Un malanno, 200 virus e una moltitudine di rimedi e prevenzioni: da sempre il raffreddore è il protagonista indiscusso dei contagi di stagione, che prima o poi prende un po’ tutti. A ognuno il suo rimedio, quindi, per combattere questo fastidioso malanno, da quello della nonna, alla birra ai latticini.
Riducendo l’apporto di glutine e latticini nelle persone affette da malattie utopiche- asma, allergie, neurodermite, ecc- si diminuirebbero i sintomi e l’infiammatorietà, riducendo così le probabilità di contrarre le malattie stagionali, ossia il raffreddore: lo afferma il Dott. Thomas Herms. Il raffreddore è una di quelle malattie che ancor oggi non si è riusciti a prevenire attraverso un vaccino unico, dato che i virus che provocano malattie da raffreddamento sono circa 200. Un’altra teoria, quella del biochimico Walter Last, che ipotizza come il galattosio- una delle due molecole che compongono il lattosio, lo zucchero del latte- dopo lo svezzamento materno, solo una piccola parte viene convertita in “carburante”, un’altra viene espulsa con l’urina, mentre il restante si ossida divenendo acido mucico, ossia il muco. Quest’ultimo, non essendo solubile, ristagna nel nostro organismo, divenendo così dannoso perché il fegato non riesce a smaltirlo tutto. Il muco si scioglie nell’apparato predisposto allo smaltimento di sostanze dannose e se si assumono un’elevata quantità di latticini i canali e le ghiandole linfatiche si congestionano di acido mucico, causando così il raffreddore, favorendo anche l’influenza, il rigonfiamento delle ghiandole linfatiche, infiammazioni e altre infezioni. Quindi, chi è asmatico o allergico, ha le vie respiratorie infiammate e con l’assunzione di latticini, il muco aumenterebbe.
Un’ ipotesi dei cercatori dell’Università di Helsinki, in cui afferma che la vitamina C aiuta le difese dei soggetti maggiormente stressati fisicamente, dimezzando il rischio di contrarre il raffreddore. Le ricerche sono state effettuate su soggetti che dovevano affrontare un periodo di intenso stress per l’organismo, esponendosi a condizioni ambientali dove il rischio di raffreddamento era molto alto, come maratoneti, bambini in settimana bianca e un gruppo di soldati durante le esercitazioni invernali. Hanno constatato che l’assunzione di 1 grammo di vitamina C al giorno ha ridotto della metà i possibili casi di raffreddore e la durata di quest’ultimo- 8% negli adulti, 8% nei bambini.
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E se la vitamina C non fa per voi, ma siete degli amanti della birra, questa ricerca fa proprio al caso vostro: dei ricercatori giapponesi della Sapporo Medical University hanno individuato l’azione di una sostanza, l’umulone, presente nel luppolo, se assunto in grandi quantità- circa 30 birre da 350 ml- funge da scudo contro i virus che causano raffreddori, polmoniti e bronchiti nei giovani. Per questo la Sapporo Breweries, l’azienda giapponese che ha finanziato il progetto, sta cercando di inserire l’umulone anche in altri prodotti alimentari, oltre che alle bevande. Hanno affermato che l’estratto del luppolo è efficace contro il Virus respiratorio sinciziale umano, un agente patogeno per cui non si ha ancora un vaccino disponibile e che può causare polmonite e gravi difficoltà respiratorie nei neonati e bambini.
Qual’è quello più indicato? A voi la scelta.
Martina Pumo
Scrivo da sempre, ma solo ora ho capito quanto sia fondamentale per me. Diplomata da poco più di sei mesi all’Istituto Alberghiero, ho capito che la mia strada è nelle parole e non nelle uova.
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E in fondo, se il mondo ti volta le spalle, tu sorridi al cielo.
http://www.senzabarcode.it/2013/05/03/raffreddore-rimedi-e-prevenzioni/
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