata dalla comparsa sulla pelle di pomfi di colore dal rosso al bianco e di dimensioni variabili, ma quasi sempre accompagnati da prurito. E’ una delle forme di dermatite più comuni e colpisce circa il 20% della popolazione. Nel 40% si accompagna ad angioedema (gonfiori edematosi localizzati a livello delle palpebre, labbra, genitali e anche della gola). |
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L’orticaria può essere un fatto del tutto episodico. Altre volte può ripresentarsi per diversi mesi o addirittura anni. Se le manifestazioni ricorrenti durano più di 6 settimane, allora si parla di orticaria cronica. Tra le forme cronica quella “idiopatica”, cioè da causa non dimostrabile, è quella più comune. Questa forma è molto frustrante per il paziente, dato che tende a durare per anni, nessuno riesce a scoprirne le cause e le cure non portano mai ad una vera guarigione. Le terapie si limitano ad essere puramente sintomatiche e il farmaco più utilizzato è l’antistaminico. Nei casi più gravi si ricorre al cortisone o addirittura a farmaci immunodepressivi.
Terapie non convenzionali
Dopo essersi sottoposti alle indagini del caso (cutireazioni e patch test con allergeni comuni e con sostanze chimiche e metalli, ricerca delle IgE specifiche nel sangue, PRIST, proteina cationica degli eosinofili, triptasi, dosaggio del Cl inibitore- test di provocazione), aver escluso patologie immunitarie, ormonali o altre che potrebbero motivare l’orticaria e non essere giunti alla scoperta di una causa precisa, allora si può decidere se intraprendere una cura convenzionale o un percorso diagnostico e terapeutico alternativo.
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Alimentazione e Sindrome da Permeabilità Intestinale (SPI)– ho trattato parecchi pazienti con orticarie che duravano anche da diversi anni. Dai test allergologici convenzionali non emergeva nessuna positività ad allergeni alimentari. Nonostante tutto, una rigida e protratta dieta di esclusione, unitamente ad una cura per la SPI, ha permesso delle guarigioni inaspettate. Altre volte, i pazienti già avevano escluso gli alimenti offensivi segnalati dai test, ma senza apprezzabili risultati. Ancora una volta, una dieta di esclusione e un occhio di riguardo all’immunità e permeabilità intestinale hanno sortito l’effetto sperato. I test convenzionali hanno dei limiti e gli alimenti possono creare o mantenere l’orticaria attraverso un complicato intreccio immunitario che coinvolge soprattutto la tolleranza orale intestinale e che non emerge dagli esami allergologici.
Medicina ayurvedica – per la Medicina Ayurvedica, l’allergia è soprattutto un problema dovuto ad accumulo di AMA e ad un AGNI disturbato. Le tossine prodotte possono coinvolgere i vari Dosha, che con le loro qualità caratterizzeranno i sintomi:
* allergie Vata – potrebbe esserci una sensibilità alle solanacee (pomodori, patate, melanzane, peperoni), fagioli e certi cibi secchi e amari. I fenomeni allergici si accompagnano a meteorismo, gonfiore addominale, cefalea, spasmi muscolari, palpitazioni e insonnia. Sul piano mentale, ci possono essere presenti sintomi come l’ansia, la paura e l’insicurezza.
* allergie Pitta – si manifestano frequentemente con orticaria, sfoghi cutanei, dermatite, diarrea, nausea, vomito, cefalea, una spiccata componente infiammatoria fino allo shock anafilattico. I cibi più offensivi potrebbero, per esempio, essere rappresentati dalle noccioline, agrumi, uova, aglio, cibi speziati e yogurt. Reazioni eccessive verso le punture di insetto sono del tipo Pitta, così come quelle che seguono l’esposizione al sole. Anche le sensibilità nei confronti di sostanze chimiche è Pitta. Nell’allergia di tipo Pitta possono essere presenti, stress, surmenage lavorativo e collera.
* allergie Kapha – si manifestano soprattutto sotto forma di riniti, tosse, wheezing, asma, edema. C’è una certa sensibilità ai latticini e al grano. Può accompagnarsi a sovrappeso, ritenzione e sedentarietà.
La terapia si basa su preparati a base di erbe, oltre alla dieta e ad eventuali metodiche di purificazione. Le piante utili ed efficaci sono la curcuma, lo zenzero, il pepe lungo, il neem, il coriandolo, il sandalo, il cardamomo, la liquirizia, l’aloe e numerose altre.
Omeopatia – negli stati acuti, sono indicati, tra gli altri, Apis, Urtica urens, Rhus tox e il validissimo Poumon istamine. In particolare, Apis è ricavato dall’ape bottinatrice. La puntura d’ape provoca un pomfo molto simile nell’aspetto e nei sintomi ad una lesione orticarioide. Sulla base dell’effetto inverso, l’ape diluita e dinamizzata cura un complesso di sintomi simili a quelli provocati dal veleno d’ape somministrato a dosi ponderali (Simila Similibus Curentur). Ai primi sintomi, si somministra, in granuli, alla 4CH, a livello sub-linguale, anche ogni due ore, abbinandolo, eventualmente ai precedenti rimedi. I rimedi di fondo possono essere Sulfur, Psorinum, Lycopodium, ma anche molti altri.
Omotossicologia – offre una vasta gamma di farmaci, complessi e unitari, che possono eventualmente essere iniettati. Quello che in questi anni mi ha dato le maggiori soddisfazioni è un composto a base di Vincetoxicum hirundinaria e Sulfur. Somministrato per via iniettiva e per lunghi periodi riduce l’intensità delle reazioni allergiche. Eventualmente, a questo si possono abbinare della Interleuchina 12 (IL12) alla 4CH e dell’Interferone Gamma (INF-γ ) alla 4CH.
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Fitoterapia – numerose sono le erbe della nostra tradizione fitoterapia che potrebbero essere indicate nell’orticaria cronica, sia sul piano sintomatico (ribes nero, agrimonia, elicriso, piantaggine, calendula, ginkgo biloba, salsapariglia, ecc.) sia su quello che riguarda la depurazione, il drenaggio e l’azione sull’intestino (fumaria, bardana, tarassaco, uncaria, ecc.)
Autoemoterapia – nei casi più ostinati, si può ricorrere a questa tecnica, che prevede la miscelazione e dinamizzazione di sangue prelevato dal paziente con farmaci omeopatici e successiva iniezione intramuscolo. La tecnica prevede 1-2 sedute a settimana per diverse settimane.
Probiotici – possibilmente scegliere prodotti composti da più ceppi batterici, in cui i lattobacilli siano ben rappresentati. Particolarmente efficaci sul piano immunitario sono i preparati a base di Enterococcus faecalis e di Escherichia coli (azione desensibilizzante e anti-permeabilizzante intestinale).
Integratori – si possono utilizzare oli ricchi di omega-3 come l’olio di pesce e di borragine, o la vitamina C e la Quercitina, che hanno un effetto paragonabile ad un antistaminico però utilizzando dosaggi alti (consultare un medico per la forma farmaceutica e il dosaggio più appropriato).
Tecniche di rilassamento – diversi studi indicano lo stress prolungato quale possibile causa dell’orticaria cronica. Inoltre, nello stress vengono prodotti in eccesso cortisolo e adrenalina che aumentano la produzione del VIP (peptide vasoattivo intestinale), che può danneggiare i tessuti intestinali e causare l’orticaria attraverso la liberazione diretta di istamina dai mastociti, come dimostrato da alcuni studi. Quindi, ridurre lo stress, avere una vita regolare e adottare delle tecniche di rilassamento può essere di grande aiuto.
http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/argomenti-vari/291-orticaria-cronica-e-terapie-naturali
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