Per la prima volta dopo più di mezzo secolo è stata ottenuta una nuova classe di onde sonore, così delicate da poter essere usate come strumento per manipolare strutture biologiche microscopiche, come le cellule staminali, senza danneggiarle.
Il risultato è pubblicato sulla rivista Advanced Materials dagli esperti di acustica del Royal Melbourne Institute of Technology, in Australia.
I ricercatori intendono usare le vibrazioni generate dalle nuove onde sonore per nebulizzare le cellule staminali e veicolarle direttamente nei polmoni, così da riparare e rigenerare i tessuti malati in maniera mirata.
In laboratorio hanno già provato ad usare le onde sonore ‘gentili’ per nebulizzare farmaci da somministrare per via inalatoria, ottenendo risultati molto promettenti.
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“Ma il nostro lavoro – aggiunge Rezk – apre anche nuove possibilità per usare le staminali in maniera più efficiente nel trattamento di malattie respiratorie, permettendo di nebulizzare le cellule per farle arrivare nel sito specifico dei polmoni dove bisogna riparare il tessuto malato.
Questo potrà essere una svolta per la terapia con le staminali”.
Le nuove onde sonore sono state ottenute combinando due tipi di onde già note: le cosiddette ‘onde di massa’, che generano vibrazioni come un tappeto che viene sbattuto ad una estremità, e le ‘onde di superficie’, che invece si muovono rotolando come le onde del mare.
“La combinazione di onde di massa e di superficie produce onde ancora più potenti”, spiega il ricercatore James Tan.
(fonte) http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/fisica/2016/01/10/prodotte-nuove-onde-sonore-dopo-mezzo-secolo_ec408228-24c0-40f2-9e38-f3de7e16d314.html
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