INTERESSANTE SAPERE:
Primo Chakra: collegato all’energia vitale. Governa il plesso sacrale e il coccige. Strumento: tamburo, batteria. Musiche corrispondenti: ritmi tribali.
Secondo Chakra: è il chakra della sessualità. Colore arancione. Governa i genitali. E’ stimolato da musiche che implicano movimenti del bacino tipo le danze sudamericane.
Terzo Chakra: è il centro della forza di volontà e dell’autoaffermazione Organi governati: il plesso solare. Strumento: pianoforte, violino, chitarra. Ritmi corrispondenti: brani solenni di musica classica o rock dal ritmo incalzante..
Quarto Chakra: è il chakra del cuore e del sentimento. Strumento: la voce.
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Quinto Chakra: è il chakra della gola, della parola, della comunicazione.. Strumento: la voce. Lo alimentano le musiche universali di Mozart.
Sesto Chakra: corrisponde alla mente, all’intuizione, alla chiaroveggenza. A livello fisico governa l’ipofisi. Strumento: tamburi, campane tibetane. Lo stimolano musiche da meditazione come canto gregoriano, canto indiano, Bach, free jazz.
Settimo Chakra: Strumento: arpa. La sua musica è il silenzio.
ABBIAMO SCELTO LE CAMPANE TIBETANE DEI CHAKRA PERCHE’ “RIATTIVANO” TUTTI I CHAKRA, LI RIEQUILIBRANO E LI ARMONIZZANO
Ognuno di noi, secondo Vemu Mukunda, vibra come uno strumento musicale risuonando in base ad una delle 12 possibilità della scala cromatica: le 7 note base più le altre 5 note alterate o diesis. Possono risuonare in un punto qualsiasi delle tre ottave sonore in cui è diviso il corpo umano e cioè nell’ottava bassa, dall’alluce all’ombelico, nell’ottava media, dall’ombelico alle sopracciglia (il terzo occhio) e infine nell’ottava alta, dal terzo occhio al centro del capo (fontanelle). A ciascuna di esse corrisponde un tipo di personalità.
Tipo SOL: è la nota cosmica, della spiritualità. Chi appartiene a questa categoria è una persona tranquilla, armoniosa. Il suo compito: indicare la via verso l’infinito.
Tipo SOL DIESIS: freddo, cerebrale è diviso tra desiderio di concretezza e la spinta verso l’alto. Il suo compito: mediare tra energie spirituali e terrene.
Tipo LA: attivo, dotato di senso pratico e capacità organizzative, ha la stoffa del LEADER. Il suo compito: trovare lo spirituale nella quotidianità.
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Tipo LA DIESIS: solitario, ambizioso desidera affermarsi attraverso lo studio e la ricerca. Il suo compito: ricercare per il bene dell’umanità.
Tipo SI: egocentrico, bugiardo anche con se stesso, a volte geniale, tende a prevaricare per desiderio di autoaffermazione. Il suo compito: imparare a essere più umile e più sincero con se stesso e con gli altri.
Tipo DO: generoso, idealista, compassionevole, armonioso. Il suo compito: ricordare che il Cielo può esistere anche sulla Terra.
Tipo DO DIESIS: artista e sognatore, auspica il ritorno a una vita semplice, naturale. Il suo compito: trasferire sul piano del reale i sogni più belli e le aspettative migliori del genere umano.
Tipo RE: concreto, stabile, consapevole dei suoi limiti e dei suoi pregi. Il suo compito: riconciliarci con la Terra che abitiamo.
Tipo RE DIESIS: dinamico, curioso, ma anche invadente. Il suo compito: seminare il dubbio, smuovere gli immobilismi.
Tipo MI: personalità forte, dominatrice fino alla prepotenza. Il suo compito: ridimensionare il suo Ego smisurato.
Tipo FA: intuitivo, può essere un sensitivo naturale. Il suo compito: mediare tra il rumore della quotidianità e il silenzio della preghiera e della meditazione.
Tipo FA DIESIS: socievole, amante della vita all’aria aperta, creativo in qualunque campo. Il suo compito: creare qualcosa di nuovo per l’umanità.
Curare con IL SUONO:
Questo lavoro di scoperta del proprio strumento interiore ha effetti benefici anche sulla salute. Infatti, facendo vibrare i chakra secondo frequenze particolari, si stimolano gli organi e le funzioni corrispondenti, risvegliandone le energie.
Non è certo facile trovare la vibrazione giusta per curare una certa zona del corpo perché bisogna individuarne con esattezza timbro, altezza e durata.
Il canto carnatico è una musica che si modula sull’onda dell’espirazione, con effetti molto profondi a livello psichico ed emotivo. Non si basa sul nostro sistema musicale ma sulle 72 raga, che sono le scale indiane. I raga (in sanscrito significa colore, tono musicale) sono alla base dei canti sacri legati ai vari momenti della giornata.
Il potere curativo del suono era noto in tutto il mondo antico. Del resto il corpo umano è stato il modello per molti strumenti musicali, con tanto di manico (spina dorsale), cassa armonica (gabbia toracica) e corde (vocali).
Ogni giorno accumuliamo energie emozionali sia positive che negative e queste possono rimanere bloccate a livello dei Nadi.
Questi blocchi emozionali, anche se a livello inconscio, danno origine a disarmonie mentali e fisiche.
I 22 Nadi sono correlati a note musicali chiamate Shruti.
Se le energie emozionali, bloccate in tali punti, possono essere raggiunte per mezzo di un attento uso delle note, allora le persone affette da turbe psichiche potranno convertire le energie emozionali disarmoniache in energie di serenita’ ed avvicinarsi alla comprensione delle cause dei loro problemi e a liberarsene, se l’anima e’ pronta
Ognuno di noi possiede la propria nota base o tonica, che è la manifestazione sonora della nostra essenza profonda, che può essere determinata partendo dal suono della voce, mediante un particolare metodo di rilevazione.
Lavorando sui punti di energia emozionale bloccata è possibile influenzare i processi fisiologici e aiutare la mente a sciogliere le sue complessità.
Secondo il Nada Yoga è importante individuare la nota, l’intervallo e la scala musicale adatti ad esercitare un’azione corretta. Ci sarà infatti una certa nota che, inserita in una determinata combinazione di altre note e intervalli, sarà in grado di armonizzare un determinato chakra e sciogliere le tensioni nella relativa zona. Come le note possono essere bemolle o diesis, cioè avere un aspetto debole e uno forte, analogamente i chakra possono essere ipertonici o ipotonici. Bisognerà distinguere se sia preferibile dare un rinforzo attraverso un suono forte oppure agire omeopaticamente con un suono che rappresenti in forma musicale il problema energetico dell’individuo
I Raga indiani furono concepiti proprio sulla base di questi principi, per cercare di sfruttare tutte le possibili combinazioni di note ed intervalli allo scopo di armonizzare le energie psico-emozionali dell’essere umano. E’ nota infatti la connessione tra i Raga, le note che li compongono e le emozioni. Ogni scala modale è ritenuta in grado di esprimere ed elaborare una determinata tipologia di emozione (Rasa) tramite differenti combinazioni di note e intervalli, con una nota “tonica” di base fissa.
Questi microtoni sono chiamati “Shruti”, che significa “ciò che risuona”, e il loro numero è stabilito in 22. Essi formano la scala su cui si posizionano le sette note della gamma per formare i differenti modi o “raga”.
E’ importante osservare come aspetti “omeopatici” e “compensativi” siano presenti nei Raga. I Raga sono suoni mantrici non legati a fattori culturali come nel caso dei Mantra tratti da linguaggi verbali, bensì sono universali come lo è la musica.
Esiste un testo vedico molto antico completamente dedicato alla musica e alla scienza dei suoni, il Gandharva Veda, di cui è giunto fino ai nostri giorni soltanto l’indice
Nel Gandharva Veda furono riuniti un gran numero di testi che si riferivano anche ad applicazioni artistiche, magiche e terapeutiche dei fenomeni sonori.
http://www.amadeux.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=17111
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