Se vedete qualcuno le cui parole e azioni non sono gentili e che nel cuore non ha nulla che possa essere definito gentilezza,
date vita a questo pensiero: ‘Colui, le cui parole e le cui azioni non sono gentili e che nel cuore non sembra avere la benché minima gentilezza, è qualcuno che sta soffrendo molto. Senza dubbio si sta dirigendo verso regni di grande sofferenza.
A meno che non incontri un buon amico spirituale, potra’ rimanere nella tristezza. Pensando in questo modo, riuscirete ad aprire il vostro cuore all’amore e alla compassione. Sarete capaci di porre fine alla vostra rabbia e di aiutare quella persona. Il saggio dovrebbe praticare in questo modo.
(Aghata Vinaya Sutta, Anguttara Nikaya III, 186)
La storia del Vecchio Contadino
La storia racconta di un vecchio contadino che per anni aveva coltivato i suoi raccolti lavorando moltissimo.
Un giorno il suo cavallo fuggì e i vicini gli dissero che era stata proprio una sfortuna perderlo ma il contadino rispose “forse”.
Il cavallo, il giorno seguente, tornò insieme ad altri 3 cavalli. I vicini dissero che era una meraviglia ma il contadino rispose di nuovo “forse”.
Il giorno dopo il figlio del contadino provò a cavalcare uno dei nuovi cavalli ma si ruppe una gamba. I vicini gridarono alla sfortuna e l’agricoltore risposte ancora una volta “forse”.
Il giorno seguente dei soldati vennero ad assoldare giovani uomini nell’esercito ma il figlio del contadino non venne chiamato dato che aveva la gamba rotta. I vicini dichiararono che era stata una vera fortuna. Ma il contadino, come sempre, rispose “forse”.
Il significato della storia
Cosa significa questa storia? In quel “forse” si racchiude il segreto del non giudizio che rivela come niente sia come sembra e che ogni cosa è legata all’altra. Bene e male, quindi, sono interconnessi, due facce della stessa medaglia. Nulla è perfetto e tutto può cambiare da un momento all’altro, senza preavviso.
La storia dimostra che ogni evento comporta vantaggi e svantaggi, e che nulla è completamente positivo o negativo, dipende dai punti di vista. La vita è imprevedibile e per quanto questo suo aspetto misterioso ci destabilizzi, non ha senso cercare di ingabbiarla come tentiamo di fare con i nostri continui giudizi
fluendo con il fluire della vita stessa, e praticando l’antica arte del non attaccamento, che non a caso è centrale sia nello Yoga che nel Buddismo e altre filosofie orientali.
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