PANCIA GONFIA: CAUSE, RIMEDI E PREVENZIONE
La pancia gonfia (meteorismo, aerofagia, dilatazione addominale, ecc.) non è soltanto un disagio estetico, ma è anche un campanello d’allarme sullo stato della nostra salute.
Ai giorni d’oggi questa sensazione di gonfiore alla pancia sembra essere diventato un malessere assai diffuso, in particolare nelle donne, sebbene sia in aumento anche nella popolazione maschile. Si stima che tra le donne circa il 60% ha questo tipo di problema, un disturbo che tra l’altro colpisce indistintamente persone di ogi età: dalla ragazzina di 16 anni, all’anziana settantenne.
I sintomi
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Quali sono i sintomi con cui si manifesta la pancia gonfia? Un evidente gonfiore e dilatazione addominale, un senso di pesantezza e, conseguentemente, la percezione di una mancanza d’energia.
Molte persone tentano di risolvere il problema indossando abiti stretti, o fasce che aiutano a comprimere l’addome riportandolo ad uno stato di apparente piattezza. Un errore da evitare, poiché con l’intento di salvaguardare l’aspetto estetico, di fatto, non si fa altro che aggravare il problema. La pancia gonfia non è un problema estetico, bensì un vero e proprio problema di salute o, meglio ancora, un preciso segnale d’allarme che il nostro apparato digerente non sta funzionando a dovere.
Ma cosa accade allora effettivamente al nostro organismo? Semplicemente nell’intestino tenue e nel colon si sviluppano dei gas che dilatano il tubo digerente analogamente a quando gonfiamo un pallone d’aria.
Tuttavia, questi gas non nascono spontaneamente ma sono il risultato di fermentazioni provocate dall’introduzione nell’apparato digerente di alimenti non tollerati oppure combinati erroneamente.
Tra i maggiori responsabili vi sono gli zuccheri semplici quando assunti unitamente agli amidi.
Per zuccheri semplici s’intendono il saccarosio presente nel comunissimo zucchero di barbabietola o di canna (sia esso bianco, integrale o greggio); il fruttosio presente nella frutta o di sintesi; il maltosio derivato dalla fermentazione di cereali (come orzo, ecc); il miele nel quale si combinano più zuccheri (glucosio, fruttosio, saccarosio); il lattosio contenuto nel latte.
Gli amidi sono invece componenti tipici dei cereali e similari: frumento, farro, kamut, riso (bianco, semilavorato o integrale), orzo, avena, miglio, segale, grano saraceno, quinoa, manioca, patate.
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Combinazioni sbagliate e fermentazione
combinazione pane e marmellataLa combinazione di amidi e zuccheri è dunque all’origine delle fermentazioni responsabili della pancia gonfia. E’ un’unione innaturale di sostanze (non esiste infatti in natura) diventata ormai un’abitudine radicata nella maggiore parte delle persone: si pensi, ad esempio, alla prima colazione. Fin dalle prime ore del giorno, quando a colazione consumiamo cornetti, brioches, biscotti, fette biscottate, crostate, pane e marmellata o miele, cappuccini, latti di riso o d’avena e via dicendo, gettiamo le basi per una giornata all’insegna di una bella pancia gonfia. Non si salva neppure il muesli: una combinazione di avena e frutta secca dolce essiccata (uvetta, fichi, mele, ecc).
Nell’arco della giornata, poi, sia a pranzo sia a cena, si continua sullo stesso tema: mangiando ad esempio la frutta dopo un pasto a base di cereali oppure consumando patate. Queste ultime sono spessissimo causa di gonfiore proprio nelle persone di gruppo sanguigno 0 e gruppo sanguigno A, soprattutto se unite ad un minestrone un po’ liquido e con le verdure frullate o schiacciate nel passaverdura.
Ai succitati alimenti vanno anche aggiunti i legumi (fagioli, lenticchie, ceci, fave, piselli, soia, ecc) che, se uniti ai cereali o alle patate sviluppano fermentazioni, in special modo nelle persone di gruppo zero. I legumi, a maggior ragione quelli secchi, sono comunque in generale alimenti complessi la cui digestione non è sempre agevole.
Per evitare spiacevoli inconvenienti è meglio utilizzare sempre i legumi con molte verdure di stagione (crude o cotte), riducendo al minimo la combinazione con i cereali.
Infine, un altro colpevole presente comunemente sulla nostra tavola è il pane lievitato (sia al lievito di birra che alla pasta acida). Se si desidera consumarlo comunque, è bene farlo a distanza di due-tre giorni dalla cottura (fresco è ancora ricco di lieviti attivi) oppure tostarlo: in tal modo, i lieviti diventano inattivi. Altra possibilità rivolgersi ai cracker (meglio fatti in casa e di farro) senza lieviti oppure al pane azimo.
Merendine e latte di Riso
Vanno spese anche due parole sul latte di riso: un alimento ultimamente in gran voga. Chi lo prende deve sapere che contiene zucchero (nella fattispecie maltosio) e, quindi, non va consumato insieme ai cereali sia sotto forma di chicchi che di farine. Il modo migliore è pertanto di prenderlo da solo o unitamente a proteine.
In commercio, oggigiorno, si trovano dei prodotti cosiddetti di forma o dietetici, in altre parole barre, merendine, caramelle, gomme da masticare, ecc., pubblicizzati come “senza zucchero“. Non è assolutamente vero: forse saranno esenti da saccarosio ma contengono fruttosio o maltosio e pertanto responsabili anch’essi di fermentazioni.
Sperando di aver chiarito il concetto di errata combinazione alimentare non mi dilungo oltre. Vediamo piuttosto quali alternative possiamo adottare, considerando che è estremamente difficile eliminare totalmente lo zucchero dalla propria dieta.
La giusta colazione
Un’accortezza basilare sarà quella di cercare di assumere gli zuccheri, anziché con le farine o i cereali, insieme alle proteine: in tal modo, difficilmente si verificheranno fermentazioni nel nostro intestino.
Una buona colazione dolce per i gruppi sanguigni A, B e AB può essere fatta, ad esempio, con ricotta magra (non tutti i giorni) e una spruzzata di zucchero, o miele. Oppure un’omelette (frittattina con sole uova: meglio senza burro od olio) combinata con una marmellata o del miele.
Adatto a tutti i gruppi è un buon croccante di mandorle, soprattutto se contenente poco zucchero. Mandorle e nocciole permettono di preparare un’ampia gamma di dolci privi di farine (torte di mandorle o nocciole e carote, ecc).
Alternative, dunque, non mancano. Se poi, occasionalmente, ci si vuole concedere una deroga non è la fine del mondo: l’importante è di non eleggerla a regola quotidiana!
Quando si manifesta la sintomatologia della pancia gonfia è bene tornare sui propri passi e a buone colazioni con pane di farro tostato, olio e una bevanda non zuccherata (consiglierei il tè verde).
Rimedi naturali
Per chi soffre di pancia gonfia possono giovare alcune erbe officinali, assunte sotto forma di tinture madri (estratti idroalcolici), o sotto forma di tisana: il carciofo, per i gruppi 0 e A e in genere, per tutti i gruppi sanguigni sono validi anche salvia, camomilla romana, cardo mariano e tarassaco.
Inoltre, è da evitare l’ingestione di acqua o bevande fredde. In mancanza dei preparati sopraccitati gioverà anche una semplice tazza di acqua molto calda, quasi bollente, da bersi a piccoli sorsi.
Infine, soprattutto per le persone di gruppo zero, si consiglia di fare attenzione ai succhi di frutta, in particolare se freddi: possono scatenare improvvisi gonfiori all’addome.
Non entro qui in merito alle bevande gassate e zuccherate, consumate ai pasti o in prossimità di essi, ritenendo scontato che siano da escludersi non solo a pasto ma sempre: meglio e comunque una buona acqua naturale, mai fredda.
Dottor Piero Mozzi
http://dietagrupposanguigno.altervista.org/pancia-gonfia/
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