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Parkinson : Cure Naturali Per Il Morbo Di Parkinson
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Parkinson : Cure naturali per il morbo di Parkinson

Ci sono cure naturali per il morbo di Parkinson che offrono un aiuto per rallentare la malattia, controllare meglio i sintomi, ridurre la disabilità e rinforzare gli effetti dei farmaci.

Alcuni rimedi naturali costituiscono un valido supporto nel contrastare la malattia di Parkinson, una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale che provoca il danneggiamento irreversibile dei neuroni deputati alla produzione di dopamina, neurotrasmettitore implicato nel controllo dei movimenti.

A oggi non esiste una cura in grado di guarire il Parkinson. I farmaci utilizzati (il principale è la levodopa o L-Dopa, che nel corpo si trasforma in dopamina) governano i sintomi: tremori, rigidità, rallentamento dei movimenti, perdita dell’equilibrio, alterazioni nella mimica facciale, difficoltà cognitive e altri disturbi potenzialmente invalidanti. Con il tempo però l’efficacia dei medicinali tende a diminuire.

Specifici rimedi naturali ad azione neuroprotettiva possono contribuire a rallentare la progressione del morbo di Parkinson e a migliorare il trattamento della patologia, rinforzando gli effetti delle terapie tradizionali.

Tra le cure naturali più efficaci per combattere la malattia di Parkinson ci sono integratori alimentari, fitoterapici e tecniche corporee.

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Gli integratori alimentari utili contro il morbo di Parkinson
LA VITAMINA D

Indispensabile per prevenire l’osteoporosi e per mantenere in piena efficienza il sistema immunitario, la vitamina D è un micronutriente fondamentale anche per il cervello. Diversi studi, tra cui una ricerca risalente al novembre 2013, hanno provato non solo che bassi livelli di vitamina D sono legati a un aumento del rischio di incorrere in malattie neurodegenerative, ma anche che l’assunzione di integratori di vitamina D aiuta contenere il morbo di Parkinson, oltre che a prevenirlo. Il dosaggio di vitamina D suggerito in questi casi è di 1.000-1.200 UI al giorno.
Compresse verdi di integratori alimentari per il Parkinson
Specifici integratori alimentari
combattono il morbo di Parkinson.
IL COENZIMA Q10

E’ dimostrato che nel morbo di Parkinson sono spesso coinvolte alterazioni nella funzionalità dei mitocondri, organelli da cui dipende la produzione di energia per le cellule. Il coenzima Q10 (CoQ10) è una sostanza naturalmente presente nel corpo in grado di migliorare l’utilizzo dell’ossigeno a livello cellulare e di difendere i mitocondri dallo stress ossidativo. Un piccolo studio pubblicato su The Archives of Neurology ha documentato che un’integrazione a dosaggi significativi di coenzima Q10 riduce la progressione del Parkinson, mitiga le manifestazioni di disabilità e migliora la qualità della vita dei soggetti affetti da questa patologia. Il dosaggio di coenzima Q10 suggerito in caso di Parkinson va da 300 a 1.200 milligrammi al giorno. Entro questi valori il coenzima Q10 si è rivelato sicuro e ben tollerato.
LE VITAMINE DEL GRUPPO B

Le vitamine B partecipano al buon funzionamento del sistema nervoso e possono incidere positivamente sul decorso delle malattie neurodegenerative. Per mitigare i sintomi del morbo di Parkinson sono in particolare da considerare le vitamine B9 e B12, in quantitativi almeno paragonabili a quelli citati nell’articolo sulle dosi efficaci degli integratori vitaminici.
IL NADH (NICOTINAMMIDE ADENINA DINUCLEOTIDE)

Contribuisce a contrastare le manifestazioni del Parkinson anche il nicotinammide adenina dinucleotide (NADH), un coenzima coinvolto nel ciclo di produzione dell’energia e in grado di stimolare la sintesi della dopamina. Il dosaggio di NADH è normalmente di 5 milligrammi al giorno.
LA VITAMINA C E LA VITAMINA E

Anche la la vitamina C e la vitamina E aiutano a contenere l’evoluzione del morbo di Parkinson e a ritardare l’impiego dei farmaci. Effetti significativi si ottengono con dosaggi piuttosto alti (1.000 milligrammi di acido ascorbico e 800 UI di vitamina E più volte al giorno). Per contrastare Parkinson e parkinsonismi un’integrazione di vitamina C e di vitamina E può comunque essere considerata anche a dosaggi inferiori: l’utilizzo di questi micronutrienti, a maggior ragione se inseriti in un protocollo naturale più ampio, concorre infatti a proteggere le cellule nervose dallo stress ossidativo.

I fitoterapici più efficaci per il morbo di Parkinson

Mucuna pruriens
LA MUCUNA

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La mucuna (Mucuna pruriens) è una fonte naturale di levodopa, il farmaco più utilizzato per il morbo di Parkinson. Le evidenze scientifiche su questa pianta ayurvedica sono ancora circoscritte, ma sembrano attribuire alla polvere ricavata dai semi della mucuna effetti più rapidi e una più lunga durata d’azione rispetto alla levodopa di sintesi, con l’ulteriore vantaggio di non provocare quei movimenti involontari (discinesia) che sono un tipico effetto collaterale del medicinale. Il dosaggio di Mucuna pruriens è strettamente da personalizzare e parte in genere da una capsula da 200 milligrammi titolata in L-Dopa assunta almeno una volta al giorno. Per quanto riguarda gli effetti collaterali e le interazioni farmacologiche della mucuna, questo rimedio può causare nausea e altri fastidi gastrointestinali, mentre sono possibili interferenze con antidepressivi, antipertensivi e ipoglicemizzanti.
Foglie di Ginkgo biloba
Anche il ginkgo aiuta
a contrastare il Parkinson.
IL GINKGO

Gli effetti di Ginkgo biloba sulla circolazione sanguigna cerebrale e sulle funzioni cognitive sono noti. Per quanto riguarda il Parkinson, si è visto che il ginkgo esercita un’azione protettiva dei neuroni che producono dopamina. Dosaggi, controindicazioni e interazioni farmacologiche di questo rimedio naturale sono descritti nell’articolo che abbiamo espressamente dedicato al ginkgo.
LA BACOPA

La bacopa o brahmi (Bacopa monnieri), che come la mucuna proviene dalla medicina tradizionale indiana, è un tonico cerebrale impiegato soprattutto per migliorare memoria e concentrazione e in generale per sostenere le funzioni cognitive. Studi su modello animale hanno testimoniato che gli estratti di Bacopa monnieri aiutano a prevenire la degenerazione dei neuroni dopaminergici e possono rappresentare un supporto nel trattamento del morbo di Parkinson. Perché la bacopa sia efficace è necessario l’apporto di 300-400 milligrammi al giorno di bacosidi (i principi attivi più importanti di questa pianta), dosaggio che si raggiunge di norma con 3-4 tavolette quotidiane di estratto secco di Bacopa monnieri titolato e standardizzato in bacosidi al 50%. Alla posologia consigliata la bacopa è una pianta sicura, che non presenta controindicazioni né interazioni farmacologiche.

Le tecniche corporee che giovano ai malati di Parkinson
L’ESERCIZIO FISICO

Mantenersi attivi aiuta a ridurre le manifestazioni del morbo di Parkinson. Da uno studio sui benefici del movimento aerobico nelle persone malate di Parkinson apparso sulla rivista scientifica ufficiale dell’American Academy of Neurology emerge che la semplice camminata, praticata per 45 minuti almeno 3 volte alla settimana, migliora la funzionalità motoria, riduce la stanchezza e risolleva l’umore.
Malati di Parkinson che praticano il tai chi chuan
Il tai chi chuan migliora
i sintomi del Parkinson.
LO YOGA E IL TAI CHI CHUAN

Discipline orientali come yoga e tai chi hanno dimostrate ricadute positive sul morbo di Parkinson. L’integrazione di movimenti lenti e calibrati con esercizi di respirazione e di meditazione migliora sia i sintomi neuromuscolari, come il tremore e le difficoltà nel mantenere l’equilibrio, sia le alterazioni della sfera psicoemotiva, quali ansia e depressione, spesso presenti nella malattia.
PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO
Hericium erinaceus per difendersi dalle malattie neurodegenerative
Camminare per prevenire e curare Parkinson e Alzheimer

Leggi tutto l’articolo: Cure naturali per il morbo di Parkinson | Luca Avoledo – Salute, alimentazione e rimedi naturali http://www.lucaavoledo.it/2015/01/parkinson-cure-naturali.html#ixzz4Ml9RmWKD

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