Satsang sui chakra
Swami Satyananda Saraswati
“Nostro” maestro di YOGA NIDRA
Qual è la relazione tra la concentrazione sui chakra ed il risveglio della kundalini?
La concentrazione sui chakra è una parte del kundalini yoga. Tuttavia, il solo concentrarsi sui chakra non sveglierà kundalini shakti. Prima che la kundalini possa svegliarsi sushumna nadi deve essere purificata ed attivata.
Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:
Come si diventa più consapevoli dei chakra?
La consapevolezza dei chakra dipende dalla propria evoluzione spirituale. Quando la coscienza è stata purificata attraverso gli sforzi spirituali, la consapevolezza dei chakra risulterà notevolmente migliorata. Nelle nostre precedenti incarnazioni abbiamo sviluppato diversi chakra. Se quando si pratica la concentrazione sui chakra, ne “sentiamo” maggiormente uno, vuol dire che da quel punto deve iniziare la nostra evoluzione.
Può darci una breve descrizione di ogni chakra?
Muladhara chakra è la radice o la struttura sottile dell’essere umano. Mula significa “radice”, adhara significa “sostegno”. Nel corpo maschile, questo chakra si trova tra l’ano e gli organi sessuali. Nel corpo femminile si trova nella cervice, dove la vagina e l’utero si uniscono.
Intermezzo promozionale ... continua la lettura dopo il box:
Il successivo è swadhisthana, situato alla base della colonna vertebrale o al coccige. Swadhisthana significa “la propria dimora”; è la base da cui la maggior parte delle persone esprime sé stesso nel mondo.
Manipura chakra è situato all’interno della colonna vertebrale esattamente dietro l’ombelico. Il termine mani significa “gioiello”, pura significa “città”, quindi manipura è noto come la “città dei gioielli”. E’ il centro in cui è conservata l’energia vitale del corpo.
Vi è poi Anahata, situato nella colonna vertebrale dietro al cuore. Anahata significa “non colpito o intatto”; è il centro del suono intatto.
Vishuddhi chakra è conosciuto come il centro di purificazione, in quanto purifica ed armonizza tutti gli opposti ed i veleni. In vishuddhi il veleno ed il nettare (BINDU) vengono separati e raffinati. Esso si trova nel midollo spinale dietro la regione della gola.
Ajna chakra è il centro del comando, in cui vengono ricevute le istruzioni dal guru interno o esterno. La parola ajna significa effettivamente “comando”. Questo chakra è situato dietro al centro tra le sopracciglia, all’apice della colonna vertebrale. Bindu è il punto esatto in cui i bramini indù portano un ciuffo di capelli.
La parola bindu deriva dalla radice sanscrita “bind” che significa “separare” o “dividere”. E’ il punto in cui l’unità si divise in molti. Bindu è il punto del cranio che da nutrimento al sistema ottico.
Sahasrara è il divino loto dai mille petali. La sua natura è infinita. La correlazione fisica di questo centro è la ghiandola pituitaria che controlla ogni altra ghiandola del sistema corporeo.
Questi sono i principali chakra e ciascuno di essi ha un corrispondente punto di risveglio situato lungo la parte frontale del corpo. Per muladhara è il chakra stesso, per swadhisthana è l’osso pubico, per manipura l’ombelico, per anahata il cuore, per vishuddhi la gola, e per ajna il centro tra le sopracciglia. Bindu ha una linea diretta per sahasrara.
E’ inoltre interessante notare che ajna chakra è il simbolo degli indù, bindu è il simbolo dei musulmani, anahata il simbolo dei cristiani e manipura il simbolo dei buddihsti.
Ci sono altri chakra nel corpo umano?
Sotto muladhara ci sono altri chakra che appartengono al regno animale. Essi sono collegati solo con la percezione della coscienza e non con la consapevolezza mentale. Quando la vostra consapevolezza si stava evolvendo attraverso questi chakra, la vostra mente era connessa con la consapevolezza sensoriale. Non c’era consapevolezza individuale, non c’era ego: questi iniziano da muladhara. Questi centri inferiori non funzionano più perché li avete trascesi e non hanno più alcun significato per voi ora.
In realtà ci sono 7 chakra superiori e 7 inferiori, che rappresentano i 14 piani di coscienza.
Perché i fiori di loto dei diversi chakra hanno differenti colori?
Proprio come i fiori che crescono in natura sono di diverso colore, a seconda del tipo e della regione in cui crescono, così anche all’interno dell’essere umano ci sono dei fiori che rappresentano i vari aspetti di sviluppo o evoluzione. Essi simboleggiano l’essere interiore, la gloria interiore. Ognuno può concepire sé stesso come una composizione di fiori multicolori.
Può dirci qualcosa di più su sahasrara chakra?
Sahasrara è il supremo; è il culmine finale della kundalini shakti. La sede originaria della kundalini è muladhara, mentre la dimora di Shiva, purusha o la coscienza suprema, è sahasrara. Shiva e Shakti sono le due entità eterne. Sahasrara è la sede della consapevolezza più elevata, ed è solo pura consapevolezza. Non ha mobilità, attività, movimento, vibrazione: è assolutamente immobile. Shakti, invece, è dinamica, creativa, mobile e piena di vibrazioni. Quando Shakti ascende in sahasrara e si unisce con Shiva, si fa esperienza di un grande risveglio e si realizza una nuova dimensione di coscienza.
C’è un modo semplice per concentrarsi sui chakra per coloro che hanno difficoltà a localizzarli?
Sì, ci sono alcune chiavi maestre. Come si può conoscere la posizione esatta di muladhara chakra? Metterci uno spillo non è certamente il caso! Potete praticare nasikagra mudra che consiste nel fissare la punta del naso, in questo modo la vostra consapevolezza si concentrerà al punto esatto di muladhara. Questo è un esempio di una chiave maestra.
Come fare per concentrarsi su ajna chakra? Non lo potete localizzare, potete solo immaginarlo. In primo luogo, concentratevi nel centro tra le sopracciglia e cercate di ridurre questa zona ad un punto. Se avete difficoltà, mettete un po’ di balsamo contenente mercurio nel centro tra le sopracciglia, chiudete gli occhi e la pelle si contrarrà leggermente. Senza fare alcuno sforzo, sentirete la sensazione e svilupperete la consapevolezza di quel punto, tanto che esso potrà essere visto come un piccolo sole splendente. Una volta avuto esperienza di questo, la vostra mente si muoverà all’indietro e si fisserà in quel punto così difficile da individuare, ajna chakra.
Ci sono vari metodi come questi, che consentono di scoprire il punto esatto, senza usare l’immaginazione e senza sforzo o tensione.
Potrebbe suggerire una tecnica per concentrarsi su tutti i chakra?
Vi darò alcuni metodi. Potete sedere tranquillamente e concentrarvi alternativamente sui vari chakra effettivi o sui loro centri di connessione nella parte anteriore del corpo.
Con uno strumento musicale suonate le scale: sa-re-ga-ma-pa-da-ni-sa oppure do-re-mi-fa-sol-la-si-do.
Identificate le note con i chakra e mentre ascendete e discendete la scala, portate l’attenzione da chakra a chakra, da muladhara a sahasrara.
Un altro metodo prevede l’uso dei mantra. Ogni chakra ha un bija mantra: lam, vam, ram, yam, ham e aum, rispettivamente da muladhara a ajna. Praticate japa ripetendo il bija mantra corrispondente alla zona in cui concentrate la vostra attenzione. Ad esempio, mantenete la mente su muladhara e ripetere lam più e più volte. Poi concentratevi su swadhisthana e ripetere vam per qualche tempo. Continuate a ripetere il mantra corrispondente ad ogni chakra.
Potete anche usare gli yantra ed i mandala relativi a ciascun chakra, o i tattwa, elementi, dei chakra. Potrete scoprire che in varie religioni ci sono tecniche per concentrare l’attenzione sugli elementi, quali fuoco, acqua, terra, aria ed etere. Questi sono solo alcuni esempi, ma vi sono molte tecniche differenti.
Si ha qualche beneficio a concentrarsi su un chakra piuttosto che su un altro?
Quando vi concentrate su un chakra, avviene il risveglio relativo a tale chakra. Ogni chakra è la sede di determinate esperienze.
Quando vi concentrate su manipura chakra, avete un grande risveglio di energia. Quando vi concentrate su anahata, avete sentimenti di pace. Se vi concentrate su ajna, avete un’esperienza di luminosità, e se vi concentrate su swadhisthana, avete un’esperienza di beatitudine, che può essere paragonata all’estasi di un orgasmo.
Queste sono alcune delle esperienze che si possono avere concentrandosi sui diversi chakra. Come la vostra concentrazione si svilupperà, le relative facoltà della mente saranno di conseguenza influenzate. I chakra corrispondono alle percezioni extrasensoriali, quali la telepatia, la chiaroveggenza, la chiaro udienza, le premonizioni ecc.
Se una persona ha fatto largo uso di droghe in passato può essere questo d’impedimento al risveglio dei chakra?
No, ma una volta che si è smesso di assumere droghe sarà necessario purificare il corpo attraverso l’hatha yoga e il pranayama. Il sistema nervoso, il cervello, il sangue, il sistema respiratorio, le ghiandole e di fatto tutto il corpo, dovrà essere completamente privo di tossine affinché il risveglio possa avvenire.
Un’operazione alla colonna vertebrale può influire sui chakra e sulle nadi nell’area in cui si svolge l’operazione?
Ho conosciuto personalmente un giovane che soffriva di tumore alla colonna vertebrale. L’ho incontrato la prima volta, dopo che era stato a Londra per un’operazione alla colonna vertebrale. Aveva ancora il cancro allora, e ho iniziato ad insegnargli yogasana, pranayama, prana vidya ed alcune pratiche tantriche. Guarì, e nel corso del suo sadhana ebbe bellissime esperienze spirituali. In meditazione profonda vide Durga, e avvertiva sensazioni in muladhara chakra quando si concentrava sulla punta del naso.
Ho osservato anche molte altre persone che hanno subito interventi alla colonna vertebrale e ho visto che il loro sistema nervoso autonomo, il sistema nervoso simpatico e parasimpatico, continuano a funzionare in perfetto equilibrio.
Da queste esperienze sono arrivato alla conclusione che anche operazioni importanti non disturbano le nadi o i chakra. Ma, naturalmente, questo non è una prova inconfutabile; molto lavoro deve essere ancora fatto in questo settore.
Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1980/joct80/sat1080.shtml
KARMA YOGA
Karma tradotto letteralmente significa azione. Karma Yoga è di fatto una meditazione dinamica attraverso l’azione. E’ considerato una delle vie più potenti, poichè ogni istante della vita compiamo azioni di natura psichica, mentale e fisica. Nell’essenza il Karma Yoga consiste in qualsiasi azione eseguita con consapevolezza meditativa, di momento in momento, senza il pensiero di una ricompensa, con assenza di aspettativa, rinucia dei frutti dell’azione, il lavorare per il gusto di lavorare, il lavoro diventa gioco, un’azione eseguita mettendo l’ego da parte, la rinuncia di desideri limitati, l’efficienza nell’azione, il mantenere l’equilibrio sia nel successo sia nel fallimento.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.