Le medicine non convenzionali (MNC) rappresentano una realtà sempre più diffusa, di cui solo il legislatore non si è ancora accorto. Altrimenti avrebbe reso obbligatorio sia il loro insegnamento nei corsi universitari di medicina che il loro utilizzo nel primo approccio, almeno nelle malattie croniche, con il vantaggio di un deciso miglioramento dello stato di salute dei cittadini e di una drastica riduzione dei costi sanitari.
Per quanto riguarda gli animali le MNC invece stentano a decollare. Il motivo non è che sono meno efficaci negli animali. Anzi, al contrario, gli animali generalmente rispondano meglio delle persone, come ho potuto costatare personalmente in decenni di esperienza e come affermano i veterinari che curano con le MNC. A mio avviso questo è dovuto a due fattori: da una parte gli animali sono meno inquinati farmacologicamente e dall’altra possiedono un’attività cerebrale meno complessa rispetto all’uomo e perciò meno predisposta a bloccare i processi di guarigione.
Viene da chiedersi perché allora sono meno diffuse in veterinaria. Credo che sia principalmente legato a un fattore culturale: chi tiene animali di solito sente meno la necessità di curarli senza la chimica e chi lo vuol fare si trova di fronte alla difficoltà di trovare le nozioni necessarie o in alternativa un veterinario che applichi le MNC.
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E’ vero che la diagnosi non convenzionale è più difficile da effettuare negli animali perché non possono descrivere i loro disturbi e stati d’animo. Perciò chi cura l’animale con le MNC dev’essere bravo a intuire, nonché conoscere bene gli animali e essere capace di leggere quei piccoli segni che spesso raccontano più di quello che gli animali potrebbero raccontare a voce. Questo richiede un radicale cambiamento di approccio rispetto alla medicina ufficiale e ancora pochi sono disposti e capaci a realizzarlo. Ma chi è riuscito a cambiare veramente approccio è stato premiato con straordinari successi.
Le MNC comprendono decine di discipline che spesso sono molto diverse tra loro. In questo spazio non sarà possibile né citarle né affrontarle tutte, perciò faremo una scelta che per coerenza riguarderà quelle che hanno permeato la mia esperienza diretta. Mi scuso fin d’ora con gli operatori delle discipline che sono rimaste escluse.
Omeopatia
Come per l’uomo, l’omeopatia è la MNC più praticata anche per gli animali. Se parlo qui di omeopatia intendo principalmente quella unicista che usa cioè un rimedio alla volta, quello più simile al quadro dei sintomi mentali, energetici e fisici. Il suo vantaggio è che si possono ottenere risultati eccezionali con poche somministrazioni, però l’individuazione del rimedio richiede una buona preparazione ed esperienza. Al contrario, i rimedi omeopatici complessi sono di facile utilizzo, ma secondo la mia esperienza si possono ottenere risultati migliori con gemmoderivati di buona qualità.
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E’ proprio in veterinaria che l’omeopatia mostra tutta la sua superiorità rispetto alla medicina ufficiale, guarendo malattie e problemi per i quali non esistono farmaci efficaci.
Perciò è una grande fortuna potersi avvalere di un bravo veterinario omeopata. In seguito troverete elencati alcuni rimedi omeopatici di facile utilizzo con le loro indicazioni e caratteristiche. La prescrizione omeopatica si basa su un confronto dei sintomi dei rimedi con i sintomi del malato, in questo caso l’animale. Più si assomigliano, più efficace sarà il rimedio.
Aconitum 200 CH
Sintomi guida: violenta ed improvvisa comparsa dei sintomi che insorgono con vento freddo o clima freddo-secco. Febbre elevata con polso frequente, duro, pieno e assenza di sudore.
Altri sintomi: sequele di paura o di uno spavento. Sete insaziabile di acqua fredda. Aggravamento del dolore da pressione (nello sdraiarsi sul lato dolente o venendo ad essere toccato). Dolori insopportabili.
Quando usare: per tutti i disturbi che arrivano come un fulmine a ciel sereno: infezioni con febbre alta, coliche, traumi agli occhi, colpo di sole.
Somministrazione: generalmente ne basta una, eventualmente ripetere dopo qualche ora se il miglioramento non procede velocemente.
Arnica 30 CH
Rimedio specifico per tutti i tipi di traumi: ferite, fratture, contusioni, slogature, incidenti, operazioni, ecc. Accelera i processi di guarigione, ha un’azione antinfiammatoria, evita infezioni (anche il tetano). Dopo il parto favorisce la ripresa ed evita infezioni.
Somministrazione: a seconda della gravità, da 1-3 volte al giorno per poi diminuire le somministrazioni al ridursi dei sintomi.
Belladonna 200 CH
Sintomi guida: calore, dolore e rossore. Ipersensibilità al tatto, alla luce e al rumore. Agitazione, delirio, allucinazioni. Febbre elevata con polso frequente, duro e pieno, ma a differenza di Aconitum, l’animale suda.
Altri sintomi: sequela di spavento o di un evento in cui l’animale si è bagnato. Testa calda ed estremità fredde, muso secco. Pupille dilatate.
Quando usare: malattie infettive con febbre alta, infiammazioni articolari, mastiti.
Somministrazione: il prima possibile, da ripetersi quando lo stato generale peggiora nuovamente (la febbre sale di nuovo), fino alla guarigione.
Bryonia 30 CH
Sintomi guida: insorgenza graduale del disturbo, aggravamento dal movimento (l’animale cerca di non muoversi), secchezza delle mucose con sete che richiede grandi quantità d’acqua.
Altri sintomi: febbre non molto alta, infezioni e infiammazioni croniche, miglioramento da pressione sulla parte dolente (l’animale sta sdraiato sulla parte dolente), aggravamento da calore, lateralità destra.
Quando usare: infiammazioni con gonfiore, edema, mastite, infezioni che tendono a cronicizzare in particolare in riferimento delle vie respiratorie, molto adatto alle pecore.
Somministrazione: i primi giorni 2 volte al giorno, quando la situazione volge al meglio, una volta fino alla completa guarigione.
Gemmoderivati
Anche se non sono molto usati, i gemmoderivati sono a mio avviso i rimedi più adatti per i disturbi cronici degli animali. A differenza del rimedio omeopatico è piuttosto facile individuare quelli adatti al caso. Curano gli stessi problemi in cui si sono dimostrati efficaci per le persone.
Negli animali si può dare la dose giornaliera in un’ unica somministrazione, il ché facilita l’utilizzo. Il dosaggio dipende dal peso e va da mezza goccia a una goccia per ogni kg di peso corporeo, diluito in un po’ d’acqua e spruzzato nel cavo orale.
In seguito troverete indicate le proposte di miscele che si sono dimostrate molto utili in alcuni disturbi:
Ansia
Tilia tomentosa, Ficus carica, Crataegus oxyacantha, Ziziphus jujuba gemme.
Artrosi
Ribes nigrum, Pinus montana, Vitis vinifera, Ampelopsis veitchii, Rubus fructicosus.
Astenia
Prunus spinosa, Ribes nigrum, Quercus pedunculata gemme, Hippophea rhamnoides.
Coadiuvante per tumori
Buxus sempervirens, Alnus incana, Viscum album, Vitis vinifera gemme, Vaccinium vitis idaea.
Dermatite
Ulmus campestris, Cedrus libani, Juglans regia, Rosmarinus officinalis, Ribes nigrum.
Disturbi del fegato
Corylus avvelana, Rosmarinus officinalis, Juniperus communis, Berberis vulgaris giovani getti, Sylibum marianum semi.
Disturbi respiratorie
Populus nigra, Carpinus betulus, Alnus glutinosa, Corylus avellana, Abies pectinata.
Sistema immunitario
Ribes nigrum, Rosa canina, Abies pectinata, Betula verrucosa gemme, Fagus sylvatica.
Fiori di Bach
Non sorprende che i fiori di Bach e altri rimedi floreali siano sempre più usati anche per gli animali. Sono facili da usare e procurano ottimi risultati, in particolare in situazioni di emergenza e nei disturbi dove c’è una forte componente psico-emotiva, come succede frequentemente negli animali da compagnia che somatizzano le tensioni ed emozioni dei loro padroni. Come per le persone, non serve nessuna scienza e nessun titolo per poter individuare i fiori adatti al caso, è sufficiente conoscere almeno a grande linee le caratteristiche dei singoli Fiori.
La scelta dei fiori è un po’ più difficile da effettuare negli animali perché i loro comportamenti vanno interpretati correttamente. Per questo sarebbe auspicabile avere a disposizione miscele di Fiori adatti a situazioni “standard”, come per esempio il Rescue, il Rimedio di Emergenza.
A breve la D&D Veterinary metterà sul mercato alcune miscele di Fiori di Bach e altri rimedi floreali, studiati per essere usati in determinate situazioni, autonomamente e direttamente da chi accudisce l’animale.
Voglio ricordare qui la miscela di Fiori di Bach per eccellenza, il Rimedio di Emergenza sviluppato direttamente dal Dr. Bach per intervenire in qualsiasi situazione di emergenza. Può essere usato con grande beneficio anche negli animali e non dovrebbe mancare in casa di chi tiene animali. Nelle grande emergenze aiuta in attesa di un intervento qualificato mentre nelle piccole emergenze generalmente risolve il problema in poco tempo.
La somministrazione tramite un dosatore o erogatore permette di spruzzare il rimedio facilmente nella bocca dell’animale senza rischiare di inquinarlo con la saliva. Invece se si usano i Fiori di Bach reperibile per uso umano bisogna fare attenzione a non toccare la bocca o la lingua. Il dosaggio è da 2-4 gocce, da 2-4 volte al giorno.
http://www.viviconsapevole.it/articoli/medicine-non-convenzionali-per-animali.php
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