Le generazioni future studieranno il secolo ventesimo come il secolo più violento della storia nota. Oltre le battaglie per sistemare delle dispute in merito ai confini e alle risorse, il secolo scorso ha visto un aumento degli orrori di un tipo diverso – gli sforzi apparentemente implacabili per “purificare” delle società basandosi su principi che sono al di là del territorio e del possesso delle risorse naturali.
Nel 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite scelse il termine “genocidio” per descrivere questo tipo di violenza, definendolo come “un diniego del diritto di esistere per interi gruppi umani”. Tra il 1900 e il 1999 oltre 80 milioni di persone persero la loro vita a causa di atti specifici di genocidio – più di 5 volte rispetto a coloro che morirono a seguito dei principali disastri naturali e dell’AIDS assieme nello stesso periodo di tempo !
Studi recenti relativi agli effetti delle preghiere di massa offrono una nuova credibilità alle antiche proposte che suggeriscono che noi siamo in grado di “fare qualcosa” in merito a tali orrori del nostro mondo, sia presenti che futuri. Essi evidenziano ulteriormente che delle preghiere focalizzate, specie quelle offerte su larga scala, hanno un effetto prevedibile e misurabile sulla qualità di vita durante il tempo della preghiera.
Durante le preghiere, in effetti, le statistiche si abbassano. Quando poi le preghiere cessano, le statistiche ritornano ai livelli precedenti.
Gli scienziati sospettano che la relazione tra preghiera di massa e l’attività di individui in comunità è dovuta a un fenomeno noto come l’effetto campo di coscienza.
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Studi dell’effetto campo condussero a esperimenti che coinvolsero meditazione e preghiera di massa durante la guerra tra Israeliani e Libanesi agli inizi degli anni 80. Nel Settembre 1983 vennero condotti a Gerusalemme degli studi per esplorare la relazione tra preghiera, meditazione e violenza. Applicando nuove tecnologie per testare un’antica teoria, degli individui esperti nelle tecniche della Meditazione Trascendentale (TM), considerata dai ricercatori della preghiera un tipo di preghiera, vennero posizionati in luoghi strategici dentro Gerusalemme durante il conflitto con il Libano. Lo scopo dello studio era quello di determinare se una riduzione dello stress nel campo localizzato di coscienza si rifletterebbe davvero nel senso di una minore violenza e aggressione su base regionale.
Gli studi di Gerusalemme indicano che il numero di persone necessarie per iniziare questo cambiamento può essere pure più piccolo ! I risultati dimostrano che i primi effetti della preghiera/meditazione di massa divennero evidenti quando il numero delle persone che partecipavano all’esperimento era più grande della radice quadrata dell’uno per cento della popolazione. In una città di un milione di persone, per es., questo valore rappresenta solo cento individui!
L’applicare i risultati di questi esperimenti localizzati a una popolazione più grande su scala globale conduce a risultati grandi e forse inaspettati. Rappresentando solo una frazione di stime precedenti, la radice quadrata di uno per cento della popolazione mondiale è meno di ottomila persone ! E’ chiaro che questo numero rappresenta solo il minimo richiesto per superare la soglia. Tanto più grande è il numero di persone che partecipa, tanto più l’effetto viene infatti accelerato.
Questi numeri ci ricordano le antiche ammonizioni secondo le quali poche persone possono fare la differenza per il mondo intero.
Forse questo è il “seme di senape” di antiche parabole usate per offrire speranza in circostanze apparentemente di sopraffazione. Essendo evidente questo potenziale, perché non pensare di dirigere un così forte potere collettivo verso le grandi sfide dei nostri tempi ?!… Copyright Gregg Braden
tratto dal libro di Gregg Braden
“L’effetto Isaia”
Noi parliamo spesso di preghiera ultimamente e, come ti sarai reso conto, esistono diverse modalità di preghiere; a mio parere tutte inefficaci perché hanno in comune degli errori di fondo…e la vera e unica modalità di preghiera che attiva la legge di attrazione è stata sotterrata per secoli sotto decine di metri di terra, nascosta a persone come Te e Me, per un unico motivo: impedirci di essere liberi e di abbracciare la divinità che è in noi e intorno a noi.
Stop! Fine delle polemiche con chi ha nascosto deliberatamente questo Segreto.
Siamo qui per creare e capire; non per polemizzare, quindi andiamo subito a parlare della Modalità perduta della preghiera.
La storia che ti racconto oggi è stata divulgata da Gregg Braden nel suo meraviglioso libro L’effetto Isaia, un libro ricco di informazioni sulle dinamiche dietro le nostre preghiere, sul perché i nostri desideri non si realizzano. Un Libro che approfondisce, inoltre, i 3 componenti che attivano la legge di attrazione: pensiero-emozione e sentimento.
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Questa vicenda, che vede protagonista Gregg e il suo amico David (nome inventato), è ambientata nel deserto.
Immagina due uomini, due borracce d’acqua, un deserto che si estende per chilometri in ogni direzione e, in alto, un sole che picchia senza tregua da settimane, mesi.
In questo periodo, nelle terre messicane è in corso una siccità che, secondo David, non si verificava da centinaia di anni. La terra è così arida e secca che si spacca, e un rivoletto di acqua che fuoriesce dalla borraccia di Gregg evapora prima di toccare terra. Si, è una siccità che ha del sorprendente. Ed è per questo che David dice: “siamo venuti qui a chiamare la pioggia”
I nostri amici si incamminano verso un punto del deserto che è diverso dagli altri, infatti dopo diversi minuti di viaggio, Gregg e David giungono in un luogo decisamente anomalo: sul suolo vi era un cerchio formato da bellissime pietre, e ogni pietra era sistemata con una cura, una precisione che non lasciava alcun dubbio: erano pietre sistemate con amore e rispetto verso se stessi, la terra e le forze dell’universo intero
Questo cerchio di pietre secondo David è: una ruota di medicina. Di per sé il cerchio di pietre non ha un potere. Fa da punto focale per chi formula la preghiera. Una sorta di mappa stradale che collega il mondo degli umani alle forze del Cosmo.
Ciò che dice David è presto spiegato. Una ruota di medicina può essere paragonata alle posizioni che noi occidentali assumiamo mentre preghiamo: inginocchiarsi mentre si prega è un gesto di riverenza verso Dio, vero? Lo stesso vale per il popolo e la cultura di cui fa parte David. Con una differenza, però: noi occidentali tendiamo a rendere routinanti questi gesti di riverenza. Lo facciamo in modo abitudinario, senza consapevolezza e vera gratitudine verso la vita e l’Universo…basta notare le tante persone che si osservano in Chiesa. Ripetono meccanicamente, anno dopo anno, gli stessi gesti, le stesse parole ma…quante di queste persone sono veramente connesse con le energie della Vita? Io presumo che la percentuale sia prossima allo 0%
Al contrario della popolazione indigena Messicana a cui appartiene David: in onore della vita e delle forze del creato, hanno costruito un cerchio di pietre in mezzo al deserto, a dispetto della fatica, del caldo….Beh, ogni ulteriore commento è superfluo.
David entra nel cerchio di pietre dopo essersi tolto le scarpe. Senza produrre nessun suono (la preghiera non è fatta di parole, ricordi?), comincia a camminare intorno al cerchio, rendendo omaggio ad ogni pietra e alla sua posizione. In totale silenzio, a piedi scalzi sulla terra bruciata e rovente del deserto messicano.
Ad un certo punto, dopo essere giunto quasi alla fine del cerchio, David si trova ora di fronte a Gregg, che rimane stupefatto: David ha gli occhi chiusi; ha percorso il cerchio, adattando i suoi movimenti alla sua forma e senza toccare o sfiorare nessuna pietra. In effetti David percepiva esattamente la posizione di ognuna della pietre bianche e levigate che formavano la ruota di medicina.
Gregg è chiaramente senza parole e osserva il suo amico David che conclude il suo giro attorno al cerchio di pietre coprendosi il viso con le mani. Stava chiaramente pregando. Dopo alcuni minuti David apre gli occhi e dice: “Possiamo andare, il nostro lavoro è finito!”
Ed è quì che arriva il bello, ed è ora che io ti chiedo di leggere con mente aperta le ultime parole di questa storia.
“Di già?”, chiede Gregg. “Credevo fossimo venuti qui a pregare per la pioggia….”
David si siede a terra per allacciarsi le scarpe, e alza il viso verso Gregg. Sorridente dice: “No, Gregg, non ho detto che saremmo venuti a pregare per la pioggia…ma a pregare la pioggia!
Se avessi pregato per la pioggia, essa non arriverebbe mai!”
La 5°a modalità di preghiera, perduta e ora ritrovata
Questa storiellina illustra in modo chiaro e limpido cosa vuol dire pregare nel modo giusto, utilizzando la 5a modalità della preghiera, quella efficace.
Ciò che rende l’antica modalità di preghiera efficace è riassunto in queste parole di David:
Quando ero giovane, i nostri saggi mi hanno tramandato il segreto della preghiera. Quando noi chiediamo qualcosa, noi di fatti stiamo invocando ciò che non è ancora presente nella nostra esistenza. Continuare a chiedere, vuol dire infondere nuova energia attrattiva a ciò che non si è realizzato, a ciò che non si è manifestato…
Ma leggi cos’altro dice David a proposito del modo in cui lui si è posto nei confronti del suo desiderio: la pioggia.
Ho iniziato la mia preghiera con un sentimento di gratitudine verso la vita. Ho reso grazie a tutte le cose esistenti: il vento del deserto, il calore, la siccità. Ognuna di essa è così com’è, non è né buona né cattiva. Questa è stata la nostra medicina. poi ho scelto deliberatamente una nuova medicina (ricordi? quantisticamente noi viviamo in un universo in cui ogni cosa esiste adesso!).
Ho iniziato a sentire la pioggia sul mio corpo, il rumore che fa la pioggia quando cade, ho sentito l’odore della terra bagnata, la gioia di bambini che si lasciano bagnare. Ho immaginato i miei piedi nudi che toccano la terra umida…Ho provato la sensazione che si prova quando scoppia un temporale, l’aria che vibra, il cielo che diventa scuro, le nubi che si ammassano…
Devo continuare? Lo capisci ora cosa vuol dire pregare? Sentire in te il tuo desiderio realizzato. Percepirlo con ogni parte del tuo corpo, del tuo cuore, della mente. Vuol dire usare i sensi e lasciarli ammaliare da ciò che hai realizzato…perché tutto esiste ora!
Ti lascio con una osservazione da fare:
Ho iniziato a sentire la pioggia sul mio corpo, il rumore che fa la pioggia quando cade, ho sentito l’odore della terra bagnata, la gioia di bambini che si lasciano bagnare. Ho immaginato i miei piedi nudi che toccano la terra umida…Ho provato la sensazione che si prova quando scoppia un temporale, l’aria che vibra, il cielo che diventa scuro, le nubi che si ammassano…
E’una bella descrizione della preghiera, vero? Ma ora lasciami dirti che ciò che ha fatto David non è una creazione, cioè attraverso la consapevolezza della pioggia e dei sentimenti collegati lui non ha creato una nuova realtà.
La sua preghiera è di ringraziamento.
Perché come dice David: la nostra preghiera parte dal presupposto che la creazione è già completa (infatti a livello quantistico esiste già ogni cosa), quindi pregando, noi ringraziamo le forze della vita per averci dato l’opportunità di scegliere quale creazione vogliamo sperimentare.
E’ come avere tra le mani un gigantesco catalogo dal quale fare ogni ordinazione. Tu parti dalla certezza che puoi avere ogni cosa, ed ogni cosa è già lì che ti aspetta, perché è già creata.
Tu cosa vuoi scegliere? Decidi….e attraverso la preghiera tu ringrazi il Tuo Dio per averti dato la possibilità, l’opportunità di scegliere l’oggetto, la situazione o qualsiasi altra cosa sia congeniale per te….
GRAZIE GREGG BRADEN!
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